Dovessi rinascere, sicuramente farei la detective, data l'esperienza maturata in questi dieci anni a cercare indizi, seguire tracce e trarre deduzioni. Ci sono stati periodi in cui l'attività è stata più intensa, quasi frenetica, e altri in cui è lo è stata meno, ma posso affermare che non si è mai del tutto arrestata. Anche di recente, curiosa di immagini e notizie sull'avvincenteavventura di libri e navigazione e istituti di cultura e case degli italiani, mi sono data da fare, perché Mimmo, come spesso gli accade, ha lasciato i suoi estimatori e curiosi a bocca asciutta, non pubblicando niente di niente, ne' una riflessione sull'esperienza vissuta, ne' una foto e neppure dieci secondi di filmato. Mi sono dovuta impegnare e ho trovato di tutto. Posso dire che Mimmo se l'è cavata piuttosto bene, suscitando interesse, attenzione e qualche risata perché ha sempre una battuta pronta (mi domando se siano spontanee o studiate a tavolino), che va ad arricchire il repertorio di quelle classiche che hanno sempre successo, sopratutto se il pubblico che ha davanti lo conosce poco e non le ha mai sentite prima. In prima fila, in una di queste occasioni, molto informali a onor del vero, c'erano i due super-ospiti della crociera letteraria, due grandi intellettuali di fama internazionale che lo hanno ascoltato con attenzione e applaudito, sia quando ha parlato sia quando ha cantato uno dei suoi pezzi più amati, un classico tra i classici, Un po' di tempo ancora.
Ho visto Mimmo nella foto di gruppo con tutti i partecipanti, in giro per le Ramblas, durante le interviste, a conversare con i compagni di viaggio, tra il pubblico ad ascoltare altri interventi, nella foto ufficiale con un informalissimo direttore di Istituto, ma non ho trovato nessuna testimonianza attestante la partecipazione del nostro, al buffet in cui è stato servito il celebre risotto alla Rossini. Pazienza, non si può avere tutto e io, in questa storia di navi, storie, libri e rose, posso dire di aver ricevuto a piene mani.
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