CANTANTE CON IL CAPPELLO CHE TROVI...
Mimmo & Greg
lunedì 24 ottobre 2011
PAESE CHE VAI...
CANTANTE CON IL CAPPELLO CHE TROVI...
lunedì 17 ottobre 2011
DRUM BUN, CǏNTĂRÈŢ!
Come avevo già scritto, i due ultimi impegni di Mimmo, il concerto al Teatro Valle Occupato e la lezione-concerto all’Università de Vest di Timisoara, avevano suscitato, più di altri, il mio interesse. Non avevo previsto che tra i due concerti, potesse esserci un nesso, e invece, scava e riscava...
Il primo ha una forte connotazione politica e solidale; Mimmo e con lui un gran numero di artisti, hanno abbracciato la causa del Teatro Valle Occupato. http://www.teatrovalleoccupato.it/
I lavoratori dello spettacolo, artefici dell’occupazione, portata avanti con coraggio e determinazione, l’hanno fatto divenire luogo di dibattito costante e laboratorio di spettacolo aperto e permanente, diventando protagonisti di una lotta che va ben al di là delle problematiche dei singoli, e del singolo caso, per rappresentare l’emblema di un discorso veramente più ampio: focalizzare l’attenzione sulla politica culturale italiana. La cosa è nota, e purtroppo drammaticamente vera: nei confronti della cultura, nel nostro paese, paradossalmente ricchissimo di beni culturali materiali e immateriali, alla cultura nelle sue varie espressioni, si dedica poca attenzione e altrettanto pochi fondi, come dimostrano i tagli feroci costantemente apportati .
Accade che a distanza di pochi giorni dal concerto al Valle, Mimmo sia invitato, giovedì 20 ottobre in una Università rumena per una lezione-concerto. Non è nuovo, Mimmo, a questo genere di esperienze, da cui personalmente sono, anche al di là di lui, molto attratta. Riferendomi a lui, ricordo quella trasmessa in diverse occasioni in televisione, che ho seguito con immenso piacere e che seguirei ancora, nonostante ormai conosca a memoria quanto Mimmo, seduto al pianoforte della sua casa di campagna, ha raccontato. Lezione-concerto era anche quella all’Unical, a Cosenza. Da ciò che ho visto e sentito nei video registrati in quella circostanza, si respirava un’aria davvero speciale e il Cantante è riuscito a coinvolgere pienamente un pubblico giovane, ma evidentemente motivato e felice di essere lì, cioè non presente solo perché magari la partecipazione poteva essere foriera di crediti. Anche le esperienze in Svizzera, a Stans, e in Germania, a Regensburg, credo possano ritenersi delle lezioni-concerto, essendo state inserite all’interno di un discorso analogo: senz’altro erano momenti di manifestazioni più ampie, giornate della cultura e della lingua italiana, in cui la canzone d’autore era uno degli aspetti trattati. In senso lato credo che i concerti di Mimmo, almeno quelli cui ho assistito io, possano considerarsi tutti delle lezioni-concerto, e non certo perché ostenti un tono professorale, (anche se è vero che talvolta interroga: siate pronti!) ma per l’attenzione che pone nel raccontare delle sue canzoni, dei fatti che hanno portato alla loro creazione, di aneddoti, di ricordi, e di tutto ciò che gira intorno alla sua musica e non solo. In alcune occasioni sono stata amichevolmente critica nei confronti di alcune boutades dell’artista, che sono puntualmente riproposte, ma, pur continuando a esserlo per spronarlo a migliorarsi sempre e a riproporsi, per quanto possibile, in modo diverso, è evidente che per forza di cose gli aneddoti si ripetono e anche le battute: amabilmente prevedibile, Mimmo, ma credo che ci siano molte cose che le mie orecchie debbano ancora sentire e il mio senso critico debba ancora ispezionare.
Ha partecipato anche ad alcune edizioni della manifestazione Pergamene in concerto, presso l’Università di Teramo, festa di consegna delle pergamene di laurea, voluta fin dal ’99 (lui c’era) dall’allora Rettore Professor Russi, che di Mimmo era caro amico. Parte importante di tale festa è la musica, con la partecipazione di uno o più artisti. Non so se si sia trattato di vere e proprie lezioni-concerto o di concerti tradizionalmente intesi. Spero solo che i giovani presenti abbiano saputo apprezzare come i loro colleghi di Cosenza. Non lo so, nemo propheta in patria: mi auguro di sbagliarmi, ma mi sono imbattuta in un forum di studenti di quella università, mi auguro una piccola minoranza, che commentava la manifestazione e esprimeva opinioni sugli artisti ospiti, uno in particolare, e dal tipo di considerazioni non mi pare fosse dotata di quel minimo di sensibilità e profondità necessarie per poter apprezzare, senza pretendere di essere chissà chi, le canzoni del nostro autore. Questo fermo restando il fatto che è legittimo che ciascuno abbia i suoi gusti, fatto salvo il buon gusto nell’esprimerli. Mi sono sentita amareggiata, a leggere quel forum, ma non perché voglia ad ogni costo essere paladina del Cantante, che se la cava benissimo senza, ma perché mi intristisco sempre quando mi trovo di fronte a superficialità e desolazione, soprattutto giovanile.
Timisoara, dunque: un altro evento all’interno di un ciclo di manifestazioni che hanno lo scopo di promuovere la cultura italiana in Romania, dove, si tiene in questi giorni, tra il 17 e il 21 ottobre, la “Settimana di promozione della comunità e della cultura italiana”, organizzata dal Consolato Generale d’Italia a Timisoara. Una settimana intera di eventi che si svolgono in varie sedi. Il concerto di Mimmo avrà luogo, nell’Aula d’onore della Biblioteca Centrala Universitara Eugen Todoran, dell’Università di Vest, la terza università del paese. Il pubblico, tra il quale ci sarà anche il Console, leggo, sarà composto in massima parte di studenti e docenti, che conoscono e studiano la lingua italiana, e sono molto ottimista sul gradimento della manifestazione. Sono convinta che Mimmo, con la sua simpatia (non voglio rinunciare ancora una volta a dire quanto sia amabile, spiritoso e simpatico nei suoi concerti, con quel tanto di emozione che qualche volta lo fa “inciampare”, ma lo rende ancora più vicino e gradito al suo pubblico) con i suoi racconti e con la sua voce, conquisterà il pubblico, rumeno e italiano, docente, discente o ad altro titolo partecipante, convenuto nella sala d’onore della Biblioteca. Si tratterrà, in biblioteca, almeno quel tanto per una breve visita guidata, o fuggirà via subito dopo? Io l’ho visitata virtualmente: ha un bel sito, offre tutti i servizi che ormai tutte le biblioteche del mondo con quelle finalità, più o meno offrono, e penso valga la pena visitarla. Ci saranno domande, interventi, sarà un incontro vivo e stimolante?
Mi piacerebbe che Mimmo spendesse qualche parola non solo per annunciare le manifestazioni cui partecipa, ma anche per raccontarle, dopo averele vissute, almeno alcune, anche con poche efficaci pennellate, come talvolta riesce a fare.
A sentir parlare di Timisoara, inevitabilmente il ricordo è andato ai fatti del 1989, l’anno dell’inizio del grande cambiamento nei paesi del socialismo reale. La crudezza di certe dirette televisive.
Mi è anche venuto in mente che Mimmo si è avvalso della collaborazione, in più occasioni, di un quartetto d’archi rumeno. Riascoltate L’attesa, ad esempio: loro ci sono.
Il legame tra le problematiche annesse al concerto al Valle e la lezione-concerto a Timisoara, dove sta? - potrebbe domandare qualcuno - se non si è perso la mia breve premessa. Eccolo: a Timisoara, non il giorno in cui si esibirà Mimmo, ma il giorno prima, il 19 ottobre, sarà presente il Ministro della cultura, (Non ditemi che sto sbagliando, e come si chiama esattamente il ministero, lo so: cultura e basta per brevità) sempre all’interno degli eventi della settimana di cui sopra . Non so se i due avranno possibilità di incontrarsi, ma quale migliore occasione, dovesse accadere, per trovarsi di fronte e discutere in un clima di confronto e dialogo, pur nelle diverse posizioni, di un tema tanto importante quanto l’esigenza di una corretta politica culturale.
Il dialogo è sempre un fatto positivo, solo che non sempre conduce a grandi risultati.
Chissà che ne pensa, Mimmo. Io ad esempio in certi casi, penso: "Con quello non ci voglio neppure parlare; tempo e fiato sprecati". Avrò torto?
Drum bun, Cîntărèţ! che, se il piccolo dizionario che ho consultato stamattina non mi ha ingannato, o se io non ho ingannato lui, dovrebbe significare:
Buon viaggio, Cantante, e Noapte bună.
lunedì 10 ottobre 2011
LA GRATTUGIA DEL MIO CUORE
La scena è la stessa descritta altre volte in circostanze simili, qui dentro: una stanza buia, quando la sera diventa notte, (che faccio, marzulleggio?) silenzio perfetto, una persona sola, in attesa delle prime note di un disco che non ha mai ascoltato, nonostante sia uscito ventisei anni fa. Non ricorda, l’ascoltatrice in attesa, come mai non sia stata tentata dal possesso di quel disco, tanti anni fa. L’unica spiegazione può essere che le canzoni le conoscesse già, essendo già state pubblicate in altri album precedenti. Una sola era inedita, pubblicata in un singolo poco prima, o contemporaneamente. Forse non era ancora pronta, all’epoca, la nostra amica, per raffinatezze come ascoltare un album live, registrato durante un concerto, anche se, certo, sapeva che lì dentro avrebbe trovato delle sorprese. Forse non riusciva ad apprezzarle a pieno, le inevitabili sorprese e varianti di un’esibizione dal vivo, preferendo rimanere legata alle certezze delle versioni originali.
Mimmo nel 1985 le piaceva molto e consumava la cassetta dell’album intitolato con il suo nome, che ancora oggi possiede e custodisce gelosamente. Un suo amico gliel’ha trasformata, quella come altre, e ora, pur non in maniera perfetta, di tanto in tanto la ascolta in mp3. Le cose normali tutte diverse e tutte quante uguali, per niente e per nessuno sotto un cavalcavia, sapessi quante volte mi son messo a pensare e sotto il cuscino ci ho trovato la pace ogni tanto facevano capolino tra altri pensieri, quando proprio non c’entravano niente, e questo fatto non ha smesso di accaderle, ancora oggi, a distanza di tanto tempo. Ora sono molti di più, i versi che le attraversano i pensieri, perché da allora il suo Cantante ha scritto molte canzoni e lei ha imparato a conoscerlo molto meglio. Le mancava quel disco, e forse sarebbe rimasto per lei un mistero, se a qualcuno non fosse venuto in mente di regalarglielo. Il portatore di doni è una persona gentile, ma il suo gesto racchiude in sé anche un intento didascalico e pedagogico: una che si dà un sacco di arie con quelle sue noiose storie sul raggiungimento dello status di somma conoscitrice del Cantante, doveva urgentemente colmare una lacuna profonda, ahi quanto profonda…
Silenzio perfetto, una lunga introduzione musicale, le pare di riconoscere una canzone… Svegliami domattina, che Mimmo utilizza ancora, talvolta come canzone d’esordio di suoi concerti con la band. Si certo, a Penne… All’ascoltatrice pare di provare una sensazione forte, troppo; le ricorda quanto ha vissuto con molte delle canzoni di Clandestina. Certo appare un eccesso, questa sensibilità così esacerbata. In fondo si tratta solo di una canzone. Perché le sembra che qualcuno le pizzichi il cuore, o glielo spelli? Vorrebbe spegnere perché le fa davvero male, il cuore, e non riesce a spiegare del tutto questa ridondanza di emozioni, dove sia il confine tra ciò che le suscita una voce e altri strati profondi, suoi personali, per il quali quella voce funge da amplificatore. Si emoziona sempre, con le canzoni di Mimmo, soprattutto ai primi ascolti, però una cosa così forte, ad esempio, con Idra, o con Sglobal, non è accaduta. Non le sembrava che ci fosse qualcuno lì a torturarla e a spellarle il cuore. Prevaleva più un’emozione estetica, legata alla ricerca e al godimento del bello nelle canzoni, anche se c’era una compresenza di altro tipo di emozioni, ma non così forte. Ha dovuto, l’ascoltatrice, stringere il denti e costringersi a procedere in questa tortura.
Cala la luna, Gli occhi: aiuto! qui si raggiunge sempre un momento alto… Arriva alla fine, a quella trascinante e inaspettata versione rock di Sognadoro, allo stremo delle forze. Ricomincia da capo: va un po’ meglio, il cuore spellato fa meno male, riesce a staccarsi dalla voce del cantante e a lasciarsi trasportare dalla musica, a cogliere l’aria che si respirava al concerto, con il pubblico partecipe e complice. Nota che non ci sono incertezze, che c’è da parte di tutti un gran divertimento, il piacere di cantare e suonare e stare sul palco, con emozione, ma con mestiere e sicurezza. La voce non presenta cedimenti, si nutre dell’energia trasmessa dal pubblico, e la ritrasmette a sua volta. Applausi entusiasti, Mimmomimmo, ma anche Enrico, che lo accompagna in Confusi e in Sognadoro. Le due voci, in quest’ultimo pezzo, si completano splendidamente, ma non si confondono, perché sono talmente diverse che non possono confondersi. L’allegria del Treno della notte, con le sirene della polizia: siamo in una posizione intermedia tra la versione originale e quella estrema di Delitti perfetti. Lo zingaro, con quello special che si spegne in fondo al cuore. Lo sapranno, i ragazzi d’oggi, cos'è uno special?
Notte che cambia la pelle e nasconde tutte quante le stelle: ecco Piove e non piove, da sempre una delle mie preferite, e me la vedo davanti questa notte fatta persona, che nel levarsi il manto scuro, copre le stelle.
1985: anno di impegni e grandi soddisfazioni per lui. Son trascorsi dieci anni dal primo disco, da quel 1975 anch’esso assai denso, in cui aveva tracciato le rotte, come dice lui, della sua vita musicale, professionale e non solo.
Nel 1985, repetita iuvant, sempre che non facciano sbadigliare, partecipa a Sanremo suo malgrado, con la canzone che per tanto tempo è stata una di quelle che mi è meno piaciuta, Buona fortuna. L’ho recuperata in tempi recenti. Partecipa confuso in quel playback che a lui e a Enrico ispira una riuscita canzone, Confusi in un playback, appunto. Il testo è di Enrico, la musica di Mimmo, ma la canzone è frutto di una riuscita fusione tra le due sensibilità; non devono essere mai sconnesse, le due componenti, ma in stretta relazione, per la buona riuscita di una canzone. Certo Enrico, attento alle parole, ha messo in quel “confusi”, più di un significato, tra quelli proposti nel mio prologo. Avrà consultato il Battaglia?
I due simpatizzano, lo sappiamo e ne conosciamo i motivi. Ci sono diverse interviste in cui lo raccontano, anche a distanza di tempo. Nasce un progetto comune, che trova realizzazione in un singolo, (lato A Confusi… lato B Con la memoria: cose già dette…) e nell’album live, dal titolo omonimo, registrato in uno dei concerti del tour estivo di Mimmo, cui Enrico partecipò come artista-ospite. Segue un tour teatrale di successo. Cosa fanno Mimmo e Enrico nel tempo libero? Le cronache narrano di entusiasmanti partite a scacchi, in cui l’uno è degno avversario dell’altro. Li guardo, i due, in vecchie foto di quel periodo. Mimmo spesso con quelle camicie un po’ troppo aperte, e il bavero delle giacche ornato di spillette. Enrico con il suo “boccolo” e gli occhiali, bianchi fanali, che qualche ragazzino porta di nuovo, adesso. L’ho rivisto di recente in una intervista spiritosa: simpatico, in buona forma fisica. Al contrario dell’amico, dice che ci rimane un po’ male se dimostrano di non riconoscerlo, purchè non ci siano troppi eccessi legati al riconoscimento, immagino. Ho saputo che in anni abbastanza recenti E. ha tenuto un concerto a Penne, e ha invitato Mimmo, presente tra il pubblico, a salire sul palco a cantare Con la memoria, memori forse di quell’indimenticabile volta nel 1986, con un ascoltatore d’eccezione.
Dove fu registrato l’album, in occasione di quale concerto, non è dato sapere, almeno io non ne ho trovato traccia nelle mie ricerche. Il lavoro è arricchito dalla presenza di musicisti di rilievo, uno per tutti il bassista Mario Scotti, compianto amico di Mimmo. La foto di copertina ritrae un primo piano di Mimmo molto preso dalla sua interpretazione. L’album è inoltre corredato di altre foto: dei musicisti, dei due cantanti; c’è un dettaglio degli occhi di Mimmo, quegli occhi chiari (ci sono molti occhi chiari, a Penne) chiacchierini, talvolta allegri e scanzonati, talvolta severi e pensosi. Rubandogli le parole: telecamera del cuore, antenne dell’anima, specchio del sogno.
Nel sito di Mimmo, nella sezione “discografia”, trovate la scheda del disco, con le canzoni, i musicisti, ma solo l’immagine di copertina. Inserisco il link dove invece è possibile vedere tutto, occhi chiacchierini compresi.
http://discografia.dds.it/scheda_titolo.php?idt=2163
Grazie a Mimmo, anche di essere la grattugia del mio cuore.
Grazie al mio “Portatore di doni”, che mi offre gentilezze e spunti di scrittura, e non solo.