Pensieri in libertà sulla serata radiofonica dedicata a Mimmolocasciulli. (Me l'ha detto Frankie di scriverlo così.)
Sono le 23,02; la serata speciale dal vivo dedicata a Mimmo Locasciulli su Radio1, si è appena conclusa lasciandomi ad un tempo felice e disperata. Felice, è facile da capire, perché è stato veramente bello: per rubare un’espressione a Mimmo, mi son davvero molto sentita vicina al Paradiso; è facile anche capire perché disperata: è già finita, come tutte le cose belle, che sono effimere. Non ho resistito e ho preferito non lasciare a domani, ma dedicarmi ora, sull’onda delle sensazioni che ho addosso alla pelle, a raccontare quest’ora e tre quarti di grande piacere. Ci sarebbe materiale per scrivere dieci post, ma per ora ne scriverò uno solo, non so quanto lungo, che son sicura leggeremo integralmente in tre, io e altri due. Le mie amiche mi hanno quasi mollato; entrano, vedono di che si tratta e poi Ciao, troppo serio, oppure uff troppo impegnativo, ci divertiamo di più con Mimmopolis e con il gallo, ti riconosciamo di più. Devo un po’ mediare, in questa mia piccola avventura.
Mimmo stasera era molto rilassato, ho ragione io che lontano dalle telecamere dà il meglio di se’, e poi a me piace molto concentrarmi sulla voce, sui toni, sulle sfumature. Allegro, anche, contento, a suo agio. Io mi sono sentita a casa, ho respirato “aria di famiglia”. Di questa casa piuttosto grande che è il mondo di Mimmo posso dire di conoscere molte stanze, e anche il contenuto di qualche armadio; non ho aperto tutti i cassetti, e spero davvero che ce ne siano ancora molti da aprire perché altrimenti tutto il divertimento finisce. Dovrò guardare anche sotto i letti e sotto i tappeti, e negli angoli. Si può dire che dal mese di luglio, io, assolti gli obblighi, le incombenze, e fatti salvi alcuni legami affettivi, viva ormai di pane e Mimmo, tutti i giorni senza saltarne quasi nemmeno uno, per cui molte delle cose che son state dette stasera le conoscevo e molte le ho trattate qui, ma quest’uomo riesce sempre a sorprendermi, e ne ho scoperto delle belle.
Tra poco le racconterò, le cose che ho scoperto stasera, ma prima voglio dedicare un pensiero affettuoso ad Haber, che già tante volte ho tirato in ballo. Haber, come mi sei piaciuto, quasi quasi vi compro due al prezzo di uno, te e il tuo amico. Intanto ti invito idealmente a cena e ti permetto di pescare a piacimento nel mio piatto, (molto grande, così non invadiamo gli spazi) perché so che ti piace molto, a patto che mi ricanti La valigia dell’attore come l’hai cantata stasera, che anche se è da un sacco che non cantavi, per me era perfetta: la canti col cuore e riesci a comunicare tante emozioni. Io che Mimmo è per te una figura rassicurante, e non solo da un punto di vista della salute, già lo sapevo, e me ne hai dato conferma. Era davvero tangibile l’affetto che nutri per lui, anche quello che nutre lui per te, ma tu hai questo modo immediato e indifeso di manifestarlo. Vi siete conosciuti in un campo da tennis? Questa notizia non l’avevo trovata da nessuna parte, e dire che ho divorato pagine e pagine, ma nessuno ci aveva pensato di informarmi. Così come il tuo modo di manifestare affetto e stati d’animo è immediato, anche il tuo modo di esprimerti lo è. “Sai cos’è, Mimmo non è puttana, non si vende.” Esclami. E lui di rimando “Chi te l’ha detto?” Insomma a chi devo credere? Il tema è oltremodo interessante, ho bisogno di certezze.
Musica e parole, parole e musica. Io stasera ero interessata all’una, perché un’esibizione dal vivo, con le sue imperfezioni, e le sue piccole sorprese e variazioni è sempre una bella esperienza. Ho prestato un’attenzione particolare all’ascolto dei singoli strumenti, il piano di Mimmo, il contrabbasso di Matteo, il sax di Fabrizio Mandolini, le percussioni di Filippo Schininà, i plettri dell’Ensemble Mereuer, l’organetto di Ambrogio Sparagna, o almeno ci ho provato. Al buio completo, che l’operazione riesce meglio; sobria, e senza i tacchi alti. Ho detto un po’ di bugie, non avevo nemmeno l’abito da sera, ma una vestaglia, di quelle da nonna, e ora che scrivo alla vestaglia ho aggiunto anche un plaid, avvolto come un peplo. Un vero spettacolo; ho detto qualche piccola bugia e so che anche Mimmo di tanto in tanto ne dice qualcuna, di quelle piccole bugie benevole; tira fuori un aspetto un po’ burlone, talvolta. Certo se avessi avuto un bicchiere di La seconda luna l’avrei bevuto. Cos’è La seconda luna? Un lambrusco buonissimo - dice Mimmo. Io appena l’ho sentito parlare di vino, essendo già ai piani bassi del paradiso, sono giunta immediatamente in vetta. La citazione per me che, se non si è capito considero il vino una delle delizie del creato, è stata determinante. Ne ha parlato con Ligabue, in collegamento telefonico. Io che i due si conoscessero nemmeno lo sapevo, davvero non ne avevo trovato menzione da nessuna parte, se non forse, in un’intervista, due parole, alla domanda “Chi ti piace dei tuoi colleghi?” Si forse una volta, tra gli altri, ha citato anche Ligabue. Pare che tanti e tanti anni fa, nella notte dei tempi, quando Mimmo era già noto e Ligabue uno sconosciuto che aveva affidato a quello che sarebbe diventato il suo manager, il compito di far sentire a qualcuno che contasse la sua musica, proprio quel futuro manager andò da Mimmo con una cassetta di Luciano. Mimmo la ascoltò e si espresse in termini davvero lusinghieri. Avrebbero voluto collaborare, ma poi si sa, i casi della musica, per ogni cosa ci vuole il suo tempo, e magari giornò verrà, che vi vedrà insieme. Devo indagare su questa Seconda luna. Ma sarà un vino che produce Ligabue? C'è tanta gente dello spettacolo che si è data alla viticoltura.
La storia che la musica di Aria di famiglia fu scritta da Mimmo per un’opera teatrale di Michele Placido dal titolo omonimo, che poi l’autore volle mettere in scena senza commento musicale, l’avevo letta, ma tra le tante cose che mi son rimaste in mente, l’avevo dimenticata, e quindi l’ho re-imparata stasera e ora mi rimarrà per sempre stampata nella mente. Prometto.
In collegamento telefonico c’era pure, e non poteva non esserci, Enrico Ruggeri. Ah quanti complimenti si sono scambiati gli amici, stasera. Enrico è uno swinger - dice Mimmo - è una delle più belle penne della musica italiana, e se lo dice Mimmo che di “penne” in tutte le varie accezioni del termine se ne intende davvero, non possiamo che unirci alla sua convinzione. Il testo di Aria di famiglia l’ha scritto Ruggeri perché Mimmo era troppo coinvolto; io pensavo dal tema della canzone, e che questo gli permettesse poca lucidità, invece scopro che aveva ancora addosso il coinvolgimento dell’opera teatrale da cui la musica era stata tolta.
In collegamento telefonico c’era pure, e non poteva non esserci, Enrico Ruggeri. Ah quanti complimenti si sono scambiati gli amici, stasera. Enrico è uno swinger - dice Mimmo - è una delle più belle penne della musica italiana, e se lo dice Mimmo che di “penne” in tutte le varie accezioni del termine se ne intende davvero, non possiamo che unirci alla sua convinzione. Il testo di Aria di famiglia l’ha scritto Ruggeri perché Mimmo era troppo coinvolto; io pensavo dal tema della canzone, e che questo gli permettesse poca lucidità, invece scopro che aveva ancora addosso il coinvolgimento dell’opera teatrale da cui la musica era stata tolta.
Un’altra cosa che ho scoperto stasera, ma questa non mi ha sorpreso, è che Mimmo si è prodotto insieme con Sparagna in una pizzica. Ce lo vedo, perfetto. A me la pizzica piace da matti, ho un desiderio sfrenato di assistere a uno spettacolo dal vivo di musica e danza. Mi dà una gioia dionisiaca.
Ore 0.01. Il primo minuto del nuovo giorno; è già un’ora che scrivo. Temo che mi rileggerò solo io; è troppo per chiunque. Allora ricapitolando, Haber, (mon amour) Frankie HI NRG, in collegamento telefonico, per cui nutro un’invidia profonda perché Mimmo non fa altro che dire che è troppo intelligente, Ruggeri; l’inedito, per me, Ligabue, l’Ensemble Mereu(cognome sardo)er; mi sono dimenticata di qualcuno? No, non me lo sono dimenticata: alla fine ecco sempre al telefono Bassignano, che a Radio 1 conduce un noto e seguito programma, Ho perso il trend. Con Mimmo, e questo l’abbiamo già detto, si conoscono dal 1972. B. dice che potrebbe raccontare per più di due ore aneddoti che riguardano Mimmo. Non vedo l’ora di sentire queste rivelazioni. Organizza un’altra serata, invitalo alla tua trasmissione, firmiamo subito una petizione perché ciò accada presto, ma non prestissimo, perché certi piaceri è meglio centellinarli. Ah, la prima firmataria è ça va sans dire, Folgorata.
"Insomma è due ore che cianci, ma quest’uomo avrà pure cantato, raccontaci cosa." Tempo al tempo. Prima di mandare in stampa il pezzo, sperando di arrivarci prima che il giornale chiuda, devo fare altre sconvolgenti rivelazioni. A diciotto anni volevo fare l’attore - confessa Mimmo - interpretare uno di quei ruoli, di ubriaco, di pazzo, non che io lo sia… Senti sei sempre in tempo, io ti ho anche detto, e guarda che è un complimento esagerato, che un po’ ricordi (o almeno ricordavi) Richard Harris. Haber? Quest’uomo ti ha scoperto, ti ha lanciato nel mondo della musica, mettici una buona parola, facciamogli fare una parte, anche piccola, un cammeo. Facciamogli interpretare un pazzo ubriaco delirante, che non è mai troppo tardi per fare nuove esperienze. Io poi attenderei con ansia anche un libro di poesie del nostro, che so che ne ha scritto tante, fin dai primi schiaffi dentro il suo giovane cuore (segretamente trasferibili in poesia) Pubblichiamolo, con una bella autointroduzione e con il commento critico. In verità un libretto esiste; e questa è una notizia che non sanno in molti. Si intitola Il giardino In-Cantato, Raccolte di Poesie e canzoni.
Locasciulli, Mimmo Il giardino in-cantato / Mimmo Locasciulli ; a cura di Rosario Galli
Pescara : Edizioni scientifiche abruzzesi, 2005
C’è pure un’auto-introduzione di Mimmo. Io questo libretto lo desidero ardentemente, l’ho cercato, ma pare sia esaurito. Ristampiamolo, altrimenti sarò costretta, e non è la soluzione ottimale, perché poi dovrò renderlo, a ricorrere al prestito interbibliotecario.
Locasciulli, Mimmo Il giardino in-cantato / Mimmo Locasciulli ; a cura di Rosario Galli
Pescara : Edizioni scientifiche abruzzesi, 2005
C’è pure un’auto-introduzione di Mimmo. Io questo libretto lo desidero ardentemente, l’ho cercato, ma pare sia esaurito. Ristampiamolo, altrimenti sarò costretta, e non è la soluzione ottimale, perché poi dovrò renderlo, a ricorrere al prestito interbibliotecario.
Giunto è finalmente il tempo di parlare di canzoni. Cos’ha cantato Mimmo? Ha esordito con Un po’ di tempo ancora, (Haber gli dice Mimmo ma questa insieme non l’abbiamo mai fatta, vorrei cantarla anch’io) che pare costituisca attualmente l’esordio dei suoi concerti, ha proseguito con la canzone che mi ha dato imprinting e spunto per il titolo di questo stupendo blog, cioè Piccola luce, ha proseguito con Gli occhi; ancora Sglobal, Correre baby, Aria di famiglia, poi si è dedicato ai nuovi (ormai non più tanto) brani di Idra, partendo dalla title track, appunto, poi Senza un addio, Passato presente, Benvenuta, Lucy, questa con l’Ensemble Mereuer. Me n’è sicuramente sfuggita qualcuna, ma ero troppo presa e troppo al buio per pensare di prendere appunti. Ah ecco, Confusi in un playback. Mimmo ti devo tirare le orecchie, (veramente io tirerei i capelli, ma temo reazioni ancor più inconsulte) perché non hai cantato Una vita che scappa. Non si può avere tutto, in fondo quello di stasera è stato un gran regalo, e credo che non siamo stati così in pochi a scartarlo tutti contenti. Io il fiocco e la carta li conservo. Di Mimmo non si butta via niente.
Ormai è l'una e quaranta cinque. Per Mimmo la notte è appena cominciata. Per me che spesso vado a letto con le galline, ma mi sveglio col gallo, è notte alta. Quasi quasi esco, così, con la vestaglia e col plaid-peplo avvolto: fermo i rari passanti e faccio il resoconto dello spettacolo di stasera. A questo punto sono certa che la notte non potrà non riservarmi qualche sorpresa.
Stai attenta ..non uscire la notte,si possono incontrare dei personaggi strani.Va bè che con il plaid ,il canto .. e le stelline negli occhi un po strana sei.Ho sentito solo una piccola parte dell intervista in effetti era tardi ma ho voluto cogliere giusto un attimo la sua voce...secoli che non mi capitava.Ciao e grazie a te. B
RispondiEliminaSerata piacevole. Belle sensazioni.
RispondiEliminaPeccato per la mia dannata radio che faceva le bizze! Mi è sembrato che la voce di M. soverchiasse di non poco gli strumenti! Diciamo, un 'difettuccio' riscontrato anche in alcuni concerti - e mi pare che la serata si sia sviluppata sui binari dei concerti ultimamente proposti al pubblico - è proprio quello fonico che non sempre dà allo spettatore il senso di coralità ed allo stesso tempo permetta di 'discernere' distintamente i singoli elementi.
Saluti.
Grazie Mimmo per la bella sorpresa!
Piumino
Grazie a te, uno dei quattro fedeli di Folgorata. Senti, sul facebook (che io non amo molto, tuttavia...) del gruppo di M.L. ho inserito il link di una conversazione radiofonica di quest'estate. Poi se vuoi essere informato sul nostro, attiva il google alert, sempre che non l'abbia già fatto: tra tante notizie non rilevantissime, di tanto in tanto ne capita una interessante. Io mi documento anche lì, tra l'altro. Prima esaminare, discernere in seconda istanza. Grazie. Ah tu che ti chiami Piumino, hai letto il mio vecchio post sulle "piume"?
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