Non mi addentrerò troppo nella mia vita, ma mi lascio andare a una confidenza: se non avessi ... e se non mi fossi... mi sarei (e ne avrei avuto e ne avrei bisogno) concessa un anno sabbatico nella capitale francese. Sarà che ultimamente, non avendo l'energia e la lucidità mentale per impegnarmi in trattati filosofici, leggo molti libri rilassanti ambientati a Parigi (l'ultimo, un rosa raffinato di una mia conterranea, che ha avuto un successo mondiale, ambientato in parte proprio nel Marais), sarei diventata un po' parisienne anch'io. Magari avrei incontrato Mimmo, in giro a fare le sue belle foto in bianco e nero in Place des Vosges, e, approfittando dell'ospitalità di una colonna, non vista, l'avrei seguito un po' con lo sguardo. Invece, invece ce n'est pas possible, Madame Folgorata, almeno per ora. Seguo da lontano il mio parigino d'adozione (ce ne sono tanti, incantati da Parigi, non solo tra i nomi noti, anche tra la gente comune, che magari comprano un piccolo appartamento, e vi trascorrono periodi più o meno lunghi) preferito, e vado a preparare il sugo per le penne all'arrabbiata, tipico piatto ...parigino.
À bientôt, j'espère...
Nessun commento:
Posta un commento