Mimmo & Greg

Mimmo & Greg
Grazie Mariangela, grazie Mimmo!

giovedì 4 ottobre 2012

CENERE E ROSE (VERSIONE CHE NON STANCA LA VISTA)


Il testo è illeggibile - mi ha detto il mio editor. - Ti boccio, meriti zero. La prima regola è la chiarezza e   la leggibilità. L'editor ha sempre ragione, ma io non sono completamente scema. Lo sapevo anch'io, ma mi ero ostinata su quell'abbinamento cromatico "testo-rosa." Non rinuncio al vecchio, colorato e corredato di romantica foto, e posto di nuovo, tutto bianco, e, spero, leggibile, per chi vorrà leggere. 

Non lo dico per ruffianeria, perché non ce la faccio proprio a esserlo, ruffiana. Oltretutto, anche volendo, non ne avrei nessun tornaconto.
Non lo dico perché in questo modo voglio solleticare il suo narcisismo. Caso mai, sembra un paradosso, sono più interessata a frenarlo.
Non avrei neppure voglia di mettermi a fare confronti con altri, noti e meno noti, ma non posso proprio farne a meno: mi prendono per i capelli. Ora tutti vogliono cantare nei piccoli teatri e nei club. Tutti prestano, o sottolineano di prestare, un’attenzione particolare alla veste musicale, alle collaborazioni con musicisti raffinati che in genere si muovono in altri ambiti. Si sprecano le voci, maschili e femminili, che, dal vivo, si accompagnano al solo contrabbasso, o al massimo a un altro strumento. Un sacco di gente va a cercare ispirazione e spesso a registrare nella “Grande Mela”. Va tutto benissimo, però Mimmo tutti questi step, come direbbe lui, li ha percorsi da tempo, e non perché facesse cool, sempre come direbbe lui, ma perché erano esigenze, scelte, incontri e voglia di sperimentare e sperimentarsi, anche di divertirsi.
Se esterno queste mie convinzioni non è dunque per quanto enunciato al punto uno e al punto due, ma perché lo penso, anzi penso che chi lo conosca almeno un po’ e abbia un minimo di obiettività, non possa che riconoscerlo: Mimmo ha precorso i tempi, solo che i fari sono puntati altrove. Ora, Cantante, vai davanti allo specchio e complimentati con te stesso: sei autorizzato.
Dopo, però, vai davanti al camino, prendi un po’ di cenere e cospargiti il capo, perché, amico, piuttosto che e cool proprio non li voglio sentire, neanche da te. Anzi soprattutto da te. Negli altri, certo lessico, mi infastidisce, ma lo tollero: da te mi aspetto altro.

...Rose. Spesso capita, ai concerti, che leggiadre figure femminili si avvicinino al palco e omaggino l'amato artista con una rosa. Questo, in genere, ringrazia con un cenno o manda un bacio, a seconda dell'indole, e se sul palco con lui c'è un'altra leggiadra figura femminile, gira l'omaggio. Sconcerto e delusione dell'ammiratrice. Non tanto tempo fa, proprio in uno di quei piccoli club di cui parlavo prima, l'ho visto a pochi metri, un signore che cedeva la rosa a una musicista del gruppo, con fare molto signorile. L'ammiratrice quasi sveniva lì.

Difficilmente le rose finiranno dentro le pagine di un libro, o accompagneranno gli artisti nei loro viaggi di ritorno. Più spesso appassiranno sul palco, o al massimo in un camerino.

Con le rose virtuali non si corre alcun rischio.

...Dato che ci sono: la mia fiducia è ben riposta; il Cantante oggi ha dato un colpo d'ala  e ha volato davvero alto.







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