Son qui che cerco, davanti allo schermo del mio computer, di mettere rimedio alla breve crisi di astinenza che mi ha colto in occasione di alcuni giorni trascorsi lontano, senza computer, senza connessione a internet, senza musica. Non è che sia finita in un eremo, è che nella mia valigia non c’era spazio per il portatile, di entrare in un internet point non mi è venuta nessuna voglia, e non possiedo, per scelta, nessun iPod, ne’ iPhone, ne’ lettore MP3, ne’ lettore CD portatile, per il semplice fatto che la musica la ascolto a casa, sia dai CD, che dal computer, e quando sono in giro mi guardo intorno senza inteferenze e nei miei spostamenti quotidiani con i mezzi pubblici preferisco leggere. In questa occasione ho pensato che anch’io ormai farò parte della schiera interminabile di persone con le cuffiette alle orecchie, che girano con la musica in testa e lo sguardo perso.
In questa occasione, che doveva essere proprio di stacco e di distanza - ma forse ciò che serve a me è prendere le distanze da me stessa e non è proprio semplicissimo - ho sofferto di nostalgia (che bella parola è nostalgia, che bello il suo significato di dolore del ritorno) ma di una forma strana di nostalgia che mai avrei pensato possibile, quella per il cantante e la sua musica. Mica ci conosciamo, io e il cantante, mica ci vediamo, mica comunichiamo, mica ci scambiamo le opinioni o andiamo insieme a prendere l’aperitivo (dico aperitivo perché a me piacciono molto, gli aperitivi, sia a casa che in bella compagnia su una terrazza all’aperto, con un panorama che si apre sul mare, però non è che ne prenda tantissimi, e d’ora in poi, ahimè, saranno ancor di meno: giusto un succo di pomodoro con uno schizzo di limone e una costa di sedano) però non è detto che si debba avere nostalgia solo di qualcuno reale e materiale che ci vive accanto. (In quel caso si può superare parzialmente con una telefonata, ad esempio.)
Il cantante per me non è una persona in carne e ossa, però è un distillato di emozioni, o meglio io ho voluto che lo fosse, facendo diventare la fiammella di una candelina un incendio, e innaffiando e concimando quotidianamente un mio piccolo giardino interiore. Ho avuto nostalgia del mio computer, perché io, come i bambini che pensano che i beniamini dei cartoni animati vivano dentro il grande schermo della televisione, io, bambina un po’ cresciuta, ma con un’anima fanciullina, sono convinta che il mio cantante (chiamato così per brevità, il termine non vuole essere riduttivo; posso dire anche artista, significativo esponente della canzone d’autore, cantautore… poeta? Niente paura: no, anche se spesso le sue canzoni sono intrise di espressioni "poetiche", sono canzoni, belle belle belle, ma canzoni. Poesie forse son quelle che ha scritto e forse scrive per i fatti suoi e non si decide a pubblicare, che se lo farà io sarò la prima lettrice, devota ma non priva di senso critico) dimori stabilmente nel mio computer, e quindi se mi manca il computer, il mio, attenzione, non un computer qualsiasi, mi manca il “mio” cantante. Sono messa davvero bene, non c’è che dire, però io sono una fedele e sincera cronista dei miei stati d’animo, e questo davvero mi è accaduto quando, di notte, rientravo in quell’albergo senza portiere, dove si accedeva con un codice, senza l’ombra di una creatura vivente, e nella mia stanza c’era solo silenzio e un’anonima televisione che invece di consolarmi riusciva a mettermi una certa tristezza, e quindi meglio andare a letto e raccontarsi da sola la favola della buonanotte.
Ho recuperato subito appena rientrata: musica musica musica evviva evviva evviva Oh, Mimmo Locasciulli ben ritrovato! Guarda la prossima volta non ti lascio a casa ti porto con me. Poi ho fatto anche un’altra cosa, ho provato a mettere in funzione il mio vecchio Sony dei tardi anni ottanta, con piatto per i dischi e lettore per le cassette, perfettamente funzionante. Il suono è dignitoso, poi io non sono una così esigente, mi accontento. Il fatto è che giusto stasera, ho scovato e acquistato Intorno a trentanni (il mio vecchio glorioso amato album è morto da tempo immemorabile). Si può acquistare su iTunes, ma io ho deciso che allo stato attuale desidero un oggetto vero e proprio, senza contare che possedere la foto dell’album, quella per intenderci che si ispira alla celebre copertina dei Gialli Mondadori, è un dovere morale di ogni fan che si rispetti. (Apro continuamente parentesi, ma mi viene troppo da ridere: io, che spesso ho apprezzato e mi sono interessata a dei cantanti o artisti in genere, ma mi son sempre ben guardata dal diventare fan di chicchessia, almeno in certi termini, mi ritrovo fan delirante alla soglia dei fatidici cinquanta. Anche questo uno dei tanti sintomi ascrivibili alla difficile età che sto vivendo? No, lo dico per trovare una giustificazione, perché senza è “grave assai”.)
Non vedo l’ora che mi arrivi il pacchetto, così mi ascolto trenta volte di seguito Buoni propositi, Lo zingaro, che sono le canzoni che non ascolto da un sacco di tempo, e poi tutte le altre, che trovo in altri album che ho. La scusa pronta per continuare magari a scrivere, prossimamente, di un disco di ventotto anni fa. La mia sveglia domani suona alle cinque, quando Mimmo scamminato rincasa: quindi ora pubblico e vado a dormire. Non vado sola, mi accompagnerà un dubbio, anzi un vero e proprio rovello: ma cosa sarà mai, questa Notte dell’Utopia della quale ho cercato, senza trovarne, tracce ovunque? Ho un debole per il mistero e le indagini sono il mio forte. Prima o poi qualcosa scoprirò!
Piumino sta attraversando un periodo strambo della sua esistenza.
RispondiEliminaUn'incredibile ed inattesa energia si è sprigionata dal profondo intimo e lo sta portando ad una serie di scelte che stanno sconvolgendo tutti i canoni prefissati della propria esistenza.
La "Rivoluzione dei Quaranta": parecchie cose fuori dalla finestra, molto poco da salvare; non ci sono Europa o America da girare, è una lotta con se stesso.
In questo marasma emotivo M. rimane un punto fermo. Sempre e comunque. In attesa di altre tappe da pubblicare e col motore caldo per partire verso nuove avventure.
Arriverà, il giorno che mi dovrà salvare.
Piumino
Caro Piumino, Mimmo è un tuo punto fermo e tu sei un punto fermo di questo blog, diciamo così, da amatori, per consolarci e non chiamarlo per quello che realmente è: un blog sfigato, poveretto. Lo dico col sorriso sulle labbra, non è una lamentela, ed era prevedibile: fan di nicchia autrice di blog di nicchia di cantante di nicchia. Io continuo di tanto in tanto con i miei sondaggi, ma pochini pochini sanno chi sia e chi lo sa, si ricorda le solite canzoni dei fulgenti primi anni ottanta. Uno da poco mi ha detto: "Non ho capito perchè sia scomparso dalla circolazione". Ogni tanto arriva qualcuno,nel blog, a parte i soliti che sappiamo, con le chiavi di ricerca più bislacche, alcune francamente divertenti, altre francamente imbarazzanti,che non posso ripetere: nessun problema, tanto quelli se ne vanno subito, che non li voglio a casa mia. A te, Piumino, consegno il Premio fedeltà, la Targa Folgorata 2010, che rimarrà un unicum nella storia, su cui è incisa la sagoma di Mimmo col cappello rosso piumato, (in tuo onore?) e che reca la scritta "Folgorata grata". Viene consegnata una tantum dall'autrice a uno dei due suoi lettori più assidui, solo che tu, rispetto all'altro, entri in orari più normali e lasci tracce. Di questo continuo a ringraziarti e anche di avermi partecipato il tuo marasma interiore, che non mi sembra porti in sè, da quel che dici, sofferenza, ma vitalità ed entusiasmo uniti a una inevitabile tendenza a fare riflessioni e bilanci. Sarei curiosissima (perchè per natura lo sono, mi interessano le persone, cosa si agita nell'animo umano) quali cambiamenti porterà questo marasma. Speriamo non ci debba rimettere nessuno. Non fare cose avventate, pondera bene, e poi vola, cosa vuoi che di dica, se hai piume avrai anche ali (per volartene via, e tornare, almeno qui di tanto in tanto torna). Come vedi ti ho scritto quasi una lettera, caro Piumino (mi domando il perchè di questo pseudonimo) perchè davvero ti sono grata, come recita la targa e già altre volte ti ho detto. Un'ultima cosa: ma tu, quando hai iniziato a seguire Mimmo eri quasi un bambino, se ora hai quarant'anni e lo segui da più di venticinque. Una folgorazione adolescenziale, diventata poi un amore maturo e fedele. Ora fai fare una bella messa a punto alla tua macchina che quest'estate, nel raggio dei famosi 150 Km. avrai diverse opportunità per seguire il tuo punto fermo (itinerante).
RispondiEliminaOra sarei tentata di parlarti dei miei marasmi, ma non ho più inchiostro in cui intingere... la piuma.
Tienimi aggiornata e non mettere la Targa in bagno, che mi arrabbio.
ma folgorata cerca di adeguarti alle "nuove" tecnologie! la musica la puoi portare con te, sempre...Quando mi hanno ricoverata ci dormivo con la musica!Chiudevo gli occhi, non vedevo e soprattutto non sentivo il russare della mie "compagne d'albergo".Insomma, come spesso accade, ero in un mondo tutto mio.
RispondiEliminaPer quato riguarda i canoni prefissati...i miei sono saltati intorno ai trenta...ora ne ho 50 e ancora non riesco ad organizzare niente da qui a dopodomani, figuriamoci prefissare dei canoni. Però tutto questo porta ad affrontare con più leggerezza la vita.Tutto dipende da quale angolazione guardi la vita.Ai cinquanta arriva la saggezza...insomma sto invecchiando...:=(
saluti, pat
p.s. Ma il Mimmo non capita mai dalle nostre parti? Peccato!!
RispondiEliminaCara Pat(rizia), se Piumino è il lettore parlante più fedele, tu sicuramente sei stata la mia prima lettrice, quindi come minimo, per quanto io e te possiamo ampiamente discorrere fuori da Folgorata, ti rispondo qui, e con molto piacere. Ho deciso che acquisterò uno di quei computer piccolini, facilmente trasportabili. Nessuno degli altri strumenti di cui sopra, di cui continuo a fare volentieri a meno. Nella mia breve degenza ho portato il mio computer, così ho potuto scrivere, connettermi e ascoltare musica con un bel paio di cuffie. Beata te che a cinquant'anni hai raggiunto la saggezza, e hai, almeno fino a trenta, avuto canoni prefissati. Io, non senza una nota di rimpianto, posso dire di non aver mai avuto ne' l'una, ne' gli altri, anzi, francamente questa maturità mi sta portando a uno stadio di regresso verso una condizione semi-adolescenziale in un corpo pieno di affanni e un viso da signora seria di mezza età. (Meglio sempre descriversi peggio di come realmente si è, così poi ti dicono, ma perchè parli di te in questi termini, ma sembri una ragazzina, ma smettila di dire che sembri un budino...col naso.)A te cara Patrizia vorrei dare un premio, ma la Targa Folgorata con la sagoma di Mimmo col cappello rosso piumato, con tutto il rispetto e anche quel po' di interesse e curiosità che puoi avere per l'artista, temo ti interessi poco, per cui studierò il modo per sdebitarmi del tuo affetto nei confronti di quella sfigata di Folgorata.
RispondiEliminaMimmo da noi temo non passerà neppure questa volta, e anche questa volta ce ne faremo una ragione. (Una delle cose che ho imparato con l'età, è stato quello di farmi una ragione di tutto, prima scalpito un po', poi prendo atto a tiro avanti.) Andrà a Gallipoli, così saranno contenti i suoi non pochi fans pugliesi, andrà in provincia di Latina, dove è di casa: tutti luoghi abbastanza fuori mano, da raggiungere solo per un concerto, senza altro scopo, fatto salvo tutto l'interesse che uno possa avere per l'artista; poi andrà anche a Livorno, dove è stato anche a novembre al Premio Ciampi, e dove parteciperà a una manifestazione interessante, che si chiama Effetto Venezia, sulla quale ho già provveduto a documentarmi, ma dell'edizione di quest'anno ancora non trapela niente.
Se non viene qui un motivo ci sarà, forse il gioco non vale la candela e non può fare un concerto solo per Folgorata and Friends, (però gli vorrei ricordare del suo primo concerto cui assistette un unico spettatore, ma era in un luogo più facilmente raggiungibile, Il Folkstudio) e per qualche altro appassionato che io non ho incontrato, ma sicuramente ci sarà, in qualche posto fuori mano della nostra Insula.