Mimmo & Greg

Mimmo & Greg
Grazie Mariangela, grazie Mimmo!

domenica 15 settembre 2013

LA PAGELLA DI UN IMITATORE SENSIBILE ALLA BELLEZZA

Rimando la valutazione complessiva su Mimmo-conduttore radiofonico, (ad Anime salve gli artisti ai quali sono dedicati i cicli di puntate, fanno tutto da soli, senza la stampella di un altro conduttore di professione) alla puntata conclusiva del 5 di ottobre, ma, già solo dopo aver seguito la seconda puntata,  mi sento di esprimere un giudizio positivo. Certo, il Ragazzo ha ancora qualcosa da imparare, ma si farà. Dal punto di vista dei contenuti e delle scelte musicali, promosso a pieni voti. Dal punto di vista strettamente legato alla capacità di conduzione, promosso, diciamo così, con un sette, che, per essere un esordiente, è un ottimo voto. La disinvoltura nell'arte dell'affabulazione, gli viene certo da una inclinazione naturale, e dalla consuetudine ad intrattenere il pubblico durante i concerti. A Mimmo piace raccontare aneddoti e a chi va ai suoi concerti piace ascoltarli, al pari delle sue canzoni. Anche a me, che ormai li conosco (quasi) tutti, ma che sempre pendo dalle sue labbra (anche se spesso so già cosa dirà e come lo dirà), come un bimbo che ogni sera desidera sentire dalla mamma la sua fiaba preferita, e guai a cambiare una parola. 

Già mi è sembrato più disinvolto rispetto alla prima puntata (questo vuol dire che, avendo registrato tutto in una tirata, dopo mezz'ora con le cuffie andava già più spedito), ma, proprio per cercare il pelo nell'uovo, ancora un po' in balia di qualche tono un po' enfatico, non solo nella scelta dei termini, ma anche nell'intonazione della voce, in alcuni casi forse troppo forzatamente allegra. Quando ha superato quel tanto di emozione del tutto normale, anche in chi è abituato al pubblico e ai microfoni (e Mimmo alla radio, quando è ospite di qualcuno in grado di fornirgli i giusti stimoli, dà il meglio di sé) e ha recuperato la sua naturalezza, è andato molto bene.

Non è mia intenzione riassumere i contenuti delle puntate già andate in onda, non solo perché chiunque lo desideri può andarsele (CORRETE ORA! Voglio per Mimmo un record di ascolti!) ad ascoltare. La divisione in puntate ciascuna con un titolo, che lascerebbe intravedere l'esplorazione di un determinato tema, è più che altro un artificio necessario, nel caso di Mimmo in particolare, perché non sembra esserci confine netto, e il talento tracima nel romantico e il romantico nel talento, e sicuramente così sarà per le puntate successive. Al di là degli inevitabili schematismi, c'è unitarietà e connessione tra i temi trattati. 

Dunque niente riassunti, ma solo due cose, forse marginali rispetto a quanto Mimmo ha raccontato o alla musica proposta, ma che mi hanno colpito. La prima è che Mimmo si è prodotto in una imitazione (non è la prima volta, si diverte a fare le imitazioni, e devo dire che è piuttosto bravo): ha reso mirabilmente la voce da orco (definizione sua perfettamente calzante) del suo amico attore-cantante A.H., che mi ha molto divertito. 

Ecco la seconda: Mimmo parla spesso di bellezza, come esigenza primaria e come aspirazione dell'individuo, ma i suoi riferimenti alla bellezza femminile sono più unici che rari, per cui, sentendolo definire "donna bellissima", la famosa violinista tedesca A.S.M. (ascoltate la puntata e saprete tutto), della quale ha proposto un brano di un concerto per violino di Mozart, curiosa come una scimmia, sono subito voluta andare a cercare immagini che la riguardassero, prima ancora che notizie sul suo genio musicale. La violinista in oggetto è ritratta in molte bellissime foto artistiche, soprattutto nelle copertine dei suoi dischi, e ciò che a me, donna, comunica immediatamente, è non tanto una bellezza di forme e di lineamenti, che pure c'è, ma una grande eleganza, un grande fascino e una forte consapevolezza di sé. La bellezza è anche questo. Per me, spesso, soprattutto fascino ed eleganza, senza distinzioni fra uomini e donne.

Poiché per me è inevitabile non far ricorso alle associazioni, il riferimento alla talentuosa violinista mi ha riportato alla mente un bellissimo film francese del 1992, Un cuore in inverno, di Claude Sautet. La protagonista è proprio una violinista di successo, che vive dentro una disciplina rigidissima e soffre, e con lei la qualità della sua musica che deve essere sempre altissima, a causa di un amore per uno che sembra un po' cinico, ma forse ha solo paura di lasciarsi andare ai sentimenti.
Il film è molto altro, ovviamente, e l'attrice che interpreta la violinista, a quel tempo era di una bellezza senza pari. 
Per oggi è tutto. Che la bellezza vi accompagni.





Nessun commento:

Posta un commento

Elenco blog personale