Mimmo & Greg

Mimmo & Greg
Grazie Mariangela, grazie Mimmo!

giovedì 31 gennaio 2019

TERRE FREDDE

Venerdì otto febbraio, Mimmo sarà ospite alla ventiseiesima edizione della Fiera internazionale del libro di Minsk, dove oltre a far salire gli ospiti, spero numerosi, sulla sua macchina volante che ha capienza illimitata, canterà per loro alcune canzoni. A quanto leggo, in Bielorussia c'è molta attenzione per la lingua e la cultura italiana, che si studiano nelle due Università della capitale; in particolare, all'Università Statale di Minsk, è presente un Dipartimento di italianistica. Non solo, leggo che l'italiano è la terza lingua più studiata, dopo l'inglese e il tedesco. Alla notizia della partecipazione di Mimmo ed altri ospiti italiani alla fiera del libro, è stato dato risalto nel sito dell'Ambasciata italiana a Minsk. Dato che siamo a est, mi ritorna in mente la partecipazione di Mimmo a Timisoara, alla Settimana della Cultura italiana nel mondo, nel 2011. Non può neppure non sovvenirmi, anche se di altri contesti si tratta, quella kermesse di cantanti italiani di varia estrazione, che si tenne niente meno che al Cremlino, e che fu sicuramente una esperienza inconsueta e divertente. Per questo segnalo un link:


Venerdì otto febbraio a Minsk sono previsti -2° di massima e -10° di minima, quindi bisogna attrezzarsi. Molto caldo non ci sarà neppure a Serralunga d'Alba, e a Padova, dove nei prossimi giorni il nostro sarà ospite di altri due eventi. A quello di Padova, che si tiene nel Chiostro della Basilica del Santo, a disquisire del libro saranno illustri intellettuali, un attore ne interpreterà alcuni brani e ci sarà pure un intrattenimento musicale. Spero che dopo si mangi e si beva bene, che son dettagli da non trascurare, e che anche a Minsk seguano festeggiamenti adeguati.

Sta andando tutto oltre ogni più rosea aspettativa e ne sono davvero felice. Sarei ancora più felice se venisse pubblicata qualche foto di Mimmo in smoking, durante una serata di gala, ma raggiungerei il massimo della gratificazione se apparisse una immagine di lui col colbacco, peraltro strettamente necessario a certe temperature. 

Caro Cantante, buon tour e buon divertimento!


mercoledì 23 gennaio 2019

COME QUANDO FUORI PIOVE

Credo che ci sia stato un piccolo momento di confusione, per niente grave, dato che di pioggia si tratta: la traccia n.10 di Cenere, non è, è evidente, La pioggia e l'esilio, ma Ogni volta che piove

Il pretesto per riascoltare la prima, e anche la seconda. La tentazione sarebbe anche quella di scrivere un intero post su Mimmo e la pioggia, peccato che l'abbia già fatto, in passato, 


come temo di aver scritto anche di libri che parlano di canzoni d'autore, o semplicemente di canzoni, in cui, a mio avviso, a parte qualche rara eccezione, a Mimmo non è stato dato lo spazio e la considerazione che merita. A questo proposito, proprio perché a suo tempo avevo sviscerato l'argomento, mi ero imbattuta anche nell'opera di quel personaggio a cui Mimmo fa riferimento, raccontando una storia di tanti anni fa, in alcune recenti interviste, senza citarne il nome. Ha ragione lui, non è il caso, ma se uno dovesse essere interessato, ha tutti gli elementi per risolvere l'enigma, ma deve essere un po' esperto e avere indole da detective. 

Meglio sarebbe perdersi nell'ascolto di un'altra canzone, molto romantica e molto umida,  a me assai congeniale, Buonanotte nella pioggia, della quale però non esiste nessun video nel canale ufficiale di Mimmo. Esiste però di un'altra, anch'essa a me assai congeniale e questa propongo.






Purtroppo non posso iscrivermi al canale ufficiale di Mimmo, avendolo già fatto da tempo, ma posso invitare chiunque passasse di qua a farlo: dobbiamo essere di più. 

sabato 19 gennaio 2019

TIPI DA SPIAGGIA

Son qui, in preda a un attacco di ipocondria, per via di un dolore che non mi fa respirare, e non posso, come fa il suo amico Alessandro, quello che fuma moltissimo, recita e dirige il tempo nel video di Cenere, chiamare Mimmo per una consulenza a distanza, perché mi rassicuri. Non mi resta che aspettare lunedì e fare una radiografia senza neppure andare dal medico; perché? perché, Insomma, da questo punto di vista son messa male. Nel ridente borgo dove abito da qualche anno, ci sono in tutto quattro medici. Tre sono massimalisti, e non possono più accettare nessuno. Essendo andato in pensione il medico che avevo prima, che per pena mi aveva tenuto nonostante la breve distanza (sapeva però che lo avrei cercato pochissimo), ho dovuto fare l'unica scelta possibile, cioè scegliere il quarto, l'unico che potesse ancora accogliere qualche disgraziato paziente. Sono andata a conoscerlo e mi sono subito sentita male. Per carità, lui con me è stato molto gentile e mi ha subito elargito preziosi consigli alimentari, mi ha ascoltato con attenzione e si è perfino informato del mio titolo di studio, ma io mi sono sentita male, perché il suo ambulatorio mi ha fatto piombare in uno degli incubi ricorrenti della mia infanzia: gli ambulatori pubblici, quelli degli enti mutualistici degli anni Sessanta, degli uffici di igiene dove si vaccinavano i bambini, del medico scolastico; quelli con le mattonelle bianche diventate col tempo bianco sporco e poi beige, perché lo sporco non era più stato rimosso, un lettino sghembo e un lavandino aiutoaiuto. Insomma, il dottore, prossimo alla pensione, in circa quarant'anni di onorata professione, non ha apportato alcuna modifica all'ambulatorio, e forse non solo a quello; mi è venuto il sospetto che in qualche anfratto fosse nascosto un numero di Stop o Cronaca vera mummificato. Anche i pochissimi pazienti presenti, che brandivano ricette con evidenti errori, sembravano usciti da una foto scattata con la Ferrania che mio fratello acquistò nel 1963. Non vedevo l'ora di fuggire e mi sento malissimo all'idea di doverci tornare. Ci sono quelli che soffrono di sindrome di Stendhal davanti a espressioni di immensa bellezza, io soffro di sindrome affine davanti a forme di estrema bruttezza e squallore. Cosa c'entra tutto questo con Mimmo? Niente, uso la scrittura come medicina e siccome scrivere sul diario personale non mi basta, lo faccio qui, che qualcuno mi passa a trovare sempre e magari un pensiero affettuoso a distanza me lo lancia, e si sa, i pensieri affettuosi sono terapeutici.

Passando a temi più attinenti, cioè al Nostro Cantante, del quale io, sia ben chiaro, non è che mi sia dimenticata, anzi... Oggi, avendo deciso di prendermi una mattina totalmente libera e anarchica, mi sono messa a curiosare in lungo e in largo e sono stata ampiamente premiata: intanto mi sono imbattuta in una sua foto, mentre tenta di rilassarsi, seduto su una sdraio, in uno stabilimento balneare, in rispettosa tenuta da spiaggia (indossa una polo immacolata sui calzoncini da bagno). Immagino la scena: a un certo punto, un fan appassionato (magari noto al Cantante) gli si è accucciato accanto, e ha chiesto a persona compiacente di immortalare l'attimo, che poi ha pubblicato, con mio grande gaudio. Mi sono chiesta se Mimmo abbia gradito, mica è un attore fighetto di soap o un concorrente di reality! Dopo la sorpresa di questa immagine, che ha fatto subito spuntare la mamma che è in me, e l'ha indotta a domandarsi se Mimmo avesse spalmato la crema protettiva, con quella insospettata carnagione nivea, curiosando ancora, ho trovato un'intervista che non avevo ancora letto, e non ho potuto fare altro che abbracciarlo idealmente, il Nostro Cantante, e lui sa perché, e se non lo sa immediatamente, basta che scorra velocemente l'intervista e sicuramente capirà il motivo di questo fraterno abbraccio virtuale. 


Per finire un consiglio di lettura non richiesto, per Mimmo (ma non solo), che ha tanti impegni e interessi, ma legge poco, ahimè, sopratutto narrativa. Sono appassionata di letteratura israeliana. Da poco è scomparso uno dei miei miti, a cui nel lontano 2005, in uno dei miei non rari momenti di follia e forse in stato di ebbrezza parziale, avevo scritto una lettera (spero che non gli sia mai arrivata e nel caso che sia stata cestinata), e di quell'autore suggerirei la lettura di tutte le opere, ma in questa occasione, avendolo molto apprezzato di recente, propongo l'ultimo romanzo di un autore più giovane, Eshkol Nevo, intitolato Tre piani. 

Non sto nella pelle nell'attesa del nuovo video; l'avrà trovata, quella famosa macchina d'annata, che gli servirà per le riprese, Mimmo?


martedì 1 gennaio 2019

PICCOLE C(HI)OSE DI INIZIO ANNO

Buon anno a tutti quelli che leggono, perché gli auguri sono importanti. Non sono un obbligo, ma un augurio semplice non urlato, non invadente, fa sempre piacere. In tempi in cui un messaggio con la famosa, peraltro molto comoda applicazione che tutti conosciamo, non si nega a nessuno, capita di essere sommersi da quintali di video e foto e messaggi anche scioccherelli, inviati dal mittente senza neppure una parola che personalizzi il prodotto già confezionato. Ecco di auguri simili se ne fa volentieri a meno. Buon anno prima di tutto a Mimmo, che chiude il 2018 con un bilancio molto positivo. L'anno è stato fruttuoso, movimentato, divertente. Ci sono stati incontri, presentazioni, firmacopie per il libro, e poi finalmente, con l'uscita del disco, sono partiti in grande stile i concerti, che hanno avuto il loro clou nel tour elvetico che sempre regala emozioni e adrenalina al Nostro, e gli offre lo spunto per elogiare sempre, nelle sue interviste, il modo in cui gira la musica dalle parti di Berna e dintorni. Ho visto il ricco album fotografico che documenta i concerti svizzeri, e in ogni immagine ho letto una parola: felicità allo stato puro. C'era anche Matteo, che come ai vecchi tempi ha accompagnato il padre. Ho visto una foto in cui Mimmo tiene in mano un bicchiere, e ho capito che l'ha cantata, la mia canzone preferita, per la gioia di tutte quelle signore che in prima fila, in piedi, partecipavano con un calore più mediterraneo che elvetico, almeno a fermarsi al luogo comune della freddezza nordica e del calore del sud. Credo che anche il 2019 proseguirà nel solco tracciato nell'anno appena concluso. Io mi aspetto un concerto "ufficiale" a Roma, magari in una delle sale dell'Auditorium Parco della Musica, come fu già per Idra, ma non sempre tutto è così automatico e facile. Leggo parecchie  recensioni e interviste, più o meno lunghe, più o meno complete, più o meno ben scritte, e sono orgogliosa dell'unico piccolo pezzo dedicato a Cenere, scritto sull'onda del primissimo ascolto, perché in pochi tratti e in sintesi estrema penso di aver colto aspetti che ho visto sviluppati ampiamente in seguito, da gente che di musica scrive per mestiere, o dallo stesso Mimmo che nelle interviste si racconta senza risparmio, per fortuna.

Buon anno ai miei lettori fedeli, che ringrazio per la costanza e la fiducia, e per l'incoraggiamento a non diradare e a non abbandonare. Folgorata non è più, come è normale che sia, quella del passato. Scrivo senza ansie quando ho qualche spunto, oppure quando, pur non avendone alcuno, mi coglie il desiderio di farlo. Per un fatto che non riesco a spiegarmi, i lettori con cui sono entrata in contatto, fuori dal blog, perché quella che mi frequenta è una sparuta specie che a parte rare e ben note eccezioni, non lascia qui tracce, sono tutti di sesso maschile: nessuna donna. Insomma, pare che le donne, Mimmo e la sua musica vogliano tenerseli tutti per sé, mentre i ragazzi amano, di tanto in tanto, condividere la passione comune. 

Auspico l'uscita, prima o poi, di un nuovo video di una delle canzoni di Cenere. Ho in mente una canzone in particolare: Se mai, e mi sono già fatta il film, a dirla tutta. Mimmo, quando hai tempo, chiama i tuoi amici registi, chiama Awa, e mettiti al lavoro.

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