La prossima settimana verrà, qui, un cantante noto, che, quest'anno, come accade anche ad altri (quel 1975 fu anno di grande creatività, o forse erano tempi di maggiori opportunità), festeggia, o sarebbe forse meglio dire, del quale ricorre, il quarantennale del primo album. Il grande successo e la grande notorietà arriveranno l'anno dopo. Ho sempre meno voglia di uscire, e proprio per schiodarmi da questo torpore e da questa routine-lavoro in casa e lavoro fuori casa, ogni tanto compro dei biglietti di qualche spettacolo, o concerto, per costringermi a uscire, sperando che aver sostenuto una spesa, spesso non bassa, mi stacchi dal mio fidanzato, il divano, sul quale a una certa ora, quando la gente esce, mi butto a corpo morto, anzi morta del tutto. Il cantante, del quale, come ama dire Mimmo, vedrò, e non so se mi farà piacere, tonsille e molari, perché suonerà in un posto molto piccolo, ha rilasciato un'intervista, in cui racconta la sua giornata minuto per minuto, dal risveglio al momento di andare a dormire. Allora mi è venuta l'idea di inventarmi la giornata di Mimmo, pensieri e sogni compresi, e di scriverla. Non qui però, non qui. Non c'ho cuore di pubblicarla, una cosa simile.
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