Mimmo & Greg

Mimmo & Greg
Grazie Mariangela, grazie Mimmo!

mercoledì 16 novembre 2011

...DONNE!

“La donna è il migliore amico dell’uomo”. Questo è un noto aforisma del nostro amico dal multiforme ingegno, coniato sul calco de “Il cane è il miglior amico dell’uomo”.
Di cani abbiamo già parlato la scorsa puntata: li tiene in gran conto, quindi l’aforisma, spiritoso, conferma la sua considerazione e il suo affetto per le donne. Pare che l’aforisma faccia molto arrabbiare certe signore amiche di famiglia. Ecco come visualizzo la scena: Mimmo rientra a casa, tutta perfetta e ordinata, anche se lui, quando riceve i giornalisti, si scusa sempre per un inesistente disordine. Nel salotto un garrulo gineceo: un gruppo di signore prende il tè, che da quelle parti è molto sontuoso. Ha con sé tutto il suo inseparabile corredo di borse e valigette, di medico e di cantante; sorride e saluta, indi esclama: “La donna è il miglior amico dell’uomo!” Le tranquille signore si trasformano in Erinni, e il povero Mimmo diviene bersaglio vivente di fette di torta, pasticcini, e piccoli toast. Così impara. Veramente qualche pasticcino riesce ad acchiapparlo con un balzo atletico da portiere in parata: peccato sprecare tutta quella grazia del cielo.

Ci sono alcune figure femminili ricorrenti, nei racconti di Mimmo legati al passato, dalla maestra di pianoforte, che sembra uscita da un romanzo ottocentesco, descritta rossiccia e con le basette, assai somigliante all’Alfieri, (spero non abbia eredi che possano dispiacersi per queste considerazioni) alle due zie, l’una paterna, l’altra materna, spesso menzionate da lui: una è la zia Elsa, e la seconda la zia Memena. La prima, biologa, che lui ritrae in casa intenta a trafficare con certi esperimenti sugli insetti, finalizzati agli studi per la tesi di laurea, gli ha fornito, insieme con altri membri della famiglia, l’input scientifico, e l’accesso a una ricca biblioteca di discipline scientifiche. La seconda, la famosa zia Memena, era la proprietaria del cinema di Penne, dove il piccino e poi il ragazzino, si faceva le ossa di “ardente cinefilo.” Della biblioteca filosofica abbiamo già detto in diverse occasioni. Un’altra figura femminile familiare è stata tratteggiata con molta delicatezza da Mimmo in Canzone a mio nonno: "la più bella della città, sempre fedele e sempre riservata". Bellezza, fedeltà e riservatezza sono qualità femminili che sicuramente apprezza. Quasi si teme di continuare il discorso per paura di profanare un ricordo che appare quasi sacro. Mi pare che queste signore gli abbiano lasciato un’ottima eredità, un ricco patrimonio di ricordi e di valori.

Ne avrà incontrate tante, di donne, nel corso della sua vita e della sua attività artistica e professionale, e avrà intrattenuto rapporti d’affetto e di stima, come tutti. Al pari avrà avuto qualche rapporto un po’ conflittuale. Non credo che abbia applicato loro favori o sconti o privilegi particolari, per il solo fatto che fossero donne, ne’ per converso, discriminazioni per lo stesso motivo.
Le collaborazioni artistiche al femminile ci sono state; ricapitolando, quasi un intero album (sette canzoni) e una tournée con Gigliola, un duetto con Paola e uno con Andrea, all’interno di Aria di famiglia, rispettivamente Il suono delle campane e Due amiche; i testi di due canzoni scritti per lui da Raffaella (Fandango e Arte moderna). Un vecchio desiderio di collaborazione mai realizzato con una cantante straniera di fama mondiale, (Marianne Faithfull) l’auspicio di una collaborazione con la sua cantante italiana preferita, che finora non si è concretizzato. Non sono qui a incalzarlo perché ciò accada. Se arriverà l’occasione giusta forse lo farà, quando magari chi lo attende ci avrà messo un macigno sopra. Tutte cose già dette, che non mi dispiace rispolverare. Mi sono studiata a fondo l’album Tuttintorno, con l’ascolto di tutte le canzoni di Mimmo per Gigliola. In passato mi ero limitata a quelle che canta anche lui. Continuano a venirmi i brividi quando ascolto Odor di maggio e Come viviamo quest’età. La canzone più locasciulliana mi sembra Le storie. Pagherei oro per sentir Mimmo cantare Io sono tua, che nel caso diventerebbe Io sono tuo. C’è qualche musicista donna che lo accompagna nei concerti, o nei dischi, da sola o inserita all’interno di un ensemble di plettri, o di un quartetto d’archi. Si ricorda qualche partecipazione di altre signore della musica ad alcuni suoi concerti… Altro non mi pare di ricordare, ne’ di altro mi pare di aver trovato tracce.

In una vecchia intervista Mimmo faceva riferimento all’assenza di teen-agers più o meno scalmanate pronte ad attenderlo dopo i concerti. Il tono dell’affermazione era alquanto scherzoso, e non pareva particolarmente turbato da quella assenza, della quale io non sono tanto sicura. L’intervista risale agli anni d’oro, quelli della grande notorietà, in cui tuttavia un pubblico composto da migliaia di persone, si alternava a un pubblico più d’èlite nelle prime tournées teatrali. A quei tempi, anche per sua stessa ammissione, era molto più serioso (aggettivo che racchiude un concetto che non mi piace: meglio serio che serioso) e saggio di quanto non dica di essere ora. Lo affermo sempre anch’io: ha acquistato leggerezza. Lui, con una punta di scherzoso autocompiacimento, usa definirsi ora un po’ scapestrato, o forse scavezzacollo. Serio lo è sempre.

Nonostante il sorriso e la cordialità forse non invitava, come non invita, a certe manifestazioni d’affetto e di apprezzamento troppo marcate, ma a atteggiamenti più composti di affettuosa stima e considerazione, ai quali in qualche caso ci si potrebbe adattare, pur desiderando modi meno cauti di esternare, per non urtarne la riservatezza e metterlo a disagio. Almeno a me sembra così.
Qualche sconsiderata in grado di non contenersi sarà capitata anche a lui: fa parte del gioco ed è da mettere in conto.

Al di là di tutto ciò, Mimmo gode di un largo seguito femminile, perché le sua canzoni e anche il suo modo di essere e di porsi, ben si adattano a una certa sensibilità marcatamente femminile, romantica, sottile, tesa ad andare al di là di ciò che appare, e incline a dare molto significato a ciò che raccontano non solo le parole, ma anche gli sguardi e il non detto. Le sue estimatrici leggono negli occhi di Mimmo cose che le sue parole non sempre esprimono, e che magari non vorrebbero neppure esprimere; non dimentichiamoci che l’immaginazione è un’altra spiccata caratteristica femminile: forse leggiamo in lui cose che non pensa nemmeno, ma ci piacerebbe se le pensasse.

Per quanto riguarda le sue canzoni, in esse c’è una costante presenza femminile, a volte evidente, altre più nascosta. In passato avevo dedicato all’argomento un post dal titolo Cherchez la femme. Ecco il link se qualcuno volesse leggerlo. http://folgoratadaunapiccolaluce6.blogspot.com/2009/11/cherchez-la-femme-da-nadia-lucyfigure.html

Lo rileggerò anch’io, per vedere che effetto mi fa tornare su me stessa dopo tanto tempo, se fa parte di quelli che mi fanno venire voglia di nascondermi, o se riesce a suscitarmi un moderato autocompiacimento.



Tre esercizi facili facili.



1)Leggere il testo della canzone



LE STORIE



Tutto qui, una storia se ne va


mentre già


le altre complottano.


Conterà


Dio lo sa se conterà


un'ora in più


un giorno in più


un anno in più


per riconoscerle.


Lascia che tutto sia così.


Lascia che adesso tutto rimanga qui.


No, non le disperdere


non lasciarle andare via.


Tutto qui, controluce rivedrai


tutto il viavai


che ti gira intorno.


Passerà


come un fiume passerà


un'ora in più un giorno in più


un anno in più per riconoscerti.


Lascia che tutto sia così.


Lascia che adesso tutto si fermi qui.


No, non le confondere


non dimenticarle lì.


No, non le confondere


non dimenticarle lì



2) Ascoltare la canzone cantata da G.C.







3) Immaginersela cantata da un uomo, uno a caso: il suo autore.




La prossima volta cercherò di non sentire le voci, prometto, ma sarà difficile resistere al canto delle Sirene: ci ricascherò presto.

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