Capita, talvolta, che qualche lettore casuale, spinto da chissà quale vento, approdi a un mio vecchio scritto, del quale magari neppure avevo memoria; in questi casi forse lo stesso vento, o un altro, mi spinge ad andare a interrogare un'altra me stessa, che non è più la stessa. Leggo quello che ha scritto e la promuovo a pieni voti, non tanto e non solo perché fosse studiosa, brava, profonda, quell'altra me stessa che ora non è più la stessa, ammesso che lo fosse, ma perché lasciava fluire le parole, era spontanea, aveva uno smodato desiderio di darsi e di farsi conoscere. L'invito è sempre lo stesso: chi ha voglia e tempo legga, altrimenti passi oltre.
Nel mio scritto si parla anche di viaggio, nel senso ampio del termine; Mimmo, guarda caso, come ci raccontano le sue foto, è in viaggio in un paese lontano, e credo sia un viaggio privato, forse organizzato all'ultimo minuto per sfuggire a un clima pesante, o magari era organizzato da tempo ed è capitato che la partenza coincidesse con questo inaspettato momento difficile per tutti. Ognuno ha il suo viaggio: io penso a quello di domani mattina, molto presto, sulla metro quasi vuota delle 6,27, raccolta nei miei pensieri.
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