Puntuale, alle ore 18, mi sono collegata con la "navigata" in diretta streaming per sentire che cosa Mimmo avesse da dirci. Di Mimmo nessuna traccia, in compenso però un insigne scienziato che vediamo spesso in TV in questo periodo, ci illuminava, con la saggezza del dubbio, indispensabile in certi casi, e ci diceva di diffidare dei tanti scienziati da talk show, che vivono ai margini della comunità scientifica e talvolta ne sono stati radiati. A chi dobbiamo affidarci, di chi dobbiamo fidarci? Ho capito che dobbiamo fare due più due e capire da soli, sfruttando come al solito quel minimo di intelligenza di cui siamo dotati e sopratutto al buon senso. Chiusa parentesi. Aspetto e alla fine mi appare, Mimmo, in una location che ho visto tante volte, per nulla provato, almeno apparentemente dall'attesa, che risponde alle solite domande e si trova costretto a dare le solite risposte. Poi, poi arriva un altro ospite, Mimmo di nuovo pazientemente in attesa, lo chiameranno più tardi. Anch'io lì, in attesa, che nel frattempo faccio altro. Poi mi arriva la quotidiana telefonata di lavoro, in cui si mette a punto il lavoro svolto e si programma quello da svolgere, che in genere mi impegna non meno di mezzora. Intanto arriva un'altra ospite, cantante musico-terapeuta che Mimmo conosce da tanto tempo, poi di nuovo lui, "ciao, ciao", capisco che si salutano, con la cantante, poi però vedo bocche che articolano suoni, ma non posso sentire perché devo partecipare alla mia conversazione. Mai stata così tanto al telefono in vita mia, mai scambiati tanti messaggi WhatsApp, mai tante e-mail. Poi ieri mi hanno proposto di entrare, per lavoro, in un gruppo Telegram, che neppure sapevo cosa fosse e l'ho pure candidamente confessato. Mimmo tu che sei altamente tecnologico, anche se sostieni il contrario, usi Telegram?
Tralasciando queste considerazioni, a Mimmo auguro che il prossimo anno possa partecipare, se ovviamente lo desidera, alla navigazione su una nave vera, e non virtuale, ed è un augurio rivolto a tutti perché vorrebbe dire che siamo in sicurezza e gli scienziati veri, non quelli da talk show o da operetta, hanno trovato la soluzione per il problema che affligge il mondo. Gli auguro però di andarci a bordo di un altro mezzo di trasporto, che non sia la macchina volante, ma magari, le ali della fantasia, o quelle della poesia.
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