Mimmo & Greg

Mimmo & Greg
Grazie Mariangela, grazie Mimmo!

mercoledì 2 febbraio 2011

DUE FUORISERIE: POSSIBILI ANALOGIE


Ormai la nuova tendenza di Folgorata, sembra, finchè ciò è possibile, quella di corredare con immagini sue gli scritti suoi. In quella proposta oggi, vediamo una gigantografia che contiene due immagini del Cantante, fissata in modo un po’ sghembo con del nastro adesivo per lucidi, (per non rovinarla, è troppo preziosa) su un vecchio frigorifero Zoppas, classe 1964. L’elettrodomestico, modernissimo per quei tempi nuovi, in cui le linee squadrate si andavano sostituendo a quelle bombate in voga negli anni precedenti, è stato il frigorifero della mia vita. Come quello non ne ho amato altri. Non è mai andato in pensione. Vive ancora e presta servizio permanente effettivo nella cucina di mia madre. Ha un aiutante più giovane, ma meno esperto, che vive nel cucinino, pertanto i due non comunicano; non avrebbero niente da dirsi: gap generazionale.

La gigantografia è un regalo di qualcuno che un po’ mi prende in giro, un po’ vuol farmi contenta. Riesce certo a farmi ridere, perché tanto lo sa che sono (o dico di essere?) sufficientemente insensibile a reperti e feticci. Ma ne siamo così sicuri? Allora perché quel memento sul frigorifero? Intanto perché contiene due belle immagini. Nella prima c’è un cantante ispiratissimo, avvolto da quelle sue storiche nuvolette di fumo che ormai vivono solo nei ricordi; nella seconda, molto più recente, è ritratto in un classico profilo con cappello, sorridente, un po’ in posa, ma riesce a simulare bene una certa spontaneità. La seconda motivazione è che ho voluto un po’ scimmiottare Annie l’inglese che guarda caso si è appiccicata sul frigo una foto gigante del suo cantante, solo che a lei gliel’ha spedita lui stesso, via e-mail, per attestare la sua esistenza in vita.

Il motivo principale per cui ho attaccato il Cantante sul frigo (mi sono ricordata di quando ero molto piccola e mia sorella più grande comprava i giornalini musicali, negli anni sessanta, e ritagliava le foto dei suoi cantanti e dei suoi complessi e io dietro, sempre dietro, appiccicata e non gradita, spesso scacciata, nel desiderio del tutto comprensibile allora, di fare cose da grande: allora non sapevo che da vecchia avrei fatto cose da bambina) tuttavia, è sostanzialmente un altro. Se cliccate sulla foto, anche se non benissimo, potete vedere che oltre la marca, appare il nome del frigorifero. Si avete ragione, c’è un po’ di riflesso, ma ve lo dico io, c’è scritto Fuoriserie. Accidenti, proprio come Mimmo Locasciulli, un vero fuoriserie, o fuoriclasse, come preferite. Con il mio frigo ha in comune che era in attività già negli anni sessanta, seppur non ancora famoso, e lo è tuttora, dopo una carriera lunghissima e onorata, lontana dalle mode e dagli schemi. Entrambi, Mimmo con certezza, il frigo speriamo di no, ma potenzialmente si, vista l’età, sono dei micidiali folgoratori.

Un’altra analogia; il Fuoriserie bianco è stato ed è il frigo della mia vita, quello della casa dell’infanzia in pieno centro di Cagliari, piena di luce e presentissima nei miei sogni: nessun altro, più bello, più capiente, a minore consumo energetico è riuscito a sostituirlo nel mio cuore, anche se ho dovuto abituarmi ad altri suoi colleghi. Allo stesso modo, Mimmo è, è stato e sarà il cantante della mia vita, e tutti gli altri, quelli che sono stati, che sono e che verranno, non potranno che essere immagini sbiadite al suo confronto, perchè l'azzardata operazione che ho messo in atto partendo da lui, è figlia, oltre che di reali doti del soggetto in questione, di una serie di circostanze difficilmente riproducibili. Come il mio frigo, Mimmo ha dentro di sé una piccola luce, che non si spegnerà mai, e talvolta veste di bianco, ma è meglio che non prema molto su questo tasto. Non vorrei essere brutalmente redarguita come è accaduto a qualche incauto, e anche sprovveduto paziente che gli ha chiesto l’autografo.

Mimmo ha partecipato da poco a una trasmissione che non so bene quando vada in onda, non l’ho vista in diretta, e ne ho scoperto l’esistenza perché la conduttrice stessa ne ha inserito il link in uno di quei social network che al nostro non piacciono (però un trascorso lo deve aver avuto anche lui, dato che nella copertina di Idra c’è un link, e io stessa in passato ce l’ho trovato) e neppure tanto a me, ma sicuramente per motivi diversi. Io, che per ruolo istituzionale devo sapere sempre tutto, prima o poi ci arrivo, e siccome da sola non ne cavo mai un ragno dal buco, chiedo soccorso a terzi volenterosi o recalcitranti, che mi scaricano le partecipazioni di Mimmo in questi luoghi, dove certo qualcuno arriverà a vederlo. In diverse occasioni alle sue partecipazioni non è stata fatta alcuna promozione, e mi domando se gli importi almeno un po’ di farsi vedere a chi tiene a lui… Io che sono tenace lo intercetto quasi sempre, altri meno tenaci e con un ruolo meno istituzionale, ma cui farebbe piacere trovarselo virtualmente di fronte, o sentirne la voce, magari non ce la fanno. Ogni volta spero di saperne di più, di sentire qualcosa di nuovo, ma devo dire che raramente, ormai, capita. New York imperversa, musa ispiratrice del nostro artista. Lo rende recettivo ai suoi molteplici stimoli, grazie ai quali tanti mattoncini si sovrappongono, in attesa di essere utilizzati in una successiva fase creativa. Io non ho N.Y. ma posso dire che Mimmo Locasciulli sia la mia città ideale, che percorro in lungo e in largo, a caccia di ispirazione, quella che mi fa scaturire un fluire costante di pensieri che diventano scrittura.

Quanto al desiderio di scoprire qualcosa di nuovo, non demordo. Se lui non mi viene in soccorso, mi attivo in altro modo e scavo, scavo e ancora scavo, e alla fine, piena di polvere, dolorante, con la picozza e la pala un po’ arrugginite, qualche minimo risultato riesco ancora a ottenerlo. Ho scoperto una cosa che sapevano tutti i suoi fans, eccetto me, una cosa di vitale importanza: va, o andava (la fonte è del 2006) in moto. Qui la fantasia galoppa. "Mi spiace, domani non posso, ho il motoraduno." Dopodomani? No, devo comprarmi un nuovo giubbotto di pelle nera con le borchie, e poi ho l'appuntamento per un nuovo tatuaggio." (Che visione becera e stereotipata di chi va in moto, splendido mezzo di trasporto, altamente simbolico, o semplicemente comodo...)

La signora (tutte donne, tutte più o meno mie coetanee, però quasi tutte bionde, queste signore conduttrici che hanno l’onore di ospitare o essere ospitate da Mimmo: medito di tanto in tanto di fare, io, orgogliosissima della mia splendida chioma argentata, un colpo di testa, e di trasformarmi in una qualsiasi tardona finta bionda) che conversava con lui, sorrideva dolce e incredula, quando alla (consueta) domanda se qualche paziente gli avesse mai chiesto l’autografo, lui rispondeva di no, e che in ogni caso, se qualcuno ci aveva provato, era stato redarguito brutalmente. Io invece gelido e inaccessibile non ho difficoltà a immaginarmelo; anche in questo, forse, somiglia un po’ al mio frigorifero, ma c’è poco da fare, ha ragione lui, e in ogni caso a un fuoriserie, si perdona tutto, ma proprio tutto. Lunga vita a tutti e due i miei fuoriserie. Mi daranno ancora un sacco di soddisfazioni, sempre che non ci rimanga attaccata (al Fuoriserie Zoppas).

8 commenti:

  1. Solo a te poteva venire in mente una simile analogia. Sei piacevolmente folle.

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  2. Mi pare un gran bel complimento. Grazie mille.

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  3. A volte la tempestività delle coincidenze mi sorprende... Fiondatami nel solito link dell'ufficio stampa del nostro artista, che lo ricordo, oggi sarà in concerto a Spoltore (PE)- beato chi godrà del suo irresistibile spettacolo - trovo il link di un programma de LA7 in cui è ospite. Ci clicco sopra e come per magia, ecco partire il video.
    Mimmo "Uno e bino" come si è spiritosamente definito. Ah, tanta felicità così a portata di mano. Guardatevelo, "Uno e bino". Splendidi primi piani.

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  4. quello che mi piace più di te, cara folgorata, è quando emerge,oltre alla tua "sapienza",il tuo senso ironico.
    Cmq io ho il frigo "finto anni '50", in grado di "contenere" comodamente il Mimmo.....è pure color argento....meglio di così!
    ciao p.

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  5. Sapienza, ironia, "piacevole" follia...
    un sacco di complimenti, oggi. Sono in brodo di giuggiole, cara "amica ritrovata".

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  6. E così, "arrumbula arrumbula", sono entrata anche nell’official web site di Mimmo.
    Che dire? C’è chi entra in Folgorata passando per Mimmo e chi conosce Mimmo passando per Folgorata.
    Se non è par condicio questa!
    P.S. Per il lettori di F. che non conoscono il sardo:
    "Arrumbula arrumbula", letteralmente significa "rotola rotola" e indica il giungere a una destinazione, in senso proprio o figurato, quasi per una involontaria, ma necessaria, casualità.
    P.S. Per i lettori di F. che, invece, conoscono il sardo:
    Concordate con la mia definizione?
    mari

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  7. Per continuare con espressione sarde. "Gi ses pagu toga!!!".
    Definizione più che appropriata.

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  8. Per Anonimo (intuisco non veneziano):
    essendo Mari amica mia non può che essere toga.
    Cumprendiu, bellixeddu/a?
    Concordo sulla definizione della definizione.
    Mari: amica mia,che dirti! Pensare che fai tutto questo per affetto nei miei confronti, mi fa quasi commuovere. Quanto alla definizione, sei un bellissimo esempio di dizionario ambulante.

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