Mimmo & Greg

Mimmo & Greg
Grazie Mariangela, grazie Mimmo!

martedì 16 ottobre 2012

FRAMMENTI 3


E io non sono pronto
Per grandi cambiamenti
Vorrei parlarne ancora
Mi ascolterai?
Aiutami
Segretamente aiutami
Inventami
Sarò come vorrai
Accoglimi
Semplicemente prendimi
Aspettami
Per la mia strada cercami
Ho una candela accesa
E briciole di pane
Mi riconoscerai così

Oggi più che mai ho sentito il dovere di tenere ordinate e accoglienti le mie stanze interiori, perché presentivo che i frammenti che mi hanno appena visitato, sarebbero stati ospiti speciali, ai quali riservare cure particolari. L’inverno ha il sapore della neve appena posata sul davanzale della finestra. Fa freddo ma la apri e non resisti alla tentazione di assaggiarla. Le finestre sono state chiuse con l’ordine di non aprirle per giorni e giorni, ma in questo caso, benché inclini all’obbedienza, si cede all’insubordinazione.  Mimmo, lo racconta lui stesso, traspone nella canzone tutti i ricordi degli inverni della sua infanzia e della sua giovinezza nel luogo natio: io mi immergo in questo flusso di ricordi e mi immedesimo. Mi aiutano certo le molte immagini innevate che ho visto con gli occhi, ma anche in assenza di esse, la canzone me ne avrebbe suggerito di altrettanto vivide, perché ha un forte potere evocativo.

Che cosa mi fa venire in mente, inoltre? Un amore, certo, un po’ sofferto, anche questa volta, ma c’è la possibilità di trovare un punto d’incontro. Perché è evidente che ci sono divergenze: da una parte forse c’è il desiderio di fare passi importanti, dall’altra di pensarci ancora, perché i grandi cambiamenti spaventano, e bisogna attendere il momento giusto, o arrivarci per gradi. Se ne può parlare, per fortuna. Non ci si trincera dietro silenzi. In amore si chiede molto: aiuto, con discrezione, accoglienza, paziente attesa… ma molto si dà: si forniscono segnali e indizi per arrivare all’essenza di sé, oltre l’ovvia apparenza, e si è disposti a essere come l’altro ci vuole, se è capace di inventarci.

Questa è la lettura più immediata, ma non la sola. La canzone è inserita dentro l’album a mio avviso più bello dei tre più recenti, Piano piano, (dopo per me viene Idra e infine Sglobal) o semplicemente più vicino alla mia sensibilità, quello che sento più mio. Non dimentichiamo che in Piano piano c’è Lettere dalla riserva,  che a buon diritto Mimmo definisce il suo manifesto artistico. Anche in alcuni versi de L’inverno potremmo trovare un invito e insieme una indicazione, per chi desideri incontrare un artista che ha scelto una strada non troppo frequentata, forse un po’ impervia, ma che riserva bellissime sorprese per chi decida di percorrerla.

Inevitabilmente, la canzone mi fa venire in mente Pollicino, e Hansel e Gretel. D’altronde lo sappiamo che Mimmo è un po’ fiabesco.
Ancora, il riferimento alla candela accesa, forse del tutto simbolico nella canzone, mi richiama immediatamente alla mente una figura di donna, ritratta in penombra, di spalle, con una lunga veste bianca, che tiene in mano una candela, e che volge il viso verso un ipotetico osservatore con espressione vagamente impaurita e al contempo invitante. Esisterà un quadro simile? 

Per completezza, e perché ha svolto un bel lavoro: la musica della canzone è di Guido, che mi pare ora abbia preso un periodo di pausa dalla musica, almeno da quella (relativamente) sotto i riflettori. Non avevo mai visto il video della canzone di Guido La migliore combinazione, quello diretto dal Muccino più giovane,  e stasera, complice L’inverno, me lo sono andato a cercare. Pieno di gioventù allegra e pieno di baci. Il luogo in cui è girato mi è sembrato familiare: se non è quello a cui penso io, gli somiglia molto. Che bello poter fare tutto in casa!

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