Mimmo & Greg

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Grazie Mariangela, grazie Mimmo!

mercoledì 3 marzo 2010

Primo fiore colto


1966

In un paese della provincia di Pescara, che si chiama Penne, vive un ragazzo. Ha diciassette anni, è bruno, magro; gli piace la musica: suona l'organo in un gruppo musicale, un complessino, come si diceva allora; oggi si direbbe una band. Ha un carattere determinato; è un giovane leader, e in genere se decide di realizzare un progetto, ci riesce. Studia, con successo, ma ama anche divertirsi: non è un secchione. Si è già "innamorato" diverse volte, ha in passato confidato alla carta certi acerbi amori adolescenziali; forse ora è innamorato, forse finalmente è corrisposto. Non gli mancano i numeri per incantare una ragazza, anche se non fa nulla di troppo per mettersi in mostra, ne' ha atteggiamenti da piccolo "sciupafemmine". Lo caratterizza un certo entusiasmo, uno spirito romantico. Gli piace stare con gli amici, ma ha anche dei momenti in cui ama ripiegarsi su sè stesso, nutrirsi di poesia, altrui, e cimentarsi nella stesura di versi, suoi. Sa già da qualche anno che da grande farà il medico, lo ha già deciso: l'abbiamo detto che è determinato. Realizzerà anche molte altre cose. Alcune, allora, in quel lontano 1966, forse non arrivava neppure a sognarle.

Le sue poesie non sono convenzionali: dentro ci sono i suoi pensieri e l'eredità di altri che ha letto, ammirato e assimilato. Sono un po' criptiche, le sue poesie, e questa è una caratteristica che in molti casi, sarà presente nella futura produzione artistica che, ancora ignaro, lo attende.

Il giovane poeta si chiama Mimmo Locasciulli.

Nel mio lavoro di aiuto giardiniere, che di fatto più che un lavoro é un'ammirata permanenza e contemplazione di un giardino in-cantato, mi sono lasciata inebriare dal profumo di questo primo fiore, non ancora del tutto sbocciato.

Vediamo se con un po' di magia riesco a fare in modo che se ne inebri anche qualcun altro.



Silenzio


C'è silenzio nella tua casa

E forse tu non pensi a niente

Pensano forte

I mendicanti pazzi

Venuti da Ragusa


Quando la notte sfuma

-lontano-

Misurane il silenzio

E i tuoi numerici pensieri

Se ne andranno in tilt


Tu cogli ciclamini

E li lasci andare al vento

Che li uccide


C'è silenzio nella tua casa

E forse tu non pensi a niente

La tua logica è un mistero

Per chi si appende alla sua vita


Uomo di silenzio

Giardino inaridito

Ciclamini abbandonati

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