Mimmo & Greg

Mimmo & Greg
Grazie Mariangela, grazie Mimmo!

giovedì 30 aprile 2020

sabato 25 aprile 2020

venerdì 24 aprile 2020

TRAVERSATA INTERROTTA

Puntuale, alle ore 18, mi sono collegata con la "navigata" in diretta streaming per sentire che cosa Mimmo avesse da dirci. Di Mimmo nessuna traccia, in compenso però un insigne scienziato che vediamo spesso in TV in questo periodo, ci illuminava, con la saggezza del dubbio, indispensabile in certi casi, e ci diceva di diffidare dei tanti scienziati da talk show, che vivono ai margini della comunità scientifica e talvolta ne sono stati radiati. A chi dobbiamo affidarci, di chi dobbiamo fidarci? Ho capito che dobbiamo fare due più due e capire da soli, sfruttando come al solito quel minimo di intelligenza di cui siamo dotati e sopratutto al buon senso. Chiusa parentesi. Aspetto e alla fine mi appare, Mimmo, in una location che ho visto tante volte, per nulla provato, almeno apparentemente dall'attesa, che risponde alle solite domande e si trova costretto a dare le solite risposte. Poi, poi arriva un altro ospite, Mimmo di nuovo pazientemente in attesa, lo chiameranno più tardi. Anch'io lì, in attesa, che nel frattempo faccio altro. Poi mi arriva la quotidiana telefonata di lavoro, in cui si mette a punto il lavoro svolto e si programma quello da svolgere, che in genere mi impegna non meno di mezzora. Intanto arriva un'altra ospite, cantante musico-terapeuta che Mimmo conosce da tanto tempo, poi di nuovo lui, "ciao, ciao", capisco che si salutano, con la cantante, poi però vedo bocche che articolano suoni, ma non posso sentire perché devo partecipare alla mia conversazione. Mai stata così tanto al telefono in vita mia, mai scambiati tanti messaggi WhatsApp, mai tante e-mail. Poi ieri mi hanno proposto di entrare, per lavoro, in un gruppo Telegram, che neppure sapevo cosa fosse e l'ho pure candidamente confessato. Mimmo tu che sei altamente tecnologico, anche se sostieni il contrario, usi Telegram? 
Tralasciando queste considerazioni, a Mimmo auguro che il prossimo anno possa partecipare, se ovviamente lo desidera, alla navigazione su una nave vera, e non virtuale, ed è un augurio rivolto a tutti perché vorrebbe dire che siamo in sicurezza e gli scienziati veri, non quelli da talk show o da operetta, hanno trovato la soluzione per il problema che affligge il mondo. Gli auguro però di andarci a bordo di un altro mezzo di trasporto, che non sia la macchina volante, ma magari, le ali della fantasia, o quelle della poesia. 

lunedì 20 aprile 2020

FOREVER YOUNG



Mimmo ha pubblicato un breve scritto a proposito della prossima uscita della nuova versione di "Intorno a trentanni", che dovrebbe, e uso il condizionale perché in questi casi è sempre d'obbligo, uscire verso settembre-ottobre. Il post ha riscosso molto successo e diverse persone hanno commentato. Io, uscita dal social nel 2011, ma pare fosse un'uscita che desse la possibilità di rientrare, dopo tanto tempo, ho visto davanti ai miei occhi la vecchia password, che mi è apparsa circonfusa di luce, l'ho digitata ed eccomi come per magia, dentro. A far che, bene non so: ho diciassette amici, che non è che lo siano tanto, a parte due o tre, non scrivo quasi niente e metto giusto qualche "mi piace". Non mi trovo a mio agio, ma è comodo esserci, perché se non ci sei non riesci a veder bene le pagine, sei disturbata continuamente dall'invito ad accedere. Non ho commentato neppure il post di Mimmo: ognuno ha i suoi spazi, ognuno la sua casetta virtuale. Lui qui da me non ha mai commentato e dal suo punto di vista ha fatto benissimo. Credo che però abbia sempre letto, così come io faccio con lui. Veramente, a parte pochissimi, i miei lettori sono allergici ai commenti, ma non importa, perché io li conosco uno per uno e continuo a ringraziarli di esserci ancora, anche se non si palesano. Non avendo ispirazione per un nuovo pezzo sullo stesso tema, ripropongo, come al solito affidandomi alla clemenza di chi legge, l'altra me stessa: insomma ancora una volta mi do un pasto senza troppo ritegno.

Il post si intitola "La cassetta misteriosa". Sembra scritto da una teenager. Avevo quasi cinquant'anni: appunto, forever young. Notare l'abbinamento cromatico tra il testo e la copertina del disco. Il racconto è del tutto veritiero. Conservo ancora la cassetta farlocca: Folgorata turlupinata.

Venerdì 25 giugno 2010

Oggi, quando sono rientrata dal lavoro, ho trovato nella cassetta della posta una busta gialla. Però che velocità - mi son detta - immaginando già che cosa potesse contenere, e cioè il mio acquisto su ebay di solo due giorni fa: la cassetta di Intorno a trent'anni. Io, tanti a tanti anni fa, precisamente ventotto, sull'onda della prima "folgorazione" giovanile, avevo acquistato il disco, che come mio solito avevo ascoltato fino allo sfinimento, per anni e anni. Il disco alla fine, molto usurato di suo, ricevette il colpo di grazia a causa di una caduta accidentale e morì. Mi dispiacque molto, però mi consolavo con gli altri lavori di Mimmo che in seguito avevo acquistato in cassetta, perchè i dischi nel frattempo, con buona pace dei numerosi estimatori del vinile, mi erano diventati proprio antipatici e non ne volevo più sentire. Mercoledì curiosavo su ebay, dove erano disponibili un certo numero di copie in vinile di Intorno a trent'anni, ma non mi è venuta nessuna voglia di possederne uno, perchè io non sono, ne' voglio essere una collezionista. A me semplicemente interessava ascoltare di nuovo le canzoni nella loro versione originale, e magari fare il tentativo, con gli occhi chiusi, di ricaricare indietro le lancette del tempo, e di ritrovare intatte le emozioni della mia gioventù. Ho continuato la mia peregrinatio su ebay, e a un certo punto mi è apparsa questa cassettina, e ho fatto l'ordine.

Sei già qui - le ho detto - perchè io parlo volentieri anche con gli oggetti, oltre che con le persone che lo meritano e con gli animali. Si si - mi ha risposto la cassetta, con la voce di Mimmo Locasciulli - ascoltami al più presto. Detto fatto, dopo il mio parco pranzo, ho deciso di consolarmi un po' e ho cercato di creare l'atmosfera giusta: intanto l'ho esaminata attentamente, questa cassetta, un evidente pezzo di modernariato, che reca sull'etichetta arancione della RCA la scritta programma 1 da un lato e programma 2 dall'altro, invece che lato 1 e lato 2, come da Sognadoro, che è dell'anno dopo, il 1983, in poi. La cassetta è di un grigio chiaro, mentre le altre che possiedo sono avorio, un po' scurite dal tempo. Basta esami del supporto - mi dico, ascoltiamola: buio in sala, posizione di relax con due cuscini, volume non troppo alto, occhi chiusi; sono pronta. Parte senza troppi intoppi, solo un lieve fruscio che via via scompare, Intorno a trentanni, e io davvero torno indietro nel tempo, in quel 1982 che ripercorro in tutte le sue tappe, perchè per me quell'anno è stato davvero un anno fatidico, in cui mi sono capitate delle cose che hanno dato l'impronta alla mia vita futura. Non posso non riandare con la memoria al famoso concerto di cui già ho parlato altre volte, quello di una notte d'estate al mare, con un mare di gente, tutti riversati lì, a sentire Francesco, che non era solo, c'era anche Mimmo, e io ero tutta contenta, perchè c'era lui, non soltanto per l'amico già molto famoso: quella voce mi aveva proprio conquistato, e anche quella faccia, perchè Mimmo ha proprio una bella faccia, non di una bellezza convenzionale, ma con qualcosa che colpisce nello sguardo e nel sorriso, allora, come a cinquant'anni, quando secondo me il suo fascino ha toccato il suo momento più alto, e anche adesso, che è un signore un po' ingrassato che i suoi anni li dimostra tutti, e meno male che non fa nulla per nasconderli. Era da un sacco di tempo che non sentivo queste canzoni come le ricordavo, ed era in particolare da un sacco di tempo che non sentivo Lo zingaro, forse una delle meno note di quest'album, che mi pare Mimmo abbia poi riproposto in una raccolta che io non possiedo. Oh, ecco Cala la luna, e Natalina, tutte diverse da come sono abituata a sentirle nelle versioni che ascolto abitualmente. Mi dà una gran gioia sentire quella voce ancora giovane, che veramente, non mi stanco mai di dirlo, suscita ondate e ondate di emozione. Ne avevo una gran nostalgia. Negli album successivi inizia un po' a perdere quella verginità, la voce di Mimmo, inizia a cambiare, seppur leggermente, il suo modo di cantare. Io sono in brodo di giuggiole, mi sono consolata perfino del mio triste pranzo (altro che piaceri e saggezza a tavola: i termini mi sembrano quanto mai in opposizione, almeno per il mio concetto, sicuramente errato, di piacere a tavola). Giro la cassetta: le emozioni continuano e, questo è un classico, toccano il culmine con Gli occhi, bella da vertigini: Mimmo ha scritto davvero dei piccoli (o grandi?) capolavori. Ed eccoci a Buoni propositi, lo sento che fischietta, Da domani, da domani...io lo ricordo, cosa volevi fare, Mimmo, da domani, ma purtroppo in questo momento non posso ripassare perchè d'improvviso capita un fatto curioso: il suono quasi scompare, sopraffatto da un fastidioso fruscio, e, in sottofondo, si inserisce la voce di un altro cantante, che non sei tu, che canta Ancoraaaa, ancoraaa, poi anch'egli smette, e si sente un'altra musica, che non è ne' quella di Buoni propositi, ne' quella di Ancora, ma una terza canzone che non riesco a individuare. Cosa può nascondere questo mistero finale che mi ha bruscamente risvegliato dal piacevole torpore intriso di emozioni, nel quale ero precipitata? Sarà un nastro taroccato. Ci avranno registrato sopra qualcosa. Mi domando a questo punto se sia effettivamente uscito anche in cassetta, Intorno a trentanni, o solo in vinile. Peccato, mi sarebbe piaciuto assaporarmela, Buoni propositi, anche perchè è inevitabile per me in questo momento una certa immedesimazione: come la metti la metti, sono una morta di fame.

martedì 7 aprile 2020

RITRATTO DELL'ARTISTA DA GIOVANE

Sicuramente l'ho già scritto, nel caso mi ripeto, ma io Mimmo da giovane lo immagino così:


Canzoni vecchie e un po' dimenticate
Fotografie sbiadite e un po' ingiallite
Lettere antiche chiuse nel cassetto di un comò
Cenere e brace sparse in un camino
Parole stanche attorno a un bicchierino
Ricordi incerti proprio come un dejà vu
Niente di più
Era tutta lì, era la vita mia

Muscoli e rabbia denti stretti e via
Sangue romantico tramonti e foschia
Gola bruciata vento e neve che ricadono giù
Portoni chiusi banchi abbandonati
Pagine vuote libri impolverati
Bianche corsie mani in tasca e un po' di cortesia
Niente più niente di più
Era tutta lì era la vita mia

E adesso dimmi cos'è
Che lascia un segno nel cuore
Dimmi cos'è che sta spingendo indietro
Tutto il mio dolore
Adesso dimmi cos'è che mi fa perdere il fiato
Dimmi cos'è che sta scappando avanti
E lascia indietro tutto il mio passato
Quello che chiamano amore
O quello che voglio con te?

E c'è un confine dentro le canzoni
Tra le parole vere e quelle che componi
Per fare centro per colpire un po' la fantasia
Io chiudo gli occhi e poi mi lascio andare
Scelgo una pagina da raccontare
Cerco un'immagine che sia soltanto mia
Niente più niente di più
Così è la vita mia

Allora dimmi cos'è
Che lascia un segno nel cuore
Dimmi cos'è che ha spinto indietro
Tutto il mio dolore
Adesso dimmi cos'è che mi fa perdere il fiato
Dimmi cos'è che mi trascina avanti
E lascia indietro tutto il mio passato
Quello che chiamano amore
O quello che voglio con te?

Come si nota, ho affidato la descrizione dell'artista da giovane, a un artista ancor giovane, visto che nel 1987, anno in cui fu pubblicato l'album Clandestina da cui la canzone Niente di più è tratta, Mimmo sicuramente lo era.


Spero di non far danni a pubblicare il video (lo definiamo così, di fatto vero e proprio video non è) dell'intero album, pubblicato su un canale non ufficiale. In quello di Mimmo trovo solo qualche canzone, qui c'è tutto, quindi anche quello che ho definito il ritratto dell'artista da giovane. Clandestina, che come sappiamo, Mimmo non considera un lavoro tanto riuscito, per aver ceduto a un certo tipo di arrangiamento in voga in quegli anni, ma di cui ama i testi, è un album che a tutt'oggi, quando lo ascolto, mi procura un'emozione squassante. 

Mi piacerebbe, e credo non solo a me, leggere qualche notizia dalla clausura di Mimmo. Lui continua imperterrito a negarsi, riottoso e irsuto. Lancia piccoli segnali sonori, e concede pochissime parole. Non è una richiesta (per il semplice fatto che Mimmo giustamente va per la sua strada, delle richieste raramente tiene conto), ma una semplice considerazione, un pensiero in libertà dalla mia personale clausura simile a quella di tanti altri. Continuo a pensare a chi non ha un tetto, perché la sua casa è la strada, a chi vive in un monolocale senza verande, a chi ha visto i suoi guadagni interrotti perché la sua attività si è fermata, a chi, vecchio e fragile, si è sentito abbandonato dentro una casa di riposo, e per quanto sia stato informato dello stato delle cose, non riesce a comprenderle a pieno.

Sperando di non essere considerata buonista e retorica, invio saluti a chiunque si avvicini.

Elenco blog personale