Mimmo & Greg

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Grazie Mariangela, grazie Mimmo!

lunedì 11 giugno 2018

BELLA MIA

Nei giorni scorsi Mimmo è stato in Abruzzo a suonare e cantare, a continuare a presentare il libro, a ritirare un premio e tra un impegno e l'altro, se il colorito racconta cose vere, a prendere un po' di sole e fare il bagno. Mentre lui era in Abruzzo, proprio in perfetto sincronismo, anch'io lì viaggiavo e sostavo, attraverso la lettura di Bella mia, romanzo del 2014 di Donatella di Pietrantonio, già citata qui a proposito del recente L'Arminuta e dell'opera che l'ha resa nota, Mia madre è un fiume. La scrittura, le storie, le tematiche della scrittrice nativa di Arsita, ma che vive a Penne, sono intrise d'Abruzzo. Bella mia racconta, attraverso la voce dell'Io narrante Caterina, la storia, non avulsa da altre storie simili,  di una famiglia, la sua, che deve affrontare le terribili conseguenze del terremoto del 6 aprile del 2009: la morte della sorella gemella Olivia, che oltre a Caterina lascia la madre, un figlio in piena burrasca adolescenziale, un ex marito musicista troppo preso da se stesso; la perdita della casa e delle cose, la sistemazione precaria nelle piccole abitazioni senz'anima, lontane dal centro della città diventato un luogo spettrale. Il tentativo di ricostruire, dentro e fuori, ma non come prima perché niente è come prima e tutto è da rimodulare. Letti d'un fiato, il romanzo e la sentita postfazione dell'autrice stessa, in cui rivivono il suo personale ricordo del terremoto e i suoi rapporti con la bella mia del titolo, che non è una donna, ma la città dell'Aquila, e con i suoi abitanti. Due piccolissime ombre in un libro quasi perfetto, l'uso dell'espressione "una manciata di secondi" che non riesco ad apprezzare, e la presenza di una storia d'amore che sulle prime sembrava condurmi dentro un Harmony, ma poi, per fortuna cambia sentiero. Mi sembrava strano, Donatella è caratterizzata da una scrittura femminile e di sentimenti, ma non è tipa da rosa melenso. L'Io narrante, la gemella superstite Caterina, merita di meglio di un tipo che fugge vie perché si sente troppo coinvolto, ma quella storia che probabilmente non avrà seguito, le servirà per riprendere i contatti con l'amore e quindi con la vita. Per sbloccare un ingranaggio inceppato.
Donatella di Pietrantonio, che viene sempre in Sardegna a presentare i suoi libri, sarà a Gavoi, al Festival L'Isola delle storie, il 30 giugno, in un appuntamento mattutino e suggestivo, "Dal Balcone".

2 commenti:

  1. Ammetto, con estrema vergogna, di non aver letto alcun libro della Di Pietrantonio: eppure dovrei essere doppiamente incentivato dal poter ben immaginare le storie ambientate...nei miei ambienti! L'Arminuta è ancora lì sul comodino, forse ancora incellofanato, Mia madre è un fiume deve essere in quell'altra pila lì, un paio di pagine lette distrattamente l'estate 2017. Mi impegno a recuperare questa estate e ad uscire dal tunnel delle letture leggere e facili.
    M. è dappertutto: dove ti giri, lo trovi. Dalle mie parti è venuto spesso, scuole, librerie, caffè ma non sono mai andato. Il libro mi è scivolato via dalle mani e dagli occhi in un battibaleno e non so se ci ritornerò. Mi ha colpito questa assiduità promozionale del nostro: radio, tv , on line, librerie, scuole, negozi ed altri. Finito il tempo della riserva? Speriamo che anche il prossimo disco abbia un battage come il libro.
    Buona estate, Folgorata.
    Piumino

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  2. Grazie, mio caro, anche a te. Spero tuttavia di ritrovarti prima dell'autunno, magari per scrollarci un po' di "cenere" dal capo... Un saluto, F.

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