Le date sono le seguenti: Bolzano, Teatro Cristallo, 9 novembre cioè ieri; lo scrivo con un giorno di ritardo, ma tanto chi è davvero intenzionato a seguire Mimmo in tour le informazioni non le prende da Folgorata, che si fa comunque carico di divulgare: ha attivato anche lei il servizio di Google Alert che la rende edotta in tempo reale di tutti i fatti di Mimmo che hanno risonanza nel web: ha saputo anche che ha partecipato alla cena sociale degli Abruzzesi a Roma, che come i Sardi, fanno rete, solidarizzano, si incontrano: non sarà amico anche di Vespa? No, per saperlo: sarei disposta perfino a seguire un'intera puntata di Porta a porta, se ci andasse Mimmo, e questo testimonia a che punto siamo arrivati... Google Alert non mi ha raccontato il menù servito, e me ne dolgo: questa è una lacuna che dovrò colmare con la fantasia.
Il 15, domenica, alle 21,30, quest'uomo instancabile sarà ad Asti, città che ha dato i natali a Paolo Conte (e a Giorgio, suo fratello) e, scopro, patria di altri cantautori, seppur non così noti. Il locale dove si esibirà si chiama Diavolo rosso. http://www.diavolorosso.it/Seguirà ottima cena con tutti i musicisti, ottimo cibo e vino adeguato. (Che invidia!) Il Diavolo rosso è l'appellativo con cui era noto un celebre ciclista morto ad Asti nel 1955, Giovanni Gerbi, cui Paolo Conte, sensibile ai ciclisti, ha dedicato una canzone, Diavolo rosso, appunto.
Altro appuntamento di novembre, il 28, a Settimo Torinese, all'Auditorium, alle 21, ma per quest'ultima data manca un po' di tempo. Sicuramente poi nei primi mesi del 2010, come da tradizione, terrà un concerto al Folkclub di Torino, http://www.folkclub.it/ cui lo lega un'antica frequentazione e legami affettivi stretti. Evidentemente in Piemonte ha un pubblico affezionato, se ci va spesso. Secondo me ogni tanto bisognerebbe abbandonare le certezze e buttarsi un po' nell'ignoto, proponendosi in luoghi dove lo conoscono poco, ma magari potrebbero apprezzarlo. Anzi, è certo, soprattutto se si presentasse con i suoi ottimi musicisti, che agli appassionati sono ben noti, o se invitasse come ospite qualche geniale musicista locale, http://www.paolofresu.it/ con il quale magari ha già collaborato. Successo garantito, sala del Teatro Massimo, da poco di nuovo nel pieno della sua attività dopo la lunghissima chiusura e il restauro, strapiena, rose sul palco, cesti di pardulas e fiumi di Anghelu Ruju, tocchi di bottarga e Capichera, formaggio coi vermi e Turriga, portati da deliziose fanciulle in costume, (sardo, non da bagno, come fanno quando portano i doni al papa) applausi scroscianti: decana degli ammiratori, che convoglia il traffico in camerino dopo il concerto, Folgorata, anch'Ella per l'occasione in costume sardo di gala, che si farà cura di non far passare quelli troppo invasati. A buon intenditor, poche parole.
Intanto tra il concerto di Asti e quello di Settimo torinese, Mimmo per non perdere la mano, (fino a quando può operare, un chirurgo? Esiste un limite oggettivo o è un fatto puramente soggettivo?) si dedicherà ad altri strumenti, chirurgici, che, se uno ha una certa possibilità di essere elastico nell'organizzazione, e ha la fortuna di dormire poco e di non risentirne, c'è spazio per l'una e l'altra cosa, e se si fanno entrambe con piacere e con passione, la fatica non si sente.
Secondo quanto ho letto nel sito di Mimmo, che per forza devo considerare la fonte più autorevole, (picco di visite da luglio a oggi, chissà come mai...un successone...) in tutti i concerti del mese di novembre (tranne quello del 28 che nel sito non compare ancora) si esibirà in quartetto, i cui componenti sono: Mimmo Locasciulli (pianoforte e voce), Fabrizio Mandolini (sax tenore, alto e soprano) Alessandro Svampa (batteria) Matteo Locasciulli (contrabbasso). Secondo altre fonti si esibirà in trio; comunque sia, io al solito, non ci sarò; per ogni data accenderò una candelina, e metterò anche briciole di pane, per rendere l'atmosfera quanto più possibile locasciulliana. Volgerò un mio devoto pensiero al nume tutelare e, in religioso silenzio, che sono molto rispettosa e disciplinata, (avevo dieci in condotta) metterò tanta musica di Mimmo, partendo da Idra, a ritroso, per la durata di due ore circa. Spero di non finire arrosto perchè magari ho un colpo di sonno, alla mia età può succedere, e non mi rendo conto della candela precipitata sulle coltri. Più di questo, non posso fare.
Per concludere questo pezzo, che, nato per essere breve e di mera informazione, è diventato, al solito, lungo e pieno di altre notizie e considerazioni personali, che le notizie secche e schematiche si trovano da molte altre parti, mi sorge una curiosità: ma Mimmo si emozionerà ancora prima di un concerto? Siccome mi manca l'interlocutore, assente giustificato, mi rispondo da sola: non credo che ci sia ormai un'emozione nel senso stretto del termine, cioè timore, batticuore, ansia da prestazione o cose simili. Forse una certa tensione positiva, finalizzata alla cura di ogni dettaglio, perchè Mimmo é un perfezionista. Credo tuttavia che permanga un grande piacere, una gioiosa eccitazione, una forte scarica di adrenalina, insomma qualcosa di molto corroborante e vitale. Che bello, che ci siano vite così... Perchè la noia è un assassino che si sposta in limousine, per altri è più economico, li ammazza la routine. (Sergio Caputo, Caro diario, Italiani mambo, 1984.)
Perchè non si dica che è una donna che non mantiene le promesse: mentre Mimmo suona al Blue Note, davanti ai Milanesi, la povera Folgorata, nonostante la malattia (suina o morbo simile, in ogni caso bestiale) lo onora con tutti i crismi.
RispondiEliminaNon si fa mancare niente, musica e video, scritti e foto:insomma se la canta, se la suona e se la racconta. Quanto alle briciole di pane citate nel post,stasera ce n'era a dismisura, grazie a una baguette messa a scaldare nel forno, che ha perso tutta la crosticina. Dunque al tributo di F. a M. stanno partecipando anche numerose formichine e perfino Pollicino. Folgorata si rammarica di non poter cantare, ma davvero la sua voce fiaccata dal morbo, non lo consente.