Ascolto le tracce dell’album, di qualcuna trascrivo in
simultanea il testo. Mi rendo conto di come questo sia un metodo applicabile
allo studio e le canzoni non si studiano, si ascoltano, anche se di queste
canzoni dovrei scriverne. Dovrei o vorrei? Il primo condizionale è legato al
fatto che forse ci si aspetta che io ne scriva, il secondo è invece legato al
piacere che scriverne potrebbe darmi. Al quinto testo trascritto mi stanco e
ascolto soltanto. Mi sembra di trovarmi dentro una storia familiare, perché nel
disco ritrovo tutto Mimmo. C’è Sognadoro
e c’è Natalina e c’è Dicembre, c’è Tango dietro l’angolo e c’è Passato
e presente e La Disciplina dell’amore,
solo per citarne alcune (non ci sono evidentemente queste canzoni, ma sonorità
e stili che me le richiamano), ci sono autocitazioni e ci sono citazioni, ci sono rimandi a tanta bella musica, come
spesso nella musica di Mimmo. Ci sono canzoni che mi hanno colpito di più, che mi
hanno suscitato emozioni, mentre qualcuna, come è normale che sia, mi ha attratto di
meno, ma potrei, è già capitato, recuperarla in futuro. Mimmo è stato in ottima
compagnia, in questo disco, ma la mia preferenza va al contributo di Awa Ly
nella canzone “Se mai”. Che voce! Si saranno conosciuti a Parigi? A proposito
di città, che dire della essenziale Columbus
Avenue tutta imperniata sulla tromba di Fabrizio Bosso? E poi a proposito
di casa (quella dove siamo cresciuti rimane per sempre La casa, anche se ne abbiamo abitato altre, dopo) e quindi di
famiglia, qui, e nessuno lo ha detto, c’è una suggestiva canzone di un ragazzo
che Mimmo conosce molto bene, Ogni volta
che piove (la pioggia è uno degli elementi fondanti delle canzoni di Mimmo e
della sua discendenza), che fu pubblicata in un album del 2005, La migliore combinazione, quando
sembrava che il giovane dovesse portare avanti, anche lui, una duplice
carriera. Un regalo del padre al figlio e del figlio al padre. Mimmo autore di
canzoni ha i suoi temi ricorrenti, l’amore con le sue diverse possibili
declinazioni: Cercami, Se mai, Le regole del jazz (autore del testo su misura Enrico), Amnesia di un momento (testo
bellissimo di Pacifico, che nei crediti compare col nome vero Luigi de
Crescenzo), un amore che diventa particolarmente struggente quando la gioventù
ha abbandonato il corpo, ma il cuore e il sentimento sono sempre giovani (Annaluna), con l’amico Büne, dove trovo
sonorità di Natalina, che tanto lo aveva
commosso; i tipi che non se la passano tanto bene (Cinque, sei, sette, otto) ma li salva il ballo e l’allegria e mai
come in questi casi, Oh vita I love you! I colori della natura, i paesaggi a
cui Mimmo ci ha abituato nelle sue canzoni e che sembra di vedere, ma anche i
paesaggi interiori e sempre l’amore (La
solitudine di un artista), anche qui c’è il contributo di una persona cara a
Mimmo, il conterraneo Guerino Camplone, che ha composto la musica così adatta al paesaggio
evocato. Il tempo, la memoria, (Cenere, ma non solo)
e poi c’è un brano, non cantato ma parlato, un po’ come avveniva nella parte
iniziale della versione di Intorno a
Trentanni in Delitti perfetti,
che è la ruvida Il fuggiasco e l’alba,
dove io vedo Mimmo che alle quattro del mattino, dopo aver tirato tardi e non
aver dormito niente, con le occhiaie e molto spettinato, con una sigaretta e un
bicchiere di whisky, anche se non fuma più e dichiara di bere, in genere, solo
vino, sale in macchina e gira a caso, nel tentativo di sfuggire ai rumori che forse
sono dentro di lui, e non solo fuori, ma alla fine va al Pincio a vedersi l’alba.
Un fine lavoro di cesello, in quest'album non bisogna fermarsi a Cenere, ma andare oltre, per scoprire autentiche perle. E che strumenti e che musicisti. Tra qualche giorno, ancora una volta a Torino!
RispondiEliminaIntuisco che sarai al concerto, che avrà un gusto speciale, ma lo sai meglio di me.
RispondiEliminaL'ho finalmente ascoltato! Acquistato, decellofanato e poi, disteso nel buio, l'ho divorato nel silenzio più totale! Non ho studiato, lo dico subito, non mi sono affatto preparato e mi sono tuffato nello scuro più scuro, con la speranza di farmi luce con le poche conoscenze che ho di Mimmo. E' vero, come dici, che ho ritrovato presto, come segni del cammino, le piogge e le nebbie, i "mai", i "mai più", il tempo che va, il futuro che non c'è più, le notti, i taxi; i tanti richiami hanno aiutato le mie orecchie: da la disciplina dell'amore, all' interpetazione dei sogni; da l'attesa, ad un pò di tempo ancora o, andando indietro nel tempo, anche due ore. L'ascolto è stato unico, ripetuto parzialmente solo per Cenere e Amnesia di un momento, la canzone che subito è saltata sulle mie corde più intime. La chiusura è stata come un pugno, molto poco musicale. Non ho un giudizio da esprimere, lo devo riascoltare e poi ancora, ancora e ancora. Non so neanche i titoli delle track, non ho aperto il libretto. Sono sincero: non saprei accennare nemmeno uno stralcio di qualche canzone, una frase significativa. Sono impressioni di getto ma di sicuro posso dire che il disco mi è piaciuto. Molto. Giudizio leggero, come me.
RispondiEliminaPiumino
Piumino caro, se tutti i "leggeri" fossero come te il mondo sarebbe migliore. Sei un conoscitore profondo, mi hai insegnato tante cose, e sempre con generosità sei intervenuto in questo mio piccolo spazio indipendente, rendendolo più prezioso. Come al solito, ti ringrazio. Un'ultima cosa: non studiare.
RispondiEliminaLa tua amica Folgorata, blogger di fama.