Mimmo & Greg

Mimmo & Greg
Grazie Mariangela, grazie Mimmo!

giovedì 7 gennaio 2010

IL GIOCATTOLO NUOVO DI FOLGORATA


Mi ero proposta di non “postare” più di una volta in una settimana, per non inflazionare, e anche per non bruciare tutto troppo in fretta. Questo è un mio limite, io non so aspettare, e quando una cosa mi piace la addento e la divoro, o la mangio a cucchiaiate tutta in una volta, come mi succede con un bel vasetto di crema di marroni: cand’è ispacciau, é ispacciau. (Quando non ce n’è più, non ce n’è più.) Avendo una motivazione forte, che mi ha spinto a scrivere, come scoprirà chi non si lascerà scoraggiare da un pezzo non propriamente breve, è difficile non cedere alla tentazione.
Quale sarà l’atteggiamento giusto nella vita? Andar cauti, riflettere accuratamente prima di buttarsi in qualcosa, o se dentro un pungolo impertinente ci spinge a farlo, buttarsi? Io spesso ho questa frenesia, devo assolutamente buttarmi, anche se so che talvolta sarebbe meglio aspettare: niente da fare, vado, lancia in resta, vado e poi mi pento. “Sei come quello che la faceva in mare e poi la rivoleva” - Mi dice un signore con cui ho una certa confidenza, quindi può permettersi certe licenze.
Qualche rischio bisogna pur correrlo…(In questo caso una percentuale bassissima.)


La Befana ha portato un piccolo pacco regalo a Folgorata, che da buona grafomane le aveva scritto per tempo una bella letterina: “Cara Befana, ti prego fammi felice; portami a casa Mimmo Locasciulli in tutto il suo fulgore di quarantenne tutto fumo e America da riconquistare; portamelo con quella bella faccia da duro tenero, portamelo con tanta, ma con tanta voglia di cantare e suonare, portamelo con una giacca con due belle tasche piene di sorprese da tirar fuori quando magari mi annoio un po’, per tenere viva la mia attenzione; portamelo che davvero non so più aspettare, fammelo cantare e fammelo suonare, Befana, che ho tanta voglia di lui.”
La Befana, cortese mi ha risposto subito quanto segue: “Cara Folgorata, anche le Befane hanno i loro limiti, quelle moderne, poi…Tu tanto bravina non sei stata, quindi il massimo che io possa fare per te è inviare una richiesta a Ibs e farti pervenire il Cofanetto Universal che contiene quattro CD più un DVD del soggetto in questione, dove mi pare ci sia tutto quanto auspichi nella tua accorata richiesta. Ricordati che chi si accontenta gode e vedi di far meglio in questo 2010: casomai se ne riparla. Intanto per il momento trastullati con i giocattoli nuovi."

Davanti a una risposta tanto opportuna e sensata della Befana io cosa potevo fare? Accontentarmi e giocare, e così ho fatto. Intanto ho scartato il pacchetto, che contiene un bel cofanetto di cartoncino all’interno del quale ci sono quattro album di Mimmo, più un Dvd. Gli album sono Tango dietro l’angolo, del 1991, Delitti perfetti del 1992, Uomini del 1995, Il futuro del 1998; il Dvd contiene un video di uno spettacolo dal vivo in cui Mimmo canta le canzoni di Tango dietro l’angolo, e alcuni dei suoi successi più noti. Il motivo che mi ha spinto all’acquisto, è stato colmare una delle mie lacune: non avevo mai posseduto ne’ ascoltato Tango dietro l’angolo, anche se conoscevo alcune delle canzoni in esso contenute, perché poi Mimmo le ha riproposte in Delitti perfetti e in Aria di famiglia, che mi facevano già buona compagnia. Non avevo dunque mai ascoltato Tutto bene, Mosche e mosquitos, Siamo noi, Portamenti turistici e Buonanotte nella pioggia. Il primo ascolto è avvenuto alle sei del mattino, a volume basso per non disturbare i vicini, ed è stato un incontro molto coinvolgente, che ha reso più piacevoli le mie numerose incombenze delle prime ore del mattino. Una versione più lenta di Tango dietro l’angolo, rispetto a quella di Aria di famiglia, una dolcezza particolare in Due amiche, la facilità con cui mi sono entrate nelle orecchie le canzoni mai sentite prima, (gli addetti ai lavori definiscono questo un album non facile e poco orecchiabile, per me non è stato così) Luna vagabonda nella seconda versione trascinante e travolgente che mi ha dato una gran carica, il coup de foudre per Buonanotte nella pioggia. Le riascolto nel pomeriggio, e mi viene una gran voglia di ballare, tanto non mi vede nessuno: passi incerti e istintivi, però mi è proprio impossibile star ferma. Ora avendo io infranto quasi ogni tabù (cantare e saltare…) temo che mi metterò pure a ballare in pubblico, cosa che ho sempre evitato di fare perché mi creava più disagio che l’idea di salire su un tavolo di un locale pubblico e improvvisare uno strip. Poi capisco che il coup de foudre per Buonanotte nella pioggia diviene in pochi ascolti amore vero. Quei versi in francese, che meraviglia: mi piace molto Mimmo che canta in un’altra lingua. Ora mi viene il gran desiderio di sentirlo mentre interpreta una canzone del suo antico repertorio giovanile, quando cantava Brassens nei locali perugini (?) e romani…Di quanto mi piaccia quando canta in tedesco in Hotelsong, credo di aver già scritto. Cos’è che non mi piace della produzione di Mimmo? Posso affermare in tutta onestà, che mi piace tutto, anche quel poco che mi piace meno.

Ricordo solo che Tango dietro l’angolo è il secondo album di Mimmo, dopo (Adesso glielo dico) dove c’è la presenza di Greg Cohen, ed è il primo registrato a New York. Tacerò degli altri valenti musicisti che hanno collaborato, della raffinatezza dell’album, del fatto che Tango dietro l’angolo non c’entra niente col tango che caso mai é Avrò diamanti, lasciando ad altri più autorizzati a farlo queste e altre considerazioni. Pertanto per recensioni, schede tecniche, ulteriori informazioni rimando come al solito al sito di Mimmo. http://www.mimmolocasciulli.com/

Ed ora eccoci al secondo giocattolo, col quale per circa un’ora (dura di più, ma ho per ora visto solo lo spettacolo, e tra gli “extras” il documentario di Tango dietro l’angolo; tanto ci giocherò ancora molte volte…) mi sono molto divertita: un’ora di relax completo, mentre fuori pioveva e nella stanza non volava una mosca, e neppure un mosquito, nessuna luce era accesa, se non quella piccola responsabile della mia folgorazione che è però una categoria dello spirito. Dico subito che il video da un punto di vista tecnico ha i suoi limiti. Sono vecchie riprese su ci si è intervenuti in seguito: evidentemente più di quanto si è fatto non si poteva fare; c’è poi uno sfasamento tra il movimento delle labbra e il suono, come in un film doppiato male, come in un playback maldestro, e questo non è molto piacevole, però… come diceva la Befana, chi si accontenta gode e io me lo sono molto goduto, questo DVD.
Mimmo canta senza risparmiarsi ben diciasette canzoni, suona diversi strumenti, (tastiere, chitarra, armonica, tamburo, grancassa, maracas…) e accompagna l’esecuzione di Ballando con una seduttiva performance in cui finge di accendere una sigaretta e non l’accende mai, tira fuori dalle tasche delle carte da gioco (assi) e le lancia sul palco, mantenendo stampata sul viso un’espressione alquanto imperturbabile e imperscrutabile. Si leva e si mette il cappello e gli occhiali, quei Rayban neri, molto in voga in quegli anni che gli danno un’aria da duro cinico che dissuade dall’avvicinarsi. Ha un po’ un look da gitano, Mimmo, in quella occasione come in altre: la chioma crinoricciuta molto lunghetta sulla nuca fa la sua parte, la camicia molto aperta sul petto, la catenina col ciondolo e il braccialetto pure, come anche, in questi ultimi anni le giacche scure e un po’ lucide, e le camicie con le stesse caratteristiche che indossa nei suoi concerti. Sandra è un po’ in difficoltà quando alcuni grilli parlanti le fanno notare che lei ha sempre detto peste e corna degli uomini con i capelli lunghetti sul collo e le catenine e cose simili, ma lei risponde che Sandra è un conto, Folgorata un'altro, gli uomini sono un conto, Mimmo Locasciulli una categoria a sé, che si prende in toto: quelli che per Sandra potrebbero essere aspetti sgradevoli, per Folgorata diventano dettagli insignificanti, anzi finiscono per esercitare pure un certo fascino, sulla nostra autoproclamatasi Vestale del Sacro Tempio di Mimmo con il compito di tenere sempre accesa la piccola luce.

La scenografia del palco sembra davvero uno squarcio di Mimmopolis: atmosfera retrò, un lampione, sul quale è appoggiata una vecchia bicicletta, luci fluo, strumenti musicali di tutti i tipi… Immagino che siano stati operati degli inevitabili tagli alle riprese originali, nel senso che non tutto lo spettacolo è stato evidentemente riversato: tra un brano e l’altro, delle dissolvenze; peccato, avrei voluto sentire anche qualche parola che il Nostro sicuramente avrà dedicato al suo pubblico festoso, e non solo quei Gra-ziee!!! e i nomi dei musicisti, (un Greg Cohen con i baffi, che sembra il gemello separato alla nascita di Sergio Cammariere) ma da questo punto di vista so che prima o poi, non so ne’ quando ne’ dove, ma sono fiduciosa, lo sentirò parlare col suo pubblico, tanto non ho fretta: ho solo quarantanove primavere e come è noto, la vita vera inizia a cinquant’anni. Magari quando accadrà Mimmo verrà ad allietare una serata altrimenti triste della casa di riposo per anziani indigenti dove troverò asilo. Finirà pure che metterò da parte ogni pudore residuo e mi metterò a ballare, davanti a tutti, (gli ospiti della casa di riposo) non come faccio di tanto in tanto ora senza testimoni.
Una curiosità che forse stanotte mi leverà il sonno: ma Mimmo ballerà, avrà ballato in passato? Come la vedo io: non è stato ragazzo ne’ giovane uomo da discoteca; (nel senso che non credo sia stata una delle sue grandi passioni, la discoteca) non si è scatenato troppo con gli svelti; (o invece magari si?) i lenti li ha ballati anche lui, come tutti (me compresa).
Lo vedrei come un perfetto ballerino di tango, con la rosa in bocca, e anche di flamenco: l’ho detto prima che dentro di lui alberga un gitano!

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