Come hai visto, Mimmo, non ho intitolato il mio post mattutino "Attenti a quei due" e neppure "La strana coppia", lasciando forse a qualcun altro la possibilità di farlo, perché non c'è veramente alcuna necessità di stare in guardia, e non mi pare neppure ci sia niente di strano, in questa piacevole commistione di cuore e lingua pennese. Sono tra quelli rimasti, ieri sera, fino all'ultimo collegati a quella sventurata diretta streaming del concerto di Mimmo e Nicola "Setak" Pomponi, curata dal comune di Penne, nonostante la qualità davvero pessima dell'audio e delle immagini, che sicuramente ha scoraggiato molti dal proseguire. Spesso le dirette streaming, anche quelle curate da enti, o persone con ottime capacità e mezzi tecnici, non sono di buona qualità, per cui dopo aver detto che questa era davvero pessima, vado oltre. D'altronde è stato un regalo. Il concerto, lungo al punto giusto, ha visto cantare e suonare insieme, e sottolineo insieme (Mimmo non solo suona il piano, ma anche la chitarra e canta parti dei brani di Setak e viceversa) i rispettivi artisti e i relativi musicisti. Tra i due c'è affetto, stima, riconoscenza e sintonia. Mimmo, torna, dopo tanto tempo, nel ruolo di pianista che accompagna un altro artista, che ha la peculiarità di usare il pennese nelle sue canzoni; queste hanno una melodia e un ritmo che entra facilmente nell'ascoltatore, anche se non sono canzoni facili. Ce n'è una dedicata a un amico, che deve essere un amico particolare, Alessandro, che Nicola cerca, e trova, tra il pubblico, c'è quella che lui definisce "la mia preferita", che sembra essere la preferita anche di Mimmo, di cui non comprendo bene il titolo, c'è, alla fine, Marije, dedicata a "tutte le Marie del mondo", in realtà alla nonna del giovane pennese "trapiantato" a Roma, esattamente come l'amico più grande. Ho visto un video in cui Nicola con i suoi musicisti la cantano in una terrazza, e mi è sembrata una esecuzione molto suggestiva. Ho letto in una intervista che Nicola non considera questa, che forse è diventata la sua canzone più nota, quella che lui ama di più. Nella stessa intervista ho letto il significato del suo nome d'arte, Setak: deriva dal mestiere svolto in passato dai componenti della sua famiglia, cioè quello di produrre setacci. Come vedete, questi sono davvero pensieri mattutini in piena libertà. Alla fine del concerto c'è una sorpresa, una canzone inedita scritta da entrambi, che nasce, secondo il racconto di Mimmo, che sembra ruvido, ma non lo, proprio da un abbozzo di ninna nanna senza parole ma solo di suoni, utilizzata per far addormentare il suo primo nipote, ora pre-adolescente. Te lo vedi il Cantante che torna a casa dal turno in ospedale, trova il nipotino un pochino irrequieto che piagnucola, e allora interviene nel ruolo di "Supernonno", se lo accomoda sul petto, e il piccolo scivola in pochi secondi nel mondo dei sogni dei piccoli, che è un mondo bellissimo. Non comprendo il titolo della canzone, ma mi informerò meglio. Mimmo, dal canto suo, inserisce in scaletta diversi suoi classici, e due canzoni tratte da "Cenere", concludendo in bis con la sua evergreen più nota, di cui attendiamo la versione rivisitata. Ecco la scaletta completa:
Svegliami domattina
Piccola luce
Le regole del jazz
Stella di vetro
Aria di famiglia
Buona fortuna
Confusi in un playback
Cenere
Vola vola vola
Intorno a trentanni
Alla fine di tutto, ci sono i saluti e i ringraziamenti e come spesso in questi casi, l'assessore alla cultura sale sul palco. Mimmo e Nicola sono a casa, sono contenti. Si sono abbracciati, infrangendo le regole, anzi è stato proprio Mimmo che per primo ha abbracciato l'amico, che a sua volta lo ha baciato. Io sono per il rispetto delle regole, ma qui sicuramente ci saranno state prove lunghe in cui sarà stato davvero difficile mantenere le distanze, e alla fine negare quell'abbraccio finale sarebbe stato solo un fatto formale. Forse faranno altri concerti insieme, Mimmo e Nicola, che si è emozionato molto quando a un suo concerto, dal palco, ha visto Mimmo tra il pubblico, che, colpito molto dall'album d'esordio di Nicola, Blusanza, volle andarlo a sentire. Forse ci sarà un'altra canzone frutto della loro collaborazione. Chissà.
Sto cercando un modo per chiudere dignitosamente il mio pezzo: non lo trovo, pertanto invio il mio solito abbraccio virtuale e mi congedo. Grazie.
Svolazzando di qua e di la, non ho avuto la possibilità di planare sulla piazza di Penne e dunque, armato di cellulare e cuffiette, da molto lontano, ho provato a seguire questo concerto. Mi è spiaciuto perdere questa occasione "storica" ma l'alternativa vacanziera era irrinunciabile ed anche molto soddisfacente. Ringrazio il Comune della cittadina che ha effettuato la diretta: come dici tu, come dice il proverbio, a caval donato non si guarda in bocca. Grazie nonostante le mille difficoltà. L'ascolto è stato comunque distratto, spezzettato, dimezzato da una batteria del cellulare al lumicino: e quindi ieri sera, rientrato in sede, mi sono armato di cuffie (quelle professionali) e mi sono risentita tutta l'esibizione! L'attenzione si è rivolta soprattutto alle canzoni di Mimmo che ha iniziato con una strepitosa e sempre emozionante, Svegliami domattina: anche in vacanza avevo avuto i brividi ma pensavo più per il gelato che stavo mangiando (musica in cuffia e gelato in mano: conservo ancora il titolo di fan di M o vengo scomunicato?); molto bella anche Le regole del Jazz: ma in generale M si è speso bene. Anche come pianista...che comunque non faceva dai tempi della tournèe con Haber, quindi non tantissimo tempo fa! Ed anche le canzoni di Setak mi hanno colpito (bellissima Marije) benchè non abbia capito sempre bene i testi; il sound però è coinvolgente: bravo! Bravi! Spero ripeteranno ma non ne sono convinto.
RispondiEliminaStasera secondo ascolto con maggiore attenzione.
Saluti postferiali
Piumino
Bentornato, caro Piumino. Saresti Superfan anche con le cuffie e il panino con la mortadella in mano. Non ho ancora ri-ascoltato, ma lo farò appena possibile. Da giovane mi sarei fiondata, ora aspetto il momento giusto per poter meglio gustare. Saluti a-feriali. A presto.
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