I lettori di questo blog, intendo quelli affezionati e fedeli, sanno che fin dai primordi sono andata a caccia di libri, con l'auspicio di imbattermi anche solo in poche righe dedicate al Cantante, mossa dalla curiosità e dalla possibilità di imbastire uno dei miei soliti racconti. Continuo a farlo, in qualche caso al dovere si è unito il piacere di una lettura gradevole. Mi son fatta fuori in brevissimo tempo (tra ieri e oggi) l'autobiografia del "Prefatore". Stamattina all'alba, perché quando i cantanti vanno a dormire le "fan compulsive" si alzano, avevo pubblicato qualche riga tratta dal libro in oggetto, per poi surgelare il piccolo post. Al ritorno a casa trovo uno stralcio della famosa prefazione al libro di Mimmo. Trattasi di caso di telepatia tra Fan compulsiva e Cantante. Non posso esimermi: scongelo, pubblico, do voce a un caro e ormai antico amico di Mimmo.
"Durante l'estate mi contattò Mimmo Locasciulli, un cantautore che stimavo molto, forse il personaggio più schivo "dell'area romana." Mi fece sentire una canzone e qualche giorno dopo scrissi Confusi in un playback, un testo che parlava di sensibilità e di musica".
..."A fine anno feci un tour insieme a Mimmo. Fu un'esperienza bellissima, che cementò un'amicizia che dura anche oggi: mi piacciono il suo distacco dalle piccole battaglie che noi cantanti combattiamo, il suo legame con la sua terra, l'Abruzzo, il suo modo di godersi la vita. E poi è un medico molto bravo, non si sa mai."
Enrico Ruggeri, Sono stato più cattivo, Milano, Mondadori, 2017. Parte seconda, capitolo intitolato Rien ne va plus, pag.166.