Mimmo & Greg

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Grazie Mariangela, grazie Mimmo!

giovedì 3 settembre 2015

UNA COVER DI ME STESSA

Ripropongo, non a caso, un mio scritto intitolato "Un rosso d'annata" datato 14 luglio 2013. 

Tutto torna.


Noti sono, almeno a chi non entri in questo blog solo per sapere cosa sia la fame atavica, o cosa sia uno stetoscopio (e poi ci rimangono male perché di fatto non trovano le definizioni), ma per un fine più appropriato, i miei momenti di ambascia, quando, avendo ascoltato tutti i lavori di Mimmo, cercavo di procurarmi il misterioso "Quello che ci resta", ormai introvabile. Poi capitò un angelo sul mio cammino, che mi rese sommamente felice e mi recapitò una copia dell'album, che custodisco nel mio "caveau". Anche questa è storia nota.

A me il Mimmo dei primordi piace molto: c'è in lui una compresenza di dogmatismo giovanile, del tutto perdonabile, e di fresca ingenuità che mi intenerisce molto (a dire il vero ci sono dei momenti, ancora oggi, in cui lo vedo e lo sento un po' perso, un po' in difficoltà, in cui non trova le parole e l'orientamento, e mi suscita altrettanta tenerezza). Una delle canzoni che amo di più dell'album che per tanto tempo fu per me un miraggio (mai disperare), è Il rosso del mattino, tanto che l'avevo perfino inserita nella mia personale classifica della famosa special edition, a tutt'oggi irrealizzata, che aveva fatto sognare tutti gli adepti. Mi mette in uno stato di gioiosa eccitazione, e al contempo mi rasserena, mi avvolge in una piccola coltre di rassicurazione e di speranza. Esiste una testimonianza, lontana e preziosa, della interpretazione di questa canzone al Tenco del 1976. Nessun filmato, un semplice contributo audio. Si sente la voce, ancora in divenire, del giovane Mimmo mentre saluta e presenta i musicisti che lo accompagnano, in tutto quattro, uno di chiara origine scandinava, un altro che ha continuato a far parte della sua vita, e che con lui ha in comune almeno tre aspetti: la terra d'origine, l'amore per la musica e quello per il vino: è uno degli amici che contribuiscono alla realizzazione dei vini della cantina di Mimmo, che si è di recente arricchita di due nuove etichette. 

La canzone, nella versione live ha una forte connotazione folk, con l'armonica a introdurre a lungo,  armonica che per Mimmo è stata ed è una fedele compagna. 

Sotto, i link per poter ascoltare il breve estratto della partecipazione di Mimmo al Tenco del '76, ma anche contributi di altri cantautori più o meno noti, ospiti della stessa rassegna, in diverse edizioni degli anni settanta.

Ed ecco anche il testo di questo ottimo rosso d'annata, rubato durante un'incursione nel sito di Mimmo, in cui trovo i soliti vecchi mobili rassicuranti.

IL ROSSO DEL MATTINO
Testo e Musica di M. LOCASCIULLI
© 1977 Edizioni Musicali BMG Ricordi /Jeans

Dolce amore non avere paura
Non temere la notte se n’è andata
Stringi la tua mano nella mia
L’alba si avvicina dall’oriente
E tutto intorno è rosso nel mattino
Rosso il vento rosso l’orizzonte
Il giorno a poco a poco
Vince la sua sfida
E il sole ancora sopra il mare incandescente
S’alzerà
E tu nell’anima e nel cuore
Sarai rinata un’altra volta
E mi dirai che adesso ai sogni
Tu preferisci la realtà

Il cielo adesso è già più grande
(La tua promessa è più sincera)
Il cuore è in pace
La paura è più lontana
La notte è vinta e muore
Al giorno nuovo che verrà


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