Mimmo & Greg

Mimmo & Greg
Grazie Mariangela, grazie Mimmo!

lunedì 25 febbraio 2013

VOGLIO SALIRCI ANCORA



Ripropongo integralmente uno scritto pubblicato sul blog nel luglio del 2010.  Non mi rileggo tanto spesso: oggi ho avuto una sollecitazione particolarmente forte, perché La giostra, la canzone proposta da Mimmo, continua a darmi, quando la ascolto, le stesse sensazioni che descrivo nel vecchio post. Confesso di essermi intenerita a rileggermi: non sempre è così, qualche volta provo anche un lieve disagio, in altre mi sento un po' ridicola o eccessiva, ma qualche altra, penso che riscriverei esattamente allo stesso modo, e sono moderatamente soddisfatta. Oggi mi sono intenerita e non mi dispiacerebbe (in passato non avrei voluto, ora si, sarà la vecchiaia) suscitare la stessa tenerezza in qualche lettore. Di nuovo inserisco un'altra foto di una giostra, scattata a Firenze. 

"Da qualche settimana ascolto un disco, e lo ascolto con grande interesse ed entusiasmo. Mi coinvolge molto, mi fa provare sensazioni belle e struggenti, mi fa chiudere gli occhi e sognare, ma mi dà anche una grande sferzata di travolgente allegria. Mi fa venire una sfrenata voglia di ballare e al contempo di illanguidirmi in pensieri romantici. Mi scatena un gran desiderio di salirci pure io, su quella giostra, una giostra antica, tutta colorata, di quelle che trovi ancora in molte città, o in qualche mercatino dell’antiquariato, sotto forma di carillon. Certo, il fatto che su quella giostra ci volesse salire anche Mimmo Locasciulli, ha influito non poco a farmi provare questa gran smania, che alla fine, mi ci ha condotto e non mi fa quasi più scendere, da quella giostra.

Antefatto… Io che esistesse un gruppo chiamato I Ratti della Sabina, lo ignoravo fino a qualche anno fa, quando seppi che dovevano essere ospiti a una manifestazione legata a un piccolo aspetto della mia vita che mi ha tenuto compagnia per un anno, poco più, poco meno, e sul quale qui è opportuno sorvolare. Mi incuriosì il nome, naturalmente cercai qualche informazione, mi piacque il logo, ma tutto finì lì. Non andai alla serata cui I Ratti erano ospiti. Non ci pensai più, finché…finché ci fu la solita molla, che si chiama Mimmo, il mio tramite con tanti altri mondi che nell’era pre-mimmiana mai mi sarei sognata di aprire, o solo di sfiorare. Se andiamo sul suo sito, alla pagina “collaborazioni”, dopo quelle più note cui ho dedicato spazio in diverse altre occasioni, notiamo che ce ne sono alcune altre “minori”. (La definizione è mia, nel sito non si parla di minori, semplicemente di "altre collaborazioni".) Una di queste è stata quella che ha visto Mimmo artista ospite nell’album A passo lento, uscito nel 2006, di questo gruppo, I Ratti della Sabina, appunto, composto di otto artisti che condividono con Mimmo, mi pare, il convincimento di voler fare musica per passione, fuori da certo tipo di logiche commerciali, e che continuano ciascuno a svolgere, accanto alla musica, il proprio mestiere o la propria professione. Inserisco subito il link del sito dei Ratti. http://www.rattidellasabina.it/ Io qui non intendo recensire in modo degno del termine, perchè non è il mio mestiere, ne’ fornire troppe informazioni, ma dò la chiave d’accesso, se qualcuno avesse voglia, essendo a digiuno, di farsi un’idea.



L’album è bellissimo. Mimmo canta (bene, con una voce accattivante e un entusiasmo contagioso) nel brano La Giostra, con Roberto Billi, che dei Ratti è l’artefice, e a sentirgli dire che su quella giostra ci vuole salire anche lui, io, non ho resistito, e ho pensato non solo di scrivere un pezzo, di quelli estemporanei, non meditati, ma anche di espormi alle critiche di chiunque si affacci qui, e di pubblicare una mia foto, recente, di una di quella giostre magiche che ci lanciano subito in un mondo che non c’è più o forse non c’è stato mai, una specie di Paese dei Balocchi, gioia di tutti i bambini grandi e piccoli. Ho voluto far stare nell’inquadratura sia la cassa, che la giostra, ma di quest’ultima ho dovuto sacrificare un pezzo, perché non ci stava. Alla cassa mi sono avvicinata e ho comprato un biglietto illimitato, così Mimmo ci può salire tutte le volte che vuole, se gli piace, su quella giostra. Nel brano La giostra, Mimmo suona anche il piano, e sempre in veste di pianista lo apprezziamo anche in un’altra canzone dell’album, Non fa paura la notte, una delle mie preferite, di grande suggestione, dove ho avuto modo di conoscere e ammirare una voce femminile che fa vibrare corde profonde. La voce appartiene a Raffaella Misiti: scopro che fa parte di un gruppo che si chiama Acustimantico, di cui io non so davvero niente, ma approfondirò, prometto, (più che altro a me stessa) lo farò. Mimmo è come un grande fiume pieno di affluenti, o come una strada principale da cui si dipartono tante strade e stradine laterali; molti affluenti li ho navigati, malsicura, su una piccola imbarcazione, altri su un battello più solido, così come pure molte stradette e sentieri laterali ho cercato di percorrerli, ma certo non tutto ho potuto, o sono stata in grado, di approfondire. Certo è che molti sono i concetti di cui prima ero totalmente all’oscuro, con i quali ora ho almeno un minimo di confidenza, per non parlare di una certa terminologia tecnica, della quale, per forza di cose, mi son dovuta impratichire.

La canzone Non fa paura la notte, per il testo, (alcuni versi per rendere l'idea)

Ovunque sei, ovunque andrai, porta con te dei ritagli di luce
So che ne sarai capace, so che già ne sei capace.
Qualunque strada percorrerai, tieni con te dei pezzetti di cielo,
So che lo farai davvero e li userai quelle volte
Che vorrai provare a volare più in alto del vento
Là dove solo il sogno riesce ad arrivare.

ma anche per la musica, mi sembra particolarmente locasciulliana.

Insomma, che bella avventura è stata incontrare questi Ratti: ho trovato da loro tutto ciò che mi piace, atmosfere struggenti e musiche trascinanti, testi poetici e filastrocche, riferimenti a Gianni Rodari, tutto un mondo retrò e surreale, personaggi da vecchio libro per bambini illustrato, vecchi giocattoli di latta, ironia e allegria, e poi Mimmo, ci ho trovato, che su quella giostra, un po’ fuori dalle norme di sicurezza, mi ha legato stretta e non mi fa scendere più. Ogni tanto mi slaccio e scendo, ma solo per andare davanti allo specchio e cantare Il re dei topi. Faccio anche un sacco di smorfie, allo specchio. Sto bene attenta a tenere chiuse le finestre, quando accade: fuori ho una reputazione di seria signora di mezza età, con gli occhiali, il tubino, e il filo di perle, da difendere, ma dentro casa, quella reale e quella virtuale, lontano da occhi indiscreti, è tutta un’altra storia…"

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