Mimmo & Greg

Mimmo & Greg
Grazie Mariangela, grazie Mimmo!

lunedì 24 ottobre 2011

PAESE CHE VAI...


CANTANTE CON IL CAPPELLO CHE TROVI...

Insomma ci ho preso gusto, a farmi fotografare sotto i manifesti dei cantanti con il cappello, in concerto in luoghi più o meno prestigiosi. Il fatto è che quando vedo signori con il cappello, non capisco più niente: la mia discrezione cede il passo a una sfrontatezza senza uguali, che mi fa inforcare gli occhiali se non li ho già sul naso, e mi fa "casualmente" percorrere la strada intrapresa dal signore con il cappello in questione, anche se il mio itinerario sarebbe del tutto opposto.

Nel caso poi, in cui il signore munito di elegante copricapo sia un cantante, non so bene come dire... appiccicato al muro, la situazione si aggrava ulteriormente. Non resisto proprio, e, nonostante la mia ritrosia di fronte all'obiettivo, mi faccio fotografare in compagnia del soggetto in questione. La responsabilità di questo stato di cose, è tutta del Prediletto, che senza di lui, l'interesse nei confronti di cappelli, e relativi cantanti che ne fanno uso, sarebbe quasi irrilevante.

Non mettendo nemmeno per un momento in discussione il fatto che il cappello, come lo porta lui, nessuno, non posso non soffermarmi sulla considerazione che, cantanti e artisti in genere, facciano spesso del cappello il loro emblema. Se ne contano a centinaia, di esempi di cantanti corredati di copricapo, e si potrebbe discettare per ore, non avendo altro da fare, sul perchè e percome sentano l'esigenza di utilizzare questo affascinante accessorio.

Mimmo, cappellini con la visiera a parte, (per me sono come fumo negli occhi) dimostra un certo gusto nella scelta del cappello, e approfitta dei suoi viaggi per visitare i negozi più prestigiosi e forniti. Il cappello, per lui, come sappiamo, è per sua stessa ammissione una sorta di coperta di Linus, che serve a coprire le sue insicurezze durante un concerto. Per il resto, insicurezze a parte, lo indossa per motivi pratici e perchè sa che gli sta veramente bene, anche se finge di essere poco interessato al fattore estetico.

Altri suoi colleghi, tra le centinaia citati prima, stranieri e italiani, non sempre dimostrano lo stesso buon gusto, ma, va da sé, spesso artista fa rima con eccentrico. Se ne vedono di tutti i colori, o meglio di tutte le fogge: colbacchi, a latitudini non siberiane, cappelli da Napoleone, copricapo da mago e da buffone di corte, cappellini militari e cappellini etnici e via di seguito.
L'importante è come uno canta e suona e come si propone al pubblico, siamo tutti d'accordo, però è innegabile l'importanza dell'impatto visivo. A me quelli conciati in modo troppo strambo non piacciono troppo, però, putacaso, a Mimmo dovesse venire in mente di indossare un copricapo di pelle d'orso, (sintetico) oppure, e la sto sparando grossa nella speranza che capiate perchè, una bandana, orrore degli orrori, io giuro che ci passerei sopra e diventerei una strenua sostenitrice della bandana.

Chi è il Signor Cantante della foto? - potrebbe domandarsi qualcuno. Fino all'altro giorno per me era un completo sconosciuto e anche per molti altri, qui, immagino. In Spagna è una gloria nazionale, ha un nome molto lungo, ma è noto come Raphael, e penso di poter sostenere senza tema di essere smentita, che si collochi nel solco della tradizione melodica del suo paese, dove miete successi da circa cinquant'anni. Voce potente e repertorio sentimentale. La sua ultima fatica si intitola Te llevo en el corazón.

Abito nero e cappello a parte, non credo ci siano molte analogie artistiche tra Mimmo e Raphael, almeno così, a un'analisi non troppo approfondita. Magari ce ne sono di altro tipo: niente esclude che Raphael possa produrre Rioja, o essere attento lettore di poesia, o tenere, di tanto in tanto, apprezzate lezioni-concerto in prestigiose università. A proposito, e la lezione di Mimmo? Le cronache ufficiali confermano che ci sia stata, la lezione, anche al cospetto di eminenti esponenti delle istituzioni.
Non raccontano come sia effettivamente andata, che riscontro abbia avuto, ma questo sono le mie antenne, che raramente captano segnali sbagliati, a raccontarmelo con dovizia di particolari: splendidamente, con Mimmo un po' formale (ma non ingessato), perchè il luogo e il ruolo lo esigeva, e lui è attento al luogo e al ruolo, e al contempo emozionato. Più tardi, se le mie fonti hanno detto il vero, ci si è sganciati un po' dal protocollo in un luogo bellissimo, l'ideale per permettere alle emozioni di fluire liberamente: una enoteca. Che bei luoghi, le enoteche, e le cantine...


Altrettanto liberamente fluiscono le mie parole, quando la fonte d'ispirazione è Mimmo, perchè, Te llevo en el corazón, Cantante, come direbbe Raphael. Non mi vergogno neanche un po' a dirlo, sapete, anche se talvolta sento un leggero peso, al cuore.

Auspici per un futuro prossimo: io che preparo un piccolo bagaglio per un altro minuscolo viaggio; la meta è un altro concerto di Mimmo. Prometto che non lo pedinerò, nonostante il cappello, ne' insisterò per farmi fotografare insieme a lui, a patto che ripulisca il tamburo dalle ragnatele, e canti Il treno della notte. Ogni volta che vedo delle foto in cui la sta cantando (bellissime quelle dei suoi amici di Spoltore) mi viene un'invidia, ma un'invidia...

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