Il rimando al post precedente è necessario. Prendo infatti spunto dal libro 31 Canzoni di Nick Hornby cui ho accennato proprio lì. Ormai sono passati diversi anni, ma dopo la pubblicazione del libro ci fu la moda di chiedere, a chiunque appena famoso, di fornire la sua personale lista di canzoni “della vita”. Se a qualcuno venisse voglia di perder tempo, si possono ancora trovare tracce di liste proposte da questo e da quello, nonché la madre di tutte le liste, quella delle trentuno di Nick.
Io circoscrivo l’ambito, va da sé, a quelle di Mimmo Locasciulli.
Voglio scrivere in maniera del tutto anarchica, pertanto mi affiderò a ciò che mi suggeriscono la memoria e l’istinto e il cuore, senza rispettare alcun ordine cronologico, neppure la sequenza lento svelto, o altri criteri. Ne elenco trentuno, non una di più, ne’ una di meno. Dopo il gioco prevede che mi fermi.
- Come viviamo quest’età
- Odor di maggio
- Una vita che scappa
- Un po’ di tempo ancora
- Dicembre
- Piccola luce
- La vita in tasca
- La faccia delle altre persone
- Aiuto!
- Tango dietro l’angolo
- Lettere dalla riserva
- Qualcosa farò
- L’inganno del tempo
- L’attesa
- Piano piano
- Povero me
- Che fine farò
- Non è stato facile
- Un giorno qualunque
- Buonanotte nella pioggia
- A Rocco
- Il treno della notte
- Via di qui
- Buoni propositi
- I musicisti son così
- Idra
- Oh vita i love you!
- Niente di più
- Gli occhi
- L’inverno
- Due ore
Ecco la lista senza quasi nessuna premeditazione. Rileggendola, mi rendo conto che mancano tantissime canzoni che amo molto, che mancano superclassici, come ad esempio Natalina, che a rappresentare il primo album che mi intenerisce molto, nel suo complesso, perché c’è dentro un Locasciulli "semi-vergine", ancora senza troppe sovrastrutture, con la voce in divenire e con un forte accento abruzzese, ho inserito A Rocco. A Rocco testimonia un’attenzione verso una tematica sociale; il protagonista è un emarginato, uno con una storia problematica che ha ucciso la sua donna e ha scontato la pena in un manicomio criminale, e sulla pelle, indelebili, sono rimaste le ferite di quell’esperienza.
Ho tratto due classici da Quattro canzoni, Piccola luce e Il treno della notte. Le ha più volte riproposte e riarrangiate, Mimmo, e forse, soprattutto la seconda, le apprezzo di più nelle versioni successive, ma la mia conoscenza dell'artista affonda le sue radici proprio lì, in quel vecchio Q-disc: da allora porto incise sulla pelle le iniziali M.L. in una sorta di tatuaggio simbolico, e quindi gli voglio rendere onore. Il treno della notte poi ha quel doppio senso (che noia! Ancora?) che colpisce in uno come lui che non ne fa uso, e che anzi nelle sue canzoni usa il più delle volte immagini poetiche e delicate, in riferimento a situazioni amorose. Canzone irresistibile. Irresistibile è un aggettivo che compare poco nel mio lessico, ma molto quando parlo di lui.
Dall’album del 1982 vedo Buoni propositi, che mi dà sempre una gran carica, e che alla luce delle "confessioni" di M. su quella che lui ha definito la sua "costituzione", mi piace ancora di più, soprattutto per la sua esternazione sull’attitudine ai sogni. Vedendolo così spiccio e concreto, non si direbbe uno che si perda dietro ai sogni, ma le sue canzoni raccontano diversamente, e quel suo sguardo vago pure.
Quand’è che si abbandonerà ai sogni, il Cantante? Nelle sue strane notti? Di giorno tra un impegno e l’altro? Al semaforo in attesa che scatti il rosso? A uno dei suoi convegni quando il relatore prima di lui è terribilmente noioso? Nelle lunghe ore di volo per raggiungere la sua città preferita? E che sogni saranno i sogni di uno come lui?
Non c’è Intorno a trent’anni, la bandiera del suo disagio a passare la soglia dei trenta, emblematici, all’epoca - ora è tutta un’altra storia - dell’obbligo di entrare in un mondo di rampantismo ad ogni costo, non perché non la ami, ma perché per molti Locasciulli equivale a Intorno… e solo a quella e poche altre, e questa cosa mi ha un po’ stancato. C’è Gli occhi e qui potrei scrivere per due ore, e c’è Due ore, a proposito di non avere molto da dirsi… Il tema del disagio e dell’incomunicabilità a me è molto caro e qui è trattato in un bel modo lieve. Lo vedo che fuma, il personaggio della canzone, che tira calci ai sassi, che si domanda ma che ci sto a fare, qui. Meno male che c’è il solito treno, questa volta salvifico.
E poi… e poi ci sono canzoni un po’ da tutti gli album; a quelli degli anni ottanta sono molto affezionata perché allora ascoltavamo sempre le cassette in macchina e ce lo portavamo in giro e in vacanza, Mimmo. Mi ricordo una piccola, bella vacanza estiva a Santa Maria Navarrese, nel 1989, la prima di una serie, e tutto (Adesso glielo dico) lo collego indissolubilmente a quelle sensazioni, alla Torre saracena, all’olivastro secolare e alla chiesina bianca.
Di Una vita che scappa e de I musicisti son così ho già ampiamente parlato in altre occasioni. Oh vita i love you mi carica molto, e mi piace che il Cantante, che certo non ha mai dovuto tirare il collo alle necessità, ne’ preoccuparsi di camicie in tintoria, ne’ cibarsi di avanzi di pollo conservati nel domopack, si tuffi nella storia di uno così, che tuttavia Oh vita I love you lo esclama lo stesso, e da questo forse sono accomunati.
Due da Clandestina, quello che non volevo ascoltare perché mi dava morsi al cuore. Quello che c’è un confine dentro le canzoni, tra le parole vere e quelle che componi, quello che l’amore a volte fa male, è una trappola mortale…
Insomma a volte una canzone ti può prendere anche solo per un verso in cui ti riconosci, (Cosa rimane senza te, di me…) o perché ti fa venire voglia di ballare anche se non ne hai proprio l’attitudine, (Uè mi prendo una ragazza e via) o ti fa ballare il cuore, o ti prende per mano e ti conduce in una strada malinconica (E tutto passa in fretta, ma scorre lentamente…).
Due delle canzoni scelte, Che fine farò, e Non è stato facile, sono scritte da Mimmo con Stefano, il suo amico cantautore pugliese. Tra le canzoni composte con altri, e sono tutte molto belle, queste hanno qualcosa in più che me le fa amare particolarmente.
Mi pare ci sia davvero tutto, tra le mie trentun canzoni, l’allegria e la giocosità, la rabbia e il disincanto, la tenerezza e la malinconia, la nostalgia e un po’ di cinismo, il rimpianto e la speranza, i sogni e la lontananza, la presa di coscienza di quello che si vuole essere, i conti con il tempo che non fa sconti, tutta una vita in una canzone. Mi riferisco a Piano piano e penso che se fossi brava a disegnare, mi piacerebbe illustrarla, questa canzone, che si presta moltissimo. Le immagini sono già pronte, fornite dall'autore. Dieci tavole per una canzone.
Questa è la mia scelta: se rifaccessi il gioco, alcune sicuramente ci sarebbero sempre, altre forse no, sostituite da quelle scaturite sull’onda del momento contingente.
Fuori lista - mi concedo una licenza - vorrei dare un posto d’onore a Guardami bene, che non è di Mimmo, e non trova posto neppure in un suo album, ma in quell’omaggio a Milanés citato in passato. Interpretazione da brividi, quintessenza di emozioni.
Ora me l’ascolto, meglio di un bacio della buonanotte.
Ciao Sandra, è arrivato anche per me il momento di ascoltare il tuo Mimmo. Nell'interpretazione del tuo fuori lista.
RispondiEliminaVedi, non bisogna aver fretta.
Grazie.
mari
Ciao Mari, ne sono davvero felice. Di ritrovarti,prima di tutto.
RispondiEliminaNon mi hai detto cosa ne pensi, del "mio" Mimmo, ma forse è eloquente il tuo grazie.
1. La faccia delle altre persone
RispondiElimina2. Alone
3. Avrò diamanti
4. Siamo noi
5. Il giorno più difficile
6. Semplici connessioni
7. Benvenuta
8. la disciplina dell'amore
9. Tra lo Utah e Tel Aviv
10. Piccola Luce
11. Svegliami domattina
12. Buoni Propositi
13. Gli occhi
14. Intorno a trentanni
15. Cala la Luna
16. Piove e non piove
17. Dicembre
18. Le cose normali
19. Cara Lucia
20. Questa illogica follìa
21. Una vita che scappa
22. Il silenzio del mare
23. Olio sull'acqua
24. L'interpretazione dei sogni
25. Sognadoro #2 (versione live)
26.
27.
28.
29.
30.
31.
Come vedi, pendo decisamente verso il passato remoto.
Mi impegno solennemente a completare la lista al più presto. Nel frattempo ti preparo un regalino.
Saluti da Piumino.
Ciaooooo
Attendo fiduciosa. Tra il vedere e non vedere, poichè mi promettete regalini e poi non mi arriva nulla, sto provvendendo da sola a farmi un regalone. Per ora mantengo il più stretto riserbo, finchè ce la faccio, perchè muoio dalla voglia di gridarlo al mondo!!!!
RispondiEliminaCiao Piumi.
Sandrafolgorata