L’ho già scritto tante volte: Mimmo ha un legame strettissimo con la sua terra. Di questo fatto, senza avere in passato notizie particolari che me lo confermassero, sono sempre stata certa. Da quando ho iniziato a documentarmi in maniera approfondita, posso contare su valanghe di notizie che me lo testimoniano.
Quello con l’Abruzzo è un legame indissolubile, un cordone omelicale che mai si reciderà. Uno dei punti cardine del “Locasciulli-pensiero” è la salda fedeltà alle radici. Ciò non vuol dire non andare oltre, ma tenere sempre viva la propria impronta peculiare. Vuol dire essere legato al territorio, al dialetto, alle tradizioni, alle persone. Questo non è in contrasto con un’apertura verso il mondo: Mimmo è contemporaneamente provinciale, nel senso positivo del termine, e internazionale.
D’altronde molti sono gli Abruzzesi nel mondo, e molti hanno raggiunto posizioni di rilievo fuori dalla loro terra, proprio grazie alla tenacia del loro carattere, alla forte tempra.
Gli Abruzzesi che vivono fuori dalla loro regione, ma non solo essi, hanno tendenza a mantenere rapporti saldi, a incontrarsi, se possono si sostengono, e cercano di sostenere e promuovere la loro piccola patria. Fuori dai confini, e questo vale anche per Italiani di altre regioni, Sardi in testa, in genere poco coesi in patria, si mettono da parte piccoli antagonismi o rivalità locali, e si solidarizza molto.
Gli Abruzzesi che vivono fuori dalla loro regione, ma non solo essi, hanno tendenza a mantenere rapporti saldi, a incontrarsi, se possono si sostengono, e cercano di sostenere e promuovere la loro piccola patria. Fuori dai confini, e questo vale anche per Italiani di altre regioni, Sardi in testa, in genere poco coesi in patria, si mettono da parte piccoli antagonismi o rivalità locali, e si solidarizza molto.
A Roma c’è una nutrita cerchia di Abruzzesi: alcuni sono anche noti, alcuni sono professionisti affermati, intellettuali, altri meno noti e meno affermati. Molti si raccolgono intorno all’Associazione Abruzzese di Roma, fondata da Silvio Spaventa, patriota e politico originario di Bomba in provincia di Chieti, nel 1886, che spesso offre occasioni culturali e d’incontro. Credo Mimmo frequenti, tempo e impegni permettendo. Per Mammabruzzo tuttavia, cerca di esserci sempre.
Molte sono gli eventi culturali, e non solo, in cui lo si può incontrare in Abruzzo: di Scanno abbiamo già ampiamente parlato e non ci torneremo ora. Di Teramo anche.
Spesso si esibisce o partecipa a manifestazioni nella sua terra. Nelle città principali, ma anche in piccoli centri dai nomi suggestivi e curiosi, che io non avevo mai sentito, come Colonnella o Gessopalena. Grazie a Folgorata ho anche ripassato, anzi per molti aspetti studiato ex novo la geografia dell'Abruzzo, regione non troppo nota rispetto ad altre, ma altrettanto ricca di luoghi d'arte, per non parlare della varietà delle bellezze naturali.
Saranno orgogliosi i Pennesi della loro gloria locale? Da quel che leggo in quel piccolo mondo che è il gruppo su Facebook che si riunisce intorno all’ammirazione per Mimmo, dove ci sono Pennesi, o figli di Pennesi, evidentemente lo amano molto.
Tanto per non smentirmi e fare la solita citazione autobiografica, tanti anni fa, nel 1984, conobbi un bel ragazzo pennese che per un breve periodo fu il fidanzato di un’amica. La prima cosa che gli chiesi dopo le presentazioni fu: Sei di Penne? Allora conosci Mimmo Locasciulli! Risposta: Si, è il figlio del veterinario, lo conosciamo tutti, anche se lui abita a Roma. Poi però di Mimmo non ne parlammo più. Il ragazzo partì, e la storia con la bella sarda si concluse presto, senza lasciare troppe tracce.
Si sostengono e si offrono reciprocamente molte attestazioni di amicizia, gli amici d’Abruzzo fuori sede. Ad esempio, domenica, al Piper di Roma, ci sarà una festa, La festa di primavera, organizzata da un signore che fa politica, un abruzzese tenace che si è fatto da sé: un amico e coetaneo di Mimmo. Me l’ha detto lui quando sono entrata nel suo sito, perché per forza di cose, in questo mia piacevole fatica, visito molti siti che mai e poi mai avrei avuto interesse e occasione di frequentare. Insomma domenica pomeriggio a questa Festa di Primavera, che credo sia un’occasione di incontro non solo di amici, ma anche di potenziali elettori, due saranno gli ospiti, abruzzesi, chiamati dal padrone di casa, abruzzese, ad allietare la serata: due personaggi apparentemente agli antipodi: il colto chirurgo cantautore grondante dotte letture e frequentazioni internazionali, e un comico e cantastorie abruzzese per sua stessa definizione (ho visitato anche il suo sito, mai e poi mai mi azzarderei a dare giudizi simili) “ignorante”. Questo signore l’ho trovato altre volte nel mio peregrinare per feste e manifestazioni d’Abruzzo, talvolta anche nelle stesse in cui era presente Mimmo.
Tra una canzone di Idra, Vola vola vola, e forse, dato il contesto, anche Vola vola, una boutade del Signor Comico, che si chiama Germano, ma tutti lo chiamano ‘Nduccio, la serata andrà avanti dalle 17 alle 22. Il padrone di casa mi ha confermato la presenza di ricco buffet abruzzese, e ottimo vino, che piace sia a me sia a Mimmo, solo che lui ha più occasioni per degustarne di nuovi e pregiati, in manifestazioni prestigiose nazionali e internazionali. Sono convinta tuttavia che non disdegni se capita, un onesto bicchiere di vino di buona qualità a prezzo contenuto, o anche, se fatto come si deve, il vino del contadino: basta che non sia vinaccio. (C'è ancora l'opinione diffusa che solo il vino fatto in casa sia quello buono: non è di per sè una garanzia, a volte è pessimo.)
Lui, anzi, Egli, (riscuote di più il suo consenso) ha questo di buono: se la gente gli piace, se si stabilisce un’intesa, sa star bene con chiunque, siano dotti intellettuali, musicisti internazionali, politici illuminati, luminari della medicina o gente senza grandi pretese; lo status, il censo non hanno importanza, quel che conta è parlare la stessa lingua, sia essa inglese, tedesco, yiddish, o abruzzese. Speriamo anche un po’ di sardo, mischiato a latinorum, che non guasta mai. Speriamo anche che non gli venga mai in mente, quando mi legge, il celebre Timeo Danaos et dona ferentes, dato che da un semestre, ormai, ogni mio scritto, oltre che un divertimento per me, è un piccolo dono per lui. Del tutto disinteressato.
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