Mimmo & Greg

Mimmo & Greg
Grazie Mariangela, grazie Mimmo!

domenica 29 gennaio 2012

REAZIONE PREVEDIBILE GIOIA INCONTENIBILE

Qui dentro non si dovrebbe parlare dell'autrice del blog, che già dice molto di sè anche quando non dice; figuriamoci continuare a fornire noiosi dettagli sul modo di essere di questa grafomane prevedibile, tutta contenta perchè ha ricevuto un regalo (che non è riservato solo a lei, ma se n'è appropriata come se così fosse) e che subito si affretta a comunicarlo al mondo (in potenza). Procediamo con ordine: ieri mattina all'alba, con in mano una tazza di caffè e dieci pan di stelle da inzuppare, Folgorata va a visitare Mimmo. "Tanto non c'è niente" - pensa - e anche questo lo sappiamo, ma ci va lo stesso: è oltre che folgorata, calamitata. Infatti non c'è niente. "Be', ciao, ora ti mollo, anzi mi metto a dormire che manco le Carmelitane, a quest'ora". Trascorre una giornata sui dettagli della quale, al mondo sarà taciuto e infine arriva la sera. La parte (più o meno) sana di questa carmelitana mancata: "Non vorrai entrare ancora, tanto non cè niente!". La parte malata grave: "Uff, lasciami in pace e fatti gli affari tuoi, che io non entro nelle tue cose." Inatteso, ecco che balza agli occhi un nuovo post: aspetta aspetta, come? Mimmo annuncia la sua partecipazione a Decanter lunedì sera. Parlerà di cose di cui parla un po' dovunque, ma essendo ospite di Decanter si soffermerà sulla sua produzione di Montepulciano d'Abruzzo (per questo dichiara "Viva la sfrontatezza!"). Poi, più sfrontato ancora, inserisce un misterioso link sul quale clicco all'istante e mi si apre un mondo. Il mondo è in parte conosciuto perchè il sito sul quale sono entrata è quello della sua cantina, che di sguincio avevo già visto. Lo avevo visto accarezzare una botte: si possono capire un sacco di cose di un uomo dai gesti più impensati e io da quella carezza ho capito, o creduto di capire, più cose che da dieci interviste.



Nel sito della cantina, nel quale ho ravvisato la stessa mano e lo stesso stile del sito dell'artista, ho trovato ciò che desideravo trovare, e ho visto un Mimmo appassionato e concentrato nella preparazione del suo vino, in maniera concreta e fattiva, al torchio, con tanto di grembiule bianco (si può candeggiare) e guanti. Ho pensato che quella fosse la sua prima autentica vocazione, quella più connaturata e imprescindibile. Un uomo in totale armonia con la terra, secondo la mia personale lettura, nei suoi geni ben prima della musica e della medicina che hanno si un ruolo importante, ma assai meno del legame stretto con la terra e in particolare con il vino, creatura viva da accudire con amore.



Mi appare un po' come un pater familias dei nostri tempi, il Cantante, che è riuscito a trasmettere ai suoi germogli questa passione. Ci tiene molto Mimmo alla tradizione, nel senso di tramandare ciò che a sua volta gli è stato tramandato, di modo che questo patrimonio non si disperda. Un uomo antico, per molti aspetti e molto moderno per altri. Il suo aspetto più nobile sta nella prima qualità.



Mi è sembrato davvero un bel regalo, da parte di Mimmo, metterci a parte di un mondo cui tiene tanto, in modo così affettuoso e intimo, lui così protettivo nei confronti dei suoi affetti.




Certo, probabilmente ci sarà un inizio di progetto di business, e se uno vuol vendere deve promuoversi, ma anche questa volta credo che non sia il denaro il motore di tutto ciò. Non è uno cui non interessi anche una concretezza patrimoniale in senso stretto, il nostro, e credo sia un ottimo amministratore di sè stesso, ma non mi pare si muova mai nell'ottica del mero profitto.



Avendo anche oggi esternato forse più del dovuto, felice del regalo ricevuto, lucido il mio posto in prima fila domani dalle 19,50. Berrò le alate parole di Mimmo come se bevessi un bicchiere del suo Planojanni (non a caso cito questa etichetta), sperando che mantenga fede al suo proposito di sfrontatezza e dia dettagli anche sugli aspetti più prosaici legati al suo vino. Tanto con quella voce può dire ciò che vuole...

mercoledì 25 gennaio 2012

RADIO FOLGORATA

In principio fu il blog monotematico, che tanto monotematico non fu; infine, dopo tanto riflettere e tribolare, nacque la radio. Una radio piccina piccina, situata in un imprecisato punto della Sardegna meridionale, molto artigianale: Radio Folgorata, nata dalla pervicacia di una donna di mezza età, amata come una figlia tardiva arrivata quando ormai si erano perse le speranze, non dotata di strumentazioni tecnologiche adeguate ai tempi. Sembra di fare un balzo nel tempo, quando si entra nel minuscolo locale che ospita la radio, perché in tutto e per tutto assomiglia a una di quelle minuscole radio libere di provincia della metà degli anni settanta. La finalità della radio è quella di far conoscere e diffondere la musica, la vita e le opere dell’illustre pennese nato Domenico ( giunta è voce che si chiami anche Massimo, come il patrono del borgo natio – proclamato di recente uno dei più bei borghi d’Italia - ma non se ne ha la certezza: bello sarebbe averla, perché Domenico Massimo suona quasi come Alessandro Magno, o come Pietro il Grande, e con ciò si è detto tutto) e noto a tutti come Mimmo, nome più familiare e più commestibile. Tutte queste emme fanno venire in mente una mamma nutrice, o il mou, e Mimmo sarebbe un nome dolce e gustoso da masticare, se non si appiccicasse al palato.

Motore e anima della radio è Folgorata che non si avvale della collaborazione di alcuno, perché è fortemente accentratrice e decisionista: fa tutto da sola, e a volte è tanto stanca che si addormenta in diretta. Manda ininterrottamente le canzoni di Mimmo, partendo da Non rimanere là fino a Idra, per tutto il giorno, interrompendo solo quando il palinstesto lo richiede. Inizia a blaterare alle ore 1,30 con Facciamogli compagnia con una storia: Mimmo è sveglio e Folgorata gli racconta una storia per farlo addormentare, così il giorno dopo, se deve lavorare è più riposato e non ha le occhiaie.

Intorno alle 3, 15 va in onda Accadde quel giorno, rubrica di approfondimento biografico su un particolare episodio della vita di Mimmo, dalla vita fetale ai giorni nostri. La prima, che ha riscosso molto successo è stata Campione di tuffi nel liquido amniotico. Grande seguito hanno avuto anche Quel giorno che ancora minorenne firmai le cambiali per comprare l’organo, La mia prima volta da solo allo spettacolo serale al Folkstudio con un solo spettatore e Ora vi racconto quanto è intelligente Frankie: quattro veri super-classici, ma gli aneddoti sono circa 250 e c’è da rimanere sbalorditi. In esclusiva per i lettori eccone uno che solo in pochi conoscono, perchè Mimmo, che come è noto non ama vantarsi, lo ha raccontato solo a pochi intimi, una sera a cena, e non ha permesso che la stampa specializzata lo diffondesse.




Si trovava nella Svizzera tedesca per una serie di concerti; uno di questi decise di farlo in montagna, all’alpeggio, perché musica e natura possono davvero ben convivere. Faceva molto freddo, ma nessuno dei valligiani e dei musicisti pareva risentirne. Mimmo cantava e suonava in maniera sublime, incantato dal paesaggio e dal calore dei convenuti. D’un tratto vide procedere verso il palco una piccola mandria di mucche, che si fermarono e assistettero silenziose, senza un muggito. Dietro di loro un uomo disperato. Mimmo stava eseguendo Un po’ di tempo ancora; l’uomo aspettò che finisse, applaudì e timidamente chiese la parola. “Maestro" - disse- "Le mie mucche qui convenute si rifiutano di produrre latte. Si sono costituite in collettivo femminista e non vogliono più saperne. Dicono di essere state sfruttate troppo a lungo e di volersi occupare d’altro, andare a teatro e assistere ai concerti. Le ho accontentate, perché sono tutta la mia vita, ma senza latte non si fa il formaggio e senza formaggio da vendere io non campo. Mimmo prese a cuore il caso dell’uomo. Si rivolse a Lizzie la Pasionaria, la promotrice della rivolta e spiegò a lei e alle altre del collettivo, che entrambe le cose sarebbero state possibili, sia assistere ai concerti sia di nuovo produrre il buon latte di montagna. Spiegò loro con parole semplici il valore della disciplina e delle regole. Dedicò loro una canzone bucolica e non fece in tempo a terminare, che il latte iniziò nuovamente a scorrere copioso: latte puro, latte e miele, latte e cacao. Le valligiane offrirono delle ottime torte e tutti poterono ristorarsi.
Un fatto che ha del prodigioso.

Ogni giorno Folgorata legge in diretta un’intervista rilasciata dal Cantante ai principali quotidiani e alle principali riviste musicali, dal 1977 in poi. Spesso, ma non tutti i giorni, fa sentire registrazioni di sue partecipazioni alle più prestigiose trasmissioni radiofoniche nazionali. Quella ad Attenti a Pupo, con lo spettatore raggiunto al telefono mentre masticava sonoramente, ha avuto un successo strepitoso. Ugualmente il collegamento telefonico a Check-in, andato in onda alle quattro del mattino, dove Mimmo precisava “Si scrive Timisoara, ma si pronuncia Timiscioara” “Di nuovo, Folgorata – Faccelo sentire ancora una volta" – Chiedono gli ascoltatori entusiasti…” Ed ella – apparentemente crudele e insensibile, ma è solo nel loro interesse – “Tempo al tempo, non siate ingordi”.

In progetto, non ancora realizzato perché è in corso una delicata trattativa, What about Mimmo, con il coinvolgimento benevolo di chi lo ha conosciuto, star internazionali comprese.
Già in onda Al cinema con Mimmo, e Cosa c’è tra le pagine dei suoi libri? Qualcuno parla di pesciolini d’argento, qualcuno di petali di rosa, altri di segnalibri a punto croce.
Mica è finita qui: altre rubriche di rilievo nell’economia del ricco palinstesto sono Aforismi e proverbi di Mimmo e Lezioni di economia domestica: Come preparare una confettura in tutta sicurezza e Consigli per un cambio di stagione veloce e razionale hanno ottenuto il picco di ascolti. In seguito sarà proposto un tema molto spinoso: si sa che a stirare il nero si rischia di lucidarlo, quindi ci avvarremo dell’esperienza di Mimmo, anche in questo delicato campo.

La Direttrice dell’emittente invita tutti a seguire in streaming Radio Folgorata, dato che in FM può essere seguita solo nel territorio regionale, dove ahimè, altre emittenti più potenti, invidiose del successo dell’ultima nata, la osteggiano in tutti i modi e le si sovrappongono: brutta cosa l’invidia.

Certo la ciliegina sulla torta sarebbe stata la presenza, se non di persona almeno in collegamento telefonico, dello stesso Mimmo. Ci ha provato in tutti i modi, Folgorata, ma Egli non ha voluto sentire ragioni, anzi non l’ha voluta sentire proprio.

Ecco cosa l’artista ha dichiarato in proposito, a fonti accreditate a lui vicine.
“Ho sempre dichiarato di amare la radio, ma c’è un limite a tutto. Questa signora è un’avventizia, una senza nessuna esperienza, e non può improvvisare soprattutto se l’oggetto di tale improvvisazione sono io. Le ho permesso di baloccarsi un po’ con la scrittura, ma la radio proprio no. A parte che non ho mai rilasciato dichiarazioni su come stirare i capi neri senza lucidarli, (forse fa confusione con le mie indicazioni su come smacchiare le cravatte schizzate di sugo di castrato…) ne’ su miei presunti ottimi posizionamenti nella categoria tuffatori nel liquido amniotico, penso che non potrò mai dare il mio placet a un’operazione di questo tipo, seppur condotta senza fini di lucro e pur apprezzandone l’intento benevolo, proprio per l’assoluta mancanza di professionalità. Inoltre c’è un contenzioso aperto riguardo all’uscita di un libercolo della signora in oggetto, che ha scritto, pubblicandola a spese sue, una guida per la regolamentazione del comportamento delle groupies over cinquanta ai miei concerti. Il titolo è, Groupies gold age, si fa così! Esplicito è il riferimento al lancio di pancere, collant termici 150 denari, sgraziati guanti di pile imbottiti di pelliccia sintetica. Fin lì avrei tollerato, ma sul palco mi sono ritrovato delle protesi dentarie, spesso con il chewing gum attaccato, che le signore sostengono di lanciare in segno di apprezzamento. In realtà il vero motivo è avere un bieco pretesto per venire a riprendersele alla fine del concerto, ed estorcermi così un autografo o una foto o chissà che altro. Folgorata nel suo libro non ha preso una posizione netta in proposito, lasciando alle fan sue coetanee ampia libertà di scelta. Una che si proponga come guida, deve saper fornire indicazioni precise e rigorose. Colgo l’occasione per dire che gli oggetti lanciati sul palco non saranno restituiti, ma gettati nel secco indifferenziato da un mio incaricato.

Infine, ma questo avrei dovuto evidenziarlo fin dal principio: pensa Folgorata che io attendessi l’istituzione di una minuscola radio di provincia a me dedicata? Non sa, lei che dice di saper tutto su di me, che già a New York esiste una Radio Scuro, che manda ininterrottamente le due versioni del mio successo, per tutto il giorno, da maggio del 2009 a oggi, e che un’emittente con intenti simili esiste anche nel bernese, la celebre Radio Hotelsong? Quelli sono veri professionisti. Da loro sono stato più volte ospite e spero di esserlo tante altre volte ancora.
Non mi sento di rilasciare altre dichiarazioni. Grazie.

Questo è quanto: Folgorata comprende le ragioni dell’artista, ma dopo tanto lavoro non può rinunciare alla sua nuova creatura. Radio Folgorata vivrà, contro tutto e tutti. Per un ideale si deve lottare. Si sente solo di lanciare un appello: “Colleghe groupies gold age, piantatela di lanciare dentiere, soprattutto nel vostro interesse: tanto non ve le rende - l’ha capito che è tutta una scusa per poterlo avvicinare - e poi dovete rifarvele nuove.”.

giovedì 19 gennaio 2012

TALVOLTA MI DOMANDO

Talvolta mi domando se a Mimmo interessi davvero che la gente lo segua... Si certo, canta per sè - sostanzialmente - dice, ma a quel punto uno se ne sta bello comodo a suonare e cantare nel suo salotto, e non cerca un pubblico, con cui possibilmente intessere una relazione emotivamente coinvolgente, almeno per lo spazio di un concerto. Che lui non ami suonare e cantare in circostanze private ce lo ha ricordato molte volte, che si accosti al pianoforte solo quando è gravido di nuova musica, pure. Forse non gli interessa che la gente lo segua passo passo, ma quando si fa questo mestiere, magari qualche segugio, se lo deve aspettare. Aiuto, ora si volta preoccupato: Chi c'è? Nessuno, sono dietro lo schermo a scrivere, dopo averlo ascoltato durante la sua partecipazione pomeridiana a una trasmissione radiofonica di Radio Città Futura, dove ti tanto in tanto va. Vuol dire che si trova bene, in genere dove gli sembra di sentire gli spilli sulla sedia, non va, o se va si vede e si sente subito. Non sa simulare, Mimmo, il disagio gli si dipinge nei gesti, nel volto, nella voce, che diventa meno piena e bella di quando è in sintonia con il luogo che lo ospita. Poco fa la voce era molto bella e questo a me basta. Mi piace sentirlo alla radio, e io da quando ho spento la tv e vivo per forza di cose una vita domestica più intensa, di radio mi nutro. Veramente l'ho sentito in streaming, ma non cambia la sostanza.



Quanti avranno saputo di questa partecipazione? Sui suoi mezzi di comunicazione, pagina social compresa, nessuna traccia. Roba per segugi, scovare Mimmo. Io ho questa bella abitudine di entrare quotidie dalle sue parti, qua e là, in una sorta di pellegrinaggio che a volte diventa viatico; anche se so che non troverò nulla di nuovo ci vado lo stesso; spesso mi trattengo solo qualche secondo, ed è un po' come la visita ai nonni da piccola, rassicurante, anche se talvolta un po' noiosa, a meno che la nonna (Mimmo) non prepari una torta buonissima (un breve scritto per me coinvolgente). Dopo aver attraversato le varie stanze delle sue numerose case virtuali guardo la posta dedicata: una casella solo per gli avvisi che lo riguardano, che non sia contaminata da altro; lì stamattina, prestissimo, ho saputo della sua partecipazione e mi sono organizzata.



Non avevo nessuna intenzione di scrivere, ma la voce di Mimmo mi ha fatto danzare le dita. Anche prima danzavano, una danza spiritata per tentare di levar via il cemento dalle persiane, retaggio dei lavori in corso che mi hanno tolto dieci anni di vita, e hanno reso le mie mani simili a due aragoste sbollentate. Mi son presa una sosta dal duro lavoro.



Si è parlato ovviamente dei concerti dei prossimi giorni, ponendo l'attenzione sul luogo dove essi si svolgeranno, centro culturale dedicato alla grande scrittrice che mi par di capire Mimmo ami, situato in un quartiere degradato che risorge proprio grazie alla presenza di luoghi di cultura (accento posto sull'esigenza di una cultura non elitaria e non paludata, ma le biblioteche Mimmo, soprattutto quelle di pubblica lettura, e i libri che ci sono dentro, hanno proprio lo scopo di arrivare a tutti); si è parlato della finalità dei concerti, c'è stata la consueta carezza verbale per Frankie, (lo invidio troppo); qualche parola anche sui progetti futuri a noi già noti; hanno messo su i soliti Scuro, Sglobal e La disciplina dell'amore (un giorno o l'altro ti chiederò lumi su Pascal, non mi tornano alcune cose) e venti minuti sono piacevolmente volati via.



Meno male che c'è Mimmo. Si, però esiste la vita vera, le mani sciupate, i muratori che mi hanno fatto dannare per un tempo infinito, le persiane da finire di scrostare. Sarà troppo da esibizionista fotografare le mie mani e metterle a corredo del post?

mercoledì 11 gennaio 2012

L'ESCLUSA

In letteratura greca e latina non è infrequente un tipo di composizione poetica, in genere breve, che ci presenta un uomo, ma più spesso una donna, abbandonati dall’amata/o, che si lasciano andare a un triste canto davanti alla porta chiusa di chi, ovviamente, è sordo ad ogni implorazione. Tema affascinante, di tradizione classica e colta, che è confluito in produzioni poetiche di epoche successive e anche in diverse canzoni di musica leggera, alcune molto belle. Su questo tema al quale non sono insensibile e sul quale sono preparata, sia per aver cantato inascoltata, sia per essermi turata le orecchie e non aver aperto, mi piacerebbe dilungarmi, ma lo utilizzo soltanto come espediente per far comprendere il mio stato d’animo, quando si avvicina la data di un concerto di Mimmo, al quale so per certo di non poter partecipare.


Mi coglie davvero un profondo senso di esclusione, e anche di piccola, benevola invidia (esiste anche un’invidia benevola) nei confronti di chi, invece, ci sarà. Anche questa volta, avendolo già fatto spesso in passato in circostanze analoghe, desidero dare risalto ai due concerti solidali di Mimmo, (il quale, come ben sappiamo noi che lo seguiamo, aderisce spesso a iniziative di questo tipo) che si terranno a Roma, venerdì 20 e sabato 21 di gennaio, alle ore 21, al Teatro Elsa Morante, all’interno del Centro culturale Elsa Morante http://www.centroelsamorante.roma.it/ che si trova nel quartiere Eur-Laurentino.


I concerti sono a sostegno di una campagna internazionale promossa dal Rotary, End polio now, che ha come obiettivo sconfiggere, attraverso la pratica della vaccinazione, la poliomielite nelle parti del mondo dove ancora costituisce un pericolo. Tra i miei ricordi di bambina ci sono le visite angoscianti all’ambulatorio dell’ufficiale sanitario, per la somministrazione del vaccino per via orale, che se non ricordo male era una zollettina di zucchero rosa imbevuta del preparato - lo zuccherino - lo chiamavano, forse per renderlo meno ostico ai bambini naturalmente recalcitranti. In Sardegna ci furono dei periodi, in particolare negli anni cinquanta, in cui moltissimi bambini contrassero il virus, con effetti devastanti e momenti di vera e propria emergenza nei reparti ospedalieri pediatrici. Molti di quei bambini ormai adulti, li conosco e qualcuno mi ha raccontato la lontana e dolorosa esperienza.


Ecco il sito del Rotary in cui si possono trovare maggiori informazioni sull’iniziativa End polio now
http://www.rotary.org/it/serviceandfellowship/polio/pages/ridefault.aspx?gclid=COjH4MWHyK0CFQsf3godz3hOjw
E anche un sito dove si possono trovare notizie sulla poliomielite.
http://www.epicentro.iss.it/problemi/polio/polio.asp

…Chissà che all’ultimo momento la sorte non dia una brusca sterzata nel verso giusto, così da permettermi di prendere al volo un volo e di ESSERCI, fisicamente intendo, (ci sono svariati altri modi per esserci). Ora vado a cercare il Libro V dell’Antologia palatina, a caccia di quella mia collega di tanto tempo fa, L’Esclusa, che urlava tutto il suo dolore disperato davanti a una porta sprangata.

Mimmo tu continua a mantenere sempre aperto quel sobrio canale di comunicazione con i tuoi estimatori, così fedele a te stesso, senza eccessi e soprattutto quando ha un senso.

mercoledì 4 gennaio 2012

TRE LIBRI MI SONO RIMASTI


DIETRO OGNI RICERCATORE UN VALENTE ASSISTENTE





tre libri davanti a me tre libri di poesie nelle immagini di copertina un signore che ha fatto tante cose il poeta lo scrittore il songwriter mi sembra di aver messo le attività nella giusta sequenza cronologica secondo me questo signore si è semplicemente fatto la vita che voleva quando scriveva quando cercava l’ispirazione nell’isoletta greca con la sua donna amata senza luce senza televisione a contatto con la natura e con qualche altra cosa proveniente dal mondo vegetale poi anche nel monastero zen o quando faceva la bella vita e si fidanzava con le attrici di trentanni più giovani insomma si è fatto la sua vita come meglio gli è piaciuto l'avrà conosciuto mordecai quello della versione di barney ma io ho letto del suo anno a gerusalemme stessa età stessa comunità stessa città mica tutti lo sanno che è prima di tutto poeta questo signore magro elegante col cappello e basta con questo cappello e col gessato quand'ero ragazzina mi innamoravo di quelli che sapevano cose che altri non sapevano simenon tutti dicevano maigret ma quel ragazzino in tempi non sospetti leggeva pedigree e lettera al mio giudice e come fai a rimanere indifferente stessa cosa cohen canta di nancy e di suzanne si ma guarda che è poeta io le leggo in inglese le ho comprate a newyork un sacco di gente comune e straordinaria ne ha fatto un simbolo metti i cantautori di casa nostra che lungi da me che uno solo perché scrive canzoni sia così straordinario soprattutto di una certa generazione che adesso ha tra i cinquanta e i sessanta ma anche più giovani o più anziani certe canzoni piene di citazioni fabrizio ha cantato nancy e suzanne come si fa a non impazzire per suzanne che è mezza matta e per questo che la cerchi e ti nutre a tè e arance che ha portato dalla cina mica è vero che ci sono solo poesie anche canzoni e brani di prosa alcune brevi cristalline di bellezza adamantina altre lunghe contorte a me incomprensibili cosa c’è dentro dentro c’è un uomo dove quell’uomo affonda lezioni di talmud e reminiscenze ataviche di sinagoghe umide rotoli della torah cantico dei cantici lune stelle e silenzio che trovatemene uno anche il più marcio che non le mette poi c’è l’amore e c’è la notte e ci sono donne e corpi e seni e capelli e grovigli e il mare e il pianto per un amico che ha saputo morire e finestre sulla città e attese e cinismo e disincanto e partecipazione c’è il viaggio e tracce di epigramma greco e ci sono incastri di pensieri e c’è l’uomo che non è più un uomo e c’è il gerarca che a vederlo sembra un uomo normale con abitudini normali e poi c’è hydra 1963 l’ho cercata tanto senza cercarla davvero fino a poco tempo fa e solo ci ho messo un po’ perché son partita dalle spezie della terra e non c’era e poi non l’ho trovata nei parassiti del paradiso mi dicevo non può essere in confrontiamo allora i nostri miti che a hydra ancora non c'era arrivato nel 56 mimmo c’è andato quando l’hanno presentato a roma due anni abbondanti fa qualcuno scrive che ha fatto un intervento con curatori e traduttori qualcuno che ha solo cantato non lo so ma c’era perché lui le ha tradotte e musicate certe poesie del poeta che piace alle donne e confessa che per quello ha iniziato a scriverle che dalle poesie si lasciano sempre incantare le donne credetemi son di più quelle che corrono dietro ai poeti anche senza una lira che a quelli con grandi patrimoni chi se ne frega dei patrimoni sai quanti ce n’è pieni di soldi che non valgono niente ma se uno è poeta e cantante e ricco meglio per lui l'importante che uno non sia tirchio di soldi ma soprattutto di sentimenti insomma al cairo quel 28 gennaio 2007 come sarà andata e il pubblico sarà stato un pubblico da occasione mondana o qualcosa capiva aiuto il primo dell’anno guardo in tv il concerto per violino e pianoforte nel nostro teatro lirico la violinista giovane splendida padronissima della situazione il pianista mi pare sovrastato dalla grandezza di quella splendida creatura bionda inquadrano il pubblico volti conosciuti politici gente nota gli hanno regalato il biglietto o anche se l'hanno pagato ci sono andati perchè bisognava esserci se gli chiedi cosa hanno ascoltato giuro solo pochi te lo sanno dire insomma hydra era dentro l’energia degli schiavi edizione minimum fax 2003 veramente li dentro ci sono anche poesie da fiori per hitler hydra è lì e io tutta contenta finalmente l’ho trovata tutta intera avevo letto solo alcuni versi nel sito del cantante insomma ma era emozionato al cairo più che in altre occasioni ma mai e poi mai lo saprò quali altre poesie ha tradotto e musicato mai lo ha detto e mai glielo hanno chiesto sarà rispuntato fuori il libro dal suo disordine ordinato e che edizione sarà stata certo questa sono sicura non l'ha cantata al cairo non mi ero accorto finchè t'ho visto andar via del tuo culo perfetto perdonami se non mi sono innamorato del tuo volto e della tua conversazione troppo breve finisce subito questa sarebbe stato bello l'avesse cantata



Quando sono soli il padrone e lo schiavo si abbracciano.
Non lo dirò al banchiere ne’ al dottore.
Guardateli, contemplano il sole scendere
dietro il monte che non è di nessuno.
Non sanno niente ne’ di alleanze ne’ della fenice.
Stasera il colle scende
Magnifico dietro una montagna,
e i miei due uomini
sogneranno mille volte questa scena
negli intervalli della reciproca punizione.



...Ho tentato di scrivere un pezzo per ricordare, che Mimmo aveva tradotto e musicato alcune poesie di Cohen. Non ho mai saputo quali fossero, a parte Idra evidentemente, ne' mai ho saputo niente del recital Al Salone internazionale del libro del Cairo del 28 gennaio 2007, a parte che ha avuto luogo.



Dopo tre tentativi insoddisfacenti pieni di date e dati precisi e indicazioni bibliografiche, da vera studentessa diligente, mi sono lasciata andare a una specie di flusso di coscienza, pensieri diventati scrittura, senza maiuscole e punteggiatua, alquanto caotici, senza tener conto di principali e subordinate che quando penso accantono la consecutio. Mi sono rimasti tre libri, tre raccolte dell'autore canadese pubblicate dalla casa editrice Minimum fax, che ha in catalogo autori e titolo molto interessanti, (uno solo per esempio, Carver) che mi hanno fatto compagnia in questi giorni di fine e inizio anno. Sono L'energia degli schiavi, pubblicato nel 2003, Le spezie della terra del 2010, e Parassiti del paradiso recentissimo, del 2011. Non posso non citare i traduttori: Giancarlo De Cataldo e Damiano Abeni. Mi rimane sempre qualcosa: a volte mi domando se rimanga qualcosa a qualcuno, di quello che scrivo... chissà.



Almeno il mio augurio per questo nuovo anno, infante di quattro giorni, vorrei giungesse a chi legge. Non riesco a essere molto ottimista, certo è un limite mio, tuttavia vorrei che gli altri lo fossero. Buon anno.










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