Ho scovato un libro, senza andare lontano, nella Biblioteca dove lavoro: si tratta del
Dizionario dei cantautori / Giangilberto Monti, Veronica Di Pietro. - Milano : Garzanti, 2003. - 597 p. ; 21 cm. Certo, come tutti i dizionari un lavoro poderoso e ponderoso, che presuppone pazienza, attitudine alla ricerca, tempo. Ho scoperto, sfogliandolo, che esiste un numero spropositato di cantautori, dei quali non avevo mai neppure sentito il nome, e mi riferisco a contemporanei, del passato prossimo, del passato remoto e remotissimo.
A noi qui interessa uno in particolare, il coltissimo Dottor Mimmo Locasciulli poeta pubblicando: ecco l'opinione degli autori sul suo conto, a conclusione di una scheda sulla vita e le opere.
"Con testi di buon livello, in linea con lo stile minimalista di una certa scuola romana, lo aiuta la composizione al pianoforte, che gli consente buone aperture melodiche, ma lo frena la vocalità mono-tonica e l'interpretazione non particolarmente originale."
Dottore, immagino non Le sia sfuggito questo, come altri lavori che parlano di lei; io, senza commentare, e anche questa volta mi costa, a mero titolo informativo e per completezza, riporto.
No, proprio non ce la faccio: meno male che qui hanno almeno differenziato, alludendo a questa benedetta scuola romana non come una struttura monolitica, ma quantomeno differenziata (una certa) Poi sull'interpretazione non proprio originale no, non ci sto (come diceva un nostro vecchio presidente). C'è tutto lui in quell'interpretazione, altro che non è originale, é sua peculiare e basta. A noi piace (prima il presidente, ora il plurale maiestatis: non lo usa più neppure il successore di Pietro; questo è un sintomo grave.) Ho scovato anche un altro bel lavoro La *canzone d'autore italiana 1958-1997 : avventure della parola cantata / Paolo Jachia ; prefazione di Caterina Caselli Sugar. - Milano : Feltrinelli, 1998. - 231 p. ; 20 cm.
Peccato, Mimmo non c'è, (o meglio è citato, e di lui come di tutti gli altri è proposta una scheda in cui si valuta il grado di contaminazione con alcuni generi, ad esempio folk, jazz...) ma bisogna dire che l'autore ha concentrato la sua attenzione su un numero molto ristretto di autori, cui ha dedicato accurate analisi monografiche. Uno dei fortunati è F.d.G. Ci sono alcune sue considerazioni riportate, che hanno il sapore di verdetti, sui quali mi verrebbe molto da intervenire e obiettare, ma devo ricordarmi che questo mio lavoro è consacrato al "mio" "nume tutelare" e non ad altri, perquanto amici.
Au revoir; oggi ho accontentato chi li vuole brevi, i "post". Avviso subito che non sarà sempre così.
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