Credo che M. abbia molto investito nei figli, in termini di educazione e formazione, al pari di qualsiasi buon genitore, seppur con qualche possibilità in più. Sicuramente avrà posto una cura particolare nella scelta delle scuole o nell’indirizzare i figli nello studio della musica, o delle lingue: sono certa che entrambi i ragazzi padroneggino perfettamente l’inglese. (Anche il padre, non so se perfettamente, ma lo conosce. Forse ha studiato anche il tedesco, per poter comunicare con i suoi amici musicisti e il suo pubblico germanofono.) Suppongo abbia cercato di dar loro un buon esempio di comportamento e di trasmettere certi valori. Riguardo all’aspetto affettivo, immagino sia stato e sia un padre presente e attento e anche tenero: nelle occasioni in cui l’ho sentito parlare dei figli, il tono di voce si è fatto più raccolto, e mi è parso di vedere brillare una lucina diversa nei suoi occhi: cuore di babbo.
Come ho già scritto è diventato genitore da giovane, Mimmo: il primogenito è nato nel 1977, si chiama Guido; il secondo, Matteo, è di qualche anno più giovane. Ora sono adulti, hanno delle strade già ben delineate. Hanno entrambi un’attitudine musicale, ed entrambi hanno fatto della passione un mestiere, almeno in parte. Matteo suona il contrabbasso, il basso elettrico e la chitarra, ma anche il pianoforte: insomma un piccolo genio musicale; è arrangiatore e compositore. Ha anche co-prodotto Idra, con Mimmo e Greg Cohen. A proposito di quest’ultimo aspetto Mimmo dice che non è stato facile, perché l’entusiasmo e le brillanti idee giovanili, hanno bisogno di essere mediate dall’esperienza, e anche da un po’ di pazienza. Il padre quando ne parla se ne dichiara fiero; racconta sempre con un sorriso e un pizzico di compiacimento, una battuta di Matteo che dice (ricordiamoci che il contrabbasso in genere lo suona Greg Cohen, e Matteo interviene quando Greg ha altri impegni) che quando lui non potrà accompagnare il padre al contrabbasso, per via di altri impegni, sarà il maestro statunitense a sostituirlo. L’avrò sentita almeno quattro volte, questa battuta, e ogni volta Mimmo ci mette la stessa compiaciuta e divertita tenerezza nel riferirla. Nell’ultimo album, Idra, Matteo ha composto per intero la musica di Il bambino e il destino, e con il padre, quella de La disciplina dell’amore. Ottimo lavoro.
Matteo fa parte anche di un gruppo, i Greenwich. Sembrano tutti molto giovani, ma esistono come band dal 1999. Matteo suona il basso elettrico, a cantare è una ragazza carina, Francesca Xefteris, che, ho letto, ha partecipato a XFactor e questo ha dato avvio a una serie infinita di polemiche perchè pare che il gruppo si sia, in passato, dichiarato contrario ai reality musicali (delle posizioni del gruppo al riguardo non ho letto niente, ho letto invece diverse interviste su questo tema a Mimmo, che non li ama) ma non ho intenzione ne' di approfondire il discorso, ne' di alimentare polemiche. Sono stati anche a Sanremo giovani. Io forse a Sanremo avevo visto Mimmo nel 1985, ma solo perché era lui; la canzone, Buona fortuna, allora non mi piacque. Sanremo mi annoia a morte, e mi sembra un grande spreco di energie e di risorse: a volte mi capita di vederne dieci minuti e sono già stanca, per cui proprio i ragazzi non li avevo visti lì, ne’ li conoscevo per altre vie; per completezza ho visto qualche video, non mi sono dispiaciuti, ma non credo approfondirò. Hanno aperto, come spesso molti artisti giovani, singoli o gruppi, i concerti di artisti affermati e importanti, ad esempio Elisa, o Ligabue.
Matteo sembra un ragazzo molto allegro, scanzonato: una faccia simpatica, sorridente, che ricorda quella del giovanissimo Mimmo; si vede che quello che fa lo appassiona. Non so se contemporaneamente segua anche un’altra strada professionale, o se il suo futuro sia tutto nella musica. Non so se si sia laureato, sicuramente avrà fatto le sue brave esperienze di studio all’estero, come d’altronde moltissimi ragazzi di oggi, anche appartenenti a famiglie normalissime. Per fortuna non è più necessario appartenere a classi (troppo) privilegiate, come ai miei tempi.
Guido ha una faccia più da tenebroso: sguardo serio e un po’ corrucciato, e capelli di uno che si è appena alzato. Guido ha una più una vocazione cantautorale, ma anche lui suona diversi strumenti (pianoforte e chitarra). Sua è la musica di una canzone bellissima che interpreta Mimmo, L’inverno, da quello scrigno di gemme che è l’album Piano piano. Ha al suo attivo alcuni CD singoli, e un album, La migliore combinazione, uscito nel 2004, prodotti dalla Hobo di suo padre. http://www.hobomusic.it/ Il nuovo singolo s’intitola Ogni istante, e vede una collaborazione tra Guido e i Greenwich, il gruppo citato prima dove suona Matteo. Ogni istante è integralmente disponibile per l’ascolto sul sito della Hobo Music. Molto gradevole e orecchiabile: già la canticchio. Guido ha scelto di pubblicare con lo pseudonimo di Guido Elle. Inutile raccontare balle: prima di questa recente ri-folgorazione, io non sapevo niente delle attività di questi ragazzi, sapevo solo che M. aveva due figli, ma non ne conoscevo neppure i nomi. Ho letto alcune interviste a Guido; ho trovato nelle risposte che ha dato un ragazzo educato e maturo, che sembra aver fatto propri gli insegnamenti e gli esempi paterni, riguardo alla visione della vita. In alcuni casi mi sembrava di sentir parlare il padre. Racconta Guido che da piccolo lui non aveva molta voglia di studiare il pianoforte, ma i suoi glielo consigliavano caldamente: Provaci- gli dicevano - vedrai che ti servirà. Quando sarai giù o sarai arrabbiato avrai un rivale con cui sfogarti, che non ti deluderà. A distanza di anni ha dato ragione ai suoi, Guido e già da tempo ormai ha fatto chiarezza dentro di sé e ha capito che non vuole fare il cantautore per una semplice emulazione paterna, ma perché è una vera passione: la musica è l’ultima cosa a cui penso la sera prima di addormentarmi e la mattina appena sveglio, ha dichiarato. Ha proprio ragione, alle nostre passioni, di qualsiasi natura esse siano, dedichiamo i nostri primi pensieri al mattino e gli ultimi prima di sprofondare nel sonno, se ci coglie.
All’interno dell’album La migliore combinazione c’è tra le altre, una canzone molto bella, Il povero amante, scritta per l'attore Alessandro Haber, amico di famiglia, che si è a un certo punto della sua carriera, misurato con l’esperienza canora. Il pezzo gli è proprio stato cucito addosso: Haber, che mi sembra uno alquanto problematico e tormentato, anche se buono, soffriva da cani per una storia finita. Inutile dire che ho ascoltato anche Haber: anche lui una voce particolare, ruvidissima e piena di nicotina. Non mi dispiace.
Guido non fa solo il cantautore o il musicista. Lo so per certo perché anche questo l’ho trovato in un'intervista. Si è laureato, specializzato, svolge una professione: fa l’avvocato in un grande studio legale di stampo anglosassone, di quelli pieni di giovani di talento e di entusiasmo, (spero) ciascuno con la sua sfera di competenza.
Buona fortuna alle piume, quelle grandi e quelle piccole. I ragazzi mi sembrano molto ben riusciti, i genitori hanno seminato bene, evidentemente, e ora raccolgono i frutti.
Come al solito per informazioni più dettagliate rimando al sito di Mimmo, a quello della Hobo Music, e ai profili su MySpaceMusic dei Locasciulli senior http://www.myspace.com/locasciulli e junior http://www.myspace.com/matteolocasciulli http://www.myspace.com/guidoelle dove è possibile conoscere, vedere e ascoltare, e, per chi fosse interessato, comunicare.
Come ho già scritto è diventato genitore da giovane, Mimmo: il primogenito è nato nel 1977, si chiama Guido; il secondo, Matteo, è di qualche anno più giovane. Ora sono adulti, hanno delle strade già ben delineate. Hanno entrambi un’attitudine musicale, ed entrambi hanno fatto della passione un mestiere, almeno in parte. Matteo suona il contrabbasso, il basso elettrico e la chitarra, ma anche il pianoforte: insomma un piccolo genio musicale; è arrangiatore e compositore. Ha anche co-prodotto Idra, con Mimmo e Greg Cohen. A proposito di quest’ultimo aspetto Mimmo dice che non è stato facile, perché l’entusiasmo e le brillanti idee giovanili, hanno bisogno di essere mediate dall’esperienza, e anche da un po’ di pazienza. Il padre quando ne parla se ne dichiara fiero; racconta sempre con un sorriso e un pizzico di compiacimento, una battuta di Matteo che dice (ricordiamoci che il contrabbasso in genere lo suona Greg Cohen, e Matteo interviene quando Greg ha altri impegni) che quando lui non potrà accompagnare il padre al contrabbasso, per via di altri impegni, sarà il maestro statunitense a sostituirlo. L’avrò sentita almeno quattro volte, questa battuta, e ogni volta Mimmo ci mette la stessa compiaciuta e divertita tenerezza nel riferirla. Nell’ultimo album, Idra, Matteo ha composto per intero la musica di Il bambino e il destino, e con il padre, quella de La disciplina dell’amore. Ottimo lavoro.
Matteo fa parte anche di un gruppo, i Greenwich. Sembrano tutti molto giovani, ma esistono come band dal 1999. Matteo suona il basso elettrico, a cantare è una ragazza carina, Francesca Xefteris, che, ho letto, ha partecipato a XFactor e questo ha dato avvio a una serie infinita di polemiche perchè pare che il gruppo si sia, in passato, dichiarato contrario ai reality musicali (delle posizioni del gruppo al riguardo non ho letto niente, ho letto invece diverse interviste su questo tema a Mimmo, che non li ama) ma non ho intenzione ne' di approfondire il discorso, ne' di alimentare polemiche. Sono stati anche a Sanremo giovani. Io forse a Sanremo avevo visto Mimmo nel 1985, ma solo perché era lui; la canzone, Buona fortuna, allora non mi piacque. Sanremo mi annoia a morte, e mi sembra un grande spreco di energie e di risorse: a volte mi capita di vederne dieci minuti e sono già stanca, per cui proprio i ragazzi non li avevo visti lì, ne’ li conoscevo per altre vie; per completezza ho visto qualche video, non mi sono dispiaciuti, ma non credo approfondirò. Hanno aperto, come spesso molti artisti giovani, singoli o gruppi, i concerti di artisti affermati e importanti, ad esempio Elisa, o Ligabue.
Matteo sembra un ragazzo molto allegro, scanzonato: una faccia simpatica, sorridente, che ricorda quella del giovanissimo Mimmo; si vede che quello che fa lo appassiona. Non so se contemporaneamente segua anche un’altra strada professionale, o se il suo futuro sia tutto nella musica. Non so se si sia laureato, sicuramente avrà fatto le sue brave esperienze di studio all’estero, come d’altronde moltissimi ragazzi di oggi, anche appartenenti a famiglie normalissime. Per fortuna non è più necessario appartenere a classi (troppo) privilegiate, come ai miei tempi.
Guido ha una faccia più da tenebroso: sguardo serio e un po’ corrucciato, e capelli di uno che si è appena alzato. Guido ha una più una vocazione cantautorale, ma anche lui suona diversi strumenti (pianoforte e chitarra). Sua è la musica di una canzone bellissima che interpreta Mimmo, L’inverno, da quello scrigno di gemme che è l’album Piano piano. Ha al suo attivo alcuni CD singoli, e un album, La migliore combinazione, uscito nel 2004, prodotti dalla Hobo di suo padre. http://www.hobomusic.it/ Il nuovo singolo s’intitola Ogni istante, e vede una collaborazione tra Guido e i Greenwich, il gruppo citato prima dove suona Matteo. Ogni istante è integralmente disponibile per l’ascolto sul sito della Hobo Music. Molto gradevole e orecchiabile: già la canticchio. Guido ha scelto di pubblicare con lo pseudonimo di Guido Elle. Inutile raccontare balle: prima di questa recente ri-folgorazione, io non sapevo niente delle attività di questi ragazzi, sapevo solo che M. aveva due figli, ma non ne conoscevo neppure i nomi. Ho letto alcune interviste a Guido; ho trovato nelle risposte che ha dato un ragazzo educato e maturo, che sembra aver fatto propri gli insegnamenti e gli esempi paterni, riguardo alla visione della vita. In alcuni casi mi sembrava di sentir parlare il padre. Racconta Guido che da piccolo lui non aveva molta voglia di studiare il pianoforte, ma i suoi glielo consigliavano caldamente: Provaci- gli dicevano - vedrai che ti servirà. Quando sarai giù o sarai arrabbiato avrai un rivale con cui sfogarti, che non ti deluderà. A distanza di anni ha dato ragione ai suoi, Guido e già da tempo ormai ha fatto chiarezza dentro di sé e ha capito che non vuole fare il cantautore per una semplice emulazione paterna, ma perché è una vera passione: la musica è l’ultima cosa a cui penso la sera prima di addormentarmi e la mattina appena sveglio, ha dichiarato. Ha proprio ragione, alle nostre passioni, di qualsiasi natura esse siano, dedichiamo i nostri primi pensieri al mattino e gli ultimi prima di sprofondare nel sonno, se ci coglie.
All’interno dell’album La migliore combinazione c’è tra le altre, una canzone molto bella, Il povero amante, scritta per l'attore Alessandro Haber, amico di famiglia, che si è a un certo punto della sua carriera, misurato con l’esperienza canora. Il pezzo gli è proprio stato cucito addosso: Haber, che mi sembra uno alquanto problematico e tormentato, anche se buono, soffriva da cani per una storia finita. Inutile dire che ho ascoltato anche Haber: anche lui una voce particolare, ruvidissima e piena di nicotina. Non mi dispiace.
Guido non fa solo il cantautore o il musicista. Lo so per certo perché anche questo l’ho trovato in un'intervista. Si è laureato, specializzato, svolge una professione: fa l’avvocato in un grande studio legale di stampo anglosassone, di quelli pieni di giovani di talento e di entusiasmo, (spero) ciascuno con la sua sfera di competenza.
Buona fortuna alle piume, quelle grandi e quelle piccole. I ragazzi mi sembrano molto ben riusciti, i genitori hanno seminato bene, evidentemente, e ora raccolgono i frutti.
Come al solito per informazioni più dettagliate rimando al sito di Mimmo, a quello della Hobo Music, e ai profili su MySpaceMusic dei Locasciulli senior http://www.myspace.com/locasciulli e junior http://www.myspace.com/matteolocasciulli http://www.myspace.com/guidoelle dove è possibile conoscere, vedere e ascoltare, e, per chi fosse interessato, comunicare.
Mi sono trovato su questo blog partendo da A pesar, che seguo. Mi complimento per entrambi, per la verve, per l'entusiasmo, e per la tendenza ad approfondire, a documentare.
RispondiEliminaMi corre l'obbligo di ringraziarti, chiunque tu sia. Temo che se uno non sia interessato a Locasciulli, partendo da A pesar,si affacci e vada via, invece Folgorata rivendica il suo diritto di essere letta a prescindere dal "Fattore scatenante".Fammi pubblicità.
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