Mimmo & Greg

Mimmo & Greg
Grazie Mariangela, grazie Mimmo!

giovedì 25 ottobre 2012

INCUBO (TRA UN FRAMMENTO E L'ALTRO)


Non ho mangiato peperoni, ieri sera, ma sono andata a tagliarmi i capelli. Si lo so, è una faccenda del tutto privata, ma ogni volta la visita dal parrucchiere di turno mi scombussola il già precario equilibrio. Non mi piaccio mai e sono sempre a caccia del parrucchiere della vita. Fossi stata così nelle cose veramente importanti, così infedele, scontenta e a caccia dell'assoluta perfezione, avrei cambiato trecento mariti, o, per stare in questo ambito, trecento cantanti. Dunque senza avere il coraggio di guardarmi allo specchio, ieri, dopo essermi sfinita di duro lavoro domestico per non pensare, tento di dormire: sonno agitato... A un certo punto sento una pazza che urla: "No, non può essere, perché!!!" La voce urlante è la mia, il cuore batte all'impazzata e sono notevolmente confusa. Ci impiego qualche secondo, ma sono momenti brutti, per capire che sono appena emersa da un incubo. Lo ricostruisco. Sono a Roma, all'Auditorium del Parco della Musica, in una sala gremita di gente. Mimmo ha indetto una conferenza stampa perché deve dare un importante annuncio. Riconosco diversi critici musicali e giornalisti che si occupano di spettacolo; riconosco parecchi scrittori e poeti, alcuni anche trapassati, ma si sa, nei sogni tutto è possibile. Ci sono parecchi fans. Lui non arriva e cerchiamo di capire cosa debba comunicarci: il nuovo disco a sorpresa, un nuovo progetto? Eccolo, finalmente. Ha una barba alla Karl Marx, indossa una veste bianca e dei sandali di cuoio grezzo. "Amici, è un piacere e un onore essere qui. La vostra presenza testimonia l'affetto che, da zoccolo duro quale siete, mi avete sempre dimostrato (questa era per i fan). Signori giornalisti, e critici, grazie anche a voi, che in tante occasioni mi avete recensito, anche se talvolta avete detto delle c..., voi e la vostra sicumera e la convinzione di avere sempre la verità in tasca: talvolta l'avete completamente travisata, la mia verità. Per fortuna c'è qualcuno che ha colto il mio verbo, e lo ha fatto nel modo giusto - continua, rivolgendosi a tre giovani donne che lo hanno, negli ultimi anni, intervistato o raccontato. Ora tutto questo non ha più nessuna importanza. Appartiene al passato. Se sono qui oggi, è per dirvi che MI RITIRO UFFICIALMENTE DALLE SCENE. Mai più nessun concerto, mai più nessun disco. Ho dato disposizioni perché tutta la mia produzione attualmente in circolazione sia ritirata. Ho compreso che per me ora conta altro. Voglio scendere sempre di più negli scantinati di me stesso e non posso più farlo stando qui. Vi potrà sembrare il più scontato dei copioni, ma mi ritiro in un ashram in India. Questo è il mio nuovo cammino."

Ciò detto, mentre i flash dei fotografi impazzano e un brusio assordante riempie la sala, l'Uomo con le sembianze di un vecchio saggio, si alza e tenta di andarsene, ma una pazza con i capelli corti, tagliati davvero male, che indossa una maglietta color turchese (una alla conferenza stampa ci va così com'è, e io stanotte così ero, esattamente come ora mentre scrivo) gli afferra i lembi della veste e urla: "E IO SENZA DI TE COSA FACCIO? A ME NON CI PENSI? ALMENO I FRAMMENTI LI POSSO FINIRE? SE PROPRIO VUOI UN POSTO DOVE STARE TRANQUILLO, NE ABBIAMO ANCHE DALLE MIE PARTI, MICA SOLO IN INDIA!!!" Mi sfiora appena con quello sguardo che è già in una dimensione di distacco dalle umane cose e mi dice: "Va' è non peccare più, e cambia parrucchiere".

Ecco, questo è l'esito del mio infausto pomeriggio di ieri. Quando mi sono svegliata e ho capito che era solo un incubo, ho provato sollievo... !Meno male, meno male, meno male!" Mi è rimasto un gran mal di testa, e credo che oggi dovrò fare uno sforzo enorme per guardarmi allo specchio. Raccoglierò i cocci, prenderò una pastiglia, e inizierò un'altra giornata. Supererò, con fatica, ma ce la farò.

L'importante è che Mimmo continui a cantare, e di tanto in tanto a manifestarsi: l'ashram può attendere.
Per meditare, poi,  io sceglierei il Monte Corrasi. Vicino è pieno di posti dove si mangia e si beve molto bene.

Il sogno, anzi l'incubo, è rigorosamente vero. Frutto del mio inconscio, e non della mia pur fervida fantasia.

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