Non ci sono dubbi, Mimmo sta
vivendo un luglio felice. Prima il concerto nel borgo natio, poi la
partecipazione a una delle serate per la presentazione della cinquina finalista
del Campiello, a Roma, infine il concerto imminente a Roseto degli Abruzzi, che,
se non ricordo male, è il luogo natio di Fabrizio, presenza imprescindibile dei
suoi concerti. Certo è una coincidenza, ma uno con la passione per la
numerologia potrebbe non rimanere indifferente di fronte alle date dei tre
concerti, a distanza di dieci giorni l’uno dall’altro, in cui compare il numero
otto. A me, che di numerologia non capisco nulla, piace, il numero otto, così
doppio, tondo e armonico.
Ciascuno di questi concerti lo ha
reso e lo renderà felice per motivi diversi. Sul secondo in particolare
desidero soffermarmi: Mimmo è apparso compiaciuto per essere stato invitato a
una manifestazione dall’alto valore culturale, lui fiero esponente della
canzone d’autore, essa stessa significativa espressione culturale. La serata
romana, come le altre del Campiello in giro per l’Italia e la serata finale di
settembre, alla quale in genere viene concessa la ribalta televisiva, sono eventi ai quali sono ammessi solo gli invitati. Accanto all’innegabile
valenza culturale, c’è un altrettanto innegabile aspetto mondano e promozionale;
ci sono ospiti interessati e ospiti che un po’ si annoiano, ma devono esserci. Ci
sono gli scrittori e dietro gli scrittori ci sono le case editrici, che devono
vendere i loro prodotti. Infine c’è il lettore, che andrà incontro al suo
libro, secondo schemi e modi variabili, e ci arriverà attraverso percorsi
diversi. L’alchimia che si crea tra un lettore e un libro ha, a mio avviso,
qualcosa di simile a ciò che si crea tra due persone che si accorgono di
provare un’attrazione. Spesso si tratta di vere e proprie storie d’amore.
A me, lettrice
appassionata, portata a parlare di libri appena se ne presenta l'occasione, spesso anche qui dentro, leggere che Mimmo
è rimasto colpito dai romanzi della cinquina finalista al Campiello, al punto da impegnarsi
solennemente a leggerli tutti, e da
consigliarli ai suoi estimatori, ha fatto senz’altro piacere. Sarà una di
quelle eccezioni in cui si dedicherà al romanzo contemporaneo, lui che, come
sappiamo, in genere predilige la poesia
alla narrativa. Per quanto mi riguarda son lettrice anarchica e riottosa, e col
libro stabilisco un rapporto diretto e non mediato. In tante occasioni non si è
stabilita alcuna corrispondenza d’amorosi sensi tra libri prestati, consigliati
o regalati, e, con tutta l’affettuosa stima che posso provare per il Cantante, se mi accosterò
ai libri della cinquina, non sarà perché lui ne ha consigliato la lettura. In
genere non mi precipito a leggere i libri di cui si parla troppo, sovraesposti,
ma lascio decantare un po’, ci torno in seguito, sempre che mi chiamino. Non ho
pertanto letto nessuno dei libri finalisti, ma ne ho letto le trame e mi sono
divertita, ben prima che Mimmo si esprimesse, a immaginare quale tra i cinque,
potesse riscuotere il suo apprezzamento. Lui ha detto di aver scelto, così, a
naso, ma non ha rivelato quale. Io ho pensato che potessero essere maggiormente
vicini ai suoi gusti il romanzo di Carmine Abate, La collina del vento, e anche quello di Marcello
Fois, Nel tempo di mezzo. Per quanto mi riguarda, sono stata maggiormente attratta da Tutti i colori del mondo, di Giovanni Montanaro, e penso
proprio che farò un’eccezione e lo
leggerò presto. Intanto proseguo con la lettura dell’ultimo libro di Abraham
Yehoshua, La scena perduta, e ho
ancora nel cuore, e penso che questo sentimento di persistenza non mi
abbandonerà, il bellissimo Ripristinando
antichi amori, di un altro israeliano, un po’ meno noto del precedente, che
si chiama Yehoshua Kenaz. Già il titolo è un capolavoro, e ci si domanda a
lungo il perché, di questo titolo, e la risposta arriva inaspettata, molto tardi nel corso della narrazione, e
sembra un dono, come quando giunge con molto ritardo una risposta a una
lettera inviata, che ormai non pensavamo più di ricevere.
Insomma, libri del Campiello,
libri dello Strega, libri di minuscole raffinate case editrici note a pochi, classici, di autori italiani, di autori stranieri, libri tradizionali o e-book, l'importante è leggere, e leggere ciò che ci piace e ci chiama, che non sempre è non ciò che va di moda, e ciò che più è pubblicizzato. Come enunciava il bibliotecario indiano Ranganathan, ogni libro ha il suo lettore e
ogni lettore ha il suo libro: prima o poi si incontreranno, e sarà una bella
avventura. Buona lettura Cantante, che tu possa trovare un luogo adatto e una posizione comoda; buona lettura, amici lettori delle mie storie, che scrutate
attraverso il vetro, scostando la tendina, pensando di passare inosservati, ma io vi vedo lo stesso, e infine,
buona lettura anche a me: La scena perduta mi attende e chissà che prima o poi non venga colta dal desiderio di ripristinare qualche antico amore…