Il tema di oggi trae origine da una condizione personale: ho fame, una fame da lupo, una fame atavica, e, volendo limitare i danni, ho acchiappato un pacco di fette biscottate che vorrei spalmare di burro e marmellata, di nutella, anche di miele, ma stoicamente resisto e le mangio, così, da sole. La fame non si placa, perché forse fame non è, ma segnale di qualche altra cosa: l’urgenza della scrittura! Sono una bulimica della scrittura.
Mettiamoci al lavoro: nel corso della mia appassionante ricerca, mi sono andata a cercare se il Nostro, nella sua veste di medico nutrizionista, fosse autore di qualche testo. Ho consultato il catalogo dell’Iccu e altri cataloghi online, e ho trovato una sola notizia, la seguente:Alimentazione : piaceri e saggezza a tavola / a cura di Mimmo Locasciulli, Anadela Serra Visconti di Modrone, Guido Testa ; prefazione di Bruno Viserta
\S. l.! : Tanturri, c1997 (Roma : La piramide)Monografia - Testo a stampa [IT\ICCU\BVE\0128925]
Il libro è ancora in commercio, costa solo 10 euro e magari me lo compro, perché sono curiosa di vedere come scrive Mimmo, quando non scrive canzoni. L’unica cosa che ho letto è la piccola introduzione in cui spiega la genesi di Idra, e non mi basta, quindi mi butterò nella lettura di un’opera divulgativa, scritta a sei mani. Immagino che ognuno avrà curato una parte, anzi lo spero, altrimenti mi sarà difficile conoscere lo stile. A me dispiace molto che a tavola sia necessario essere oltre che gaudenti, saggi. Una chiacchierata con il nutrizionista me la farei volentieri, magari mi metto in contatto con la signora, anche lei come me autrice di blog, che ci è andata e mi faccio dare l’indirizzo. Mi costerebbe un botto, considerando albergo e volo, e onorario, ma per Mimmo questo e altro. Allora procediamo con ordine. Nel blog della signora in questione ci sono capitata per puro caso, dopo aver digitato su google “Locasciulli nutrizionista”, che non sia mai mi sia sfuggito qualche aspetto di quella poliedrica personalità: sono o non sono un ricercatore serio? La fortunata racconta di aver incontrato, un giorno, un medico suo amico notevolmente dimagrito: un’altra persona. Colpita, gli chiese chi fosse il medico autore di tale prodigio, e l’amico: Locasciulli, ti dò l’indirizzo. Pare che la signora fosse un po’ sovrappeso. Io sono una perfetta taglia 42 italiana, (non lo dico per darmi arie, ma solo perché sono di pura razza semi-nana sarda e quelle come me, già con la 44 rischiano di essere prese a calci, scambiate per palle) molto in pericolo, perché sono sempre morta di fame (ora ho smesso con le fette biscottate e ho buttato giù due prugne secche) e molto amante dei piaceri a tavola, quindi ci andrei non tanto per dimagrire, da Mimmo, quanto per imparare meglio l’arte (e metterla in pratica, non da parte) di mangiar bene e sano. La signora decide di andarci con la sorella, e quando arrivano allo studio vedono questo signor medico in camice bianco, con la “lunga faccia pallida” (cito testualmente, io ovviamente dissento, oltre tutto la faccia un po’ lunghetta ce l’ho anch’io) che le invita ad accomodarsi. Si guardano sorprese, riconoscono il cantautore, non sanno spiegarsi cosa c’entri col nutrizionista. Io non avrei avuto un attimo di dubbio. Una domanda che ha urgente bisogno di risposta: come saranno i camici di Mimmo, di quelli con i polsini o di quelli con l’elastico, di cotone leggero o robusto, lunghi fino al polpaccio o al ginocchio, e ancora, chi glieli lava e stira? Mi posso riciclare io in compita e diligente assistente segretaria, con delega anche per la pulizia (perfetta) dello studio e cura dei camici (ineccepibile, con stiratura senza pieghe: mettiamo lavatrice, Stira e ammira e asse nello stanzino in fondo). Tornando a bomba, le due familiarizzano subito col dottore, che è “simpaticissimo” (cito sempre testualmente,) ed escono dallo studio con la prescrizione di una bella dieta. Che probabilmente non seguono, perché la conclusione della faccenda è la seguente: Comunque le diete di Locasciulli sono inutili, come tutte le diete. Se dissentivo prima, qui mi arrabbio molto; non che voglia fare l’avvocato d’ufficio del dottore, che non ne ha davvero bisogno, ma le diete bisogna seguirle correttamente, altrimenti si, che è inutile: se si vede che non funzionano e si è convinti di aver fatto il proprio dovere, si torna dal medico e si aggiusta qualcosa. Io non vorrei insistere sempre sulle solite notizie, che se n’è parlato fin troppo (io stessa ne ho fatto accenno in altri post) ma Rosy non è stata dello stesso parere, e neppure Walter, e neppure il medico, amico della signora che sostiene che le diete siano tutte inutili, e chissà quanti altri noti e meno noti pazienti del Dottor Locasciulli nutrizionista, del quale io mi fiderei ciecamente, e seguirei con il massimo scrupolo le sue diete, e i suoi consigli nutrizionali, fosse necessario, anche perché mai e poi mai vorrei passare per una poco determinata.
Sbaglio o tutto era partito dalla mia fame, anzi da un libro, che non è l’unico al suo attivo. Ne ho trovato altri due, in cui però non si parla di temi legati all'alimentazione, e magari ne tratterò in seguito. (Vedo legioni di fans, miei, non di M., urlanti: Si si continua non lasciarci orfani troppo presto, Folgorata sei tutti noi!) Prima di chiudere questa puntata vorrei spendere due parole sulla coautrice dei piaceri a tavola: ho "indagato" anche su di lei, scoprendo che è un medico, specializzato in medicina estetica, con un curriculum di tutto rispetto, che deve aver testato su di sé, con ottimi risultati, devo ammettere, tutti i mezzi che aveva a disposizione, prima di provarli sulle pazienti. Una dea, non una donna, che se ci fosse stata lei davanti al giudizio di Paride Alessandro, la guerra di Troia non avrebbe avuto ragion d'essere, ed Elena sarebbe tornata a Sparta dal suo Menelao. Una specie di Barbie mora, con due occhi azzurrissimi che sembrano due fanali. Non è una fanciulla, ma tale appare. Chi fosse curioso, se la vada a cercare sul suo sito, rimarrà abbagliato da tanta avvenenza. Io ora penso alla mia cena, che ho fame. A casa ho anche qualche abito taglia 44, fosse necessario. Così con qualche chilo di troppo ho la scusa pronta per andarci davvero da Mimmo nutrizionista. Magari ci vado con un mio cugino fascinosamente grasso, che combatte con la bilancia da tutta la vita e ha nella sua agenda i nominativi di tantissimi dietologi e nutrizionisti. Lui è anche molto cattolico: Prima di Lourdes prova Locasciulli, gli ho detto. Se decidi, chiamami, che ti faccio da dama di compagnia. Nell'uno e nell'altro caso: andrei volentieri anche a Lourdes, non sia mai che possa rinsavire un po'.
Mettiamoci al lavoro: nel corso della mia appassionante ricerca, mi sono andata a cercare se il Nostro, nella sua veste di medico nutrizionista, fosse autore di qualche testo. Ho consultato il catalogo dell’Iccu e altri cataloghi online, e ho trovato una sola notizia, la seguente:Alimentazione : piaceri e saggezza a tavola / a cura di Mimmo Locasciulli, Anadela Serra Visconti di Modrone, Guido Testa ; prefazione di Bruno Viserta
\S. l.! : Tanturri, c1997 (Roma : La piramide)Monografia - Testo a stampa [IT\ICCU\BVE\0128925]
Il libro è ancora in commercio, costa solo 10 euro e magari me lo compro, perché sono curiosa di vedere come scrive Mimmo, quando non scrive canzoni. L’unica cosa che ho letto è la piccola introduzione in cui spiega la genesi di Idra, e non mi basta, quindi mi butterò nella lettura di un’opera divulgativa, scritta a sei mani. Immagino che ognuno avrà curato una parte, anzi lo spero, altrimenti mi sarà difficile conoscere lo stile. A me dispiace molto che a tavola sia necessario essere oltre che gaudenti, saggi. Una chiacchierata con il nutrizionista me la farei volentieri, magari mi metto in contatto con la signora, anche lei come me autrice di blog, che ci è andata e mi faccio dare l’indirizzo. Mi costerebbe un botto, considerando albergo e volo, e onorario, ma per Mimmo questo e altro. Allora procediamo con ordine. Nel blog della signora in questione ci sono capitata per puro caso, dopo aver digitato su google “Locasciulli nutrizionista”, che non sia mai mi sia sfuggito qualche aspetto di quella poliedrica personalità: sono o non sono un ricercatore serio? La fortunata racconta di aver incontrato, un giorno, un medico suo amico notevolmente dimagrito: un’altra persona. Colpita, gli chiese chi fosse il medico autore di tale prodigio, e l’amico: Locasciulli, ti dò l’indirizzo. Pare che la signora fosse un po’ sovrappeso. Io sono una perfetta taglia 42 italiana, (non lo dico per darmi arie, ma solo perché sono di pura razza semi-nana sarda e quelle come me, già con la 44 rischiano di essere prese a calci, scambiate per palle) molto in pericolo, perché sono sempre morta di fame (ora ho smesso con le fette biscottate e ho buttato giù due prugne secche) e molto amante dei piaceri a tavola, quindi ci andrei non tanto per dimagrire, da Mimmo, quanto per imparare meglio l’arte (e metterla in pratica, non da parte) di mangiar bene e sano. La signora decide di andarci con la sorella, e quando arrivano allo studio vedono questo signor medico in camice bianco, con la “lunga faccia pallida” (cito testualmente, io ovviamente dissento, oltre tutto la faccia un po’ lunghetta ce l’ho anch’io) che le invita ad accomodarsi. Si guardano sorprese, riconoscono il cantautore, non sanno spiegarsi cosa c’entri col nutrizionista. Io non avrei avuto un attimo di dubbio. Una domanda che ha urgente bisogno di risposta: come saranno i camici di Mimmo, di quelli con i polsini o di quelli con l’elastico, di cotone leggero o robusto, lunghi fino al polpaccio o al ginocchio, e ancora, chi glieli lava e stira? Mi posso riciclare io in compita e diligente assistente segretaria, con delega anche per la pulizia (perfetta) dello studio e cura dei camici (ineccepibile, con stiratura senza pieghe: mettiamo lavatrice, Stira e ammira e asse nello stanzino in fondo). Tornando a bomba, le due familiarizzano subito col dottore, che è “simpaticissimo” (cito sempre testualmente,) ed escono dallo studio con la prescrizione di una bella dieta. Che probabilmente non seguono, perché la conclusione della faccenda è la seguente: Comunque le diete di Locasciulli sono inutili, come tutte le diete. Se dissentivo prima, qui mi arrabbio molto; non che voglia fare l’avvocato d’ufficio del dottore, che non ne ha davvero bisogno, ma le diete bisogna seguirle correttamente, altrimenti si, che è inutile: se si vede che non funzionano e si è convinti di aver fatto il proprio dovere, si torna dal medico e si aggiusta qualcosa. Io non vorrei insistere sempre sulle solite notizie, che se n’è parlato fin troppo (io stessa ne ho fatto accenno in altri post) ma Rosy non è stata dello stesso parere, e neppure Walter, e neppure il medico, amico della signora che sostiene che le diete siano tutte inutili, e chissà quanti altri noti e meno noti pazienti del Dottor Locasciulli nutrizionista, del quale io mi fiderei ciecamente, e seguirei con il massimo scrupolo le sue diete, e i suoi consigli nutrizionali, fosse necessario, anche perché mai e poi mai vorrei passare per una poco determinata.
Sbaglio o tutto era partito dalla mia fame, anzi da un libro, che non è l’unico al suo attivo. Ne ho trovato altri due, in cui però non si parla di temi legati all'alimentazione, e magari ne tratterò in seguito. (Vedo legioni di fans, miei, non di M., urlanti: Si si continua non lasciarci orfani troppo presto, Folgorata sei tutti noi!) Prima di chiudere questa puntata vorrei spendere due parole sulla coautrice dei piaceri a tavola: ho "indagato" anche su di lei, scoprendo che è un medico, specializzato in medicina estetica, con un curriculum di tutto rispetto, che deve aver testato su di sé, con ottimi risultati, devo ammettere, tutti i mezzi che aveva a disposizione, prima di provarli sulle pazienti. Una dea, non una donna, che se ci fosse stata lei davanti al giudizio di Paride Alessandro, la guerra di Troia non avrebbe avuto ragion d'essere, ed Elena sarebbe tornata a Sparta dal suo Menelao. Una specie di Barbie mora, con due occhi azzurrissimi che sembrano due fanali. Non è una fanciulla, ma tale appare. Chi fosse curioso, se la vada a cercare sul suo sito, rimarrà abbagliato da tanta avvenenza. Io ora penso alla mia cena, che ho fame. A casa ho anche qualche abito taglia 44, fosse necessario. Così con qualche chilo di troppo ho la scusa pronta per andarci davvero da Mimmo nutrizionista. Magari ci vado con un mio cugino fascinosamente grasso, che combatte con la bilancia da tutta la vita e ha nella sua agenda i nominativi di tantissimi dietologi e nutrizionisti. Lui è anche molto cattolico: Prima di Lourdes prova Locasciulli, gli ho detto. Se decidi, chiamami, che ti faccio da dama di compagnia. Nell'uno e nell'altro caso: andrei volentieri anche a Lourdes, non sia mai che possa rinsavire un po'.
un "superuomo" questo locasciulli...anche nutrizionista! una vita impegnatissima,forse troppo? ora capisco...
RispondiEliminaciao pat
Questo è niente; cucina pure, sparecchia quando sono andati via gli ospiti, partecipa in veste di giurato a premi letterari e musicali, cura personalmente la delicata manutenzione della collezione di cappelli, ma...sto rubando lavoro a Folgorata, qui c'è materiale per il prossimo splendido post. Non mi gratifica nessuno, lo faccio da sola.
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