Mimmo & Greg
venerdì 11 marzo 2011
TU QUOQUE, MIMME? A NON CAMBIARE IDEA SONO SOLO GLI IMBECILLI
giovedì 10 marzo 2011
VERSIONE DEFINITIVA?
venerdì 4 marzo 2011
ABBONDANZA E CARESTIA
Mi spaventa sempre un po’ la troppa abbondanza, perché invece di permettermi di godermela senza pensieri, la mia natura mi porta a pensare che ad essa, inevitabilmente, seguirà un periodo di carestia. Si, certo, ad esso, per lo stesso principio di alternanza, seguirà di nuovo un buon raccolto, ma, sempre la mia indole dalla quale tento disperatamente di dissociarmi, senza riuscirvi, mi impedisce di spingermi troppo in là nel futuro.
Il giorno in cui ho trovato nel sito di Mimmo la notizia di un suo concerto in Sardegna, il giorno 8 aprile, ho esternato un grande entusiasmo. In realtà dentro di me, sono rimasta attonita, e forse alquanto fredda, non perché quella notizia non fosse in grado, in sé, di rendermi sommamente felice (almeno questo era il mio pensiero, in passato, quando mi crogiolavo in un’attesa messianica…) ma perché ero ormai da tempo entrata nell’ordine di idee che, se avessi voluto assistere ancora una volta a un suo concerto, avrei dovuto preparare la mia valigetta, e raggiungere la penisola. Insomma, avevo, ammesso di averle mai avute, perso del tutto le speranze e mi ero ormai abituata all’idea di non vederlo mai davanti a un pubblico sardo, Mimmo Locasciulli. E poi… e poi le cose arrivano quando meno te lo aspetti, e questo vale sia per quelle in fondo di non vitale importanza, in grado però molto più di altre di addolcire la vita, sia per quelle, invece, di importanza più sostanziale. A me è capitato talvolta, proprio dopo aver messo sopra certe cose non una pietra, ma un macigno, di trovarmele lì, a portata di mano, e di rimanere disorientata.
Leggere che questo misterioso concerto si sarebbe tenuto in un piccolo paese del Medio Campidano, Serrenti, a circa trenta, quaranta minuti da Cagliari, un paese agricolo dove insospettabilmente esiste un teatro, bello, accogliente, nuovo, mi ha messo una certa curiosità. Mi sono messa sulle tracce di festival e rassegne presenti sul territorio ad aprile, e non ho trovato niente. Sono entrata nel sito del teatro http://www.teatrodiserrenti.it/ e ne ho scandagliato le pagine senza trovare alcunché. L'ho apprezzato attraverso la galleria fotografica e mi sono virtualmente seduta su una di quelle 250 confortevoli poltroncine rosse. Il teatro, in attività dal 2006, si propone soprattutto come luogo culturale dall’impronta fortemente identitaria. Il mistero si fa sempre più fitto. Un pomeriggio di sole andiamo a vederlo da fuori, questo teatro che non conosciamo. Dalla superstrada si scorge il profilo dell'edificio, che dovrebbe rappresentare la sagoma di Momothi, una figura ben nota a tutti i bambini sardi. Una specie di spauracchio, di uomo nero, di fantasma. Un’entità inquietante e misteriosa. "Mi*, fai da bravo, che se no viene Momothi" – dicevano, e forse dicono ancora alcune mamme sarde ai loro pargoli indisciplinati o irrequieti, infischiandosene dei consigli di pedagogisti, psicologi e neuropsichiatri infantili.
Passano i giorni e finalmente nel sito di Mimmo appaiono nuove notizie: l’indirizzo web dell’associazione culturale promotrice dell’evento e il nome della rassegna. L’associazione di chiama Shannara e la rassegna, Forma e poesia nel jazz.
Ieri nel sito dell’uffico stampa http://www.cartadamusica.it/ di M. è apparso il programma dettagliato di tutta la rassegna, http://www.cartadamusica.it/6424/ che si svolgerà tra marzo e maggio al Teatro Massimo di Cagliari, e, nei giorni compresi tra l’8 e il 10 aprile, al Teatro comunale di Serrenti. Mimmo sarà lì come già detto, il giorno 8 venerdì, in trio con Matteo e Fabrizio.
Non mi soffermo sugli altri splendidi eventi della rassegna, perché andando nei siti citati troverete tutto e non mi pare il caso, qui, di riassumere o di riportare pari pari cose scritte molto bene da altri.
Allo stesso modo nel sito di Shannara http://www.shannaraspettacolo.it/ da oggi è possibile trovare tutte le notizie su Forma e poesia nel jazz.
I nostri due principali quotidiani, La Nuova Sardegna e l’Unione Sarda, hanno dato risalto alla rassegna, che è stata presentata ieri, e qualche parola è stata dedicata al Nostro. Qualche collega gentile mi ha fatto pervenire La Nuova, aperto alla pagina in cui in neretto appariva il riferimento al mio Cantante, con accluso un foglietto con tanto di freccia. Ormai una piccola parte dell’ufficio (in principio fu la catechizzazione) è coinvolta nella questione e qualcuno dice che verrà, a sentire questo prodigio divenuto familiare grazie alla collega stramba, che sembra aver definito per bene le sue priorità: Cantante e blog. Tutto il resto è svolto con coscienza, tutto il resto è vita, ma viene dopo.
Il prolifico e atipico cantautore…- scrive il giornalista - che ha mosso i primi passi al Folkstudio… ha al suo attivo 17 album… Sono curiosa di leggere cosa scriveranno dopo, chi lo intervisterà, cosa gli chiederanno…Ho il sospetto che non riusciranno a stupirmi.
Intanto io, del tutto ignara dell’approdo del naufrago col pianoforte in terra sarda, ero stata fortemente attratta dall’evento principe tra i concerti locasciulliani di quest’anno; mi riferisco alla decisione, benedetta sia, come amo dire di solito io, di Mimmo Locasciulli, di festeggiare i suoi trent’anni di carriera, ma io direi meglio di notorietà, con un recital in quattro serate, in teatro, a Roma, dal titolo Radio Days, http://www.cartadamusica.it/226/ Trent’anni di storie e controstorie. Mimmo non si smentisce: si diverte molto a far propri titoli di altri; ne abbiamo parlato diverse volte a proposito di alcune canzoni. Lo sottolinea anche lui. Radio Days, ma credo che lo sappiano tutti, almeno i miei lettori lo devono sapere, è un vecchio film di Woody Allen che io ho in cassetta e vorrei tanto recensire, ma vi risparmio, e vorrei tanto vedere di nuovo, ma chi ha voglia di ricollegare il videoregistratore messo in soffitta?
Divagazione: Greg suona con Woody, talvolta, così ho letto. Io chiudo gli occhi e mi lascio trasportare: "Stasera a New York il prolifico atipico chirurgo cantante romano d'origine abruzzese naturalizzato newyorkese, si esibirà in trio con Woody al clarinetto e Greg al contrabbasso. Ormai Locasciulli è una realtà imprescindibile nelle notti della Grande Mela."
"Di fronte al prestigioso club molte persone si lasciano andare a scene isteriche perché non si son procurate per tempo il biglietto. Una piccola donna sarda, arrivata dopo aver viaggiato per mesi nella stiva di una nave mercantile ed essersi nutrita solo di avanzi della ciurma, è svenuta davanti alla porta del locale. Qualcuno ha insinuato che fosse una simulazione per attirare l’attenzione, quindi nessuno l’ha presa sul serio e le ha prestato soccorso. Il giorno dopo è stata trovata assiderata. Peggio per lei."
A me non capiterà di rimanere senza biglietto, perché appena ho saputo della bella festa in cui Mimmo ripercorrerà questi trent’anni, esibendosi ogni sera con una formazione diversa e ospitando ogni sera artisti che hanno collaborato con lui nel corso della sua carriera, o semplicemente con cui ha un’affinità, o che gli sono amici, ho subito telefonato al Teatro Golden di Roma e ho prenotato, con una voce un po’ incrinata dall’emozione, per una delle serate. Ho sentito che questa era un’occasione imperdibile, mica tutti i giorni si festeggiano trent’anni di storie e controstorie: non potevo davvero rinunciarvi.
Ora la serata sarà a sorpresa, quindi quello che l’Atipico schivo ma allegro artista deciderà, sarà comunque gradito, però visto che “solo” l’ho già sentito e sommamente apprezzato, in trio lo sentirò e sommamente lo (li) apprezzerò quando scenderà dalla zattera, magari, se sarò fortunata, nella mia puntata romana, la sorte me lo farà apprezzare in quartetto, o in quintetto, o con la band. Quanto ai suoi prestigiosi ospiti, solo alcuni nomi sono stati resi noti, e mi sembrano pochi per riempire quattro serate, che, come annunciato saranno tutte diverse, per cui il mio sesto senso mi dice che ci saranno diverse sorprese. Fosse stato possibile, non avrei temuto l'abbondanza, ne' l'eventuale successiva carestia, e avrei piantato le tende al teatro per quattro giorni quattro.
Mimmo ti stai preparando? Mi raccomando, applicati. Vedo che c'è un coautore, immagino ci sia almeno un canovaccio su cui, magari, apportare delle variazioni estemporanee. Sento che di quest’evento parlerà il mondo. Per ora, oltre quelli che lo fanno di mestiere, ne parla con molta gioia la tua agiografa di (s)fiducia, caro San Mimmo da Penne. Ora pro Folgorata, che non rimanga mai senza inchiostro.
*"Mi" è un'espressione molto in uso da queste parti. Si usa per indicare, per attirare l'attenzione, per ammonire. "Mi" sta per mira, guarda, come in spagnolo. Il sardo è pieno di parole mutuate dal catalano e dallo spagnolo, lingue che qui hanno fatto da padrone per secoli.