Mimmo & Greg

Mimmo & Greg
Grazie Mariangela, grazie Mimmo!

venerdì 16 aprile 2010

FIGURA MEDITERRANEA, ANIMA ABRUZZESE, ORGANIZZAZIONE E PRECISIONE SVIZZERE



Il titolo scelto oggi è il pretesto per trattare dei rapporti tra Mimmo Locasciulli e la Svizzera, in particolare la Svizzera tedesca. Sulla figura (sempre più) mediterranea non mi soffermerei, dedicherei spazio all’anima abruzzese (è non è detto che prima o poi non accada) ma, e lo spunto me lo serve su un piatto d’argento il concerto che Mimmo terrà a Stans, il 17 aprile, giunto è il momento di approfondire le circostanze, che hanno reso possibile il legame, ormai saldo da molti anni, tra Mimmo e Switzerland.
Oggi, per una buona fetta del post, lascio la parola allo stesso Mimmo, (chi meglio dello stesso protagonista può raccontarci esperienze che lo riguardano). Il materiale è tratto dal solito libro Il giardino in-cantato, che ovviamente è ritornato per tempo alla Biblioteca da cui era partito, ma ha lasciato a casa mia alcune tracce di sé. Ne sento ancora il bel profumo.

Nell’autunno del ’92, grazie all’interesse della Paradiso Agency di Zurigo, Mimmo parte per un tour europeo che lo porta ad esibirsi in Austria, Svizzera, Germania e Francia, oltre che, naturalmente in Italia.
Lo accompagna una band rinnovata, con Greg Cohen al contrabbasso, Eric Daniel ai sassofoni, Massimo Fumanti alle chitarre, Massimo Buzzi alla batteria, Stefano Scalzi al Trombone, e Claudio Catalli alla fisarmonica e tastiere.

“Prima di allora non avevo avuto molte occasioni per cantare all’estero. Durante il tour con De Gregori, nell’82 avevamo tenuto alcuni concerti nella Svizzera italiana e un paio nella Svizzera tedesca.
Questa nuova opportunità mi eccitava moltissimo in quanto la Paradiso Agency vantava una collaudata attività con grandi artisti e quindi mi sembrava di poter sfruttare una occasione veramente ottima.
Ci furono momenti molto belli.
A Friburgo il concerto si tenne nella jazz house, che è il tempio della musica jazz in Europa, a Berna, nei camerini del Müle Hunziken c’erano i nomi di grandissimi musicisti mondiali e mi sembrava davvero di vivere un sogno.”

Passano gli anni. (Intorno al 2002/2003.)
Nel frattempo Mimmo allaccia un rapporto professionale con Christian Siegenthaler, manager di un gruppo bernese molto conosciuto nella Svizzera tedesca. (Patent Ochsner). Aria di famiglia viene pubblicato in Svizzera da RecRec Medien, specializzata nella distribuzione di artisti di tendenza. Con i Patent Ochsner pubblica un singolo per il mercato di lingua tedesca in cui la band svizzera interpreta Natalina nella versione tradotta da Büne Huber, che ne è il cantante e il leader.
Mimmo traduce e interpreta Hotelsong, una delle canzoni più rappresentative della produzione elvetica.
Il singolo arriva nelle classifiche e nella primavera del 2003 Egli, insieme a Greg Cohen, partecipa a una serie di grandi festival ospite nei concerti dei Patent Ochsner.

“Un mio caro amico, giornalista di Berna, mi disse un giorno che avevo degli illustri estimatori nella sua città, nella fattispecie Büne Huber, leader di una band popolarissima.
Mi presentò a Christian Siegenthaler, loro manager, e dal primo incontro ebbi la sensazione di poter lavorare con una persona professionalmente impeccabile ed umanamente molto vicina alla mia sensibilità.
Legammo subito bene e facemmo dei progetti a media scadenza con lo scopo di pubblicare i miei dischi in Svizzera e fare concerti nei posti giusti.
Mi presentò B. e anche con lui l’intesa fu immediata.
Dopo la pubblicazione di Aria di famiglia feci alcuni concerti nella Svizzera tedesca ai quali Huber partecipò come guest artist.
La cosa piacque al pubblico, ma anche a me, allo stesso B. e a Christian. Venne fuori l’idea di realizzare il singolo.
Ero molto incuriosito dal fatto di poter ascoltare una mia canzone tradotta in una lingua inconsueta, il dialetto bernese, e d’altra parte mi eccitava l’idea di traslare nel mio mondo la poetica e le immagini di un artista così interessante.
Il singolo ebbe un buon riscontro.
Nell’estate successiva fui invitato da B. a partecipare ad alcuni concerti che la band teneva in festival molto importanti.
Ricordo soprattutto il Live at Sunset tenutosi nel meraviglioso Landesmuseum di Zurigo.
In cartellone c’erano artisti da brivido, uno ogni sera: i Toto, Alanis Morisette, i Beach Boys, i Simple Minds, Joe Jackson, John Cale, tanti altri e noi, Patent Ochsner mit Mimmo Locasciulli & Freunden.
Fu una serata davvero indimenticabile.
I biglietti erano già esauriti da tempo ma poco prima del concerto venne giù un acquazzone epocale.
Il palco, enorme, era coperto, però io vedevo sfumare la possibilità di esibirmi in un contesto così eccezionale.
Fui davvero felicemente sorpreso di vedere più di diecimila spettatori impassibili sotto la pioggia, con addosso degli impermeabili di plastica, applaudire per due ore e mezza e chiedere addirittura una valanga di bis.
Più tardi Christian mi spiegò che mai nessuno spettatore svizzero avrebbe perduto i cento franchi e più, (circa ottanta euro) del prezzo del biglietto a causa della pioggia.
Grandezza degli Svizzeri, che Dio li benedica!”

Mimmo? Hai finito? Per oggi basta, hai parlato abbastanza, narcisista primadonna che non sei altro. Si, certo, ti ho offerto io ospitalità, ma non approfittarne.



Le notizie si fermano più o meno alla metà del decennio che stiamo vivendo, perchè il libro da cui sono tratte fu pubblicato nel 2005. Anche negli anni seguenti Mimmo ha sempre tenuto concerti in Svizzera; all’inizio del 2009 vi ha presentato Idra e ha tenuto dei concerti anche se l’album non era ancora completato: mancava l’ultima canzone, Il bambino e il destino, perché, come dice l’autore, fosse così come lo desiderava lui, senza un rigo in più, senza un rigo di meno. I suoi estimatori svizzeri hanno dunque avuto il privilegio di sentire il disco in anteprima, seppur ancor mancante di un rigo. Anche quest’anno non manca all’appuntamento consueto. A Stans, il 17 aprile, all'interno della rassegna Giornate Musicali - Stansermusiktage, Theater an der Mürg- ore 18,30, ecco Mimmo Locasciulli in quintetto con Matteo Locasciulli (contrabbasso), Alessandro Svampa (Batteria), Fabrizio Mandolini (sax), Giovanna Famulari (Violoncello).

Stranamente alle 18,30. Adeguamento agli orari svizzeri?



Stans è una cittadina graziosa, linda, piccola piccola, ma è “capitale” di un cantone, il cantone di Nidwalden. (L'immagine scelta ne rappresenta la bandiera.) Situata a 455 m.s.m., in una fertile piana ai piedi dello Stanserhorn, sulla ferrovia Stansstad-Engelberg, è un’eccellente località turistica. Si possono visitare la bella chiesa in stile barocco italiano (secondo l'Enciclopedia italiana, rinascimentale, secondo Wikipedia) dedicata a Sankt Peter e il Museo storico, che illustra le vicende e le tradizioni della città. Il clima è rigido, (a Mimmo piace il freddo) le precipitazioni abbondanti. A Stans ci sono coltivazioni di frutta, che Mimmo mangia sempre, insieme con un bel bicchiere d’acqua e un caffè, prima delle sue esibizioni. Il vino lo beve dopo, a concerto ultimato, per festeggiare. Brinderà questa volta con un bel Blauburgunder locale? A Stans dovrebbe esserci un fiorente artigianato di tessitura della seta e una produzione di cappelli di paglia, ma queste notizie le ho tratte dalla Enciclopedia italiana degli anni trenta; non vorrei che in tempi in cui i cestini sardi originali spesso (resiste qualche piccola produzione locale, carissima) si fanno a Taiwan, anche i cappelli di paglia di Stans arrivassero ormai da lidi lontani e a basso costo di manodopera. Nel caso in cui fosse ancora attiva la produzione dei cappelli di paglia, Mimmo potrebbe approfittarne e comprarne qualcuno da indossare durante i concerti estivi. (Mi è piaciuto molto quello indossato al concerto di Sezze. Mimmo, anche se finge di non esserlo, è vanitoso e punta molto sul cappello. In questo caso un morbido copricapo rotondo, una sorta di basco, un po’ bombato, di tessuto spigato. Mi sembra un copricapo rinascimentale adattato. Li comprerà già belli pronti, i suoi cappelli, o ci sarà qualcuno che li realizza in esclusiva per lui?) Magari potrebbe scegliere anche una bella sciarpa di seta.



Verrà Büne a salutare e applaudire l’amico? Chissà. In una intervista di diversi anni fa Mimmo dichiarava che avrebbe tentato in tutti i modi di “portare” l’amico in Italia per una serie di concerti, perché, “B. è dinamite pura.” Non so se fossero insieme a Rimini, luogo felliniano per eccellenza, ma non solo, dove B. fece un viaggio d'inverno, a gennaio, e la città in quella stagione lo colpì molto, gli lasciò sensazioni di malinconia, di nostalgia nel senso etimologico del termine. Nacque lì l'ispirazione per l'album Rimini Flashdown. Pare che il titolo sia stato suggerito in sogno a Huber dallo stesso Fellini. Ecco cosa dichiara la rock star elvetica "Mi sono svegliato e ho pensato: ‘Se l’ha detto Fellini, devo prenderlo sul serio’. Serviva un termine che desse la sensazione di uno sforzo che finisce e delle energie che se ne vanno in un attimo. Abbiamo chiesto a Mimmo Locasciulli, medico e cantautore italiano e lui ci ha detto che il termine giusto era “Flashdown”. Che storia affascinante, ricca di segni, di quelle che piacciono a me, e che considerazione ha B. dell'amico Mimmo! Non dimentichiamoci che anche per la sua ispirazione Rimini ha avuto un ruolo importante.
Ora io non ho trovato traccia della presenza di B. e M. insieme, in Italia, se non in un’occasione bellissima, di quelle che a Mimmo piacciono troppo. Dove? Al Bibenda Day 2008, a marzo, a Roma, i due amici musicisti si sono esibiti insieme. Per chi non lo sapesse, Bibenda è una bellissima rivista sul vino, la pubblica Franco Maria Ricci, e Mimmo è un grande amico di Bibenda. Non so se qualche volta ci abbia scritto; certo ha degustato se non tutti, molti dei vini di cui si parla nella rivista; so che a casa conserva tutti i numeri, in ordine meticoloso, e li spolvera personalmente, di notte. A volte dopo aver letto velocissimamente Folgorata, preso per sfinimento dall'ennesimo avviso di Google Alert, e aver pensato "se ce l’avessi a portata di mano le torcerei il collo, a quella scema," ha bisogno di dedicarsi a un’attività estremamente rilassante, come spolverare.


Con questo scoop chiudo il pezzo che oggi ho avuto il piacere e l’onore di scrivere a quattro mani con il mio amico virtuale Mimmo, che mi ha liberato dalla noia di fare il riassunto di quanto letto. Molte grazie, Mimmo, anche se tu, come al solito, sei del tutto estraneo alle faccende in cui ti coinvolgo, io ti ringrazio lo stesso. Penso sempre che magari se non ci fossi stato tu avrei potuto, essendo in un momento difficile, che so, diventare dipendente dalle slot machines, o dai gratta e vinci, o annegare dentro un barattolo di nutella da un quintale: mi hai salvato, per forza ti devo ringraziare!
Danke, Mimmo!

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