Questo mi piace molto: insieme faremmo faville... (O ci daremmo un sacco di botte...)
Se mi era nota l’esatta circostanza che favorì l’incontro di Mimmo Locasciulli con De Gregori prima e con Ruggeri poi, altrettanto non posso dire di come dove e quando avvenne l’incontro tra questi due uomini che hanno diversi tratti comuni, anche esteriori: la statura, più o meno, la fronte... alta, una fitta vegetazione che sbuca dalla camicia, la voce roca; il fumo, anche, per un tratto del cammino è stato un collante. Insomma non ho trovato notizie certe, ma posso supporre che si siano conosciuti quando nel 1992, Mimmo scrisse le musiche dell’opera teatrale di Vittorio Franceschi Jack lo sventratore, presentata al Festival dei Due mondi di Spoleto, di cui Haber era protagonista. Tra i due scatta la solita molla. Questo Locasciulli ha qualcosa che mi attrae - pensa Haber e Mimmo - Questo Haber m’intriga proprio. (Intrigare è un verbo che gli piace .)
L’ho già detto che Mimmo ha talvolta dei feeling con gente un po’ sopra le righe, con personalità un po’ eccessive: lui che ama tanto la compostezza - o almeno trapela all’esterno questa caratteristica - ogni tanto si acchiappa dei tipi mica tanto regolari. Premetto subito, a scanso di equivoci: Haber a me è simpatico, mi sembra uno molto schietto, autentico, però proprio equilibratissimo no. Una volta l’ho visto piangere a dirotto in televisione, c’entrava la mamma, non ricordo bene il perché preciso delle lacrime: fu un momento di grande commozione culminato in quelle lacrime incontenibili. Io Mimmo che piange davanti alle telecamere in maniera scomposta non ce lo vedo davvero. Credo che abbia imparato da diverso tempo l’autocontrollo, a gestire le sue emozioni, almeno in pubblico.
Torniamo sui binari professionali, che dovrebbero essere il nostro ambito d’indagine, ma Folgorata è molto interessata alle relazioni umane, e non può esimersi dal fare qualche considerazione in merito. Haber dice a Mimmo: Sai che mi piace molto cantare? E improvvisa un piccolo concerto estemporaneo, di classici evergreen: Mi sono innamorato di te, Sapore di sale, Insieme a te non ci sto più … sentite un po', io me ne sono innamorata http://www.youtube.com/watch?v=vigpM3vcEZU&feature=related Mimmo apprezza molto e gli propone: (uomo generoso) Dai facciamo dei concerti insieme. Magari fai l’ospite a un mio concerto, poi vediamo. Un successone, ci mette passione, Haber: questo li accomuna. Nel frattempo si frequentano, si vedono a cena, che è sempre piacevole, un giorno c’è anche il solito De Gregori, cui Mimmo fa sentire un nastro: Ti piace questo cantante? - Caspita! Ma chi è? - Eccolo, Haber. Sdoganato anche da De Gregori. Nel ’94 Haber è protagonista di un film particolare di Enzo Monteleone, La vera vita di Antonio H. in cui elementi di finzione si intrecciano con elementi tratti dalle vicende personali dello stesso Haber. Mimmo ne scrive la colonna sonora. Mi ricordo benissimo di quando uscì il film, però io, e me ne dolgo, non lo vidi. Mi pare di capire che il brano musicale Topi, muri sporchi e lamè (che si trova in Aria di famiglia) di quelle musiche sia parte. Appena lo sentii per la prima volta, senza saperlo, pensai che aveva tutte le carte in regole per essere una musica da film. Per inciso, molte musiche di Mimmo potrebbero a mio avviso essere utilizzate come colonna sonora. Talvolta è felliniano, Mimmo. Anche le storie che racconta sono plastiche, cinematografiche, (due concetti diversi, ma calzanti entrambi) ti pare di vedere una scena quando ascolti certe canzoni. Sono contenta di aver fatto questa considerazione, soprattutto quando ho letto che Mimmo pensa la stessa cosa di certe canzoni del suo amico Tom Waits. Tornando, dopo la digressione, ad Haber, Mimmo ne produce nel 1995 il primo album, che s’intitola Haberrante (notare il calembour) che contiene canzoni scritte da molta gente famosa, del mondo della musica e no. Mimmo gli scrive, in tandem con Stefano Cazzato (non lo conosco, ma la canzone mi piace proprio) Che fine farò, e Un giorno qualunque. De Gregori la celebre La valigia dell’attore…Anche Virzì e Bentivoglio gli firmano un brano, e anche Mario Castelnuovo, un bel ragazzo che tanti anni fa cantava Oceania, una canzone bellissima. L’anno dopo i due amici tengono un concerto ad alto contenuto di nicotina al Teatro Parioli (si fumano l’impossibile, squadre di vigili del fuoco all'erta) che riscuote un grande successo. Evidentemente i tempi non erano ancora maturi per le campagne di sensibilizzazione contro il fumo, ma l’artista avvolto da nuvole di fumo, è innegabile, ha un certo fascino. (A questo proposito, Mimmo, c'è una tua foto bellissima di un bel po' di tempo fa, con cappello, capo all'indietro, espressione ispirata e sigaretta, of course, che metterei volentieri qui, ma non mi azzardo per questioni di copyright.) Nel 1999 Mimmo gli produce un altro disco, Qualcosa da dichiarare. All’interno c’è la canzone Il povero amante, che gli ha scritto Guido, il figlio maggiore di Mimmo, e anche questo è stato già detto, e ne sono state spiegate le motivazioni.
Non mi voglio inoltrare troppo nella vita privata di Haber, ma per scrivere questo pezzo mi sono documentata e ho visto che vive un periodo di stabilità relativa, mentre è felicissimo di una paternità tardiva, che gli dà molta gioia. I figli restano, le donne vanno e vengono, questa pare la filosofia dell’attore con una storia personale particolare: lo interrogherei volentieri sui suoi ricordi d’infanzia in Israele, agli albori della costituzione dello stato. Gli piace molto mangiare, ad Haber. Pare che gli piaccia anche pescare dal piatto del commensale a fianco. Piace anche a me, ma è un gesto di grande confidenza che non si può fare mica con tutti. Chissà se Mimmo glielo permette di pescare dal suo piatto, (mi vengono certe curiosità di vitale importanza). Non sono al corrente di nuove collaborazioni professionali tra i due, (l’ultima cui sono risalita è la partecipazione in tandem al Premio Ciampi 2001) ma credo che l’amicizia permanga. Mimmo mi pare uno votato alle amicizie di lungo corso; mi pare anche uno che non abbia grandi scontri con le persone; non è secondo me uomo da sfuriate, ma se una situazione o una persona non gli piace, non fa grandi questioni, taglia molto elegantemente e non credo che sia il tipo che torna facilmente indietro: chiude. Ora mi manca il numero di scarpe, il gruppo sanguigno, la misura del cappello, cosa significa quella catenina che occhieggia dal collo della camicia da tutta la vita, (ah queste donne quanti particolari colgono: ma siamo certi che Folgorata sia una donna?) e tengo in pugno la situazione. Si, ma tutto questo con Haber, (grande attore, era implicito, di quelli seri, di cinema e di teatro, ma nella Piccola Treccani di Haber c'è solo Fritz, il chimico tedesco) cosa c’entra?
C'è voluto il suo tempo, ma l'ho scoperto, chi è questo Stefano Cazzato: il giovane rocker del sud, come dice Mimmo, che io conosco fin da Una vita elementare, che cantano insieme in Uomini.
RispondiEliminaIl giovane rocker, ormai avrà anche lui i suoi anni,è noto come Stefano Delacroix. Sono entrata nel sito della Hobo e mi son letta le presentazioni degli artisti prodotti da Mimmo Locasciulli, ravvisando anche in esse alcune caratteristiche della prosa locasciulliana, per quel poco che posso aver letto. Che bella esperienza!