Mimmo & Greg

Mimmo & Greg
Grazie Mariangela, grazie Mimmo!

mercoledì 14 novembre 2018

FUGGIASCHI INNAMORATI DELL'ALBA


Ascolto le tracce dell’album, di qualcuna trascrivo in simultanea il testo. Mi rendo conto di come questo sia un metodo applicabile allo studio e le canzoni non si studiano, si ascoltano, anche se di queste canzoni dovrei scriverne. Dovrei o vorrei? Il primo condizionale è legato al fatto che forse ci si aspetta che io ne scriva, il secondo è invece legato al piacere che scriverne potrebbe darmi. Al quinto testo trascritto mi stanco e ascolto soltanto. Mi sembra di trovarmi dentro una storia familiare, perché nel disco ritrovo tutto Mimmo. C’è Sognadoro e c’è Natalina e c’è Dicembre, c’è Tango dietro l’angolo e c’è Passato e presente e La Disciplina dell’amore, solo per citarne alcune (non ci sono evidentemente queste canzoni, ma sonorità e stili che me le richiamano), ci sono autocitazioni e ci sono citazioni, ci sono rimandi a tanta bella musica, come spesso nella musica di Mimmo. Ci sono canzoni che mi hanno colpito di più, che mi hanno suscitato emozioni, mentre qualcuna, come è normale che sia, mi ha attratto di meno, ma potrei, è già capitato, recuperarla in futuro. Mimmo è stato in ottima compagnia, in questo disco, ma la mia preferenza va al contributo di Awa Ly nella canzone “Se mai”. Che voce! Si saranno conosciuti a Parigi? A proposito di città, che dire della essenziale Columbus Avenue tutta imperniata sulla tromba di Fabrizio Bosso? E poi a proposito di casa (quella dove siamo cresciuti rimane per sempre La casa, anche se ne abbiamo abitato altre, dopo) e quindi di famiglia, qui, e nessuno lo ha detto, c’è una suggestiva canzone di un ragazzo che Mimmo conosce molto bene, Ogni volta che piove (la pioggia è uno degli elementi fondanti delle canzoni di Mimmo e della sua discendenza), che fu pubblicata in un album del 2005, La migliore combinazione, quando sembrava che il giovane dovesse portare avanti, anche lui, una duplice carriera. Un regalo del padre al figlio e del figlio al padre. Mimmo autore di canzoni ha i suoi temi ricorrenti, l’amore con le sue diverse possibili declinazioni: Cercami, Se mai, Le regole del jazz (autore del testo su misura Enrico), Amnesia di un momento (testo bellissimo di Pacifico, che nei crediti compare col nome vero Luigi de Crescenzo), un amore che diventa particolarmente struggente quando la gioventù ha abbandonato il corpo, ma il cuore e il sentimento sono sempre giovani (Annaluna), con l’amico Büne, dove trovo sonorità di Natalina, che tanto lo aveva commosso; i tipi che non se la passano tanto bene (Cinque, sei, sette, otto) ma li salva il ballo e l’allegria e mai come in questi casi, Oh vita I love you! I colori della natura, i paesaggi a cui Mimmo ci ha abituato nelle sue canzoni e che sembra di vedere, ma anche i paesaggi interiori e sempre l’amore (La solitudine di un artista), anche qui c’è il contributo di una persona cara a Mimmo, il conterraneo Guerino Camplone, che ha composto la musica così adatta al paesaggio evocato. Il tempo, la memoria, (Cenere, ma non solo) e poi c’è un brano, non cantato ma parlato, un po’ come avveniva nella parte iniziale della versione di Intorno a Trentanni in Delitti perfetti, che è la ruvida Il fuggiasco e l’alba, dove io vedo Mimmo che alle quattro del mattino, dopo aver tirato tardi e non aver dormito niente, con le occhiaie e molto spettinato, con una sigaretta e un bicchiere di whisky, anche se non fuma più e dichiara di bere, in genere, solo vino, sale in macchina e gira a caso, nel tentativo di sfuggire ai rumori che forse sono dentro di lui, e non solo fuori, ma alla fine va al Pincio a vedersi l’alba.

4 commenti:

  1. Un fine lavoro di cesello, in quest'album non bisogna fermarsi a Cenere, ma andare oltre, per scoprire autentiche perle. E che strumenti e che musicisti. Tra qualche giorno, ancora una volta a Torino!

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  2. Intuisco che sarai al concerto, che avrà un gusto speciale, ma lo sai meglio di me.

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  3. L'ho finalmente ascoltato! Acquistato, decellofanato e poi, disteso nel buio, l'ho divorato nel silenzio più totale! Non ho studiato, lo dico subito, non mi sono affatto preparato e mi sono tuffato nello scuro più scuro, con la speranza di farmi luce con le poche conoscenze che ho di Mimmo. E' vero, come dici, che ho ritrovato presto, come segni del cammino, le piogge e le nebbie, i "mai", i "mai più", il tempo che va, il futuro che non c'è più, le notti, i taxi; i tanti richiami hanno aiutato le mie orecchie: da la disciplina dell'amore, all' interpetazione dei sogni; da l'attesa, ad un pò di tempo ancora o, andando indietro nel tempo, anche due ore. L'ascolto è stato unico, ripetuto parzialmente solo per Cenere e Amnesia di un momento, la canzone che subito è saltata sulle mie corde più intime. La chiusura è stata come un pugno, molto poco musicale. Non ho un giudizio da esprimere, lo devo riascoltare e poi ancora, ancora e ancora. Non so neanche i titoli delle track, non ho aperto il libretto. Sono sincero: non saprei accennare nemmeno uno stralcio di qualche canzone, una frase significativa. Sono impressioni di getto ma di sicuro posso dire che il disco mi è piaciuto. Molto. Giudizio leggero, come me.
    Piumino

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  4. Piumino caro, se tutti i "leggeri" fossero come te il mondo sarebbe migliore. Sei un conoscitore profondo, mi hai insegnato tante cose, e sempre con generosità sei intervenuto in questo mio piccolo spazio indipendente, rendendolo più prezioso. Come al solito, ti ringrazio. Un'ultima cosa: non studiare.
    La tua amica Folgorata, blogger di fama.

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