In alcuni casi il tempo dell'attesa porta in sé impazienza e smania; in altri implica il gusto della lentezza, il piacere di assaporare ogni singolo momento che precede l'evento atteso. Sempre meno mi lascio prendere da smania e impazienza, e sempre più assaporo con lentezza, centellino, illudendomi di fermare il tempo, i momenti che precedono l'attesa di qualcosa a cui tengo.
Un piccolo trucco inutile che ha a che fare con l'età.
Un piccolo trucco inutile che ha a che fare con l'età.
So bene, tuttavia, che:
E il tempo corre come una vendetta
E il mondo gira gira e non ti aspetta
E una catena stretta intorno al cuore
Il mondo gira e non lo puoi fermare.
(M.L. Non voglio più, dall'album che porta il nome dell'autore, 1985)
Nonostante questo atteggiamento di difesa, questo tentativo di dilatazione del tempo tipico dell'età matura, (che non è necessariamente sinonimo di maturità) per converso, sono intrisa di comportamenti adolescenziali. Sono qui, che cerco, e a volte trovo, risposte a domande che mi pongo, o a tematiche che mi stanno a cuore, dentro le canzoni di Mimmo. Lo faccio solo ad uso esclusivo del blog, o anche quando sono fuori dal mondo virtuale? C'è separazione netta, o i due mondi confluiscono l'uno nell'altro?
Sam, il protagonista sedicenne di un romanzo che ho letto da poco, Tutto per una ragazza, di Nick Hornby, (autore già citato qui dentro per Tutta un'altra musica e Trentuno canzoni) conversa spesso con il poster del suo eroe, un campione di skateboard, autore di una autobiografia che il ragazzo ha imparato a memoria. Dentro quel libro, diventato Verbo, ogni domanda di Sam trova una risposta, che nei tanti momenti di dialogo, sembra proprio provenire dall'immagine appesa nella cameretta adolescenziale.
Certo nella mia età matura c'è spazio per molti aspetti adolescenziali, che non rinnego e non nascondo.
Ci sarà anche nella mia camera un poster gigante, dal quale aspetto risposte quando ho qualche problema da risolvere? Chissà!
Una sola cosa è certa: di sicuro assaporerò le ore che mi separano dal programma di domani, (una puntata speciale, live, dei Rock Files di Ezio Guaitamacchi, su LifeGate Radio) quello in cui Mimmo, non in effigie, ma in carne e ossa, converserà con il suo interlocutore, ripercorrendo le tappe della sua carriera e ci delizierà con le sua canzoni. Che bello! Sarò attentissima e se non riuscirò a cogliere tutto, come al solito, riascolterò in un secondo momento. Rigorosamente da sola. Se i concerti sono una esperienza da condividere, l'ascolto di un programma è per me un momento che non ammette condivisioni, commenti, interruzioni o intromissioni: è un momento solo mio.
...Interno domestico: un poster a grandezza naturale appeso a una parete; rappresenta un signore affascinante, che indossa una camicia bianca e una giacca nera, e porta il cappello. Seduto al pianoforte, sembra essere colto non mentre suona, ma mentre si rivolge al pubblico durante un suo concerto.
Una donna in tenuta da casa, sta di fronte al poster: - Senti Mimmo, aiutami tu. Sono confusa, ero così convinta che per me una certa cosa avesse chissà quale significato, che fosse fondamentale nella mia vita, e invece d'improvviso è come se non fosse mai accaduta, non ha lasciato nessuna traccia. Ti sembra possibile? -
- A volte accade che qualcosa smetta semplicemente di esistere... e tutto torna come prima del Big Bang.
La donna, sollevata, soddisfatta della risposta, torna alle sue abituali occupazioni. Sa che potrà interrogare il suo oracolo tutte le volte che lo vorrà.
Prima di allontanarsi, però, gli sistema il cappello, che sembra d'improvviso essere calato sugli occhi, e leva qualche invisibile pelucco dalla giacca.
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