Mimmo & Greg

Mimmo & Greg
Grazie Mariangela, grazie Mimmo!

lunedì 25 ottobre 2010

SARÓ LA PRIMA A COMPRARLO!


Sono ancora una volta la donna più felice del mondo, e sapete perché? Un segreto che non dovrei svelare a nessuno, ma devo, devo, devo confessarlo, altrimenti potrei scoppiare di felicità (e mi viene in mente una scena del film dei Monty Peyton, Il senso della vita, non so come mai…), e perché non posso tenerla tutta per me, questa felicità: sono stata a casa di Mimmo Locasciulli, la casa di campagna, dove, si, ero già stata qualche altra volta, ma l’ospite nelle precedenti occasioni era stato un po’ meno generoso, mi aveva tenuta al guinzaglio; oggi invece, libera, mi sono “sguinzagliata” non dico dovunque, ma in diversi ambienti ho potuto girare liberamente e osservare con molta più calma e attenzione. Ogni passo una beatitudine, ogni oggetto una curiosità soddisfatta, ogni angolo una storia. Casa calda accogliente ornata vissuta, piena di oggetti, piena di colori, piena di tessuti, ma piena soprattutto di buon gusto. Il tanto, che è tanto davvero, non è troppo, almeno per me, che non amo per niente le case fredde, monocolore, minimaliste, ma detesto il fronzolo, il ridondante, il kitch.


Qui è tutto perfetto. Ci sono delle ceramiche bellissime, dipinte, colorate e bianche, o semplicemente di terracotta invetriata. Ci sono scatole di latta, quadri, stampe, una vecchia carta geografica ancora con la dicitura "Abruzzi Molise", utensili da cucina di tutti i tipi, molte fotografie; c’è l'angolino degli scacchi (Mimmo scacchista, gli avevo dedicato un ammiratissimo minuscolo post) dove gioca con il figlio (chi?) c’è una cucina che da sola è un capolavoro non solo per l’aspetto, ma soprattutto per la quantità di prodotti di qualità, (molti preparati dai padroni di casa, che producono anche la frutta, hanno le galline, hanno l’orto, per il quale, immagino, corra copiosa l’acqua…) perché - dice Mimmo - io sono un fanatico del mangiare. (Lo sapevo, anche prima di averne la certezza, o meglio, come dire, lo percepiva il mio sesto senso: perché io debba provare un simile interesse per qualcuno la musica da sola non basta, ci sono sempre di mezzo, cibo, vino e libri, testa e cuore e voce.)


Quello è il mio studio - dice indicando il suo regno, la cantina, dove produce il suo Montepulciano d’Abruzzo, che mi riesce abbastanza bene - aggiunge. Insomma, io non è non mi fidi delle alate parole di Mimmo Locasciulli, ma le mie papille gustative mi chiedono una conferma. Allora mettiamolo in commercio, questo Rosso Saraceno, Montepulciano d’Abruzzo, tenute Locasciulli, corposo, gradazione alcolica intorno ai 13°, rosso rubino con riflessi violetti, ottimo con primi robusti, arrosti, arrosticini, cacciagione, pecorini d’Abruzzo e non, l’importante che siano prodotti buoni, nel senso locasciulliano del termine, e cioè gustosi, sani e genuini.


La dispensa di casa Locasciulli trabocca di vasetti di olive, cipolle, verdure sott'olio, marmellate, miele, tutti molto invitanti e civettuoli con le loro etichette e cartine smerlate, e arnesi d’obbligo per ogni cuoco che si rispetti, coltelli, macchine tradizionali per preparare la pasta, tritatutto… E poi ancora una collezione di oggetti di rame, di ceste, ancora ceramiche e terrecotte. Mi domando, da donna che per lunghi anni ha collezionato oggetti, scatole di latta, portauovo, piatti e altri utensili di ceramica, e che da qualche tempo ha detto basta, chi si occupi della manutenzione di quella casa, chi spolveri, chi lavi, chi sposti e rimetta nello stesso modo quella enorme quantità di oggetti. Chiunque sia, padrona di casa, (ruolo comunque impegnativo di supervisione) o collaboratrice, ha il suo bel da fare. Una casa che necessita di cure continue.


Il pezzo forte di una casa che ha parecchi pezzi forti è un bellissimo e grandissimo mobile abruzzese da emporio, di legno scuro, si, proprio uno di quelli che, come spiega il padrone di casa, costituivano la colonna portante dei vecchi empori di paese, dove si vendeva di tutto, dalle candele al carburo, dai chiodi alle stoviglie, dai quaderni ai prodotti alimentari, che doveva contenere tutte queste cose. In via di estinzione, questi empori, ma qualcuno ancora resiste. Ci sono altri bei mobili antichi, c’è perfino una acquasantiera grande, di quelle che si trovano in chiesa. Un certo numero di poltroncine, con belle tappezzerie, di seggioline impagliate, di deliziosi angolini.
I mobili e gli oggetti sono stati scelti con gusto e passione dalla padrona di casa, e si vede, che c’è amore, lì dentro, e anche tanto tempo speso dietro a quella passione.


C’è il pianoforte, chiuso, per esigenze di famiglia, dice Mimmo sorridendo, diventato un ripiano dove alloggiano foto (una di Penne dei primi del secolo), scatoline di porcellana, forse c’è qualche uovo Fabergé, o se non c’è, ci starebbe bene, su quel piano, e altri oggetti ancora.


Poi c’è ancora l’altro regno di Mimmo, il famoso studio di registrazione, suo orgoglio al pari della cantina, (che sta sotto, e si vede attraverso una “finestra” di vetro ricavata nel pavimento) su cui le telecamere si soffermano con lentezza. Le telecamere si soffermano con lentezza anche sulle manone (tuttavia curate) da contadino abruzzese di Mimmo, o da scalpellino, come il babbo di John Fante, che raccontano tanto di lui. Le telecamere si soffermano anche sulle fotografie che ritraggono i componenti della famiglia, la mamma (professoressa di filosofia, cui Mimmo da ragazzo saccheggiava intere collane filosofiche, come sappiamo) mentre ricama; ora è novantenne, come la mia; alcuni bambini piccoli. Ho capito bene? Ha detto davvero Questa doveva essere la casa per il figli, per i nipoti, che dovevano arrivare e sono arrivati? Mimmo è nonno e io non lo sapevo? Queste sono cose che le biografe, perquanto non autorizzate, dovrebbero sapere, ma il padrone di casa, giustamente, gli affetti personali se li tiene per sè. Sanno però con certezza, anche se non gliel’ha detto nessuno, alle biografe, che sia che lo sia già, sia che debba diventarlo, sarà un nonno tenero, affettuoso, attento, magari senza eccesso di effusioni, o meglio senza troppe smancerie, ma un nonno che avrà tante cose interessanti da far conoscere ai suoi nipoti.


Insomma non è che ci sia stata proprio, in casa Locasciulli di campagna, ma mi sono talmente immedesimata, che mi è davvero parso di esserci stata. Per fortuna ogni tanto capitano delle inaspettate sorprese, come il bel programma, che è andato in onda su un canale satellitare, Leonardo TV, e si intitola Passepartout, Ospite a sorpresa. La conduttrice, una bella signora mia coetanea, attrice nota, Laura Lattuada, è anche lei, come la giornalista citata nel precedente post Isole, Unadonnamoltomoltooofortunata, perché lei c’era, lì, a respirare quella bell’aria di famiglia Locasciulli, e a lei è stato concesso l’onore di un brindisi col Rosso Saraceno.


Io, che Sky non ce l’ho, e non voglio averlo, perché il mio televisore è un mobile raramente messo in funzione, e già mi basta e avanza l’intrico di fili di decoder e lettori e prese scart, ho dovuto chiedere a un signore gentile di registrarmi la puntata a casa di Mimmo. Per me era di vitale importanza. Questo signore gentile mi ha detto tu sei pazza e sei malata, (incurabile, malattia cronica con cui si convive bene) forse perchè gli ho messo un po' di fretta, ma ha svolto molto bene il suo lavoro, e io ora ho un altro giocattolo, anzi veramente ne ho anche altri due, che mi sono procurata da sola, perché evidentemente questo è un periodo di abbondanza, per il mio blog sfigato, (nel senso che ho materiale sul quale lavorare) cui seguirà inevitabilmente uno di carestia.


Così va il mondo: il mio blog rimarrà sempre molto sfigato, ma io ogni volta che ci scrivo sono contenta, perché pur non essendo una felicissima di base, ho di buono che sono facilmente accontentabile. Mi basta davvero poco, un libro, un incontro, una canzone, un bicchiere di vino, un Dvd con dentro la casa di Mimmo Locasciulli, uomo gentile attento e tenace, come lo ha definito la conduttrice, e romantico, come ha aggiunto lui, di un romanticismo un po’ cupo che si nutre di cieli plumbei bufere e cime tempestose. Sangue romantico, tramonti e foschia, niente di più, niente di più, era tutta lì, era la vita mia. Invece questa vita è davvero molto di più, piena di tante cose.


Avessi dedicato un blog a V.R. - mi ha detto una mia, spero, nuova lettrice, (chissà se rimarrà o fuggirà, io ho qualcosa che talvolta, attrae, ma purtroppo o magari per fortuna, più spesso fa fuggire, blog a parte) che, udite udite, conosce Mimmo Locasciulli, anche benino, sembrerebbe, - avresti avuto molti più lettori. Si, può darsi, ma a me di V.R., con rispetto parlando, e pur apprezzando molto certe sue canzoni, cosa me ne può importare?


P.S. ma giocherà anche a golf, Mimmo Locasciulli? Ho visto un set di mazze da golf, che sono state inquadrate con grande attenzione. Quest’uomo è una scatola cinese, una matrioska: ogni giorno ne scopro una, e quello che non si vede è di sicuro ancor meglio di ciò che appare.

P.S. bis. Ho visto un cane, un bel pastore tedesco con lo sguardo buono, ma di lui non so niente, e sui cani, miei amici come i gatti, non me la sento di inventare niente, perchè li rispetto troppo. Ciao cane di Mimmo!

3 commenti:

  1. Leggendo questo post, sembra veramente di esserci, in quella bella casa di campagna. Meglio che guardare, leggere, così c'è più spazio per la fantasia.

    RispondiElimina
  2. ho i brividi xche anche io quando ho visto la puntata mi sono innamorata della casa di mimmo. mi sembra di esserci stata...e un sogno. mimmo poi e una persona umilissima.ho la puntata registrata...bellissima SUSY

    RispondiElimina
  3. La casa è decisamente molto calda (ma comunque capace di suscitare brividi...) e accogliente.
    Più che umile, definirei Mimmo una persona senza inutile prosopopea, immediata e informale.
    Grazie, Susy, per il tuo commento.

    RispondiElimina

Elenco blog personale