Avete presente quando i figli escono la sera, e fanno tardi? I genitori non trovano pace finché non sentono la chiave girare e la porta schiudersi. Finalmente possono dormire tranquilli. Ecco, allo stesso modo le estimatrici lontane, che provano a provare emozioni assistendo ad altri concerti, non sempre riuscendoci, perché col cuore musicale sono da un'altra parte, magari oltre il mare, di ritorno a casa, tentano di trovare la via dei sogni, ma non ci riescono. Si domandano come sia andato il concerto tanto atteso. Come sarà stato, come avrà vinto l'ansia che sempre lo coglie prima di qualsiasi concerto, ma di alcuni in modo particolare, che canzoni avrà scelto, cosa avrà raccontato tra una canzone e l'altra? Si sarà preparato tutto accuratamente o avrà lasciato alle suggestioni del momento, e il pubblico sarà stato generoso, e quelli che ci tenevano tanto, saranno riusciti ad andare a conoscerlo, e a portarsi a casa le famose foto, piccolo trofeo affettivo? Quante camicie avrà sudato, quanti applausi avrà avuto, quanti bis avrà concesso e, soprattutto, sarà stato felice? Riuscirà a trovare la via dei sogni, in questa notte che è ormai mattina, o non chiuderà proprio occhio? Chissà, come al solito mi affido all'immaginazione, spesso mia fida alleata. La via dei sogni penso che ormai, in questa notte che è già mattina, non la troverò: starò lì a pensare dove posso aver custodito la mappa, e quando mi verrà in mente, sarà l'ora del primo caffè.
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