Mimmo & Greg

Mimmo & Greg
Grazie Mariangela, grazie Mimmo!

giovedì 26 dicembre 2019

INVITO ALLA MODERAZIONE

Con piacere ieri ho scoperto che Mimmo è stato ospite di una trasmissione radiofonica, Sotto l'albero di Radio Uno. La trasmissione dura alcune ore, ma Mimmo si è manifestato sul finire della puntata, dulcis in fundo, o in cauda venenum, se preferite. Scherzo, anche per fare un po' il verso al Cantante che sentendosi rivolgere la consueta domanda (rivolta a lui nella sua emanazione di medico che si occupa di benessere e nutrizione), su come sia possibile concedersi qualche gratificazione alimentare in più, durante questo periodo di feste, rimanendo sani e in linea, ha risposto: Est modus in rebus, estendendo l'invito alla moderazione a tutti gli aspetti della vita. Poco non fa male, il giusto non fa male. Il problema è stabilire con esattezza quale sia il giusto. Un mio caro conoscente che, tanto non leggerà mai queste pagine e anche se dovesse sa quello che penso intorno alla questione, beve letteralmente come una spugna, quando qualche medico gli domanda se assuma bevande alcoliche, risponde sempre con le alate parole: "Sono un bevitore moderato, sa quando incontro gli amici"... E ne è davvero convinto, di essere un bevitore moderato, intendo: ci crede fermamente. 
Lasciando per un momento da parte l'argomento moderazione, invito chi come me non avesse saputo per tempo della partecipazione radiofonica di Mimmo, ad ascoltare la puntata, o a scaricare il podcast cliccando sul seguente link:

https://www.raiplayradio.it/audio/2019/12/SOTTO-LaposALBERO-DI-RADIO1-6f8eed4c-0405-4882-b2aa-51eafec6fc00.html

Come al solito il fatto che Mimmo sia oltre che musicista e cantautore, medico, suscita in chi lo intervista una forma di stupito rispetto, e lui riesce sempre a essere autorevole e al contempo lieve. 


sabato 14 dicembre 2019

UNA SCELTA DI CUORE


Si, una scelta di cuore, al contempo ragionata, quella di Mimmo per il suo "regalo di Natale" agli estimatori. Si apre con un'esortazione e si conclude con una speranza. 

Il modo migliore per avviarsi alla conclusione di un anno pieno di soddisfazioni.

venerdì 6 dicembre 2019

CAREZZA VERBALE

Stasera Mimmo è impegnato con le prove, dopo con il concerto, ma domani potrebbe gradire la carezza verbale a lui dedicata (nel'ultimo segmento del programma, intorno al cinquantasettesimo minuto), quasi sussurrata, da uno dei conduttori del programma. Sandrino avrebbe potuto dedicargli qualche parola in più, visto che tutto è partito da Mimmo. Tutti gli altri son venuti dopo.

sabato 30 novembre 2019

REPETITA IUVANT

Ripropongo l'ascolto di un interessante programma della RSI, Radio della Svizzera italiana, in cui Mimmo si racconta, dimostrando buone doti di intrattenitore, anzi ottime, direi. Il programma andò in onda per la prima volta il 7 settembre del 2013, per cinque puntate, e in diverse occasioni in replica. Il racconto si incentra sul mondo musicale dell'ospite, ma non solo. Qualche anno fa anche la nostra radio pubblica trasmise un programma simile, intitolato Hit Parade, come quello degli anni Settanta presentato da Lelio Luttazzi, con cui condivideva ben poco, oltre il titolo. In quello recente gli artisti ospiti si raccontavano, dando ampio spazio alle loro hit personali; lo storico programma condotto dall'artista triestino, era incentrato sui principali successi musicali che si posizionavano nei primi dieci posti della classifica delle vendite. I grandi numeri di allora era ben lontani da quelli di oggi, come è noto. 
Quando andò in onda l'Hit Parade più recente, mi colse la flebile speranza di trovare tra i numerosissimi artisti, ospiti delle varie puntate, Mimmo, speranza che venne puntualmente delusa. "La televisione non mi vuole e io non voglio la televisione", ho letto in una intervista di recente, e la televisione è termine che ingloba anche la radio, evidentemente, almeno in progetti di ampio respiro. Peggio per loro. Meno male che c'è la Svizzera, dove, con grande gioia, Mimmo ritornerà a breve per il concerto clou dell'anno. 
Non è la prima volta che ripropongo l'ascolto delle cinque puntate della Rsi, e lo faccio di nuovo non per riempire un vuoto, ma perché ne vale la pena. 

Cliccate qui sopra
https://www.rsi.ch/rete-due/programmi/cultura/anime-salve/Mimmo-Locasciulli-3285736.html

Mimmo, sei stato proprio bravo. E se te lo dico io che non sempre ti incenso, puoi crederci.

giovedì 21 novembre 2019

LA MANCATA VOCAZIONE DI FOLGORATA

Mentre Mimmo prepara il suo trolley dorato, in procinto di partire per il mini tour al nord, io, qui, sola alle quattro del mattino (è un po' più tardi, oggi, ma la citazione mi piace), sono colta da raptus scrittorio e pesto sui tasti. Le due serate lombarde, quella milanese di domani, e quella pavese di sabato, saranno senza dubbio interessanti e divertenti. Domani Mimmo sarà a stretto contatto con un noto personaggio televisivo e non solo, comunque uno noto al grande pubblico, che lo "intervisterà". Da buona comare da cortile quale sono, da giornalettista di gossip mancata, mi chiedo: "I due si saranno già conosciuti? Forse si. In passato, un passato ormai quasi remoto, anche Mimmo partecipava più di frequente a programmi televisivi; forse sarà andato qualche volta anche dal vecchio signore coi baffi, e lì avrà conosciuto l'intervistatore, oppure si saranno incontrati a qualche edizione del Tenco, oppure non si sono mai visti e domani sarà la prima volta. Son convinta che troveranno un punto d'incontro, che ci saranno riflessioni profonde, ma anche frizzi e lazzi, e molte risate, e tra tutti questi elementi messi insieme, canzoni e infine bicchieri di vino biologico. Ah, queste mie curiosità che mai saranno soddisfatte! Spero come sempre che ci sia qualche anima buona che pubblici un estratto, un brandello, un lacerto di questa serata speciale.

Poi, dato che ci sono, mi rivolgo direttamente al mio amato Cantante, e gli chiedo: caro Mimmo, ma il tuo indirizzo di posta elettronica dedicato ai tuoi estimatori che non usano messenger e compagnia cantante, per intenderci quello che inizia per personal@... è ancora attivo o no? 

Ciò detto, visto che sono pur sempre una che va a caccia di notizie, ecco a voi un link. Buon ascolto. Ho subito beccato un'imprecisione, da parte dell'amico intervenuto telefonicamente, ma le prime della classe pignole sono antipatiche e come mi disse Mimmo la prima volta in cui ci incontrammo, nel tuo blog ci sono molte imprecisioni. Per cui, gionalettista di gossip mancata, tappati la bocca!


mercoledì 30 ottobre 2019

LA DORMIENTE

Che succede a Folgorata, potrebbe domandarsi qualcuno, che succede a una scrittrice compulsiva, pronta ad andare a cercare notizie e aneddoti sul Cantante in cima alle montagne, tra i rovi e sotto le pietre, se tace davanti a una mole di stimoli mai vista? E che succede a un Cantante normalmente parco di sé, quando si offre in decine di immagini, pensieri, contributi video (qui è stato più avaro), relativi alla partecipazione a un evento musicale, che lo ha molto coinvolto e reso felice?

Per quanto mi riguarda dirò che mi sarebbe piaciuto vedere un contributo video sulla esibizione vera e propria, quella formale, ma ho gradito molto "Svegliami domattina" del dopo; dirò anche che ho apprezzato e condiviso la scelta di Mimmo di non proporre canzoni dall'ultimo album, e che i "suoi" musicisti sono stati particolarmente bravi. 

Come in altre occasioni il Club Tenco ha dedicato una pubblicazione (CD Book, come dicono quelli che ne capiscono, intitolato "Io credevo. Le canzoni di Gianni Siviero") a un cantautore, Gianni Siviero appunto, che  negli anni Settanta pubblicò tre album in cui, non è farina del mio sacco perché non lo conoscevo, impegno civile, sociale e politico si coniugano con uno stile introspettivo e sentimentale. Il CD doppio contiene quarantatré canzoni, interpretate da trentanove artisti tra i quali Mimmo. Il libretto è corredato di illustrazioni, per i cultori potrebbe essere un oggetto da collezionare e io non escludo, come ho fatto altre volte quando c'era Mimmo di mezzo, di comprarlo, anche per allargare i miei (limitati) orizzonti.

Corre voce che Mimmo si rechi quotidianamente dal suo sarto di fiducia, per le prove del nuovo abito di scena per il super concerto svizzero. So anche che è tutto documentato con foto e video. Pagherei oro per poterli visionare, ma per ora mi devo accontentare degli sguardi d'intesa e dei sorrisi tra Mimmo e Morgan a Sanremo. Sarà nata una nuova amicizia?

sabato 5 ottobre 2019

PREMIO ANDREA PARODI E ANNIVERSARIO

Anche quest'anno a Cagliari il Premio Andrea Parodi, giunto alla dodicesima edizione, importante contest di world music, anzi per esattezza l'unico contest di world music italiano, con ospiti prestigiosi (c'è anche un amico di Mimmo tra questi) e dieci finalisti provenienti da tutto il mondo, tra i quali ho avuto il piacere di trovare Setak, il giovane pennese di cui ho brevemente parlato qualche tempo fa, e di cui ho segnalato proprio il video della canzone che presenta al contest, Marije, in dialetto pennese.
Per maggiori e più dettagliate informazioni, cliccare qui http://www.premioandreaparodi.it

Passando ad altro argomento, dopo averci pensato sufficientemente a lungo, mi sono dimenticata di ricordare che il 30 settembre Folgorata ha compiuto dieci anni. Mi sono venute in mente alcune idee per rendere omaggio a quello che si è rivelato un atto di resistenza (da parte dell'autrice e del destinatario), ma poi arrivata alla data fatidica, la questione si è del tutto persa tra le maglie di una mente che mostra i segni del tempo ed assomiglia a un colabrodo (attenzione, a un colabrodo, non a un colapasta). Non è escluso che mi autocelebri, ma neppure che mi limiti a questa piccola segnalazione. 


mercoledì 2 ottobre 2019

REGALI E SORPRESE

Finalmente è arrivata l'anticipazione ufficiale del progetto, già annunciato ufficiosamente da Mimmo, di pubblicare nuovamente, rivisitato, l'album che gli ha dato popolarità, nel lontano 1982. Parliamo di "Intorno a trentanni". La canzone che da il titolo all'album, la conoscono o ricordano quasi tutti, come evidenzio sempre io, anche quelli che di Mimmo non conoscono altro. Gente che ovviamente ora ha un'età, ma anche qualche giovane che la musica di Mimmo ha sentito a casa, da piccolo, perché la ascoltavano i genitori: malattie ereditarie. Non elencherò le canzoni che l'album contiene (anzi, si, una per tutte, "Gli Occhi", perché è una delle più belle, delle più amate, una di quelle che emozionano di più i più), e neppure dell'immagine di copertina, ne' dei miei lontani ricordi legati a quel vinile, e neppure dell'acquisto di una cassetta non funzionante che tuttora possiedo come reliquia, perché si sprecano in questo mio lavoro gli scritti in cui ne parlo, ma mi limiterò a dire che anche questa rivisitazione non ha il sapore di un'operazione commerciale, neanche lontanamente, ma piuttosto quello di un regalo che il Cantante vuol fare prima di tutto a se stesso, e poi ai suoi estimatori, a tutti, proprio a tutti, anche a quelli non troppo preparati e un pochino distratti che confondono e mescolano album e canzoni, perché Mimmo si, certo, appare ed anche è un po' severo, ma non in questi casi: non usa la penna rossa per sottolineare errori. 

Poi, poi ci sono altri progetti, molto interessanti, uno in particolare che lo vede, dopo tanto tempo, ospite del... Lasciamo che sia lui a parlarne, e lo farà tra non molto. La notizia di questa partecipazione mi fa molto piacere, perché evidentemente ci sono di nuovo le condizioni che la rendono possibile, o semplicemente un clima adatto e congeniale.

Insomma, l'autunno e l'inverno si preannunciano divertenti e pieni di impegni. Tra tanti impegni, lo avrà trovato, Mimmo, il tempo per fare un po' di vacanze, ma sopratutto avrà svolto i compiti per le vacanze che gli avevo assegnato? Con questo dubbio mi congedo, ringraziando fin d'ora per il bel regalo, e pregustando le sorprese.

sabato 21 settembre 2019

SULLE ORME DEL DINOSAURO

Non sembri curioso e neppure casuale che uno dei momenti più significativi del Festival della preistoria di Esperia, sia rappresentato dal concerto di Mimmo. Niente è per caso. Chi lo segue sa che Mimmo fa a pugni con l'anagrafe, ha l'anima i neuroni e la salute di un fanciullo, ma si definisce antico, anzi spesso ama definirsi un dinosauro. La spiegazione di questa analogia che a tutta prima potrebbe apparire bizzarra, sta nella non capacità anzi nella totale impossibilità da parte del nostro eroe di adattarsi ai tempi, anzi a certi aspetti deteriori dei nostri tempi, ai quali invece ben si adatta una gran parte del genere umano. I tipi che non vi si adattano sono una specie in estinzione come lo furono i dinosauri, che si estinsero, insieme con altre specie, circa 65 milioni di anni fa. nell'ultimo periodo dell'era mesozoica, il cretaceo. Sui molteplici fattori di tale estinzione indagano ancora gli specialisti, ma pare che uno dei motivi sia stato l'impossibilità di adattarsi alle condizioni ambientali successive ai dissesti climatici, a loro volta provocati da grandi eruzioni vulcaniche.  Non vorrei scatenare accesi dibattiti e suscitare critiche nella comunità scientifica per uso improprio e cialtrone di blog pseudo-musical sentimentale, pertanto metto le mani avanti e dichiaro prima che lo facciano altri la mia totale ignoranza e i miei limiti, discostandomi fortemente da quanto accade in questi tempi bui.

Ciò detto, ecco dove trovare maggiori informazioni sul Festival di Esperia

mercoledì 14 agosto 2019

OCCHI PENNESI

In macchina, la radio accesa, un sottofondo che non sempre mi è gradito perché spesso ho bisogno di silenzio. Sto come al solito per dire Abbassa per favore, quando a un certo punto sento parlare di un cantautore di Penne, che in dialetto pennese scrive e canta le sue canzoni. Mi incuriosisco, ma non riesco ad afferrare molto di più; sembra che a parlarne sia un musicista napoletano. Non capisco se il cantautore pennese sia presente in trasmissione o sia solo evocato. Intanto il tragitto si conclude e la radio non racconta più. Non so neppure che programma fosse, sicuramente uno di Radio Rai. Qualche giorno dopo il post di Mimmo, che sembra quasi rispondere a un quesito che forse gli ho inviato, senza esserne cosciente, per quelle strane strade sotterranee che ogni tanto mi capita di frequentare, Mimmo che spende parole di affettuosa stima nei confronti di questo suo giovane concittadino, che come lui ha amore per la sua città e per la sua lingua, tanto da farla diventare quella delle sue canzoni. E sono canzoni davvero belle, raffinate, ben cantate e ben suonate, con testi sensati, e certo non hanno nulla a che vedere (non posso che concordare) con quelle voci tutte uguali, sia maschili che femminili, con quei testi imbarazzanti, che ti capita di ascoltare e pensi ma questo chi è, ah è il tale, ma canta esattamente come quell'altro e quell'altro ancora. Ho indagato un po' sul giovane cantautore e musicista Nicola Pomponi in arte Setak, autore dell'album Blusanza, bella faccia pennese e occhi dello stesso colore di quelli di Mimmo, e ho visto che sta ottenendo giusti riconoscimenti e gratificazioni. Devo prestare un po' di attenzione per comprendere i testi, e qualcosa mi sfugge, ma ne colgo il senso. 

Mi permetto di inserire il link che conduce dritto dritto al video di una sua canzone, Marije, https://www.youtube.com/watch?reload=9&v=hamlGq67YYg che mi è piaciuto molto per l'ambientazione, per il clima che si percepisce, per il riferimento agli affetti, e penso sia molto piaciuto anche a Mimmo, e quello di un'intervista a Setak, dove spiega anche il perché della scelta di questo nome d'arte. 

sabato 27 luglio 2019

IL GRANDE SOGNO

Ringrazio l'amico Piumino per avermi segnalato questo video, che fa parte di una serie intitolata Pensieri d'autorehttps://www.youtube.com/watch?v=MNsmkWfS3yE strettamente imparentato con un altro, più lungo, visto tante volte, che si intitola Dentro l'anima dell'artista, di cui ripropongo il link https://www.uninettuno.tv/Video.aspx?v=108
Il primo mi sembra addirittura precedente al secondo; siamo in ogni caso in entrambi i video, nel primo decennio del nuovo millennio. 
Scrivo brevemente di questo video perché, al di là di ciò che Mimmo racconta, che inevitabilmente noi estimatori conosciamo molto bene, nella parte finale, fa una cosa che non gli avevo mai visto fare: svela un suo grande sogno artistico inedito, e non lo fa in modo vago, ma preciso e dettagliato. Essendo passato un po' di tempo, mi domando se quel sogno, che non si è mai realizzato, abbia ancora importanza e significato per il Nostro. Forse è stato scalzato da altri, che nel frattempo si sono realizzati. Forse, anzi sicuramente, da allora Mimmo è cambiato, e molte cose son cambiate intorno a lui, pur rimanendo uguale nell'impasto e nel nocciolo. I sogni forse non si devono rivelare, o si?
L'importante è continuare a sognare, avere progetti e speranze, ma non sempre, anche se ci si impegna, i sogni si realizzano. A volte il caso interviene e fa cambiare direzione a sogni e sognatori. C'è chi dice che bisogna sognare in grande; dipende dai casi e da quali ambiti della vita siano interessati dai sogni. Folgorata aveva dei sogni piccoli, che pur essendo tali sembravano non volersi mai realizzare. Invece, proprio quando dal cassetto li aveva trasferiti in giardino, per seppellirli, si sono avverati, tutti. 
Buona visione e complimenti a Mimmo per la cura formale spesa nell'intessere il discorso, e sopratutto per l'utilizzo di un termine raro, "circonvoluto".

giovedì 18 luglio 2019

PROMESSA MANTENUTA

Ecco il link cliccando sul quale possiamo accedere al video di cui ho parlato nell'ultima mia apparizione. Lo segnalo perché  a tratti l'ho trovato surreale e mi sono divertita a guardarlo.

Mimmo è ospite a una rassegna letteraria ad Arsita, borgo d'Abruzzo che diede i natali all'autrice dell'Arminuta, dove nel 2012 gli assegnarono il premio "Bacucco d'oro", e c'è poco da ridere e da fare facile ironia perché Bacucco è l'antico nome di Arsita. Dunque lo invitano anche nel freddo febbraio del 2019, a questa rassegna ospitata in un luogo dove campeggia un grande camino, mezzo cantina mezzo cucina tradizionale contadina, vecchi  utensili appesi alle pareti, un luogo caldo e accogliente, informale, pieno di libri dall'aria vissuta sparsi qua e là. Lui canta due canzoni, sulla base registrata, e parla del suo libro, sollecitato da una signora bon ton e, finita la presentazione, seguito passo passo  da un intervistatore naif, almeno in apparenza, che lo bracca perfino quando tenta di mangiare un bel piattino di pasta, piatto tipico del luogo, e un pezzetto di pecorino di Farindola, accompagnato da un bicchiere di vino, confuso tra gli altri ospiti della serata. Avrei voluto salvarlo, povero Mimmo, che a detta del simpatico intervistatore, è anche attore. Devo essermi persa qualche passaggio, quel signore sa qualcosa che io non so. 

Prossimamente nei migliori cinema.

giovedì 11 luglio 2019

PAROLE E MUSICA

Scovato oggi, cotto e mangiato e condiviso, perché mi piace condividere ciò che trovo sul Cantante, ma solo con chi se lo merita, nel piccolo spazio che "amo e proteggo" (citazione), perché  continuo a essere fautrice del discorso sulla "riserva". Ecco il link che permetterà di ascoltare parole e musica di Mimmo, di un Mimmo ancor giovane, ma non troppo, con una voce bellissima, nonostante fosse nella fase del fumo selvaggio. Ho trovato anche un video, questa volta recente, che hanno visto in pochissimi, ma meglio non mettere troppa carne al fuoco tutta insieme.


domenica 7 luglio 2019

UNA GIORNATA PARTICOLARE

Caro Cantante, ricorro al vecchio espediente delle lettere dal blog per comunicare con te in una occasione speciale: il tuo compleanno. Non si tratta di un compleanno qualunque, e mi pare di capire che anche per te sia così, dato che in questa circostanza ti sei ampiamente raccontato in una lunga intervista in cui sei andato oltre i consueti confini, per esprimerti anche su temi quantomai attuali che esulano dalla musica e dalla professione.
Hai già ricevuto, per un piccolo equivoco senza importanza, tantissimi auguri nei giorni scorsi, e molti hanno utilizzato il solito espediente poco originale ma calzante (di questo peccato mi sono certo macchiata anch'io, non mi tolgo dalla mischia), rubandoti un verso della tua canzone più nota, perché ogni cantante che si rispetti (o che non si rispetti) ha un'ombra canora che lo insegue per tutta la vita e per te è e sarà "Intorno a trentanni", canzone che tutti conoscono, anche quelli che di te hanno un vago ricordo. Mi sono domandata come avresti festeggiato il tuo compleanno, questo in particolare, e mi si sono presentate davanti una serie di finestre aperte su una tua possibile festa, ma quella più credibile era in campagna, nel tuo casale (perché la cantina è diventata casale forse rimarrà un mistero, forse perché ne esiste un'altra che già in precedenza aveva quel nome), con la tua famiglia e i tuoi amici più cari, un'intera giornata da trascorrere insieme, ma vedo che stasera onori il tuo compleanno con un bis del concerto dedicato all'Abruzzo, ospite del tuo amico mago dell'organetto a Veroli. E vedo che i tuoi impegni sono numerosi anche nei prossimi giorni, e ti percepisco davvero contento, un settantenne felice, che non è l'età in sé, ma come la si vive, quello che si fa, e sopratutto, cosa più importante, come si sta nel corpo e nella mente.
Buon compleanno in musica, dunque, caro Mimmo,
la tua amica di cuore e di penna
Folgorata.

lunedì 1 luglio 2019

COMPITI PER LE VACANZE

                                                                 
                                                              TEMA

Al comando della "Macchina volante": considerazioni, riflessioni, emozioni, curiosità sulle tappe di un viaggio che ancora continua, dalla viva voce del pilota, scrittore per caso, ma non troppo.

                                                       SVOLGIMENTO

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Mi piacerebbe sentire, ma ancor di più leggere, un racconto di Mimmo sulla esperienza di presentazione del libro, il più possibile vicino alla realtà, senza troppi filtri. Il tema si potrebbe sintetizzare anche in poche righe (non ne sarei soddisfatta), essere sviluppato come un resoconto puntuale, con connotazione cronachistica (soddisferebbe molte curiosità, ma potrei annoiarmi) e infine, e questo sarebbe lo svolgimento a me più gradito, potrebbe assurgere a componimento letterario vero e proprio. Lo vorrei sincero e introspettivo, come Mimmo lo racconterebbe a se stesso o a un amico caro. 

Chiedo troppo?

sabato 22 giugno 2019

MARTEDÌ LETTERARI





Come le rose sfiliamo fasciati
D'argento e di cellophane
Nei martedì letterari 

Dietro a sorrisi da festival


Arte Moderna, terza traccia del lato A di Adesso glielo dico, album amatissimo del 1989. Altri tempi, Folgorata era tale, ma tale non si era ancora autoproclamata, aveva ventinove anni e ora ne ha quasi cinquantanove; i fiori si confezionavano ancora col cellophane e con nastri d'argento ed esistevano i Cetra, attenzione, i Cetra, non il Quartetto Cetra, perché uno di loro era già prematuramente andato in quell'altrove di cui solo chi ha fede ha certezza. Mimmo a Sanremo c'era già stato per la nota partecipazione al Festival e per alcune partecipazioni al Tenco, dove allora si trovava molto bene. Cambiano, le cose, a volte son piccoli cambiamenti quasi impercettibili, a volte cambiamenti profondi, in noi stessi, nelle cose di cui ci circondiamo, nei luoghi dove viviamo o lavoriamo, negli assetti politici e in questo, proprio il 1989, segna l'inizio dello sgretolamento dell'impero sovietico e dei regimi comunisti nei paesi dell'est. Ricordo l'esecuzione del tiranno rumeno e della moglie, mostrata crudamente in televisione. Ricordo la caduta del muro, tanta gente rumorosa e festante; qualche tempo dopo i primi barconi di Albanesi, provenienti dal paese più sconosciuto e blindato d'Europa. Ricordo di essere andata, nell'estate del 1989, in vacanza in un paesino sul mare, un borgo d'Ogliastra dove c'è una chiesetta bianca e un maestoso olivo millenario e dove le signore anziane del luogo, andavano a prendere il sole con la gonna lunga plissettata e la maglietta di filo di Scozia a mezze maniche; si levavano i sandaletti neri col mezzo tacco, sollevavano la gonna ed entravano in acqua, nella caletta sassosa. Avevo sempre nelle orecchie le canzoni dell'album, che avevano fatto compagnia nel viaggio in macchina e durante il soggiorno in un albergo dignitoso, dove però non c'era ancora l'aria condizionata. Sarà vero, avrò avuto con me la cassetta in quella bella vacanza? Così mi sembra, ma la certezza non posso averla, perché a volte la memoria è ingannevole: magari il disco uscì dopo l'estate, chissà. 




Ritornando nel presente, martedì 25 Mimmo sarà il protagonista di un martedì letterario, a Sanremo; lui dice che gli sembra strano tornarci per un motivo diverso dalle canzoni. Già per la presentazione di un libro mi risulta ci sia andato, invitato dall'autore, ma era proprio un libro sulla storia della canzone italiana. Che cosa sia il libro di Mimmo, che ancora a quindici mesi dall'uscita viene presentato in varie città d'Italia, in rassegne e festival letterari, spesso in compagnia di autori noti e importanti, cosa che penso nemmeno lui avesse messo in conto all'uscita del libro, ormai dovrebbe essere chiaro a tutti. Lo ripeto ancora una volta, per ripassare: non è un romanzo, non è un'autobiografia, può essere definito un racconto di formazione, della personale formazione di Mimmo, che abbraccia solo i primi ventisei anni della sua vita, dal 1949 al 1975, anno in cui, come ama dire lui, ne erano già tracciate le rotte, che sempre per ripassare, ricorderò ancora una volta. Ci troviamo di fronte questo giovane uomo molto felice per essersi laureato, abilitato alla professione, sposato, per essere stato assunto in ospedale al reparto di chirurgia (un ospedale da cui in questi giorni si diramano quotidiani bollettini medici perché vi è ricoverato un noto scrittore), ed infine per aver pubblicato il suo primo disco. Non immaginava che sarebbe stato il primo di diciannove. I martedì letterari e le macchine volanti non albergavano nemmeno negli anfratti più nascosti dei suoi pensieri.

Prossimamente mi paleserò per assegnare a Mimmo un compito per le vacanze; per ora invito a riascoltare Arte moderna, ma sopratutto invito Mimmo a inerpicarsi sulla strada di San Giovanni, ripercorrendo i passi di un grandissimo scrittore, dato che va ospite a un martedì letterario sanremese.



giovedì 23 maggio 2019

STASERA

Finalmente è arrivato il momento di quello che, un po' scherzosamente, ma anche molto seriamente, ho definito qualche tempo fa il "concerto dell'anno". Mimmo certamente non mi leggerà oggi, ma vorrei che giungesse a lui e ai suoi strepitosi musicisti il mio affettuoso sostegno per stasera, magari attraverso una di quelle non inconsuete connessioni mentali che ci hanno permesso di comunicare, al di là del blog e di rari e discreti scambi diretti, nel corso degli anni, e che costituiscono l'aspetto più affascinante di tutta questa storia. Sarà una serata bellissima, ne sono certa. Si concluderà gioiosamente molto tardi, che "è quasi già mattina". 


giovedì 16 maggio 2019

"ANIMA ABRUZZESE"

Ho visto il contributo pubblicato da Mimmo, relativo al concerto del 5 maggio scorso, ideato da Ambrogio Sparagna, dedicato all'Abruzzo. Me lo immaginavo esattamente com'è stato. Emozionante, coinvolgente, trascinante, e non voglio esagerare con gli aggettivi. Ambrogio Sparagna, che ho avuto il piacere di sentire in concerto (io che non ballo mai, in uno di questi concerti, essendo reduce da una frattura al piede ed essendo ancora coadiuvata dalle stampelle, ho temerariamente ballato perché era impossibile stare fermi), sta all'organetto come Frank Sinatra sta alla voce. Mimmo è stato perfetto, totalmente in sintonia con il progetto musicale, perché da il meglio di sé quando, oltre al normale coinvolgimento che c'è in ogni concerto, c'è qualcosa di più, e qui c'era dentro la sua essenza, la sua anima abruzzese. 

https://www.facebook.com/MimmoLocasciulli/videos/1173828869445626/

venerdì 3 maggio 2019

UN CLANDESTINO A BORDO

Dovessi rinascere, sicuramente farei la detective, data l'esperienza maturata in questi dieci anni a cercare indizi, seguire tracce e trarre deduzioni. Ci sono stati periodi in cui l'attività è stata più intensa, quasi frenetica, e altri in cui è lo è stata meno, ma posso affermare che non si è mai del tutto arrestata. Anche di recente, curiosa di immagini e notizie sull'avvincenteavventura di libri e navigazione e istituti di cultura e case degli italiani, mi sono data da fare, perché Mimmo, come spesso gli accade, ha lasciato i suoi estimatori e curiosi a bocca asciutta, non pubblicando niente di niente, ne' una riflessione sull'esperienza vissuta, ne' una foto e neppure dieci secondi di filmato. Mi sono dovuta impegnare e ho trovato di tutto. Posso dire che Mimmo se l'è cavata piuttosto bene, suscitando interesse, attenzione e qualche risata perché ha sempre una battuta pronta (mi domando se siano spontanee o studiate a tavolino), che va ad arricchire il repertorio di quelle classiche che hanno sempre successo, sopratutto se il pubblico che ha davanti lo conosce poco e non le ha mai sentite prima. In prima fila, in una di queste occasioni, molto informali a onor del vero, c'erano i due super-ospiti della crociera letteraria, due grandi intellettuali di fama internazionale che lo hanno ascoltato con attenzione e applaudito, sia quando ha parlato sia quando ha cantato uno dei suoi pezzi più amati, un classico tra i classici, Un po' di tempo ancora.

Ho visto Mimmo nella foto di gruppo con tutti i partecipanti, in giro per le Ramblas, durante le interviste, a conversare con i compagni di viaggio, tra il pubblico ad ascoltare altri interventi, nella foto ufficiale con un informalissimo direttore di Istituto, ma non ho trovato nessuna testimonianza attestante la partecipazione del nostro, al buffet in cui è stato servito il celebre risotto alla Rossini. Pazienza, non si può avere tutto e io, in questa storia di navi, storie, libri e rose, posso dire di aver ricevuto a piene mani. 

sabato 20 aprile 2019

AVVISO AI NAVIGANTI

Ecco svelato il segreto di Pulcinella, perché ormai la notizia è ovunque e lo stesso Mimmo ne aveva parlato brevemente nel corso della sua recente partecipazione mattutina a RaiUno, e, lo vedo adesso, ne ha dato finalmente notizia nella sua pagina F.B. Lui, con tante altre persone di cultura e famose, ma non solo, sarà tra i protagonisti di una bellissima avventura, raccontata con dovizia di particolari nell'articolo di cui inserisco il link: http://www.ilnautilus.it/news/2019-04-19/23-aprile-giornata-mondiale-del-libro_60449/.
Ne consiglio caldamente la lettura e chiedo scusa perché non ne scrivo in prima persona, ma proprio l'articolo racconta tutto, e a chi ne ha scritto si può perdonare persino il piccolo errore relativo al titolo del libro di Mimmo, che, giuro, ho ripreso in mano in questi giorni, rileggendone alcuni capitoli con maggiore interesse della prima volta. 
Mimmo alle prese con una nuova avventura, dunque e con una città che sicuramente ha già visitato (difficile non essere stati a Barcellona almeno una volta), anche se lo vedo più legato a città anglosassoni o mitteleuropee.
Chissà se i miei conoscenti catalani  e sardi in Catalogna, parteciperanno a uno degli eventi che si terranno nella capitale catalana e magari seguiranno anche Mimmo. Forse si. 
Io non ci sarò, ma sulla nave ci sarà un folto gruppo di Sardi, artisti e gente comune.
Molti saluti, buona navigazione, buon Sant Jordi.

sabato 13 aprile 2019

PETIZIONE

Confesso che non è stato per me un grandissimo sacrificio guardare il breve intervento di Mimmo al Caffè di Rai Uno, questa mattina intorno alle 6,15/20. La mia sveglia, ho reso spesso edotta la nazione su questo particolare,  suona tutti i giorni, anche quelli in cui non vado al lavoro, alle cinque; ormai, poi, ho una rodatissima sveglia interna, frutto di un'abitudine radicata nel tempo. Oggi il motivo per non ri-mettermi a ronfare dopo il trillo delle cinque e il caffè è più che valido. Mimmo, con la sua chitarra, canta Cenere mentre scorrono immagini dal video; finita l'esibizione, il saluto alla conduttrice, due parole di commento sul significato della canzone e una anticipazione legata a un nuovo e piacevole impegno. Non che per Mimmo si sia fatta un'eccezione, è proprio nello spirito del programma, che è suddiviso in pillole, come usa dire oggi, di cinema, teatro, letteratura, musica, arte, cioè di sintetici segmenti molto concentrati. Quel che mi domando io è: devo fare una PETIZIONE PER AVERE LOCASCIULLI IN PRIMA SERATA SU RAI UNO o su qualche altra rete prestigiosa, o in una trasmissione a un orario accettabile che non sia l'alba o notte fonda? Mi domando quanti stamattina si siano svegliati per guardarlo, e quanti ancora lo vedranno su RaiPlay. Chiusa la questione, la solita nota frivola di Folgorata, che non sarebbe tale se queste note non ci fossero. Complimenti al barbiere, la prossima volta può fare ancora meglio, ma siamo sulla buona strada. 

martedì 9 aprile 2019

I LIBRI E LE ROSE

Il 23 aprile si festeggia San Giorgio, in catalano Sant Jordi.
San Giorgio, giovane condottiero al servizio di Diocleziano, mori decapitato il 23 aprile del 303 d.C. per essersi rifiutato di perseguitare i cristiani. Questo è un fatto storico. La fama del condottiero, che divenne santo nel settimo secolo, iniziò a diffondersi nei paesi catalani, dove fu presto oggetto di grande venerazione, fino a divenirne il patrono nel 1456. Come spesso succede i fatti storici si fondono con le leggende o ad esse danno origine. Secondo la versione catalana della leggenda, Sant Jordi, valoroso cavaliere, ebbe il merito di liberare il regno dall'incubo di un temibile drago, che esigeva un tributo di sangue molto alto, dato che ogni giorno gli veniva sacrificata una fanciulla. Non era un sacrificio fine a se stesso, costituendo la fanciulla il pasto dell'ingordo drago. Un giorno, la prescelta dalla sorte a tal fine, fu una bellissima principessa. Jordi, venuto a conoscenza del fatto, diede fondo a tutto il suo coraggio e uccise il drago con la sua lancia. Dal sangue del drago, che doveva essere copioso, nacque un roseto dal quale il cavaliere colse la rosa più bella e la offrì alla principessa, con la quale, come da copione, visse una romantica storia d'amore. A questo fatto si fa risalire l'antica usanza catalana di donare, il 23 aprile, una rosa alle fanciulle e alle donne. La faccenda però si complica. Dalla metà degli anni venti in Catalogna, su impulso dello scrittore Vincent Clavel Andrès, si individuò una data, in origine il 7 ottobre, giorno di nascita di Miguel de Cervantes, dedicata al libro, e quindi alla promozione della lettura. Qualche anno dopo si decise, su proposta dei librai catalani, di spostare la Festa del Libro al 23 aprile, data in cui ricorre la morte di diversi scrittori, tra cui lo stesso Cervantes e William Shakespeare, nonché festa di Sant Jordi. Il 23 aprile in tutta la Catalunya, ma è a Barcellona che la festa assume un rilievo e un fascino particolari, cultura e amore per la lettura e amore-passione si fondono, dando vita a quella bellissima usanza che prevede che gli uomini donino una rosa alle donne, amiche, mogli, fidanzate o compagne che siano, mentre gli uomini ricevono in dono, dalle stesse, un libro. Una giornata molto romantica, certamente, ma anche un business, visto che il 23 aprile le librerie fanno (finalmente), grandi affari. Poi, siccome le buone abitudini si diffondono, nel 1995, l'Unesco ha proclamato, partendo dall'esempio catalano, il 23 aprile "Giornata mondiale del libro e del diritto d'autore". Cosa c'entra Mimmo con quanto ho appena raccontato: molto, ma diamo tempo al tempo. Per ora posso solo anticipare che, avendogli già donato delle rose virtuali, quando ero una Folgorata più giovane e certamente più romantica, sovvertendo i ruoli, oggi rientro nei canoni e gli regalo, virtualmente, un libro, o meglio un altro consiglio di lettura non richiesto, che potrebbe essere, ad esempio, "I migliori anni della nostra vita", di Ernesto Ferrero, che racconta l'avventura della Casa editrice Einaudi e i suoi protagonisti. Mimmo, leggi, ma se vuoi continua pure a scrivere. Hai visto come ti sei divertito e quante nuove esperienze hai vissuto in quest'ultimo anno?

lunedì 4 marzo 2019

IL CONCERTO DELL'ANNO



Domani Mimmo inizia a scaldare i motori in Calabria; ogni concerto è importante, anche quello in un piccolo paese davanti a un pubblico poco numeroso, o lì perché in paese c'è festa e si esce, quello in un piccolo teatro o club di nicchia e quelli, per chi li fa, nelle arene e negli stadi. Per ciascun artista il suo. Il concerto del 23 maggio a Roma, da me auspicato (ma non sono una Sibilla, le mie previsioni sono nelle cose), è certamente importante. Poi, Mimmo, hai visto che nome porta la sala dove suonerete, tu e la tua nutrita band? Quando si parla di segni del destino. 
Io, però, se tu ci tieni naturalmente, vorrei per te ancor di più. Ti ricordi tanti anni fa quel concerto a Parigi? Mi piacerebbe se si ripetesse. Magari sono di buon auspicio anche in questo caso, o magari non te ne importa niente, di suonare a Parigi.
Nell'attesa di tutto, perché leggo che in questa primavera 2019 ci saranno diverse nuove avventure (e io in particolare attendo il nuovo video con grande curiosità, per vedere se ci ho preso) buon concerto di domani. 

giovedì 21 febbraio 2019

UN BAMBINO DEGLI ANNI CINQUANTA

Non ricordo se ho mai manifestato su queste pagine la mia forte curiosità di vedere una immagine di Mimmo bambino. Forse si, forse no. Ho certamente scritto, nell'ormai  lontano 2010, un post intitolato L'Infanzia di Mimmo (Il titolo ricalca quello di un film drammatico di un noto regista russo, ma le analogie finiscono qui), in cui ricostruisco una ipotetica infanzia di Mimmo, più sulla base di elementi comuni a una generazione, che sulla base di reali conoscenze dell'infanzia del soggetto in questione, che all'epoca erano ancora lacunose.

Se non ho esternato questa curiosità, sicuramente l'ho avuta, ma ho sempre pensato che Mimmo, a causa della sua proverbiale riservatezza, non avrebbe mai pubblicato una foto della sua infanzia. E invece qualche giorno fa lo ha fatto. Certo, è una immagine legata alla sua vita artistica in nuce: Mimmo è ritratto mentre suona il famoso pianoforte austriaco del Novecento, giunto a casa sua nel 1954 (forse 1953), di cui ha parlato tante volte. 


Esamino con attenzione questa foto e nel bambino vestito di bianco riconosco facilmente il Mimmo che verrà, anche se i lineamenti sono ancora in divenire. L'abbigliamento, pulito, curato, stirato, pantaloncino e camicina bianca, calzette e scarpette bianche, l'orologio buono, ci raccontano un bambino di buona famiglia. I capelli freschi di taglio, in un tempo i cui i padri portavano una volta al mese i figli dal barbiere, e tutti avevano i capelli corti, ci dicono invece che gli anni della ribellione e dei capelli lunghi erano ancora lontani, anche se non lontanissimi. Il bambino ha dieci anni, forse meno: siamo quindi alla fine degli anni Cinquanta. Sta davanti al pianoforte, cosa che denota l'appartenenza a una famiglia sufficientemente agiata e colta; osservandolo nei dettagli, tuttavia, si capisce che trascorre molte ore all'aria aperta intento in giochi non sempre tranquilli, con o contro (erano i tempi delle bande) bambini di varia estrazione: lo testimoniano le piccole cicatrici sparse sulle gambe e sulle braccia. La disamina della foto finisce qui. Grazie Mimmo per averla pubblicata, hai soddisfatto la mia curiosità e mi hai fatto sperare che tu, senza che nessuno ti trascini, possa decidere una bella mattina di sole di andare dal barbiere e di chiedergli un bel taglio anni Cinquanta, pulito, ordinato, rigoroso, ma io posso solo amichevolmente suggerire. Gli uomini spesso, quando si tratta di capelli e non solo, fanno di testa loro e i nostri consigli vengono sistematicamente ignorati, e altrettanto facciamo noi con loro, se siamo convinte delle nostre scelte. L'importante è che Mimmo, chiome sconvolte o rigoroso taglio anni Cinquanta, continui a cantare, per la gioia sua e nostra.

domenica 3 febbraio 2019

MANGIARE BERE UOMO DONNA

Ieri, nel tardo pomeriggio, sola in casa, che queste cose si possono fare solo in totale solitudine (la solitudine di un'artista, per dirla con Mimmo, con la sola aggiunta di un apostrofo), mi sono buttata, anzi quasi lanciata sul divano e mi sono isolata dal resto del mondo, al buio. Avevo due ore di tempo, dopo, come per la mia collega Cenerentola (la differenza tra noi due è che io sono più giovane), il tempo sarebbe scaduto. Mimmo era alla Fondazione Mirafiore, a Serralunga d'Alba, innevata come avevo previsto, ma non è necessario essere troppo svegli e neppure troppo meteorologi per intuirlo, e io ho potuto seguirlo in streaming. Sembra averci preso molto gusto, a presentare il suo libro. Ha iniziato a leggere, un brano, poi un altro, poi un altro ancora, e ancora un altro, con quella sua bella voce che sembra la voce di un attore professionista, con le giuste pause, la giusta intonazione, la giusta interpretazione, e leggeva, leggeva, leggeva, e poi commentava, ed era arrivato solo alla pubertà e il tempo passava ed era già volata via un'ora e un quarto e dalla pubertà alla giovane età adulta ce ne corre e io ho calcolato tutta preoccupata che le due ore non mi sarebbero bastate e l'incantesimo si sarebbe rotto. Poi, a un certo punto gli si è fatto scherzosamente notare, a Mimmo, che non era il caso che fosse troppo generoso e leggesse tutto il libro, che a quel punto non glielo avrebbero più comprato, tuttavia mancava ancora un gran pezzo di vita, e ha continuato a leggere, ma la seconda parte è stata decisamente più veloce, e poi c'è stata qualche domanda, e tra il pubblico pensa un po' c'era il Signore del Timorasso, che non è un dispregiativo piemontese della parola timore, ma un antico vitigno locale recuperato, e si è parlato di vino e di cibo e di amici, e poi, dopo la consueta domanda che verteva sulla possibilità di far convivere diverse vocazioni, cosa che comporta non poche difficoltà, Mimmo ha indicato un punto di fronte a lui, tra il pubblico, e a quel punto naturalmente corrispondeva una Persona, senza la quale tutto ciò che è stato non sarebbe stato possibile. Una bellissima dichiarazione d'amore, quasi senza parole, fatta con una discrezione e una delicatezza commoventi, alla quale faccio riferimento sottovoce e col massimo rispetto. Insomma, alla fine, nella vita, le cose che contano di più sono mangiare bene e bere bene, con tutte le implicazioni e le conseguenze che queste azioni portano in sé, e non sono poche, e l'amore, ma non solo l'amore sensuale, la passione, il batticuore, no, l'amore solido e solidale, quello che gioisce nel vedere l'altro felice e lo sostiene nelle sue passioni, anche se a volte costa fatica. Mangiare bere uomo donna, dunque, titolo che rubo a quello che in Italia è stato dato a un bellissimo, a mio avviso, film di Ang Lee,Yin shi nan nu in versione originale, del 1994, che mi è piaciuto moltissimo e ho guardato tante volte. 
Mimmo, però una cosa te la devo dire, non ci andare più al Centro commerciale per il firmacopie, non è posto per te, anche se oggi ci vanno tutti, poi, non mi è sembrato rispettoso nei confronti del pubblico l'episodio che hai raccontato del tuo simpatico, e anche riservato, amico cuocochitarrista. Come a te dà fastido che la tua musica si ascolti con le cuffie sulla metro, a me dà molto fastidio che un cantante dica Mo vado lì, dico due fregnacce, così comprano il disco e io lo firmo. Insomma una piccola rogna, ma niente di così impegnativo, se può fa. Penso di meritarmi di più di du' fregnacce, ma tanto io, al centro commerciale per il firmacopie, non ci vengo, neppure se ci sei tu. Concordo con te, Abruzzesi e Sardi, o meglio certi Abruzzesi e certi Sardi, hanno caratteristiche di base comuni e anche diversi punti in comune, compreso quello di sdegnarsi per cose che ad altri possono sembrare insignificanti. 
Oltre due ore, è durata la bella lezione di Mimmo, in cui c'è stato un po' di spazio anche per la musica (tre canzoni, due scelte dall'autore, la terza, Intorno a trentanni... a grande richiesta). A un certo punto la mia pace è stata interrotta: ha iniziato a squillare il telefono, una volta, due e alla terza ho dovuto rispondere, poi ho sentito il cancello aprirsi, la chiave girare nella serratura, ma a quel punto eravamo alle ultime battute: anche il generosissimo Mimmo ha dovuto chiudere, ma se non si fosse fatto tardi a mio avviso avrebbe continuato volentieri: era molto a suo agio. 
La luce si è accesa e io sono rientrata nei miei ranghi. 

giovedì 31 gennaio 2019

TERRE FREDDE

Venerdì otto febbraio, Mimmo sarà ospite alla ventiseiesima edizione della Fiera internazionale del libro di Minsk, dove oltre a far salire gli ospiti, spero numerosi, sulla sua macchina volante che ha capienza illimitata, canterà per loro alcune canzoni. A quanto leggo, in Bielorussia c'è molta attenzione per la lingua e la cultura italiana, che si studiano nelle due Università della capitale; in particolare, all'Università Statale di Minsk, è presente un Dipartimento di italianistica. Non solo, leggo che l'italiano è la terza lingua più studiata, dopo l'inglese e il tedesco. Alla notizia della partecipazione di Mimmo ed altri ospiti italiani alla fiera del libro, è stato dato risalto nel sito dell'Ambasciata italiana a Minsk. Dato che siamo a est, mi ritorna in mente la partecipazione di Mimmo a Timisoara, alla Settimana della Cultura italiana nel mondo, nel 2011. Non può neppure non sovvenirmi, anche se di altri contesti si tratta, quella kermesse di cantanti italiani di varia estrazione, che si tenne niente meno che al Cremlino, e che fu sicuramente una esperienza inconsueta e divertente. Per questo segnalo un link:


Venerdì otto febbraio a Minsk sono previsti -2° di massima e -10° di minima, quindi bisogna attrezzarsi. Molto caldo non ci sarà neppure a Serralunga d'Alba, e a Padova, dove nei prossimi giorni il nostro sarà ospite di altri due eventi. A quello di Padova, che si tiene nel Chiostro della Basilica del Santo, a disquisire del libro saranno illustri intellettuali, un attore ne interpreterà alcuni brani e ci sarà pure un intrattenimento musicale. Spero che dopo si mangi e si beva bene, che son dettagli da non trascurare, e che anche a Minsk seguano festeggiamenti adeguati.

Sta andando tutto oltre ogni più rosea aspettativa e ne sono davvero felice. Sarei ancora più felice se venisse pubblicata qualche foto di Mimmo in smoking, durante una serata di gala, ma raggiungerei il massimo della gratificazione se apparisse una immagine di lui col colbacco, peraltro strettamente necessario a certe temperature. 

Caro Cantante, buon tour e buon divertimento!


mercoledì 23 gennaio 2019

COME QUANDO FUORI PIOVE

Credo che ci sia stato un piccolo momento di confusione, per niente grave, dato che di pioggia si tratta: la traccia n.10 di Cenere, non è, è evidente, La pioggia e l'esilio, ma Ogni volta che piove

Il pretesto per riascoltare la prima, e anche la seconda. La tentazione sarebbe anche quella di scrivere un intero post su Mimmo e la pioggia, peccato che l'abbia già fatto, in passato, 


come temo di aver scritto anche di libri che parlano di canzoni d'autore, o semplicemente di canzoni, in cui, a mio avviso, a parte qualche rara eccezione, a Mimmo non è stato dato lo spazio e la considerazione che merita. A questo proposito, proprio perché a suo tempo avevo sviscerato l'argomento, mi ero imbattuta anche nell'opera di quel personaggio a cui Mimmo fa riferimento, raccontando una storia di tanti anni fa, in alcune recenti interviste, senza citarne il nome. Ha ragione lui, non è il caso, ma se uno dovesse essere interessato, ha tutti gli elementi per risolvere l'enigma, ma deve essere un po' esperto e avere indole da detective. 

Meglio sarebbe perdersi nell'ascolto di un'altra canzone, molto romantica e molto umida,  a me assai congeniale, Buonanotte nella pioggia, della quale però non esiste nessun video nel canale ufficiale di Mimmo. Esiste però di un'altra, anch'essa a me assai congeniale e questa propongo.






Purtroppo non posso iscrivermi al canale ufficiale di Mimmo, avendolo già fatto da tempo, ma posso invitare chiunque passasse di qua a farlo: dobbiamo essere di più. 

sabato 19 gennaio 2019

TIPI DA SPIAGGIA

Son qui, in preda a un attacco di ipocondria, per via di un dolore che non mi fa respirare, e non posso, come fa il suo amico Alessandro, quello che fuma moltissimo, recita e dirige il tempo nel video di Cenere, chiamare Mimmo per una consulenza a distanza, perché mi rassicuri. Non mi resta che aspettare lunedì e fare una radiografia senza neppure andare dal medico; perché? perché, Insomma, da questo punto di vista son messa male. Nel ridente borgo dove abito da qualche anno, ci sono in tutto quattro medici. Tre sono massimalisti, e non possono più accettare nessuno. Essendo andato in pensione il medico che avevo prima, che per pena mi aveva tenuto nonostante la breve distanza (sapeva però che lo avrei cercato pochissimo), ho dovuto fare l'unica scelta possibile, cioè scegliere il quarto, l'unico che potesse ancora accogliere qualche disgraziato paziente. Sono andata a conoscerlo e mi sono subito sentita male. Per carità, lui con me è stato molto gentile e mi ha subito elargito preziosi consigli alimentari, mi ha ascoltato con attenzione e si è perfino informato del mio titolo di studio, ma io mi sono sentita male, perché il suo ambulatorio mi ha fatto piombare in uno degli incubi ricorrenti della mia infanzia: gli ambulatori pubblici, quelli degli enti mutualistici degli anni Sessanta, degli uffici di igiene dove si vaccinavano i bambini, del medico scolastico; quelli con le mattonelle bianche diventate col tempo bianco sporco e poi beige, perché lo sporco non era più stato rimosso, un lettino sghembo e un lavandino aiutoaiuto. Insomma, il dottore, prossimo alla pensione, in circa quarant'anni di onorata professione, non ha apportato alcuna modifica all'ambulatorio, e forse non solo a quello; mi è venuto il sospetto che in qualche anfratto fosse nascosto un numero di Stop o Cronaca vera mummificato. Anche i pochissimi pazienti presenti, che brandivano ricette con evidenti errori, sembravano usciti da una foto scattata con la Ferrania che mio fratello acquistò nel 1963. Non vedevo l'ora di fuggire e mi sento malissimo all'idea di doverci tornare. Ci sono quelli che soffrono di sindrome di Stendhal davanti a espressioni di immensa bellezza, io soffro di sindrome affine davanti a forme di estrema bruttezza e squallore. Cosa c'entra tutto questo con Mimmo? Niente, uso la scrittura come medicina e siccome scrivere sul diario personale non mi basta, lo faccio qui, che qualcuno mi passa a trovare sempre e magari un pensiero affettuoso a distanza me lo lancia, e si sa, i pensieri affettuosi sono terapeutici.

Passando a temi più attinenti, cioè al Nostro Cantante, del quale io, sia ben chiaro, non è che mi sia dimenticata, anzi... Oggi, avendo deciso di prendermi una mattina totalmente libera e anarchica, mi sono messa a curiosare in lungo e in largo e sono stata ampiamente premiata: intanto mi sono imbattuta in una sua foto, mentre tenta di rilassarsi, seduto su una sdraio, in uno stabilimento balneare, in rispettosa tenuta da spiaggia (indossa una polo immacolata sui calzoncini da bagno). Immagino la scena: a un certo punto, un fan appassionato (magari noto al Cantante) gli si è accucciato accanto, e ha chiesto a persona compiacente di immortalare l'attimo, che poi ha pubblicato, con mio grande gaudio. Mi sono chiesta se Mimmo abbia gradito, mica è un attore fighetto di soap o un concorrente di reality! Dopo la sorpresa di questa immagine, che ha fatto subito spuntare la mamma che è in me, e l'ha indotta a domandarsi se Mimmo avesse spalmato la crema protettiva, con quella insospettata carnagione nivea, curiosando ancora, ho trovato un'intervista che non avevo ancora letto, e non ho potuto fare altro che abbracciarlo idealmente, il Nostro Cantante, e lui sa perché, e se non lo sa immediatamente, basta che scorra velocemente l'intervista e sicuramente capirà il motivo di questo fraterno abbraccio virtuale. 


Per finire un consiglio di lettura non richiesto, per Mimmo (ma non solo), che ha tanti impegni e interessi, ma legge poco, ahimè, sopratutto narrativa. Sono appassionata di letteratura israeliana. Da poco è scomparso uno dei miei miti, a cui nel lontano 2005, in uno dei miei non rari momenti di follia e forse in stato di ebbrezza parziale, avevo scritto una lettera (spero che non gli sia mai arrivata e nel caso che sia stata cestinata), e di quell'autore suggerirei la lettura di tutte le opere, ma in questa occasione, avendolo molto apprezzato di recente, propongo l'ultimo romanzo di un autore più giovane, Eshkol Nevo, intitolato Tre piani. 

Non sto nella pelle nell'attesa del nuovo video; l'avrà trovata, quella famosa macchina d'annata, che gli servirà per le riprese, Mimmo?


martedì 1 gennaio 2019

PICCOLE C(HI)OSE DI INIZIO ANNO

Buon anno a tutti quelli che leggono, perché gli auguri sono importanti. Non sono un obbligo, ma un augurio semplice non urlato, non invadente, fa sempre piacere. In tempi in cui un messaggio con la famosa, peraltro molto comoda applicazione che tutti conosciamo, non si nega a nessuno, capita di essere sommersi da quintali di video e foto e messaggi anche scioccherelli, inviati dal mittente senza neppure una parola che personalizzi il prodotto già confezionato. Ecco di auguri simili se ne fa volentieri a meno. Buon anno prima di tutto a Mimmo, che chiude il 2018 con un bilancio molto positivo. L'anno è stato fruttuoso, movimentato, divertente. Ci sono stati incontri, presentazioni, firmacopie per il libro, e poi finalmente, con l'uscita del disco, sono partiti in grande stile i concerti, che hanno avuto il loro clou nel tour elvetico che sempre regala emozioni e adrenalina al Nostro, e gli offre lo spunto per elogiare sempre, nelle sue interviste, il modo in cui gira la musica dalle parti di Berna e dintorni. Ho visto il ricco album fotografico che documenta i concerti svizzeri, e in ogni immagine ho letto una parola: felicità allo stato puro. C'era anche Matteo, che come ai vecchi tempi ha accompagnato il padre. Ho visto una foto in cui Mimmo tiene in mano un bicchiere, e ho capito che l'ha cantata, la mia canzone preferita, per la gioia di tutte quelle signore che in prima fila, in piedi, partecipavano con un calore più mediterraneo che elvetico, almeno a fermarsi al luogo comune della freddezza nordica e del calore del sud. Credo che anche il 2019 proseguirà nel solco tracciato nell'anno appena concluso. Io mi aspetto un concerto "ufficiale" a Roma, magari in una delle sale dell'Auditorium Parco della Musica, come fu già per Idra, ma non sempre tutto è così automatico e facile. Leggo parecchie  recensioni e interviste, più o meno lunghe, più o meno complete, più o meno ben scritte, e sono orgogliosa dell'unico piccolo pezzo dedicato a Cenere, scritto sull'onda del primissimo ascolto, perché in pochi tratti e in sintesi estrema penso di aver colto aspetti che ho visto sviluppati ampiamente in seguito, da gente che di musica scrive per mestiere, o dallo stesso Mimmo che nelle interviste si racconta senza risparmio, per fortuna.

Buon anno ai miei lettori fedeli, che ringrazio per la costanza e la fiducia, e per l'incoraggiamento a non diradare e a non abbandonare. Folgorata non è più, come è normale che sia, quella del passato. Scrivo senza ansie quando ho qualche spunto, oppure quando, pur non avendone alcuno, mi coglie il desiderio di farlo. Per un fatto che non riesco a spiegarmi, i lettori con cui sono entrata in contatto, fuori dal blog, perché quella che mi frequenta è una sparuta specie che a parte rare e ben note eccezioni, non lascia qui tracce, sono tutti di sesso maschile: nessuna donna. Insomma, pare che le donne, Mimmo e la sua musica vogliano tenerseli tutti per sé, mentre i ragazzi amano, di tanto in tanto, condividere la passione comune. 

Auspico l'uscita, prima o poi, di un nuovo video di una delle canzoni di Cenere. Ho in mente una canzone in particolare: Se mai, e mi sono già fatta il film, a dirla tutta. Mimmo, quando hai tempo, chiama i tuoi amici registi, chiama Awa, e mettiti al lavoro.

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