Mimmo & Greg

Mimmo & Greg
Grazie Mariangela, grazie Mimmo!

mercoledì 19 marzo 2014

"MIO PER SEMPRE"

Mi è venuto il desiderio di sentire Mimmo cantare Buoni propositi durante un concerto. Di sentirlo e di vederlo. Mi piace l'entusiasmo che ci mette. Un entusiasmo che alla fine della canzone diventa quasi sfrenatezza. Tutto sembra andare fuori controllo, ma forse è un fuori controllo calcolato.  In genere si è nella parte finale del concerto, quella in cui ci si lascia più andare, tanto poi finisce. Una sorta di catarsi. Buoni propositi mi riporta ai miei primi timidi contatti con la musica di Mimmo: la cantò anche quella sera magica di settembre in cui lo vidi per la prima volta e decisi che sarebbe stato mio per sempre. Poi sappiamo come è andata, c'è stato un momento d'oblio durato dodici anni, in cui l'ho tenuto dormiente, poi quasi per caso cinque anni fa il lungo sonno è finito ed è cinque anni che non dormo più. Solite storie ripetute tante volte, la mia insonnia è iniziata allora, ma è solo una coincidenza, e una coincidenza è, cosa che prima non sapevo, che quello che è stato per tanto tempo il mio Bell'Addormentato è uno che dorme pochissimo e ha sempre dormito pochissimo, più  che per reale insonnia, pare, perché considera il sonno uno spreco di vita. 
Mi sono messa a cercare e ho trovato un lungo filmato di una tv locale calabrese, dedicato ai festeggiamenti per i santi Cosma e Damiano a Masella, comune di Montebello Jonico, del settembre 2012, all'interno del quale c'è una breve esibizione di Mimmo che canta prima Buoni propositi e poi Senza Un addio. Non chiedetemi perché, ma ci sono dei video che è impossibile caricare. Quello della festa dei santi medici, patroni dei medici, è uno di questi. Niente paura, basta andare su Youtube e digitare "Locasciulli, Masella, Cosma e Damiano" ed ecco il lungo video. Se uno ha voglia se lo guarda tutto (dura un'ora e quaranta), altrimenti dopo 27 minuti circa c'è Mimmo. Un Mimmo un po' sottotono, che non sembra divertirsi tanto come in altre occasioni, neppure quando canta Buoni propositi: c'è un solo timido tentativo di urlacchiotti finali, i versi da galletto che mi piacciono tanto. Dopo canta Senza un addio. Anche qui senza il trasporto che mette di solito. Ogni tanto fa queste serate all'aperto, durante feste di paese (nel caso in questione si esibiva all'interno di un progetto particolare, a onor del vero), che a volte mettono insieme un sacco di gente, ma secondo me si corre il rischio di offrire, e mi scuso per l'espressione, ma spero si comprenda cosa intendo dire, perle ai porci. A che serve avere un sacco di gente che ti ascolta distrattamente mentre guarda i fuochi d'articificio e mangia le noccioline o il torrone? Meglio trenta, cinquanta o cento persone che sono lì con te perché lo desiderano ardentemente e tu ogni volta, pur nella ripetitività del repertorio, riesci a comunicare loro nuove sensazioni e a stupirli, perché quella è gente che ogni volta che ti ascolta, prova ancora stupore, anche se ti ha già visto e sentito cinquanta volte, e tu te ne accorgi e ne sei stupito a tua volta: la magia è tutta lì, in quel flusso emotivo che rimbalza da chi canta a chi ascolta, è un momento di intesa profonda, la sensazione di un abbraccio anche se non ci si sfiora.

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