Mimmo & Greg

Mimmo & Greg
Grazie Mariangela, grazie Mimmo!

martedì 10 marzo 2015

IL TRENO DELLA NOTTE

Mimmo ha avuto un'altra pensata delle sue: un concerto itinerante nei luoghi più suggestivi del suo paese. A grande richiesta sarà un concerto monotematico, perché eseguirà solo Il treno della notte. I fans assatanati gli rimproverano di non inserirla più in scaletta da un pezzo, e lui ha deciso di accontentarli. Ci si muove tutti insieme da una parte all'altra della cittadina, e le signore che hanno indossato i tacchi alti si pentono della loro scelta, tranne una, una signora robustella di mezza età, dall'aspetto pacioso, vestita di rosso, che arranca senza un gemito verso il Duomo, dove Mimmo sta sistemando tutto l'armamentario che l'esecuzione perfetta della canzone prevede. Controlla che l'illuminazione sia giusta, non dimentichiamoci l'importanza della luce in un esterno notturno. Si siede (e poi si alza, dipende dallo strumento) e inizia a cantare e suonare da solo: un uomo-orchestra perfetto. Trasformista anche, una specie di Fregoli prestato alla musica: inizia con un cappellaccio di paglia da spaventapasseri, fazzoletto quadrettato al collo, e finisce con un gigantesco cappello cinese, e si mette perfino in testa (io mi illudo che sia in onore di pubblico isolano), un bellissimo cesto sardo, di quelli dove le massaie, ultimata la preparazione dei culurgiones, li mettono a riposare. Lui canta e al contempo, la signora in rosso, gli balla intorno, facendo svolazzare i lembi del suo abito di chiffon, tutto volants, e mentre balla tiene in mano un prezioso codice di pergamena.  Lo apre e mostra miniature legate al mondo alchemico, alla Cabala, ma anche stelline e cuoricini d'oro.
Balla, balla con la leggerezza di un elfo. Non si capisce se la sua sia una iniziativa spontanea ben accolta dal Cantante, o se si tratti di una scelta di spettacolo precisa e decisa a tavolino da tempo, con gli altri dettagli.
Il concerto finisce, dopo un certo numero di cambi di ambientazione, tutti scorci suggestivi e un po' nascosti, a parte il primo vicino al Duomo. La danzatrice riceve quasi tanti appalusi quanto l'uomo-orchestra. Ci si domanda chi possa essere, e uno dei presenti, con molta sicurezza, afferma che sia lì per impersonare la bambina dolce della canzone, e questo poco prima che Mimmo la presenti proprio come Bambina dolce, dando conferma di quella anticipazione, Qualcuno gli si avvicina per salutarlo, qualcuno, più timido, vorrebbe farlo, ma rinuncia e va via. Dove andate, esclama Mimmo, non è finita qui, c'è il giro notturno sul mio treno. E come d'incanto, lì, nelle strette stradine del borgo natio, di materializza il treno rosso delle Alpi Retiche: che la festa duri fino all'alba!


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