Che cosa abbia rappresentato per
me Intorno a trentanni è cosa nota a Chi legge. Il 1982 è stato l’anno della prima folgorazione
conclamata, così come il 2009 lo è stato della neo-folgorazione, responsabile della nascita di questo lavoro. I primi segnali c’erano stati nel 1980, con Piccola luce mandata spesso alla radio: ascoltavi quella voce e non sapevi a chi appartenesse; aveva
qualcosa di familiare, ma anche di peculiare, per cui era evidente che a cantare non
fosse quel qualcuno, già noto, che vagamente ti richiamava alla mente. Di
Intorno a trentanni, ho parlato qui dentro in mille occasioni e credo di aver
affrontato l’argomento non trascurando nulla, benché il mio punto di vista non sia, lo sottolineo ancora una
volta, quello strettamente tecnico-musicale. Mimmo oggi, in questo suo
quarto appuntamento in cui prosegue nel racconto delle tappe della sua carriera,
ha dipinto un bel ritratto del clima in cui è nato l’album, completo, efficace e partecipe, nel suo esser sintetico.
L’album contiene canzoni
bellissime, di quelle che certo hanno segnato una stagione, ma non passano di
moda, piccoli capolavori divenuti dei veri classici. Non si possono non amare,
non si smette di emozionarsi ad ascoltarle, neppure dopo tanto tempo.
Rimando, perché un ripasso giova sempre, alla scheda dell'album, all'interno del meraviglioso progetto di catalogazione della Discografia nazionale della canzone italiana, curato dall’Istituto centrale per i beni sonori e audiovisivi, più
noto come Discoteca di stato, la cui frequentazione, tante volte, mi è stata
utile, qui e altrove. Un ottimo modo, anche, per indagare sul... giallo della copertina.
http://discografia.dds.it/scheda_titolo.php?idt=2130
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