Ognuno ha i suoi gusti: qualche piccolo cambiamento è stato apportato a questa splendida canzone, e io, pur apprezzandola, la preferisco nella versione originale del 1989. Questione di gusti, ripeto, o anche semplicemente questioni inutili. Forse i musicisti sono cambiati, e anche la musica e il sentire e tutto intorno a noi. La giostra continua a girare, e noi volenti o nolenti, dobbiamo salirci.
In ogni caso, io, il Cantante, ubriaco di languore, su una spiaggia col falò, non riuscivo a vederlo in passato, e non riesco a vederlo adesso. Ci avrò preso?
Viene un tempo per tutto e vedo le stagioni cambiare
RispondiEliminaCome cambiano i numeri e tutto continua a girare
Durante il lockdown (chiusura totale, serrata, etc etc) ho preso ad ascoltare la musica "moderna", la musica dei giovani di oggi. Il 90% dei testi è più che mediocre, anzi insulso, quasi incomprensibile; l'altro 10% accettabile ma da interpretare con il linguaggio di oggi (che non mi appartiene).
Che dire: alle mie orecchie, i suoni, i ritmi, le note piacciono; insomma, benchè non sorrette da un testo accettabile, le canzoni di oggi hanno iniziato ad entrare nelle mie orecchie. La cosa che mi ha colpito è che si staccano completamente dal passato, dal genere pop o dal sottogenere cantautoriale (M e Folgorata stanno rabbrividendo in questo momento) che hanno caratterizzato i 70/80/90 e anche 00.
Avverto, stranamente, di appartenere musicalmente ad un passato oramai ben definito e che ha fatto il suo tempo! Tanti delle nuove generazioni cantano cose strane e nella mia mente difficilmente riesco ad immaginare un giovane cimentarsi con le nostre canzoni: non ne faccio una generalizzazione ma la tendenza mi sembra quella. Non ce li vedo su una spiaggia col falò, aulicamente ubriachi di languore (beh, hai ragione, M proprio non c'è in quest'affresco).
Io attendo impaziente la chiusura "ufficiale" del mio tempo musicale: ho ascoltato pezzi di musica "alta", in testi e note, e non penso il ciclo si ripeterà a breve.
Il filo rosso intergenerazionale lo vedo sempre più sottile ma i musicisti rimarranno sempre gente che prende quel che può.
Sperando di sbagliarmi
Piumino
Caro Piumino,
RispondiEliminala tua è una disamina talmente attenta, ponderata, informata, con la quale io, in questo momento, non riesco a interloquire con altrettanta attenzione, ponderazione, informazione. Posso solo dirti, cadendo o scadendo nell'ovvio, che i nuovi linguaggi musicali (ma sono davvero nuovi?) sono ben accetti e nella natura delle cose, altrimenti saremmo ancora fermi al genere melodico degli anni '50 e '60, quello di scarsa qualità, che ancora purtroppo resiste e ha seguito: sono stanca di vedere cantanti con i capelli tinti di colori non esistenti in natura, che vivono ancora nel passato e sono continuamente invitati in certi programmi televisivi, perché evidentemente una fetta di pubblico li apprezza. Io direi che, senza addentrarci in temi di mercato discografico, o meglio di scelte fatte per cavalcare l'onda su cantanti e canzoni che facciano business, c'è spazio (quasi) per tutti, e ciascuno ascolta ciò che meglio crede, trovando nelle canzoni ciò che cerca: emozioni, immedesimazione, compagnia, oblio, carica. Confesso che anche a me certe canzoni di giovani che oggi vanno molto, sono entrate nelle orecchie e neppure mi dispiacciono: non voglio fare nomi, ma ne avrei diversi; il fatto è che mi limito ad ascoltare ciò che passa il convento e anche su quelli che "mi piacciono", raramente mi viene il desiderio di approfondire. Quanto a Mimmo, anche lui in diverse interviste fa dei nomi, ma seppur apprezzando parzialmente alcuni, non sembra del tutto convinto di nessuno.Tornando a me, non inorridisco troppo: pensa che, e qui facciamo inorridire il nostro caro Cantante, approvo anche la musica come sottofondo mentre si svolgono altre attività e la musica ascoltata con le cuffie in metro, purché si faccia attenzione quando si scende e si attraversano i binari.
Ciao Piumino e come sempre grazie per le tue considerazioni, a volte troppo raffinate e sottili per me che sono una ragazza semplice.