A tutti alle scuole elementari sarà capitato di vedersi assegnato un tema, o composizione, come almeno nelle prime tre classi preferiva dire la mia maestra, dal titolo: Se il banco potesse parlare, chissà quante cose racconterebbe… E se invece a parlare fosse il computer di Folgorata? Quali sorprese avrebbe in serbo per noi?
Chiediamoglielo: è come la padrona, non si tira certo indietro e da buon esibizionista si mette a nudo e svela i suoi segreti. Certi che un po’ di riservatezza non guasterebbe, considerando che non c’è neppure la giustificazione di un solo goccio d’alcol bevuto, iniziamo.
Da cosa partire se non dall’immagine che fa da sfondo al desktop? Indovinate che c’è? Ve lo dico subito: un signore con il cappello, con una bella faccia e un bel naso, sguardo ispirato e gesto della mano ieratico. La mano “benedicente” per uno strano gioco di luci, si tinge di verde. La foto è stata scattata, insieme con molte altre, durante un concerto di Mimmo Locasciulli a Sezze Romano, in provincia di Latina, tenutosi nel febbraio 2007. Mimmo e Greg Cohen in concert, una serata particolarmente riuscita. Mi è piaciuta questa foto: ha uno sfondo nero, ed era perfetta per il mio desktop. Quando l’ho salvata, mi è stata posta l’alata domanda: vuoi impostarla come sfondo? Non mi sono fatta pregare due volte e si vede che qualcosa di molto intelligente dentro il mio computer ha interpretato subito il mio pensiero, perché la foto in questione si è letteralmente fatta in quattro e ora mi ritrovo con quattro esemplari di Mimmo Locasciulli con la mano verde che mi guardano disperati, perché forse lì non ci vorrebbero stare.
Lo sfondo nero permette alle icone di spiccare e di farsi individuare subito. Ci sono molteplici cartelle e le ho nominate, con molta originalità, Mimmo1, Mimmo2, Mimmo3 e via continuando fino a Mimmo25. Esse contengono molto del materiale che mi serve per il mio serio e onesto lavoro, frutto di tante ore sottratte ai bambini in lacrime perché reclamano la mamma impazzita, e al meritato riposo, anche a montagne di panni da stirare. Nel frigo ormai ci sono solo due uova scadute e quattro cipolle: si può rimediare una frittata. Nella prima cartella Mimmo1, sottotitolo Files in word su Mimmo ci sono tutte le brutte copie dei lavori che finiscono poi su Folgorata, o magari non ci finiscono, perché più sedimentano più mi passa la voglia di pubblicarli. (Voce fuori campo: Potresti estendere il metodo anche agli altri: impara a far sedimentare di più, che sei troppo impulsiva.) C’è un pezzo dedicato ai fans di Mimmo, scritto quattro o cinque volte, e ogni volta c’era un motivo che lo rendeva inadeguato, e che mi dissuadeva dal pubblicarlo. Chissà se alla fine vedrà gli onori della ribalta, se la “Banda dei quattro” potrà leggerlo. In un’altra cartella sono contenuti altri files in word, appunti, poesie, testi di canzoni, definizioni di termini tecnici acquisiti nel corso di questi mesi, indicazioni bibliografiche e altro ancora.
In un’altra ancora ci sono files in Pdf, che naturalmente contengono dei documenti preziosi per i biografi accreditati e non, roba interessantissima trovata dopo ore e ore di ricerca certosina (intanto i bambini affamati si sono mangiati le cipolle crude e le uova intere, guscio compreso, e dopo hanno telefonato al Telefono azzurro).
Volete avere qualche esempio? Nessuna remora: i bandi di svariate edizioni del Premio Scanno, dove Mimmo o come giurato o come relatore, o come ospite d’onore o come semplice spettatore non manca mai, ci tiene molto. Lo si può vedere che passeggia tranquillo a piedi con qualche amico del luogo, rilassato e contento di essere a casa, di fermarsi a scambiare due parole con le persone che incontra. Siccome mi piace molto divagare, e siccome questa notizia la sanno solo in pochi, farò in modo, divulgandola qui, che rimanga ancora per pochi: Mimmo ha scritto anche un capitolo all’interno di un libro intitolato
Che cosa troviamo ancora nella cartella Pdf? Le locandine dei convegni medici, il resoconto statistico del reparto di Day Surgery, le locandine di tante altre manifestazioni cui ha partecipato, nella duplice veste di medico e di musicista, e altro ancora.
Eccoci alla cartella contenente le immagini: un bel divertimento ingrandire a piacimento, studiare la mimica facciale, controllare (giocosamente e bonariamente) le rughe e i chiletti accumulati, contare i capelli, e anche i cappelli (seconda categoria maggiormente rappresentata) scoprire il pacchetto di sigarette americane nel taschino della camicia in quella sorridente immagine giovanile, quante polo col coccodrillo possiede il nostro artista e molto altro ancora. Osservando con attenzione certe foto mi si è aperto un mondo: a saperle leggere con le lenti giuste le foto sono più preziose di certi scritti, e ci raccontano molto anche degli stati d’animo del nostro artista, anche i suoi momenti di noia, quelli in cui magari è lì perché deve, ma vorrebbe essere da un’altra parte.
In un’altra cartella ci sono gli articoli di giornale dove si parla di lui, e anche le interviste, in un’altra le pagine salvate da internet. A proposito di internet, diamo un’occhiata ai preferiti: tutto parla di Mimmo, questo ormai è un computer dedicato, tutto il resto se ancora c’è qualche traccia, è destinato a scomparire. Vediamo cosa c’è: Mimmo sito home page, M. myspace, gruppo M.L.Facebook, Mimmo video musicali, M. interviste sul web, radiofoniche, partecipazioni a trasmissioni televisive, Mimmo premi, Mimmo siti amici, e siti degli amici o in cui si parla di loro, insomma Mimmo in tutte le sue forme applicazioni emanazioni ruoli e funzioni. Mimmo Mimmo io al posto tuo un po’ preoccupato sarei, che questa pazza grafomane ti sta dando da tempo segnali della sua potenziale pericolosità: finirà che te la ritrovi travestita da trota nel lago di Scanno, o avvolta dentro uno dei tuoi camici a fingersi un fantasma, o nascosta dentro una barrique di nebbiolo, in uno dei tuoi viaggi nel Monferrato-Langhe.
(Nel frattempo i bambini, tutti sporchi dopo aver consumato la salutare merenda di uova scadute e cipolle, frugano nei cassetti alla ricerca di magliette pulite: manco l’ombra. Folgorata non si reca al fiume a lavare da settimane, e non ha approntato neppure la lisciva). Folgorata, noi vorremmo qualcosa di inedito, non c’è nessun lavoro tuo tuo tuo, su quel computer, di quelli che ti vergogni un po’ a rendere pubblici, un piccolo scoop? E va bene, come posso non soddisfare qualche innocente curiosità. Certo che c’è: per la serie Le interviste impossibili Folgorata intervista Mimmo Locasciulli (85 domande, escluse quelle che di tanto in tanto affiorano nei deliri dei "post folgorati", e considerando che si tratta di work in progress, da 85 potremmo arrivare a numeri molto più alti…) e non gli chiede ne’ della sua passione per Carmen, ne’ di quanto ha sofferto per arrivare a Idra, ne’ se l’amore salverà il mondo, ne’ di fornire un’esatta spiegazione del concetto di “riserva", e neppure di quanto tenga alla famiglia e agli amici e alla sua amata Terramammabruzzo, dal seno caldo e accogliente (questa espressione è sua, mi è piaciuta molto: esattamente (o forse con qualche variante?) dice, per introdurre Vola vola vola, Mi è venuta voglia di scrivere una canzone sulla libertà, e siccome la mia mamma è ancora l’Abruzzo, mi sono rifugiato nel seno caldo e accogliente della mia terra: schiere di leggiadre creature femminili che vorrebbero essere l’Abruzzo).
C’è una poesia, che s’intitola L’uomo con il cappello, dedicata a lui, una delle cose più brutte che l’autrice abbia mai scritto, ma piena di sentimento. Ancora un lavoro in power point, da presentare nelle scuole come progetto educativo, all’interno del processo di catechesi locasciulliana fortemente voluta da Folgorata. Una sorta di “Mimmo story”, dalle origini ai giorni nostri, dalle aste alla laurea, dai primi esercizi al pianoforte in quel lontano 1954, al primo concerto serale al Folkstudio con l’unico spettatore, l’uomo più fortunato del mondo, dalla prima candelina alla torta del compleanno 2009, dal primo complessino beat all’album numero17, da Penne a Perugia, da Roma a New York. I testi che accompagnano le immagini sono i miei, per il commento musicale conto sulla collaborazione di Greg.
Ha parlato, il computer di Folgorata, ha svelato molto, ma non tutto: anche noi estroversi, qualche piccolo mistero dobbiamo saperlo celare; forse in quel computer c’è qualche file nascosto, ma quello speriamo che non lo trovi mai nessuno.
Per la prima volta mi azzardo a pubblicare un'immagine di Mimmo, quella che davvero attualmente uso come sfondo del desktop. Se rischio di incorrere in qualsiasi tipo di sanzione, avvisatemi, la rimuoverò all'istante.
Mimmo, come già detto protagonista con Greg Cohen a febbraio 2007 di un concerto molto apprezzato a Sezze Romano, organizzato dall'associazione onlus Leonardo di cui inserisco il link http://www.leonardo-sezze.it/ e di cui vi invito a visitare il sito, si esibirà nuovamente nella cittadina laziale il 20 marzo, sabato, alle ore 21, all'Auditorium "M. Costa." Non ci sarà Greg, ma il quartetto Mimmo Locasciulli - piano e voce, Alessandro Svampa - batteria Fabrizio Mandolini - sax, Matteo Locasciulli - contrabbasso.
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