Caro Mimmo,
Sono molto felice di apprendere che sarai presto ospite della trasmissione di Rete 8, la vostra emittente locale più seguita, dal titolo A casa di ‘Nduccio, condotta, appunto, dal tuo amico ‘Nduccio. Sono ancora più felice del fatto che le puntate siano più d’una. La casa in questione mi sembra molto minimalista, invece io la casa
vera del tuo amico, chissà perché, forse perché so che in essa vige il
matriarcato (il dovere professionale mi impone di fare ricerche anche sugli
amici: ho visto le foto della festa dei sessanta), me la immagino più ornata e
colorata e allegra.
Ti confesso che una volta mi
piacerebbe vederti colorato, invece ti vedo sempre nero, o, qualche volta,
bianco, ma d'altronde sono i colori della tua squadra del cuore. Non vorrei
toccare tasti dolenti… anche i tasti sono bianchi e neri, siamo dentro una vera
ossessione.
Siccome, tu lo sai, io
colleziono tutte le statuette che rappresentano Mimmo in tutte le sue varie
emanazioni, che mi modella un noto ceramista locale, e ci gioco tutti i giorni, le schiero come per una battaglia, le spolvero sempre con cura, e forse le metterò anche nel presepio, ho pensato che manca, nella collezione (Mimmo
cantante, Mimmo pianista, Mimmo chirurgo e Mimmo dietologo, Mimmo poeta e Mimmo
scrittore, Mimmo fotografo, Mimmo scacchista e Mimmo tennista, Mimmo cantiniere e Mimmo
conduttore radiofonico), Mimmo
conduttore televisivo. Pensaci, saresti molto meglio, nella tua inesperienza
nel campo, di tanti messi lì a dir nulla. Una piccola trasmissione di nicchia (Il tango dietro) l’angolo di Mimmo. Una striscia
quotidiana, dieci minuti, un pensiero al giorno, Piumino e Folgorata in
collegamento, responsabile dei servizi culturali il Sergente Elias…
Ti saluto come sempre con
molta cordialità. Ti chiedo anche scusa perché continuo a farmi gli affari
tuoi, però non sono entrata nei cassetti e negli armadi e non ho esplorato il sottolavello. Ho solo rovistato tra
la collezione di orologi e di cappelli.
Al prossimo spunto di
scrittura che mi fornirai.
F.