Mimmo & Greg

Mimmo & Greg
Grazie Mariangela, grazie Mimmo!

domenica 23 maggio 2021

CI SIAMO?

Sembra, dunque che ormai ci siamo, e questa anticipazione, non la dobbiamo direttamente al Cantante, ma a un giornalista musicale appassionato del prossimo neo ottantenne cantautore americano, premio Nobel per la letteratura nel  2016. Questo signore, il giornalista intendo, che nei suoi social si rivolge ai seguaci chiamandoli "Infedeli", chiaro riferimento a "Infidels" (album di Dylan del 1983), fa ciò che oggi tutti chiamerebbero "spoilerare", pubblicando quella che sembrerebbe l'immagine della copertina dell'album di Mimmo spero prestissimo in uscita, e cioè la nuova versione di "Intorno ai trentanni", o meglio "Intorno a trentanni Revisited", per essere precisi. Sembrerebbe anche l'immagine della locandina dei concerti estivi, che, incrociando le dita dovrebbero svolgersi, ancora non è dato sapere dove, da giugno a settembre.

Mimmo evidentemente gradisce l'anticipazione, e la condivide, senza però aggiungere alcuna notizia. L'immagine è piuttosto eloquente (presto la mia curiosità di conoscere l'autore dell'idea e della veste grafica sarà soddisfatta, ma l'idea è sicuramente del Cantante), un elegantissimo Mimmo di oggi, molto consapevole, che tiene in mano la copertina della versione originale del 1982, e dialoga senza nessun conflitto con se stesso: l'uomo di oggi tiene per mano il ragazzo di ieri e gli dice "Hai fatto molto bene, amico, ti stimo, tra di noi c'è sintonia e continuità, ma oggi tante cose sono cambiate, nel mondo, nella mia vita e nella musica, per cui le tue canzoni, oggi le canto così..." e poi uno dei simboli della poetica di Mimmo, il treno, che corre veloce e non ci aspetta, quindi, nonostante gli anni e le giunture dolenti (parlo ovviamente per me) bisogna correre per prenderlo al volo.

Vai Mimmo, da queste parti c'è una certa curiosità...

lunedì 5 aprile 2021

SCELTE MUSICALI

Ieri sera, mentre guardavo distrattamente alla tv generalista, ma non commerciale, un programma intitolato "Il borgo dei borghi", una delle tante "gare" tra borghi più o meno piccoli e ameni, per stabilire quale sia il borgo più bello (cosa a mio avviso impossibile) d'Italia, a un certo punto sento partire le prime note di una canzone che conosco molto bene: mi sembra proprio "Dolce vita", un lontano successo di Mimmo contenuto all'interno di "Sognadoro" (1983), al quale a suo tempo avevo dedicato un post in cui svelavo qualcosa di curioso. Aspetto qualche altro secondo e ne ho l'effettiva conferma, è proprio "Dolce vita". Intanto cambio canale, poi ritorno, e ancora una volta sento le prime note di un'altra canzone familiare del passato musicale di Mimmo, "Ballando" (da "Adesso glielo dico", 1989). Non posso che essere contenta di queste scelte, per le quali ringrazio il consulente musicale del programma. 




giovedì 1 aprile 2021

МИММО ЛОКАШУЛЛИ

Un curioso personaggio con una buffa acconciatura, una folta barba e un paio di occhiali dalla montatura nera, gira con una vecchia cinquecento arancione targata Pescara per l'area vestina e dopo una serie di capricci dell'utilitaria, che non ne vuole sapere di proseguire, ecco l'incontro provvidenziale con un ciclista che funge da "deus ex machina".  La macchinetta trova soccorso presso un meccanico, e il curioso personaggio inforca anch'egli una bicicletta e prosegue in compagnia del ciclista, che lo conduce dalla campagna in un centro abitato dagli stretti vicoli suggestivi,  per approdare in una bella casa borghese, dove la padrona di casa prepara (nel senso che impasta al momento) per l'ospite gli spaghetti alla chitarra. Dove siamo? ma siamo a Penne, che domanda. L'ospite, che parla russo e inglese e non disdegna qualche parola di italiano, lasciata la casa del ciclista (che più tardi scopriremo essere un farmacista, proprietario di una farmacia storica) si dirige verso una grande, grandissima casa dove lo accoglie un signore dall'aspetto a me familiare; insieme scambiano quattro chiacchiere sulla doppia vita del signore dall'aspetto familiare che vorrei mantenere ancora per un po' misterioso, ma vorrei anche fornire qualche indizio: questo signore fa il medico di professione, ma è musicista e cantante per diletto e per passione, ed inoltre, pensate un po', produce una piccola quantità di Montepulciano d'Abruzzo, e secondo voi che ospitalità sarebbe se l'ospite non lo si accompagnasse a vedere la vigna, quella dai cui grappoli violetti si produce il raro "Planoianni"? Voi pensate che le sorprese siano finite? No, neanche un po', il signore russo conosce "Stella di vetro", roba da non credere, e Mimmo, di nuovo a casa, che non so se sia quella grandissima di prima, o un'altra più piccola e più moderna, o una dépendance, si mette al pianoforte e la suona, "Stella di vetro", e il curioso personaggio applaude, tutto contento, Bravo bravissimo, МИММО ЛОКАШУЛЛИ. E poi non finisce qui, ma se cliccate su questo link https://youtu.be/ujn5MHAkcwQ potrete vedere dell'altro, e ancora mettere alla prova le vostre competenze linguistiche e porvi tutte le domande che vorrete. Penne, come tutto l'Abruzzo, merita di essere visitata e conosciuta, e il farmacista con la sua famiglia e Mimmo, sono stati ottimi testimonial della loro nobile terra in questo documentario dalla parvenza scanzonata girato per la televisione russa, agli inizi del 2016. 

Grazie a M.G. (P.)  che mi ha inviato il link che mi ha permesso di scrivere, oggi. 

Il documentario consta di due parti, ecco il link della seconda parte https://www.youtube.com/watch?v=jR2B5v1tG4I , dove è possibile vedere altre eccellenze pennesi; alla fine, nei crediti, compaiono tutti i protagonisti del filmato, compreso un sorridente Mimmo. I nomi e le professioni sono indicate in cirillico, una buona occasione per imparare un nuovo alfabeto. 

martedì 8 dicembre 2020

L'INVERNO

Ecco Mimmo nella sua forma migliore, quello che, mentre scrivo, ascolto con le cuffie (rea confessa, ma così è solo mio). L'inverno è arrivato anche qui, nel sud dell'Isola, dall'oggi al domani: lo celebro pubblicando questo video che tutti noi appassionati abbiamo molto caro, e che ricordo di aver proposto in altre occasioni, ai primi freddi, perché funge da morbida calda coperta. Mi piace molto perché Mimmo ci apre la sua porta e il suo mondo, ma attenzione, dobbiamo entrarci in punta di piedi, con molta discrezione. Dall'album "Piano piano" del 2004, "L'Inverno" è una fusione perfetta di musica e testo, in cui convergono la sensibilità artistica di Mimmo e di suo figlio Guido. 




giovedì 15 ottobre 2020

BREVE POST SENZA TITOLO

Mimmo ha voluto gentilmente coinvolgere il suo pubblico nel sondaggio riguardante il titolo del suo inedito, ma, ne sono convinta, dentro di sé aveva già deciso per la luna, sua grande amica, e forse qualcosa di più. Quanto al "toto nome", chi si affaccia qua dentro conosce la mia ritrosia, a far nomi, per una serie di motivi che non sto a spiegare. In questo caso non li farei neanche sotto tortura, ma leggendo qualche commento, non posso fare a meno di pensare che molti, di Mimmo, abbiano capito poco, e siano rimasti ancorati a un passato che è stato bello finché è durato, ma è passato. Senza fare nomi, dunque, non ho idea di chi possa essere questo carissimo amico che mi auguro possa far felice Mimmo accettando la sua proposta, ma ho la sensazione che sia qualcuno che con Mimmo non abbia mai avuto collaborazioni artistiche, finora. 

Chi vivrà vedrà, appunto. Volendo, la canzone potrebbe avere titolo e sottotitolo, tra parentesi, come "Una vita che scappa" ("Adesso glielo dico"), ma questa non è una indicazione né un desiderio, ma una semplice boutade. Ecco, un'ultima cosa, se il lavoro è quasi pronto, io avrei pubblicato singolo e video prima, ma queste decisioni sono di stretta pertinenza del boss, non degli estimatori (blogger illuminate comprese). 

lunedì 12 ottobre 2020

QUANDO LA RADIO SI ASCOLTAVA E BASTA

 Ancora una volta un balzo a ritroso nel tempo: siamo nel 1986, Mimmo, con altri due colleghi, è ospite in una nota trasmissione radiofonica. Era, e lo è stato a lungo, il tempo in cui la radio si ascoltava e basta: una voce suggeriva delle fattezze fisiche,  dei tratti caratteriali. L'immaginazione era al potere. Ora se uno le desidera, può anche "vedere" la radio, non ci sono più misteri e segreti, tutto è svelato. 

Mimmo nella sua conversazione, parla di temi a cui è rimasto fedele nel corso degli anni, e si espone anche molto per alcuni aspetti non prettamente legati alla carriera artistica. Certo, le domande sono già da allora sempre le stesse, e anche qui viene fuori il verbo conciliare. E guarda un po' viene fuori anche "Intorno a trentanni", quanto mai attuale a distanza di tanto tempo, dato che aspettiamo trepidante prima il singolo "Chi vivrà vedrà", poi  la famosa versione rivisitata con alcune sorprese. 

Si parla dell'America, nel senso di Stati Uniti, che Mimmo nel 1986 non aveva ancora visitato: lo farà ampiamente dopo. 

Personalmente sono molto incuriosita dal desiderio giovanile di Mimmo di fare l'attore. Mi domando quali strade avrebbe cercato di percorrere per arrivarci: avrebbe studiato presso un'accademia prestigiosa, o una scuola di recitazione più accessibile, si sarebbe presentato ai casting che allora si chiamavano provini, avrebbe bussato (cosa improbabile) alla porta di registi più o meno noti dicendo: "Ecco, sono io quello che cerchi" o chissà che altro ancora. La voce c'è; nelle sue numerose letture durante la presentazione del suo piccolo libro (di cui tra qualche anno auspico l'uscita di una versione rivisitata e aggiornata con ricco corredo fotografico) ha dato prova, almeno a mio modesto avviso, di essere un buon lettore, con le intonazioni e le pause giuste e quella voce che è stata e continua a essere il suo aspetto più affascinante. 

Ascoltate Mimmo, Mimmo ascoltati: http://www.radio.rai.it/podcast/A45631177.mp3 : ti farà bene al cuore sentire che la tua voce è sempre la stessa e che sei senz'altro un uomo coerente, anche se acqua sotto i ponti da allora ne è passata molta e molti ponti, purtroppo, sono crollati.





lunedì 7 settembre 2020

BUGIE

Qualche giorno fa, esattamente trentotto ore prima che il programma non fosse più disponibile sulla piattaforma, ho guardato su Rai Play Mimmo, ospite della trasmissione notturna "Settenote". Ora se un ritardatario volesse, non potrebbe più vederla. Io sono arrivata quasi sullo scader del tempo, perché pensavo fosse una vecchia puntata già andata in onda, invece mi sbagliavo. Ho guardato con piacere, sebbene, come è normale che sia per me, conoscessi a menadito tutti gli aneddoti raccontati da Mimmo. Ogni volta ascolto la sua voce e ogni volta la trovo bella: il tempo non ne ha scalfito il fascino. Mimmo potrebbe prestarla per gli audiolibri, che ora vanno molto e farebbe un'opera meritoria. Ho visto con molto piacere dei contributi legati al passato musicale del Cantante, del tempo in cui anche lui andava spesso in Tv (ante 1999-2000), in alcune trasmissioni dove era presente un pubblico di giovani che ascoltava assorto e in alcuni casi anche un gruppetto di coriste ballerine: altri tempi, altre storie prima della conquista della libertà. Ho notato che, come tutte le volte che l'ho visto in una trasmissione della Rai, il Nostro è apparso, lui sempre con i capelli molto scompigliati, ben pettinato, quasi reduce da una imposta messa in piega; non solo, dimostrava dieci anni di meno, e reggeva gli impietosi primi piani. Niente occhiaie, niente ombre, niente segni: miracoli dei truccatori Rai, oppure di portentosi piccoli interventi di medicina estetica mini-invasiva che ha sperimentato su se stesso. Comunque sia, per quanto Egli si dichiari poco sensibile alla frivolezza dell'apparire, il risultato è stato ottimo: non solo bella voce, ma anche bella faccia.
Sono rimasta colpita dalla risposta di Mimmo, sul finire della puntata, al conduttore (che, non tutti lo sanno, ha concluso gli studi di medicina, ma non ha mai esercitato) che gli domandava se dicesse bugie: "Dico le bugie, ma solo a me stesso". Non mi ha tanto sorpreso che anche lui si racconti delle fole: capita a molti, capita spesso. Quello che mi ha colpito è che lo abbia ammesso: non me lo aspettavo. Su cosa si racconti delle bugie, rimarrà, come al solito, un mistero, ma niente mi vieta di ricamarci sopra, garantendo di mantenere il più stretto riserbo.

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