Piove e non piove
E cammino ma dove
Ma quanto nessuno lo sa.
M.L. Piove e non piove.
E questa pioggia da un momento all'altro
Potrebbe smettere di venir giù
E non avremmo più scuse allora per non uscire
Ma che bel sole, ma che bel giallo, ma che bel blu!
F.D.G. Viaggi e miraggi.
Pioggia o no, davanti ai miei occhi, quando canta Mimmo, si dipinge sempre il più sontuoso degli arcobaleni.
Testimonianza di fan che vuole mantenere l’anonimato.
Ormai ciò che prima, dentro di me, era solo un sospetto, un dubbio, ora è diventato una certezza: Il nostro protagonista è una moderna emanazione di un antico dio della pioggia, oltre che della folgore, come era già noto da tempo. La certezza assoluta, dopo tanti fatti pregressi, di cui narrano le cronache e di cui sono stata, in qualche occasione, diretta testimone, l’ho avuta leggendo che Mimmo, presente a Pescara con il suo amico cantastorie esponente delfolkagricolo, in una circostanza sulla quale non mi soffermo, limitandomi a inserire un link http://www.quotidianodabruzzo.it/politica/9036/parco-di-cocco-dalfonso-nduccio-e-locasciulli-per-difenderlo.html non ha potuto esibirsi a causa di… indovinate cosa? Facile: della pioggia... Non ha voluto mancare Mimmo Locasciulli nonostante l'impossibilità di suonare a causa delle condizioni atmosferiche avverse - narrano le cronache.
É che all’epoca non ero così addentro al suo mondo, cioè pur ascoltando la sua musica, non ero così informata su aspetti collaterali, altrimenti, nei primi anni novanta, e nel primo scorcio del nuovo millennio, in due momenti di gravissima siccità in Sardegna, quando il cielo non stillava neppure una goccia, avrei spinto i nostri governanti a invitarlo d’urgenza: qualcosa sarebbe sicuramente capitata. A quell’epoca, extrema ratio, si fecero uscire perfino i santi in processione, in quella commistione e prolungamento di riti pagani confluiti nel cristianesimo. I risultati si videro, ma molti anni dopo, e ora piove fin troppo spesso, perfino a luglio.
Non posso, e ciò non appaia irriverente, non fantasticare di un san Mimmo, in costume di gala, cappello piumato, corpetto damascato e scarpini con le fibbie d’argento, con la palma del martirio in mano (martire della penna virtuale di Folgorata, che come direbbero qui, d’ari bocciu, mischinu*) portato su un cocchio dorato, trainato da buoi dalle corna ornate di fiori e nastri colorati, in giro per le afose strade di campagna dell’isola, seguito da un lungo corteo di fedeli e fan che lo implorano “Ti preghiamo, portaci la pioggia, ma anche cantaci una canzone!” Una canzone in tema? Cosa gli potrebbero chiedere, al santo in processione? La pioggia e l’esilio, un’altra delle non poche canzoni del suo repertorio in cui ci sono atmosfere umide? Io, in un impeto di totale mancanza di autocontrollo non improbabile, io, penitente tra la folla, scalza e con le vesti lacere, potrei sollecitargli Buonanotte nella pioggia o Piove e non piove.
*L'ha ucciso, poveretto!
Magari qualche incauto potrebbe spingersi fino al punto di chiedergli di cimentarsi in canzoni non sue, classici della pioggia come Piove, E la pioggia che va, Scende la pioggia, La pioggia (non bagna il nostro amore quando il cielo è blu). Qualche raffinato gli potrebbe suggerire di cantare Giorno di pioggia di Francesco, oSinging in the rain con relativo balletto, (Mimmo che ballicchia è imperdibile, me lo guardo incantata) o un altro classico, Raindrops keep fallin’ on my head, ma la risposta sarebbe in ogni caso un eloquente silenzio, assai più eloquente di qualsiasi parola. I santi in processione per contratto sono imperturbabili, muti ed austeri, e non mischiano il sacro col profano.
Certo, la pioggia è un elemento di grande suggestione per molti esponenti della canzone, d’autore e non. La prima canzone a venirmi in mente è Piove di Modugno, insieme con quelle citate prima, tutta roba del tempo lontano e un po’ mitizzato, in cui a casa mia piovevano… quarantacinque giri a gogò. Non so perché, ma L’uomo in frack, che fa parte del mio patrimonio musicale fin dalla più tenera infanzia, mi richiama alla mente strade lucide di pioggia, e invece la pioggia non compare nel testo. Sarà per il fiume, sempre acqua è. Racconta una storia drammatica, ma ugualmente me la cantavano, da piccola, e io ero tutta contenta. Il vero significato della canzone l’ho scoperto molto dopo, ma fin d’allora immaginavo, erroneamente, quel signore elegantissimo percorrere strade lucide di pioggia e ne subivo il fascino, allora come oggi.
Alla parte di Mimmo umbratile e pensosa, crepuscolare, che sicuramente esiste, almeno nel suo mondo musicale, la pioggia e le nebbie come ben sappiamo si addicono molto. Le nuvole sono sicuramente sue ammiratrici, per questo e per altri motivi, per cui, non avendo altro modo per manifestargli il proprio plauso, in diverse occasioni, prima, o durante i suoi concerti, hanno mandato a seconda dei casi, piccole gocce o chicchi grandi come noci, come dice lui nella sua canzone più nota. Non era un dispetto, casomai lacrime di commossa gioia.
La pioggia, pur non essendone l’argomento principe, è anche citata in una sua piccola canzone che si intitola Giorno di noia, contenuta come sappiamo in Idra, una canzone forse un po’ schiacciata dal fulgore di altre sorelle presenti nell’album, con il rischio di farla apparire come una piccola cenerentola. Io, che per Cenerentola ho un debole, voglio rendere omaggio a questa piccola canzone, che descrive molto bene lo stato d’animo di un uomo che vorrebbe staccare la spina, uscire dai doveri e dalle convenzioni sociali, dai soliti discorsi, dal bombardamento di notizie, dagli squilli dei telefoni, ma forse, pieno di impegni e contatti com’è, non può, per cui si limita a sognare una serie di cose, in una giornata un po’ uggiosa d’aprile, (qualcuno lo definiva Incantevole, qualcun altroll più crudele dei mesi, e ho come il sospetto che quel giorno crudele gli sia venuto da lì) con la pioggia e tutto il resto.
E allora, Giorno di noia sia…
GIORNO DI NOIA
Testo e musica di Mimmo Locasciulli
© 2009 Piccola Luce Edizioni Musicali
E' un giorno noioso d'aprile
Un giorno che vorrei dormire
Senza telefono senza giornali
Senza sentire nessuno
Per non dovere parlare
Della politica e del pallone
Vorrei soltanto dormire
Voglio dormire e sognare
Che non ho niente da fare
Vorrei soltanto sognare
Che poi mi posso svegliare
In qualche posto migliore
Invece è un giorno noioso e crudele
Che ti svegli quando viene la sera
E illumini i tuoi pensieri
E capisci che sei rimasto dov'eri
Vorrei soltanto dormire
Voglio dormire e sognare
Che ho qualcos'altro da fare
Vorrei soltanto sognare
Che c'è qualcosa da fare
Per non morire così
E' un giorno di noia e di pioggia
Che ti vorrei qui vicino
Nel letto a trafficare
April is the cruellest month, breeding
RispondiEliminaLilacs out of the dead land, mixing
Memory and desire, stirring
Dull roots with spring rain.
...
Aprile è il più crudele dei mesi: genera
Lillà dalla morta terra, mescola
Ricordo e desiderio, stimola
Le sopite radici con la pioggia primaverile.
...
Versi celebri, bellissimi, che sembrano anche facili. I primi quattro. Per il resto, Eliot e la sua "Terra desolata" non sono certo cibo per qualsiasi tipo di palato. Qualcosa mi dice che questi versi siano stati assaporati con gusto dal nostro Cantante. Chissà se ho visto giusto.
RispondiEliminaDel tutto sicura sono invece che non abbia mai preso tra le mani un libro incantevole, al pari del titolo, "Un incantevole aprile" di una scrittrice che a me piace molto, Elizabeth Von Arnim.
Devo ammetterlo: Mimmo Locasciulli lo conosco solo attraverso questo blog, fatte salve le canzoni più note, s'intende.
RispondiEliminaE per "più note" si intendono quelle che hanno più passaggi in radio e tv.
Verrebbe da pensare che io, dopo avere scoperto queste nuove canzoni, ma chiamiamole col loro nome "liriche", vada subito ad ascoltarle. No, rimangono come le ho conosciute: testi scritti, non canzoni.
Però, pur con l'assenza della parte musicale, il risultato è che mi piacciono.
Per conoscerle nella loro completezza attenderò l'invenzione degli audioblog?
mari
Basta inserire ad esempio un link del canale, ufficiale, mi raccomando, di youtube, ed ecco una sorta di audioblog, basa andare sulla pagina, ufficiale, mi raccomando, di FB, e qualcosa ancora puoi trovare, da ascoltare, inserita dagli affezionati, e tratta non solo dal canale ufficiale. Basta entrare nel sito, ufficiale, e ascoltare gli assaggi di Idra.
RispondiEliminaIl modo più semplice è tuttavia, quello tradizionale: comprare i suoi dischi, andare ai suoi concerti, o rivolgerti a un'amica che ha tutto: guardati intorno. Mimmo è dovunque, per chi lo vuole trovare.