MIMMO LOCASCIULLI ATTRAVERSO LE VOCI DI CHI PARLA DI LUI
Uno dei soliti giochini miei: mi metto a estrapolare dalle interviste, dalle recensioni, da introduzioni a sue partecipazioni, da ciò che dice la gente che ha avuto modo di conoscerlo, da chi commenta i suoi video su YouTube, da chi ne parla nei social network, nei blog - perché spesso capita che qualcuno gli dedichi un post a Mimmo, in blog che parlano di musica o anche d’altro - frasi, espressioni, parole dedicate a lui. Lo faccio in maniera un po’ anarchica, senza citare la fonte da cui ho attinto, senza un ordine preciso: non invento nulla. Semplicemente di tanto in tanto inserisco qualcosa che ho scritto o che penso io. Quello che colpisce è che c’è molta omogeneità di giudizi; probabilmente una certa rispondenza al vero, ma anche, in alcuni casi una certa tendenza ad idealizzare. A farlo diventare una sorta di semidio, il nostro artista. A me tutto ciò piace poco, ma come atteggiamento generale, non solo in riferimento a Mimmo, che sicuramente merita tutte le gratificazioni che gli sono tributate, tuttavia… Senti chi parla – mi par di sentire in lontananza la voce del grilloparlante -proprio tu sputi sentenze? Può sembrare una contraddizione, ma proprio io, che gratificazioni gliene tributo in dosi massive ogni volta che scrivo di lui, rimango perplessa non tanto davanti a certe manifestazioni eccessive, quanto soprattutto alla quasi totale mancanza di levità e ironia e senso critico che riscontro in certi casi. Mimmo è un uomo: di grande fascino, che a mio avviso nasce molto dai contrasti che sono l’essenza della sua personalità, piena di luci e ombre, di spigoli e di accoglienti rotondità, di grande raffinatezza ed estrema semplicità, di sicurezza e di emotività, di terra e di aria, e anche di fuoco, ingabbiato dentro un certo autocontrollo; di grande fascino, (per chi lo voglia cogliere, è evidente, non per tutti è così) ma pur sempre un uomo, e come tale incompiuto, imperfetto, con le sue fragilità e insicurezze, con i suoi dubbi e le sue paure, i suoi turbamenti, le sue contraddizioni. Come tutti. Credo anche che, al di là del piacere che da artista, e come tale senz'altro narcisista, possa provare nel sentire parlare di lui in un certo modo, provi un lieve disagio, a sentirsi così idealizzato. Essere apprezzato per le sue doti, nelle quali crede anche lui, gli piace; il resto, insomma. Può attrarlo, ma anche irritarlo. O preoccuparlo un po', perchè lo "costringe" a essere sempre fedele all'immagine che dà di sè, e che il pubblico percepisce come univoca, quando magari avrebbe desiderio anche di esprimersi in una veste un po' inedita.
Senz’altro ciò che di lui si dice lo incuriosisce, e non è escluso che proprio a esternazioni o tributi un po' eccessivi, tendenti ad idealizzarlo, dedichi qualche pensiero notturno, solitario e profondo, di tanto in tanto.
Cominciamo
Un mito; il più grande; come lui non ce ne sono; Mimmo sei unico; ogni volta che parlava era una perla; ma quant’è bello; un uomo severo; ha lo sguardo di un uomo abituato ad ascoltare; che occhi, che sguardo; (grande successo, lo sguardo a volte comunica più delle parole: condivido.) il chirurgo dell’anima; sono rimasto folgorato (questo signore è il mio omologo al maschile, o sono io sotto mentite spoglie) dalle parole del “maestro”. (Un sacco di gente lo definisce così: a me, absit injuria verbis, viene troppo da ridere, non perché voglia sminuirlo, ma perché qui dalle mie parti il “maestro” è il nome di un'affermata agenzia di pompe funebri, con diverse filiali, e non posso farci niente, il pensiero va lì.) Una persona speciale, anzi speciale è dir poco; uno che nella musica e nella medicina va oltre le formalità; meriterebbe molto di più perché è il migliore; una bravissima persona umile, ogni tanto mi scrive (beato te!); generosissimo; educato; un signore d’altri tempi; uno defilato; un personaggio strano; scontroso; disciplinato; difficile; simpaticissimo; intransigente; sobrio, riservato; essenziale; ponderato; misurato; un uomo semplice; colto; raffinato; rustico; un vero poeta; una voce che scalda l’anima (se lo ascolti in cuffia, però); Il cantore del tempo; un uomo perbene; uno che non si vende; sono sempre più innamorata di lui; il più grande cantautore italiano; un perfomer inimitabile; ho trovato nelle sue canzoni le parole che io avrei voluto, ma non sono riuscito ad esprimere; una persona davvero seria; un carattere determinato; uno con le idee chiare; asciutto; ruvido; una persona accogliente; ti mette a tuo agio; lontano dai clamori e dai lustrini; fuori da ogni logica di mercato; con un forte senso di solidarietà; poco allineato; disponibile; per me è come un amico, anche se non lo conosco; poco omologato; un po’ permaloso; rispettoso del prossimo; uno che crede in certi valori; un signore gentile; un medico come ce ne sono pochi; (affermazioni di questo genere sono quelle che mi colpiscono di più: forse non dovrei, ma uso questo mezzo per esprimere una motivata opinione su un discreto numero di medici, per i quali indossare un camice bianco si traduce in protervia, cinismo, insensibilità e senso di onnipotenza, laddove pazienti e parenti avrebbero bisogno di tutt’altro) una persona sensibile col dono del terzo occhio; un padre tenero; Mimmo è per pochi; Mimmo è di chi se lo merita; (Mimmo è di sè stesso e si gestisce lui, mi viene da aggiungere) perfezionista; abituato a studi lunghi e faticosi; lo adoro; ironico; trascinante; coinvolgente; emozionante; una persona dalle rare qualità umane e professionali; un caso a sè nel panorama musicale italiano; cordialissimo; affabile; si può amare così tanto uno che nemmeno si conosce?
Oh Mimmo I love you cantano in coro tutte queste voci di persone che lo amano e credono in lui; c’è anche qualche piccola voce fuori dal coro, che coglie aspetti altri rispetto al leit-motiv dell’uomo sensibile, umile buono disponibile. Sono poche ma ci sono, per fortuna, altrimenti dovremmo dichiararlo, usando un'espressione da diverso tempo stra-abusata, santo subito, ma in vita e senza previo processo di beatificazione: sai che noia! I buoni integrali non esistono, e io confesso che mi piace moltissimo quando Mimmo canta "Io mi difendo con tutto quel che ho/Sono un bastardo, lo so/Ma proprio non ci sto..."
Ciao conterranea!
RispondiEliminaMi punge vaghezza di sapere cosa ne possa pensare
Locasciulli di questo bel blog che gli hai dedicato. Io ci sono arrivata per caso, lui lo conoscevo poco, ma a leggerti mi sto interessando alla "scrittrice" e all'artista.
Brava. Anche Lui bravo:una piacevole scoperta.
Alice felice
Siccome mi sembri curiosa ti dico che chiave di ricerca mi ha condotto qui: fame atavica.
RispondiEliminaLa stessa di prima.
Prima di tutto grazie. Poi, dato che siamo conterranee non posso che risponderti:"Ita seu stampu nieddu?" Cerco di immedesimarmi in M.L. e ti dico che il blog monotematico gli mancava, ma non era una delle sue massime aspirazioni; che magari uno sguardo "de pressi" glielo dà, e che forse non apprezza tanto il lato grottesco della sua "biografa" non accreditata e non autorizzata.
RispondiEliminaQuanto alla curiosità hai colto nel segno:sono un riuscito incrocio tra una vecchia comare sempre sull'uscio e una scimmia che vuol conoscere il pedigree delle sue pulci.
Nei contatti avuti a tu per tu, una persona squisita.
RispondiEliminaSempre cordiale, affabile, disponibile, sorridente.
Nei concerti, un pò scostante. Non sempre si crea feeling con il pubblico e di questo egli ne soffre e si vede (e si sente!). Certo, quando c'è piena sintonia, i concerti sono eccezionali.
Questo dico io.
Quello che dicono gli altri mi lascia alquanto perplesso... Quantomeno non credo ci sia riverbero sul lato musicale in quanto i concerti non sono sold out nè i suoi dischi sono ai vertici delle classifiche!
C'è, di sicuro, una grande stima dell'uomo - e su questo immagino ci sia poco da discutere - ma sul suo modo di fare musica c'è la solita, desolante, tiritera sul "coraggio dell'espressione" e sulla "tortuosa e difficile strada intrapresa". Pochissimi (forse nessuno), però, sono gli artisti che lo seguono perchè sulla strada intrapresa dal nostro ci sono sempre più spine che spose. E allora, mia cara, Mimmo è per noi!
Piumino
Una curiosità, caro gradito visitatore: ma tu quanti concerti di Mimmo hai seguito? Sei per caso anche a Ratisbona, oggi? Più facile il 20 a Sezze. Si, qualche spina ci sarà, ma anche qualche rosa, su quel cammino erto e scabroso frutto di deliberata scelta, e non del caso: da uomo di montagna sarà abituato alle cordate.
RispondiEliminaGrazie di tutto, anche di avermi insegnato un nuovo proverbio: "non c'è sposa senza spina".
Mmmm,
RispondiEliminaSezze, non ci avevo pensato!
Un pò lontanuccio ma...adesso ci rifletto :)
Cara Folgorata, no a Ratisbona non ci sono stato (sigh!) ma sono andato vicinissimo a un paio di trasferte svizzere: sono curioso di sapere cosa ne pensino o come vivano oltralpe un concerto del nostro!
Concerti visti-sentiti? Rispondo: arrivato ai 20 ho smesso di contarli.
Ora vado a leggere gli altri post.
Saluti
Piumino